Odissea Pista Aeroporto di Firenze


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Michele

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Firenze, Toscana.
ma la famosa maestrina di prato che istruiva i suoi alunni a manifestare contro i aeroporto che fine ha fatto?:D:D
La Lombardi? :D E' sempre in giro..
E' scappata da alcune pagine FB perchè non aveva più argomenti. Si è spostata tra gli Amici di pisa ed altri gruppettini dove ha vita facile.
Credo che lei sia il top del top per quanto riguarda la mole di cazzate diffuse.
 

FLRprt

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17 Novembre 2009
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L'annuncio citato da AZ209, peraltro a pagamento, era ripetuto anche sull'edizione di Firenze de "La Repubblica"
DELIRIO ….. (Padre perdona loro perché non sanno quello che scrivono). Il difficile è stato non sganasciarsi dalle risate. Un crescendo rossiniano di affermazioni geniali
+ 9000 sorvoli l’anno del centro di Firenze ??? fanno 24,66 al giorno. Ma intendono anche quelli in quota?
+ incidente di Linate: impossibile che avvenga a Firenze con la configurazione della nuova pista, a meno che non venga autorizzato un decollo contemporaneo ad un atterraggio
+ Albacete: non credo che vedremo mai un F16 a Firenze
+ la richiesta di intervento dell’AMI
tanto per citarne alcune, chiuso con l'acuto: la proposta dell’unico intervento che sarebbe davvero uno spreco di soldi, l’intervenire sulla pista attuale. Se la prolunghi a sud, chi sta a Peretola sì che avrebbe ragioni per incavolarsi! Darei una cifra per chiedere a questi signori di mettere in tavola le carte che citano dimostrando le loro affermazioni.
 

Samu

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5 Giugno 2013
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Loro Ciuffenna
Fanno appunto queste sparate perché non possono essere contestati.In un contraddittorio abbasserebbero il capino e andrebbero in un angolino a piangere.
 

Michele

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3 Giugno 2006
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Firenze, Toscana.
Fanno appunto queste sparate perché non possono essere contestati.In un contraddittorio abbasserebbero il capino e andrebbero in un angolino a piangere.
Infatti la Lombardi e molti altri sono FUGGITI da certe pagine FB una volta messi davanti all'evidenza.
Questi non sono scemi. Lo sanno meglio di noi che non è vero niente di ciò che dicono. Loro sfruttano l'ignoranza della gente che inesorabilmente abbocca.

Arriva il Bigagli di turno, la Lombardi o chi per essi, fanno un "convegno" in una qualsiasi casa del popolo gremita di vecchietti e dicono che con l'aeroporto aumentano i tumori e c'è il rischio di alluvioni. Le SID/STAR diventano "coniche", il Missed Approach diventa "Riattacco", il vento al traverso diventa un avversario impossibile, l'ILS diventa la FRZ 1D (!!!!), ti dicono che per atterrare in sicurezza scaricano tonnellate di kerosene sulle città, ti dicono che in caso di "riattacco" gli aerei voleranno sul Duomo di Firenze a 65 metri di quota (il campanile di Giotto è alto quasi 85m) e molte altre cretinate.

La gente ignorante ci crede, anche perchè vede in loro il simbolo di partito che hanno votato per 50 anni.
 

sky3boy

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6 Novembre 2005
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Firenze, Italy.
stores.ebay.it
sono troppo belli, aerei a 600mt, che in discesa con le menette in IDLE manco si sentono...

io prima abitavo in via della Cupola, la finestra di camera mia dava sul finale 05, e mi passavano davanti a casa a 60mt ma il rumore di via Pratese e del viadotto ferroviario che porta al deposito era estremamente più invasivo di quello degli aerei che atterravano e decollavano da FLR...

bha!!

ciauz sky3boy
 

Michele

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3 Giugno 2006
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Firenze, Toscana.
sono troppo belli, aerei a 600mt, che in discesa con le menette in IDLE manco si sentono...

io prima abitavo in via della Cupola, la finestra di camera mia dava sul finale 05, e mi passavano davanti a casa a 60mt ma il rumore di via Pratese e del viadotto ferroviario che porta al deposito era estremamente più invasivo di quello degli aerei che atterravano e decollavano da FLR...

bha!!

ciauz sky3boy
Ma infatti non lo sai che solo gli aerei fanno rumore? :D
 

TW 843

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6 Novembre 2005
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Azionista LibertyLines
Aeroporti toscani, così si chiude il cerchio magico renziano

In dirittura d'arrivo un'operazione che coinvolge molti esponenti vicini al premier: ok degli azionisti fiorentini alle nozze con Pisa. Tra i soci, oltre all'argentino Eurnekian, il comune del capoluogo toscano retto da Nardella. Carrai dovrebbe diventare presidente della nuova società. Che ha appena incassato il sostegno del governo a investimenti per 200 milioni

di CARLOTTA SCOZZARI

MILANO - Tra lunedì 9 e martedì 10 febbraio andranno a posto due importanti tasselli di un'operazione industriale e finanziaria che, in maniera più o meno diretta, coinvolge molti personaggi del cosiddetto "cerchio magico" del premier Matteo Renzi. Da Marco Carrai a Dario Nardella, passando per Luca Lotti. Si tratta della fusione tra Aeroporto di Firenze (Adf) e Società Aeroporto Toscano (Sat), le due società che da circa un anno ormai vedono figurare come prima azionista la società Corporacion America, la holding attiva in diversi settori, dall'energia alle infrastrutture passando per gli aeroporti, che fa capo alla famiglia Eurnekian.

A guidare il gruppo di Buenos Aires è l'ottuagenario Eduardo Eurnekian, che a metà degli anni Duemila in Italia è balzato agli onori delle cronache finanziarie per il crac della compagnia aerea Volare, di cui era socio di riferimento. Ma adesso Eurnekian sembra avere deciso di poggiare i piedi per terra. E così dalle compagnie aeree agli aeroporti il passo è stato breve. La sua Corporacion America, infatti, che al momento ha in mano il 53% di Sat (dopo il lancio dell'Offerta pubblica di acquisto dell'anno scorso) e il 48,9% di Adf, sta per diventare prima socia del gruppo che nascerà dalla fusione degli scali Amerigo Vespucci e Galileo Galilei.

Lunedì 9 febbraio l'assemblea straordinaria degli azionisti di Adf, in presenza del 95,33% del capitale, ha votato all'unanimità a favore della fusione con Sat. Il rapporto di cambio è stato fissato in 0,9687 azioni ordinarie dello scalo pisano per ogni azione ordinaria di Adf. I soci di Sat riuniti in assise si esprimeranno sull'operazione martedì 10 febbraio. Una volta perfezionate le nozze, la società dello scalo pisano cambierà la propria denominazione in Toscana Aeroporti Spa, società quotata con sede legale a Firenze.

Con il via libera all'integrazione, è evidente che si siano schierati a favore dell'operazione condotta sotto la regia argentina anche gli altri azionisti che affiancano la famiglia Eurnekian nel capitale della società dello scalo fiorentino. A cominciare dall'Ente cassa di risparmio di Firenze, socio di Adf al 13%, passando per la famiglia Panerai, col suo 11,7%, e per la Regione Toscana guidata da Enrico Rossi (5%) e il Comune di Firenze (2,18 per cento). Quest'ultimo ente, fino a poco più di un anno fa retto da Renzi, è ora guidato da Dario Nardella, tra gli amici storici dell'attuale premier.

Ma la presenza del comune del capoluogo toscano nell'azionariato di Adf non è l'unico legame forte tra la società aeroportuale e Renzi. Sulla poltrona di presidente di Adf, infatti, siede Marco Carrai, detto "Marchino", considerato tra i più fidati consiglieri del leader del governo. Qualcuno è arrivato a sostenere che Carrai stia a Renzi un po' come Gianni Letta al Silvio Berlusconi dei tempi d'oro o come Gianroberto Casaleggio a Beppe Grillo. Secondo le ultime indiscrezioni, tra l'altro, Carrai dovrebbe salire alla presidenza anche della società che nascerà dalla fusione dei due scali.

Non solo. La mattina del 9 febbraio Adf ha annunciato di avere ricevuto dal ministero dei Trasporti del governo Renzi, guidato da Maurizio Lupi, una lettera in cui si impegna a "porre in essere ogni azione utile per sostenere l'attuazione degli interventi infrastrutturali programmati da Aeroporto di Firenze fino a un massimo di 150 milioni di euro" nonché a firmare e inviare "al ministero dell'Economia il decreto per l'intervento pubblico di 50 milioni per l'adeguamento infrastrutturale dell'aeroporto", senza contare la "realizzazione, oltre che del nuovo terminal passeggeri, anche di una pista di volo di 2.400 metri". Tutte operazioni che vanno nella direzione di integrare i due scali.

"Poco fa il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - ha detto il viceministro Riccardo Nencini - ha assicurato ogni azione utile per sostenere l'attuazione degli interventi infrastrutturali relativi agli scali aeroportuali di Pisa e di Firenze, in modo da consentire la natura strategica del sistema aeroportuale toscano". Nencini ha così ringraziato il ministro Lupi e ha parlato di "un'ottima sinergia tra il Mit, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti e la Regione Toscana". E Lotti, si sa, è un altro dei componenti chiave del cerchio magico renziano.

http://www.repubblica.it/economia/f...cerchio_magico_renziano-106888302/?ref=HRLV-6
 

Goose

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Firenze, 10 febbraio 2015 - IL DADO ora è davvero tratto. L’assemblea straordinaria di AdF, l’Aeroporto di Firenze ha approvato ieri la fusione, per incorporazione, nella Società Aeroporto Toscano (Sat) Galileo Galilei di Pisa. E oggi i cugini pisani faranno lo stesso. Approveranno la fusione e il necessario aumento di capitale sociale: saranno emesse nuove azioni ordinarie da offrire in concambio agli azionisti di AdF. Il rapporto di cambio è stato fissato in 0,9687 azioni ordinarie Sat per ogni azione ordinaria di AdF. La fusione è condizionata al rilascio dell’autorizzazione da parte dell’Enac al subingresso di Sat nella concessione aeroportuale di AdF. Alla fine dell’operazione Sat cambierà la denominazione sociale in ‘Toscana Aeroporti spa’. Con capitale sociale detenuto al 51,132% da Corporacion America Italia. La società argentina che ha realizzato quello che, da decenni, sembrava impossibile.

Ottimista – anche se con prudenza – Roberto Naldi, presidente di Corporacion America Italia «Al di là di qualche legittimo dissenso – sostiene – Sat varerà oggi definitivamente questa operazione». Ed è della stessa opinione Marco Carrai, presidente di Adf: «Ci aspettiamo, così come hanno fatto i due Cda dei mesi scorsi, che anche l’assemblea degli azionisti di Sat approvi la fusione, in modo da procedere velocemente con la fusione stessa».

Nonostante il «sì» già annunciato di Comune, Provincia, Fondazione e Camera di Commercio è il Pd pisano, con i segretari provinciale e comunale Francesco Nocchi e Andrea Ferrante, a mettere le mani avanti: «è importante che ci sia conferma di un piano che mette nero su bianco una vocazione distinta e non concorrenziale per i due aeroporti: Pisa rimane l’hub low cost, e continuerà a essere orientata ai voli internazionali e allo sviluppo del trasporto merci, per raggiungere 7.1 milioni di passeggeri entro il 2028; Firenze, con tariffe notevolmente maggiori, dovrà essere city airport, per crescere fino a 4.4 milioni di passeggeri».

Certo ancora tutta da risolvere è la faccenda dei 2400 metri della pista che resta ancora aperta. Ad avere il pallino in mano, Pit (piano indirizzo territoriale) a parte, è Enac. Con buona pace dei comuni contermini a Firenze. Prato, che continua a protestare, in primis ma anche del Movimento 5 stelle. Che in una nota congiunta fra Pisa, Firenze e Livorno denuncia «l‘irresponsabilità e il cinismo del Pd toscano che su questa vicenda gioca contro gli interessi della popolazione, dell‘ambiente e del buon senso».

INTANTO il viceministro Riccardo Nencini avverte: «Il ministero delle Infrastrutture e dei trasporti ha assicurato ogni azione utile per sostenere l’attuazione degli interventi infrastrutturali relativi agli scali aeroportuali di Pisa e di Firenze, in modo da consentire la ‘natura’ strategica del sistema aeroportuale toscano».

CONFERMATO l’impegno economico: coprirà fino a un massimo di 150 milioni di euro. In particolare «per l’aeroporto di Firenze è prevista la realizzazione del nuovo terminal passeggeri e di una pista di volo di 2400 metri, idonea a sostenere le previsioni di traffico di medio-lungo periodo. È la strada maestra per valorizzare al meglio l’aeroporto ‘Galilei’ di Pisa e il ‘Vespucci’ di Firenze e per inserire la Toscana adeguatamente nel traffico aeroportuale internazionale». Seguono i ringraziamenti al ministro Lupi «che ha sposato dall’inizio questa prospettiva e l’ha sostenuta assieme a noi. Un’ottima sinergia tra il Mit, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti e la Regione Toscana».

Regione Toscana e Comune di Firenze, azionisti di Adf, esultano per il sì dell’assemblea dei soci. «Abbiamo fatto un cambiamento decisivo nella storia della regione», ha spiegato il governatore Enrico Rossi che non manca di ricordare: «Quando quattro anni fa dissi che serviva una società unica, fiorentini e pisani mi spellarono vivo». E il sindaco Dario Nardella chiosa: « non siamo più nel medioevo, ma nella Firenze del terzo millennio».

http://www.lanazione.it/aeroporti-fusione-1.656893
 

Goose

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Senza scomodare i Gambacorti, che nel 1406 aprirono le porte della città ai fiorentini in cambio di fiorini d’oro, e neppure il gelo nel passaggio del campanello tra Enrico Letta e Matteo Renzi, il rapporto tra Firenze e Pisa non è mai stato facile. Anzi non è mai stato facile il rapporto tra Pisa e Firenze, come dicono sotto la Torre Pendente. Oscillando tra rivalità e collaborazione, sempre all’insegna del reciproco campanilismo. Ma al di là della competizione, spesso «sana», gli ultimi decenni della Regione sono stati contrassegnati dai rapporti tra capoluogo e città della costa, con alti e bassi, simboleggiati proprio dalla storia dell’integrazione dei due aeroporti, e non solo.
La storia degli scali di Firenze e Pisa si intreccia già negli anni Sessanta, quando viene lanciata l’idea dell’aeroporto della Toscana a San Giorgio a Colonica, nel pratese, per superare appunto i due piccoli bacini di utenza di Peretola e Pisa e i problemi della vicinanza delle due città alle piste. Si fanno studi di fattibilità, piani, c’è l’assenso del Comune di Firenze e la spinta del socialista Mario Leone, fiorentino, poi presidente della Regione, ma la storia dice che grazie anche alla contrarietà dei pisani e di Prato, nel 1974 gli otto miliardi di lire ottenuti per lo scalo vennero dirottati dal governo, dopo il no della Regione al nuovo aeroporto, per un collegamento ferroviario veloce tra Firenze e Pisa che 41 anni dopo è ancora inesistente. Gli anni passano, il Galilei cresce senza curarsi di Peretola, poco più che un aeroclub con nel 1985 «ben» 5.836 passeggeri in un anno contro gli 800.000 di Pisa e nel 1991 la prima svolta, con l’arrivo a Firenze di Meridiana. Il traffico decolla, l’aeroporto cresce e Firenze nel 1997 supera Pisa per numero di passeggeri (1.080.000 contro 1.065.00) e mantiene il primato fino al controsorpasso nel 2002 da parte di Pisa, complice Ryanair, arrivata nel 1998 e che ha spinto lo scalo a doppiare i passeggeri di Firenze, oggi 2,2 milioni contro 4,5 e in futuro comunque 4,5 contro 7,5.
Con la crescita arrivano anche i problemi, i rischi di concorrenza, si parla di nuove piste e con la presidenza della Regione di Claudio Martini si comincia a ipotizzare una holding tra le società di gestione di Vespucci e Galilei. Martini lancia l’idea nel 2006, con il sì degli industriali e delle banche — «Questa proposta va concretizzata nel 2007, il sistema toscano deve essere un vaso di ferro accanto ad altri vasi di ferro», disse il presidente di Banca Toscana Aldinghiero Fini — ma tra resistenze dei pisani e lotte intestine al Pds-Ds-Pd le cose sono andate molto più per le lunghe, mentre i soci privati e pubblici di Adf e Sat, ormai quotate in Borsa, sono cambiati ed il Marconi di Bologna è cresciuto.
Ora Firenze e Pisa siederanno assieme nella stanza dei bottoni — e l’azionista privato di maggioranza, il colosso argentino Corporacion America di Eduardo Eurnekian che gestisce decine di scali in tutto il mondo, porterà investimenti per mezzo miliardo di euro da qui al 2028 — come accaduto da tempo in altri casi, con molte meno polemiche o cortei con bandiere. Due esempi? Il distretto del cuoio di Santa Croce, con l’area fiorentina e pisana coese per dotarlo di un depuratore e superare i problemi di approvvigionamento di acqua fino a farne uno dei poli più competivi di Europa, uno dei segreti alla base del boom del lusso made in Tuscany. E la nascita del colosso Toscana Energia, fondendo le ex municipalizzate del gas dei due Comuni, con l’equilibrio Firenze-Pisa garantito senza troppi scossoni. Altra collaborazione antica quella sui rifiuti, anche se Peccioli ha fatto pagare a peso d’oro le tonnellate di nettezza fiorentina accolte nelle sua discarica, mentre università e ospedali hanno collaborato ma sono stati e sono anche «rivali» (con qualche scippo di primari) e se Pisa ha come fiore all’occhiello la Normale o il Sant’Anna, Firenze risponde con Palazzo Strozzi o il Polo scientifico di Sesto, mentre Unicoop si ferma a Pontedera e poi è territorio Coop Tirreno.
La rivalità è stata però soprattutto politica, con il peso di Pisa e della Costa preponderante a lungo nel Pds-Ds-Pd ed in Regione, a scapito del capoluogo di regione. Tanti i big pisani, Paolo Fontanelli, Marco Filippeschi (anche segretario regionale dei Ds ed in predicato di correre da presidente della Regione prima di diventare sindaco), Enrico Letta, Federico Gelli, ex vice di Martini, con i fiorentini sempre defilati e in attesa di un governatore dai tempi di Gianfranco Bartolini cioè dal 1990, schiacciati anche dalla Costa, vedi Alessandro Cosimi presidente di Anci Toscana o Andrea Maciulli, da Piombino, segretario regionale con il grossetano Luca Sani coordinatore della segreteria. Così l’asse dell’Arno è sempre rimasto problematico. E alla fine c’è voluto un presidente della Regione pisano, anzi di Pontedera, anzi di Bientina, come Enrico Rossi precisa sempre, per convincere (con l’aiuto del governo del fiorentino Matteo Renzi) i pisani.

http://corrierefiorentino.corriere....no-6a75a1a4-b200-11e4-86e2-7a0fc8b752b4.shtml
 

FLRprt

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Scusa, ha senso postare un articolo del 2011? Ne è passata di acqua, sotto i ponti d'Arno ...
 
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