L'aeroporto di Parma rischia la chiusura


belumosi

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Re: l'aeroporto di Parma rischia la chiusura

Dovremmo essere all'epilogo:

Aeroporto, tra una settimana parte la liquidazione

Il presidente di Sogeap Dalla Rosa Prati: "Ad oggi non abbiamo soggetti e operatori interessati alla nostra realtà. Si perde un pezzo della città". Voli garantiti fino all'11 luglio

di ALESSANDRO TRENTADUE
03 giugno 2015


L'11 giugno iniziamo il periodo di liquidazione dello scalo. L'aeroporto di Parma perderà la concessione ventennale totale e il Verdi verrà tolto dal piano nazionale aeroporti. A quel punto perderemo tutti i servizi a supporto della nostra attività".

È quanto dichiarato da Guido Dalla Rosa Prati, presidente di Sogeap, nella conferenza stampa convocata mercoledì pomeriggio negli uffici della società che gestisce il Verdi, in cui si è parlato del futuro - breve, a giudicare dalle sue considerazioni - dell'aeroporto parmigiano, da tempo in difficoltà.

Condivi
"Ad oggi non abbiamo soggetti e operatori interessati alla nostra realtà - ha proseguito Dalla Rosa Prati - L'aumento di capitale chiesto di 2,5 milioni di euro non è stato sottoscritto al 31 maggio. Abbiamo ricevuto qualche manifestazione d'interesse ma mai concretizzata. La società quindi verrà messa in liquidazione dall'11 giugno: 30 dipendenti rischiano a breve di rimanere a casa ".

"Questo a meno di miracoli - ha aggiunto sempre il presidente di Sogeap - cioè che qualcuno si presenti con una sottoscrizione per l'aumento del capitale. Io spero nei miracoli, ma non credo che avverrà. Sono abbastanza triste. Se non avviene il miracolo - ha ribadito Dalla Rosa Prati - quest'azienda chiude e a Parma sparisce l'aeroporto". Stando così le cose, l'assemblea di soci dell'11 giugno nominerà dunque un liquidatore.

VOLI ANCORA PER UN MESE. I vertici di Sogeap hanno garantito la normale attività dell'aeroporto per almeno un mese dalla messa in liquidazione: quindi fino all'11 luglio. Un mese di operatività - che a Sogeap costa 225mila euro - garantita anche sui voli. "Se entriamo in liquidazione - ha valutato il direttore generale Franco Rastelli - verrà dato un congruo anticipo alle compagnie aeree per il periodo indicato, pari passo con le procedure legate alla liquidazione".

Sembra vicina, dunque, la riconsegna delle chiavi d?el Verdi - aeroporto internazionale, con un traffico di 200mila passeggeri all'anno, certificato anche per il traffico merci - all'Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile. Mentre la pista d'atterraggio dell'aeroporto parmigiano - di oltre 2mila metri, sui cui possono atterrare aerei fino a 200 passeggeri - se lo scalo chiude, verrà utilizzata solo dall'Aeroclub e dai privati.

"Stiamo parlando di un'area ricca, la più ricca della Regione. Strategica: tra Milano e Bologna - si è espresso sempre Guido Dalla Rosa Prati - la famosa Area vasta di cui tanto si parla dov'è? Per mantenere operativo l'aeroporto ci vogliono tre milioni di euro all'anno. Per me sono una cifra immensa, ma per delle istituzioni no. Qui forse vedremo una distesa di asfalto", ha considerato amaro.

"Dal 2012 - ha poi continuato - abbiamo sempre cercato di trasmettere le questioni secondo noi importanti: che l'aeroporto è un mezzo per consentire lo sviluppo del territorio. Lo abbiamo detto per due anni. O non ci siamo fatti capire a sufficienza, o non siamo stati ascoltati. Abbiamo la certezza che perdere un servizio così per Parma sia un grandissimo errore".

Il presidente di Sogeap ha proseguito, mesto: "Oggi si perde un pezzo di città. Noi tutti, anche voi - rivolto ai giornalisti - verremo ricordati come la comunità che ha chiuso un aeroporto. È un danno per la città e il territorio. Mi assumo io la prima colpa - ha dichiarato - quella di non essere stato capace di trasmettere questo segnale, questo messaggio importante a coloro che conducono le sorti del nostro territorio. Se avessero percepito l'importanza di questo messaggio, oggi non saremmo qui a parlarne. Forse non ho avuto la forza di farmi capire e ascoltare".

A questa analisi delle colpe si associa il direttore generale dello scalo Franco Rastelli: "La nostra colpa principale è di non aver fatto capire al territorio la convenienza a sostenere questo servizio - sono state le sue parole -sono 7 anni che non utilizziamo soldi pubblici, a differenza di tutti gli altri aeroporti della nostra dimensione: se Parma vuole mantenere l'aeroporto bisogna che Parma lo sostenga: il socio privato che lo ha sostenuto in questi anni non può sostenerlo da solo".

CINESI E SEA. Il numero uno di Sogeap ha ricapitolato sulle trattative sfumate, che avrebbero potuto rilanciare lo scalo parmigiano. Per prima, la cinese Izp. "Gli investitori cinesi presentati dal presidente del Consiglio Matteo Renzi hanno confermato un "labile" interesse sull'aeroporto di Parma - ha ripercorso Dalla Rosa Prati - interesse poi non concretizzato: sono spariti dalla circolazione. Erano una speranza, visto che avevamo firmato un protocollo. Ma ci hanno fatto perdere solo tempo".

Dopo la scomparsa dei cinesi, è la volta di Sea, la società che gestisce Linate e Malpensa. "Ci siamo sentiti con Sea, che ha dimostrato interesse ad avvicinarsi a Parma ma poi si è ritirata e ha riferito di non essere interessata al nostro". Sembrerebbe che Sea sia più interessata all'aeroporto di Brescia.

In attesa dell'11 giugno, quando si riunirà all'Upi l'assemblea dei soci con la nomina, appunto, del liquidatore, lunedì 8 giugno è in programma in municipio una commissione consiliare dedicata all'aeroporto in cui i vertici di Sogeap aggiorneranno il sindaco e i consiglieri sulla situazione attuale dello scalo

http://parma.repubblica.it/cronaca/2015/06/03/news/aeroporto_tra_una_settimana_parte_la_liquidazione-115951423/#gallery-slider=115959749
 

DusCgn

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Re: l'aeroporto di Parma rischia la chiusura

Aeroporto, Pizzarotti a Renzi: "Mantenere la concessione"

"Basta parole, servono fatti". E la richiesta di mantenere la concessione ventennale anche se la società andrà in liquidazione.


Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha scritto ieri al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, al ministro Graziano Delrio e al presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini la seguente lettera relativa alla vicenda dell'Aeroporto di Parma:

"Con la concessione ventennale dell’aeroporto Giuseppe Verdi, e l’ottenimento dello scalo nazionale, nel 2014 sono state ascoltate e accolte le motivazioni del territorio di Parma, che ha sempre visto nel suo aeroporto una infrastruttura strategica e di richiamo per l’area tra Piacenza e Mantova. L’allora presidente della Regione Emilia Romagna e il Ministro delle Infrastrutture condividevano con Parma l’interesse nel rilanciare il Giuseppe Verdi, convinti della rilevanza del servizio.
Considerazioni che, allo stesso modo, sono state espresse dall’attuale governo regionale e nazionale. Se l’obiettivo è sostenere e rilanciare l’aeroporto di Parma come scalo di interesse nazionale, credo non bastino più soltanto le parole di appoggio, ma servono fatti più che concreti: il contributo di tutte le istituzioni per il Giuseppe Verdi è essenziale anche e soprattutto per quel progetto a lungo termine di Area Vasta verso cui la Regione e il Paese guardano con grande interesse.
Alla luce di quanto appena affermato, ribadisco con ancora più determinazione la necessità di un comune impegno per la salvaguardia dello scalo, chiedendo espressamente alla Regione di farsi portavoce delle istanze del territorio di Parma, e al governo l’opportunità di mantenere attiva la concessione in essere, anche se si dovesse mettere in liquidazione la società e/o sospendere i voli, per avere nel frattempo la possibilità di procedere con l’apertura di un eventuale bando di gara alla ricerca di nuovi, possibili investitori.
Il vostro contributo è oggi più che mai fondamentale".
http://www.gazzettadiparma.it/news/sindaco-pizzarotti-/278483/Aeroporto--Pizzarotti-a-Renzi-.html
 

DavidFLR

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Re: l'aeroporto di Parma rischia la chiusura

Aeroporto, Pizzarotti a Renzi: "Mantenere la concessione"

"Basta parole, servono fatti". E la richiesta di mantenere la concessione ventennale anche se la società andrà in liquidazione.


Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha scritto ieri al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, al ministro Graziano Delrio e al presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini la seguente lettera relativa alla vicenda dell'Aeroporto di Parma:

"Con la concessione ventennale dell’aeroporto Giuseppe Verdi, e l’ottenimento dello scalo nazionale, nel 2014 sono state ascoltate e accolte le motivazioni del territorio di Parma, che ha sempre visto nel suo aeroporto una infrastruttura strategica e di richiamo per l’area tra Piacenza e Mantova. L’allora presidente della Regione Emilia Romagna e il Ministro delle Infrastrutture condividevano con Parma l’interesse nel rilanciare il Giuseppe Verdi, convinti della rilevanza del servizio.
Considerazioni che, allo stesso modo, sono state espresse dall’attuale governo regionale e nazionale. Se l’obiettivo è sostenere e rilanciare l’aeroporto di Parma come scalo di interesse nazionale, credo non bastino più soltanto le parole di appoggio, ma servono fatti più che concreti: il contributo di tutte le istituzioni per il Giuseppe Verdi è essenziale anche e soprattutto per quel progetto a lungo termine di Area Vasta verso cui la Regione e il Paese guardano con grande interesse.
Alla luce di quanto appena affermato, ribadisco con ancora più determinazione la necessità di un comune impegno per la salvaguardia dello scalo, chiedendo espressamente alla Regione di farsi portavoce delle istanze del territorio di Parma, e al governo l’opportunità di mantenere attiva la concessione in essere, anche se si dovesse mettere in liquidazione la società e/o sospendere i voli, per avere nel frattempo la possibilità di procedere con l’apertura di un eventuale bando di gara alla ricerca di nuovi, possibili investitori.
Il vostro contributo è oggi più che mai fondamentale".
http://www.gazzettadiparma.it/news/sindaco-pizzarotti-/278483/Aeroporto--Pizzarotti-a-Renzi-.html



come mai ii grillini non adottano lo stesso metro anche su FLR?
PER la TOSCANA e' sufficente un solo aeroporto!
altro che grili questi sono PIATTOLE!!!
 

AZ209

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Re: l'aeroporto di Parma rischia la chiusura

Aeroporto di Parma, ultima chiamata: nuovi fondi o scatta la chiusura

Ore decisive per il piccolo aeroporto di Parma. L’11 giugno si riunisce il consiglio di amministrazione di Sogeap, la società di gestione dello scalo. E all’ordine del giorno c’è il reperimento immediato di nuove risorse per garantire l’operatività. Con una sola alternativa, l’apertura delle procedure per la liquidazione della società.
Una scelta, quest’ultima, che porterebbe alla chiusura dello scalo, uno dei quattro aeroporti dell'Emilia Romagna, da tempo avvitato in una profonda crisi che potrebbe sfociare nella perdita da parte della città emiliana di una importante infrastruttura.

Questo nonostante la sponda istituzionale offerta da Comune, Camera di Commercio e Regione, enti persuasi che lo scalo rappresenti un fondamentale servizio per la crescita del territorio. Una opinione condivisa dalle parti economiche ma che finora non ha portato a risultati concreti se non a un impegno, per una ricapitalizzazione di 2,5 milioni, da parte dell’azionista di maggioranza, la banca austriaca Mainl Bank, e da parte degli altri soci privati che controllano Sogeap.

La soglia minima di passeggeri che potrebbe consentire allo scalo di competere in Italia e in Europa è di due milioni. Numeri impossibili da raggiungere. L’aeroporto oggi ne conta circa 200mila e con un fatturato che non supera i due milioni deve fare i conti con un disavanzo che raggiunge quasi il doppio. Il Governo lo ha inserito tra gli scali di interesse nazionale. Ma i paletti fissati dal ministero alle Infrastrutture per il mantenimento della qualifica sono tali da porre un ostacolo considerato quasi insormontabile. Le condizioni poste sono due: la specializzazione e la dimostrazione che lo scalo è in grado di raggiungere l’equilibrio economico-finanziario nell'arco dei tre anni.

Vincolo che spiega l'affannosa ricerca di investitori che negli ultimi mesi ha impegnato Sogeap, Comune e Provincia di Parma. Ma proprio gli azionisti pubblici (tra i quali la Camera di Commercio) non possono fare leva sulla ricapitalizzazione, bloccati dagli steccati normativi. Il tentativo fatto è stato quello di raccogliere sostegno istituzionale anche fuori dai confini provinciali, dall’hinterland di Reggio Emilia alla bassa Lombardia, intercettando interesse da parte delle aree che potrebbero trarre giovamento dalla vicinanza di un aeroporto. Ma, per ora, senza veri risultati.


http://www.ilsole24ore.com/art/impr...-o-scatta-chiusura-160934.shtml?uuid=ABGKfcuD
 

Hurricane28

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Re: l'aeroporto di Parma rischia la chiusura

Copio ed incollo dall'intervento di belumosi:
"VOLI ANCORA PER UN MESE. I vertici di Sogeap hanno garantito la normale attività dell'aeroporto per almeno un mese dalla messa in liquidazione: quindi fino all'11 luglio. Un mese di operatività - che a Sogeap costa 225mila euro - garantita anche sui voli. "Se entriamo in liquidazione - ha valutato il direttore generale Franco Rastelli - verrà dato un congruo anticipo alle compagnie aeree per il periodo indicato, pari passo con le procedure legate alla liquidazione".

Ora mi pongo la domanda, ma Ryanair continua a vendere i biglietti pur essendo consapevole che da qui ad un mese quasi certamente deve spostare tutto su Bologna (o altri aeroporti) o restituire i soldi?
Non le converrebbe alzare i prezzi almeno limitare il più possibile il danno ai passeggeri, avendo meno riprotezioni da fare?
 

couscous12

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Re: l'aeroporto di Parma rischia la chiusura

L'aeroporto secondo il notiziario cittadino sembra essere stato salvato dall'unione parmense degli industriali con un apporto di 5 milioni di euro per i prossimi due anni
 

AZ209

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Re: l'aeroporto di Parma rischia la chiusura

L'aeroporto secondo il notiziario cittadino sembra essere stato salvato dall'unione parmense degli industriali con un apporto di 5 milioni di euro per i prossimi due anni
Appero'.
Se confermato, grazie per l'anteprima.
 

AZ209

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couscous12

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Re: l'aeroporto di Parma rischia la chiusura

Ok, allora mi sembra un tantino diversa la situazione.
L'articolo dice che che l'Unione Parmense degli Industriali ha dato mandato al presidente per "cercare tutte le strade possibili per garantire l'operativita' per due anni all'aeroporto".
In concreto, non e' stato salvato ancora nulla.
Nel notiziario delle 13 hanno detto che l'upi avrebbe apportato 5 milioni di euro per garantire l'operatività dell'aeroporto per i prossimi due anni. I costi per il mantenimento dell'aeroporto si aggirerebbero sui 225 mila euro mensili. Durante questi due anni il presidente dovrà cercare tutte le strade possibili per il futuro dell'aeroporto
 

AZ209

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Re: l'aeroporto di Parma rischia la chiusura

Aeroporto Giuseppe Verdi, si dimette l'ad Rastelli

Lascia il suo incarico dopo più di tre anni. A novembre l'elezione del nuovo cda

Cambio ai vertici della Sogeap, la società che gestisce l'aeroporto Giuseppe Verdi. Franco Rastelli si è dimesso dal suo incarico di amministratore delegato e direttore generale. In carica dall'aprile del 2012, Rastelli il 6 ottobre scorso ha rassegnato le sue dimissioni, formalmente "per motivi personali".

Dimissioni che avvengono in seguito al cambio di controllo della società dell'aeroporto, dopo l'entrata di Parma Aeroporto, con cui lo scalo parmigiano è stato "salvato" dal rischio chiusura grazie all'aumento di capitale sottoscritto dall'Unione Parmense degli industriali: cinque milioni di euro che consentiranno la gestione dell'aeroporto per i prossimi due anni.

Con le dimissioni di Rastelli è decaduto il cda della Sogeap. I primi di novembre è prevista un'assemblea dei soci che si riunirà per eleggere il nuovo consiglio. Fino ad allora Rastelli resta in carica per ordinaria amministrazione, fino all'effettiva sostituzione.

Rastelli commenta così la notizia a Repubblica Parma: "Dopo la coraggiosa sottoscrizione dell'aumento di capitale dell'Upi io lascio augurandomi che il nostro territorio capisca l'importanza dell'aeroporto e trovi le risorse per sostenerlo. Il mio ringraziamento - aggiunge l'ad dimissionario - va a tutti i collaboratori di Sogeap che hanno lavorato con impegno in queste condizioni e questi momenti difficili".


http://parma.repubblica.it/cronaca/...ppe_verdi_si_dimette_l_ad_rastelli-125077975/
 

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Re: l'aeroporto di Parma rischia la chiusura

La beffa di Parma l'aeroporto gioiello che resta aperto per un volo al giorno

Secondo i piani avrebbe dovuto già avere un milione di passeggeri l’anno: invece è fermo a duecentomila. “Ma noi lavoriamo per le prossime generazioni”

di JENNER MELETTI

01 febbraio 2016

Un solo volo di linea al giorno, e la domenica riposo. I nonni che portano i nipoti a vedere gli aerei si presentano al martedì, al giovedì e al sabato. Alle 12,25 arriva infatti da Trapani il volo FR8154 Ryanair che parcheggia proprio sotto la “sala panoramica”. Giù passeggeri e bagagli, su bagagli e passeggeri, e alle 12,50 l’aereo riparte. Fine dello spettacolo, all’Aeroporto internazionale Giuseppe Verdi.

Al lunedì, al mercoledì e al venerdì si vola (alle 22,25, volo FR4215, sempre Ryanair) verso l’aeroporto di Stansted a Londra ma l’ora non è quella giusta per spettatori piccoli e anziani. Un volo dal 25 ottobre 2015 al 25 marzo 2016 ma con la primavera e l’estate il numero raddoppia e arriva a 14 alla settimana: ma basta dividere 14 per sette per apprendere che anche in piena stagione turistica i voli sono due al giorno.

Fa un po’ impressione, l’aeroporto che ha tutto ma dove gli aerei e i passeggeri sono merce rara. Sul sito www.parma- airport.it la direzione avverte che «è consigliato a tutti i viaggiatori di arrivare in aeroporto con discreto anticipo per poter trovare più facilmente un posto per il proprio veicolo». Tre auto in tutto, in un parcheggio con centinaia di posti. Prezzi modici: 15 minuti gratis poi 1 euro all’ora. Apertura dell’aeroporto alle 6 del mattino, chiusura alle 23,30. Una scala mobile porta al primo piano, con il bar e la sala panoramica. «Oggi c’è solo Londra, stasera tardi. Faccio caffè e panini per quelli che lavorano qui».

Puoi comprare libri e giornali. A piano terra nove postazione per il check-in, tutte chiuse. Una biglietteria con una ragazza gentile, addetti alle pulizie che lucidano pavimenti già lucidi. Guardie giurate dell’Ivri (Istituti di vigilanza riuniti d’Italia) scrutano il grande atrio vuoto, come se da un momento all’altro dovesse riempirsi di uomini, donne e trolley colorati. Nessuno sa (o vuole) dire quante persone lavorino in questo aeroporto vuoto. Ci sono — anche in questa mattina, quando mancano almeno 10 ore al primo volo — agenti e dirigenti della Polizia di frontiera, i vigili del fuoco, soccorritori della Croce Rossa con ambulanza, tecnici dell’Enac (Ente nazionale aviazione civile) e quelli dell’Enav, sulla torre di controllo. Tutti pagati dallo Stato.

La Sogeap (Società di gestione dell’aeroporto di Parma) ha invece 24 dipendenti e un bilancio che fa tremare i polsi. Due milioni di euro le entrate, 4,5 milioni le uscite, con una perdita di 2,5 milioni all’anno.
Può, un aeroporto con un volo al giorno, avere un futuro? La risposta un po’ sorprende. «Sì, il futuro c’è», dice subito Guido Dalla Rosa Prati, presidente (senza compenso) della Sogeap. «Il nostro aeroporto è un piccolo gioiello. Parma è una città ricca e ha capito che questa struttura è indispensabile. Non a caso, nel giugno dell’anno scorso, l’Unione parmense degli industriali, attraverso la Società aeroporto Parma, ha stanziato 5 milioni di euro, che ci danno la sicurezza di restare aperti fino alla fine del febbraio 2017».

Il Giuseppe Verdi è in gran parte proprietà privata, con istituti di credito austriaci (in testa la Meinl Bank) con il 53,6%, Unione industriali con 30,3% ed enti pubblici — Comune, Provincia e Camera di Commercio — con il 16,1%. L’apertura ufficiale dello scalo è avvenuta il 5 maggio 1991 e da allora ci sono state tante speranze e troppe delusioni. Nel 2008 c’è l’investimento austriaco, che finora ha messo in cassa 38 dei 60 — 70 milioni spesi per l’aeroporto parmense. Nell’ottobre 2014 arrivano i cinesi, che promettono un investimento di 250 milioni di dollari per trasformare il Verdi in un hub per le merci ma tutto si dissolve nel febbraio dell’anno scorso.
Nel 2008 si prevedeva di arrivare a 1 milione di viaggiatori nel 2012, ma l’anno scorso i passeggeri hanno superato di poco i 200mila. «Adesso — racconta Federico Wendler, direttore del Verdi — la società ha deciso di cercare un investitore e/o un partner industriale. Abbiamo tutto per crescere. Qui riusciamo a fare il turnaround in 15 minuti: vuol dire che un Boeing 737 con 189 posti riesce a scaricare passeggeri e bagagli in un quarto d’ora. La stazione Fs è a un quarto d’ora di autobus. La Fiera è a 800 metri e presto avrà anche un nuovo casello sull’A1». Il direttore cita papa Karol Wojtyla: «Prendi la tua vita e fanne un capolavoro». «Ecco, noi stiamo preparando un aeroporto capolavoro. Le compagnie aeree debbono sapere che qui possono trovare un servizio ottimo. Un aeroporto deve essere pensato non per questa ma per le prossime generazioni. Si potrebbe investire anche nella manutenzione degli aerei, nella scuola di volo…».

Il sogno è quello di avere il successo di Orio al Serio presso Bergamo, che ha raggiunto i 10 milioni di passeggeri. Ma per ora l’apertura è assicurata solo per un altro anno. Decollano sulla pista anche i piccoli aerei dell’Aeroclub e gli executive degli aerotaxi. Fino all’anno scorso partiva il charter con il Parma calcio, ora c’è quello del Sassuolo. Qualche minuto di rombo di motori poi lunghe ore di silenzio. E allora arriva un uomo che libera il suo falco. Storni, gabbiani e gazze non debbono credere che questa sia una pista sempre vuota.

http://parma.repubblica.it/cronaca/...resta_aperto_per_un_volo_al_giorno-132483403/
 

Paolì

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Re: l'aeroporto di Parma rischia la chiusura

Mi ricordo che a inizio dicembre entrai a visitare il terminal e un posizioni chiese i documenti da quanto era meravigliato che la mattina ci fosse qualcuno oltre a chi ci lavotava