Posto qualche considerazione sul nostro inviato alla conferenza stampa la scorsa settimana :
Lunedì è stato inaugurato il polo intermodale del Trieste airport. Il primo treno a fermarsi è stato un Frecciarossa da Venezia con a bordo la presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani. Ad attenderla il sindaco di Ronchi dei Legionari, comune ove è sito l’aeroporto, Livio Vecchiet. Accompagnati da numerosi giornalisti sono saliti sulla passerella che collega il terminal, la stazione dei bus, il nuovo parcheggio e la stazione ferroviaria. Qui li attendevano i numerosi invitati per il solenne taglio del nastro. La cerimonia è poi proseguita all’interno del terminal con alcuni discorsi.
Antonio Marano, presidente della società di gestione Aeroporto del Friuli Venezia Giulia S.p.A., ha ribadito che la costruzione del polo intermodale è stata conclusa rispettando non solo le tempistiche previste, ma anche il budget. Il polo intermodale sarà un volano per le imprese del FVG e le renderà più competitive. La costruzione di infrastrutture è la risposta alla crisi economica globale. Il polo è stato progettato secondo i principi del “design for all”, rendendo agevole la fruizione anche ai portatori di handicap. Il polo intermodale è il primo esempio in Italia ed è un modello da seguire per le strutture simile che verranno realizzate nel nostro Paese negli anni a venire. Marano ha concluso il suo discorso con un caloroso ringraziamento a tutti i lavoratori che hanno permesso la realizzazione del progetto.
Il sindaco di Ronchi dei Legionari, Livio Vecchiet, ha espresso soddisfazione nel vedere terminati i lavori per il polo intermodale. E’ un progetto del quale si parlava già da decenni e che si è finalmente concretizzato con un investimento pari a 17,2 mln di euro. Il sindaco si auspica importanti ricadute economiche sul territorio in quanto l’aeroporto è il punto di arrivo per visitare la Regione, che ha ancora molto potenziale turistico inespresso.
Maurizio Gentile, AD di Rete Ferroviaria Italiana, ha ribadito che il treno e l’aereo non sono necessariamente in competizione tra di loro, ma spesso, come in questo caso, lavorano in sinergia. La fermata ferroviaria è costata 3,3 mln di euro, dei quali 1,7 finanziati dalla regione FVG e 1,6 da RFI. La tratta ferroviaria che collega Venezia e Trieste verrà ulteriormente potenziata per agevolare le corse dei Frecciarossa, l’investimento complessivo è stimato in ben 1,3 mld di euro.
Roberto Vergari ha parlato in rappresentanza dell’ENAC. Gli aeroporti portano occupazione e sviluppo. E’ stimato che un milione di passeggeri genera circa mille posti di lavoro e crea un indotto per più di un miliardo di euro.
Debora Serracchiani ha iniziato il suo intervento chiedendo ai numerosi presenti un applauso per tutti quelli che hanno contribuito alla realizzazione del polo intermodale. La presidente ha poi mostrato un documento del 1988, firmato dall’allora presidente della regione Adriano Biasutti, e dal quale è già chiara l’idea della costruzione di una specie di polo intermodale. La presidente ha rivendicato con orgoglio la realizzazione dell’idea e ha ringraziato anche chi l’ha preceduta. L’Italia è secondo la Serracchiani una nazione dove è difficile aprire cantieri. Ma qui si è completato l’opera in 13 mesi, senza ritardi e perdite di tempo. Visto che il suo mandato è prossimo alla fine e che alle elezioni di aprile non si ricandiderà si è augurata che il successore continuerà a investire in questo senso e che alla guida dell’aeroporto ci sarà ancora gente competente e i vertici non verranno occupate dalle “poltrone politiche”. Dopo diversi anni negativi, la società di gestione è riuscita a far quadrare i bilanci e a realizzare un utile considerevole. L’aerostazione è la prima fotografia di chi arriva in FVG con l’aereo e ora è più bello ed accogliente che mai. In due anni e mezzo si è fatto tantissimo e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. La Serracchiani ha concluso il suo intervento dicendo che la regione non è più una regione di confine, ma deve divenire un territorio centrale per tutto il sistema europeo.
La cerimonia si è conclusa con la benedizione del parroco ed un ricco buffet.
Alcuni dati del polo intermodale
La posa della prima pietra è avvenuta il 23 gennaio 2017. La superficie si estende su 84000 m2, solo il 47% dei quali è edificato o asfaltato. Si è posto molta attenzione all’ambiente, installando illuminazione e dispositivi a basso consumo energetico. E’ prevista inoltre l’installazione di pannelli fotovoltaici. La passerella pedonale di 425 metri, che sovrasta la strada statale 14, consente di raggiungere il terminal dalla nuova fermata ferroviaria in meno di 5 minuti. Ancora più brevi i tempi dalla stazione dei bus a 16 stalli, che è posta circa alla metà della passerella e dal parcheggio multipiano. Ben 54 le corse ferroviarie giornaliere, 6 delle quali effettuate dai Frecciarossa. I collegamenti con gli autobus sono invece 150, oltre alle località limitrofi è possibile raggiungere tramite bus anche Lubiana, Zagabria e con Flixbus addirittura Nizza. Il parcheggio multipiano ha una capienza di 500 posti auto, tutti al coperto, i nuovi stalli all’esterno sono invece mille. Sono presenti inoltre colonnine per la ricarica delle auto elettriche. Il polo intermodale è il primo del genere in Italia, l’aeroporto di Ronchi è l’ottavo in Italia collegato direttamente al sistema ferroviario.
Nel corso dell’anno verrà inoltre riasfaltata la pista e restaurate le altre strutture di volo. L’investimento in questo caso è pari a 12 milioni di euro.
Prospettive riguardo ai voli
Alla cerimonia di inaugurazione purtroppo non sono stati annunciati nuovi collegamenti aerei. Anche quest’anno l’eventuale crescita dipenderà dai voli charter effettuati in estate. Nei media locali si parla di nuovi voli nel 2019 verso Francoforte, Amsterdam e Parigi, ma per ora non c’è ancora nessuna conferma. Il collegamento con Genova, operato da FlyValan, ha avuto vita breve. Anche Ryanair ha deciso di abbandonare, a partire da novembre, la rotta da Roma Ciampino. Confermato invece il ritorno di Primera Air, che in estate collegherà Trieste con Reykjavik.
Brevi considerazioni sul polo intermodale
Sui giornali locali e sui social media si è già acceso il dibattito sulle corse dei treni, con i quali è praticamente impossibile raggiungere l’aeroporto in tempo per i primi voli del mattino. In particolare il collegamento ferroviario con Udine non è dei migliori ed è pertanto spesso consigliabile usare l’autobus. Gorizia invece non ha nemmeno un collegamento diretto con l’aeroporto (è raggiungibile soltanto con un cambio a Monfalcone). Più di qualche commento ironico sui social network ha evidenziato che da oggi è più facile raggiungere l’aeroporto di Venezia direttamente dall’aeroporto di Trieste. Anche questa però è una mezza verità, in quanto l’aeroporto di Venezia non è direttamente collegato alla ferrovia e il tragitto con i traghetti o i bus dalla stazione ferroviaria non è dei più economici.
Sicuramente i collegamenti da e per il polo intermodale sono migliorabili, ma l’inaugurazione del polo intermodale è una tappa importante per il rilancio dell’aeroporto e di tutta la Regione. L’infrastruttura è moderna, pratica e pronta per essere utilizzata da molti più utenti di quelli che attualmente ospita l’aeroporto. Speriamo vivamente che verrà fatto quanto di meglio possibile per portare nuovi voli e soprattutto passeggeri a volare da e a Trieste.