impegna il governo:
• a separare in maniera più chiara e comprensibile i tre distinti aspetti fiscali della "addizionale comunale sui diritti d'imbarco di passeggeri sulle aeromobili" in questione, distinguendo chiaramente le tre componenti che attualmente vengono confusamente regolate da una legislazione figlia di successive evoluzioni: la tassa a favore dei Comuni nel cui territorio insista o risulti confinante un sedime aeroportuale, l’imposta a favore del Ministero dell’Interno e l’imposta volta ad alimentare le casse dell’INPS.
• a trasformare la "addizionale comunale sui diritti d'imbarco di passeggeri sulle aeromobili" sostituendola con una “imposta sui diritti d'imbarco di passeggeri sulle aeromobili”.
• a rendere la nuova imposta progressiva, pur senza avere effetti sul gettito atteso della precedente “addizionale”, riscuotendo ad imbarco:
o 1 Euro negli aeroporti in cui negli ultimi 3 anni la media annua degli imbarchi sia stata inferiore a 1 milione.
o 3 Euro negli aeroporti in cui negli ultimi 3 anni la media annua degli imbarchi sia stata inferiore a 3 milioni.
o 8 Euro negli aeroporti in cui negli ultimi 3 anni la media annua degli imbarchi sia stata inferiore a 6 milioni.
o 9 Euro negli aeroporti in cui negli ultimi 3 anni la media annua degli imbarchi sia stata superiore a oltre 6 milioni.
• a permettere alle Regioni di legiferare per farsi carico, tramite proprie risorse, di una parte o di tutta la nuova imposta e dell’IVA corrispondente, limitatamente agli imbarchi nei voli verso i paesi della UE tra il 1 Ottobre ed il seguente 31 Marzo, a favore però in ogni caso di tutti i vettori operanti in tutti gli aeroporti della Regione in questione.
• a destinare lo 0,25 di quanto incassato ai soggetti tenuti alla riscossione della nuova imposta a titolo di ristoro per le spese di riscossione e comunicazione.
• a destinare lo 1 per cento del gettito al netto delle spese di riscossione di tale nuova imposta ai Comuni nel cui territorio insista o risulti confinante un sedime aeroportuale, ed a fare in modo che siano direttamente i soggetti tenuti alla riscossione di tale imposta ad erogare mensilmente ai Comuni le rispettive quote spettanti sugli imbarchi del mese precedente.
• a destinare il 22 per cento al netto delle spese di riscossione di tale nuova imposta al Ministero dell’Interno per il il finanziamento di misure volte alla prevenzione ed al contrasto della criminalità e al potenziamento della sicurezza nelle strutture aeroportuali e nelle principali stazioni ferroviarie e per ridurre il costo a carico dello Stato del servizio antincendi negli aeroporti.
• a destinare il 77 per cento al netto delle spese di riscossione di tale nuova imposta alle casse dell’INPS, finché non si troveranno le risorse per permettere l’abolizione di tale componente, o qualora ne venisse meno la necessità.
• a vietare a tutte le pubbliche amministrazioni dello stato, incluse le Regioni e gli enti locali, di sovvenzionare in alcun modo i vettori sia in maniera diretta che attraverso le società di gestione aeroportuale che tramite controllate o partecipate, e sia tramite bandi o meno, con particolare riferimento ai cosiddetti contratti di co-marketing, questo per evitare distorsioni del mercato o favoritismi verso particolari vettori.
• a vietare a tutte le pubbliche amministrazioni dello stato, incluse le Regioni e gli enti locali, di farsi carico in alcun modo dei diritti di imbarco passeggeri e dell’IVA corrispondente.
• a permettere alle Regioni di legiferare per farsi carico, tramite proprie risorse, di una parte o di tutta la “imposta sui diritti d'imbarco di passeggeri sulle aeromobili” e dell’IVA corrispondente, a favore però in ogni caso di tutti i vettori operanti in tutti gli aeroporti della Regione in questione.
• a permettere alle Regioni di legiferare per farsi carico, tramite proprie risorse, di una parte o di tutto il contributo per la copertura dei costi del servizio di controllo di sicurezza relativo ai passeggeri ed al bagaglio a mano al seguito e dell’IVA corrispondente, a favore però in ogni caso di tutti i vettori operanti in tutti gli aeroporti della Regione in questione.
• a permettere alle Regioni di legiferare per farsi carico, tramite proprie risorse, di una parte o di tutta la tariffa per il controllo di sicurezza sul 100% dei bagagli da stiva e dell’IVA corrispondente, a favore però in ogni caso di tutti i vettori operanti in tutti gli aeroporti della Regione in questione.
• a permettere alle Regioni di legiferare per farsi carico, tramite proprie risorse, di una parte o di tutto il corrispettivo per i servizi di assistenza per i passeggeri a mobilità ridotta e dell’IVA corrispondente, a favore però in ogni caso di tutti i vettori operanti in tutti gli aeroporti della Regione in questione.