- 10 Dicembre 2007
- 15,022
- 3,315
Re: l'aeroporto di Parma rischia la chiusura
Dovremmo essere all'epilogo:
Aeroporto, tra una settimana parte la liquidazione
Il presidente di Sogeap Dalla Rosa Prati: "Ad oggi non abbiamo soggetti e operatori interessati alla nostra realtà. Si perde un pezzo della città". Voli garantiti fino all'11 luglio
di ALESSANDRO TRENTADUE
03 giugno 2015
L'11 giugno iniziamo il periodo di liquidazione dello scalo. L'aeroporto di Parma perderà la concessione ventennale totale e il Verdi verrà tolto dal piano nazionale aeroporti. A quel punto perderemo tutti i servizi a supporto della nostra attività".
È quanto dichiarato da Guido Dalla Rosa Prati, presidente di Sogeap, nella conferenza stampa convocata mercoledì pomeriggio negli uffici della società che gestisce il Verdi, in cui si è parlato del futuro - breve, a giudicare dalle sue considerazioni - dell'aeroporto parmigiano, da tempo in difficoltà.
Condivi
"Ad oggi non abbiamo soggetti e operatori interessati alla nostra realtà - ha proseguito Dalla Rosa Prati - L'aumento di capitale chiesto di 2,5 milioni di euro non è stato sottoscritto al 31 maggio. Abbiamo ricevuto qualche manifestazione d'interesse ma mai concretizzata. La società quindi verrà messa in liquidazione dall'11 giugno: 30 dipendenti rischiano a breve di rimanere a casa ".
"Questo a meno di miracoli - ha aggiunto sempre il presidente di Sogeap - cioè che qualcuno si presenti con una sottoscrizione per l'aumento del capitale. Io spero nei miracoli, ma non credo che avverrà. Sono abbastanza triste. Se non avviene il miracolo - ha ribadito Dalla Rosa Prati - quest'azienda chiude e a Parma sparisce l'aeroporto". Stando così le cose, l'assemblea di soci dell'11 giugno nominerà dunque un liquidatore.
VOLI ANCORA PER UN MESE. I vertici di Sogeap hanno garantito la normale attività dell'aeroporto per almeno un mese dalla messa in liquidazione: quindi fino all'11 luglio. Un mese di operatività - che a Sogeap costa 225mila euro - garantita anche sui voli. "Se entriamo in liquidazione - ha valutato il direttore generale Franco Rastelli - verrà dato un congruo anticipo alle compagnie aeree per il periodo indicato, pari passo con le procedure legate alla liquidazione".
Sembra vicina, dunque, la riconsegna delle chiavi d?el Verdi - aeroporto internazionale, con un traffico di 200mila passeggeri all'anno, certificato anche per il traffico merci - all'Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile. Mentre la pista d'atterraggio dell'aeroporto parmigiano - di oltre 2mila metri, sui cui possono atterrare aerei fino a 200 passeggeri - se lo scalo chiude, verrà utilizzata solo dall'Aeroclub e dai privati.
"Stiamo parlando di un'area ricca, la più ricca della Regione. Strategica: tra Milano e Bologna - si è espresso sempre Guido Dalla Rosa Prati - la famosa Area vasta di cui tanto si parla dov'è? Per mantenere operativo l'aeroporto ci vogliono tre milioni di euro all'anno. Per me sono una cifra immensa, ma per delle istituzioni no. Qui forse vedremo una distesa di asfalto", ha considerato amaro.
"Dal 2012 - ha poi continuato - abbiamo sempre cercato di trasmettere le questioni secondo noi importanti: che l'aeroporto è un mezzo per consentire lo sviluppo del territorio. Lo abbiamo detto per due anni. O non ci siamo fatti capire a sufficienza, o non siamo stati ascoltati. Abbiamo la certezza che perdere un servizio così per Parma sia un grandissimo errore".
Il presidente di Sogeap ha proseguito, mesto: "Oggi si perde un pezzo di città. Noi tutti, anche voi - rivolto ai giornalisti - verremo ricordati come la comunità che ha chiuso un aeroporto. È un danno per la città e il territorio. Mi assumo io la prima colpa - ha dichiarato - quella di non essere stato capace di trasmettere questo segnale, questo messaggio importante a coloro che conducono le sorti del nostro territorio. Se avessero percepito l'importanza di questo messaggio, oggi non saremmo qui a parlarne. Forse non ho avuto la forza di farmi capire e ascoltare".
A questa analisi delle colpe si associa il direttore generale dello scalo Franco Rastelli: "La nostra colpa principale è di non aver fatto capire al territorio la convenienza a sostenere questo servizio - sono state le sue parole -sono 7 anni che non utilizziamo soldi pubblici, a differenza di tutti gli altri aeroporti della nostra dimensione: se Parma vuole mantenere l'aeroporto bisogna che Parma lo sostenga: il socio privato che lo ha sostenuto in questi anni non può sostenerlo da solo".
CINESI E SEA. Il numero uno di Sogeap ha ricapitolato sulle trattative sfumate, che avrebbero potuto rilanciare lo scalo parmigiano. Per prima, la cinese Izp. "Gli investitori cinesi presentati dal presidente del Consiglio Matteo Renzi hanno confermato un "labile" interesse sull'aeroporto di Parma - ha ripercorso Dalla Rosa Prati - interesse poi non concretizzato: sono spariti dalla circolazione. Erano una speranza, visto che avevamo firmato un protocollo. Ma ci hanno fatto perdere solo tempo".
Dopo la scomparsa dei cinesi, è la volta di Sea, la società che gestisce Linate e Malpensa. "Ci siamo sentiti con Sea, che ha dimostrato interesse ad avvicinarsi a Parma ma poi si è ritirata e ha riferito di non essere interessata al nostro". Sembrerebbe che Sea sia più interessata all'aeroporto di Brescia.
In attesa dell'11 giugno, quando si riunirà all'Upi l'assemblea dei soci con la nomina, appunto, del liquidatore, lunedì 8 giugno è in programma in municipio una commissione consiliare dedicata all'aeroporto in cui i vertici di Sogeap aggiorneranno il sindaco e i consiglieri sulla situazione attuale dello scalo
http://parma.repubblica.it/cronaca/2015/06/03/news/aeroporto_tra_una_settimana_parte_la_liquidazione-115951423/#gallery-slider=115959749
Dovremmo essere all'epilogo:
Aeroporto, tra una settimana parte la liquidazione
Il presidente di Sogeap Dalla Rosa Prati: "Ad oggi non abbiamo soggetti e operatori interessati alla nostra realtà. Si perde un pezzo della città". Voli garantiti fino all'11 luglio
di ALESSANDRO TRENTADUE
03 giugno 2015
È quanto dichiarato da Guido Dalla Rosa Prati, presidente di Sogeap, nella conferenza stampa convocata mercoledì pomeriggio negli uffici della società che gestisce il Verdi, in cui si è parlato del futuro - breve, a giudicare dalle sue considerazioni - dell'aeroporto parmigiano, da tempo in difficoltà.
Condivi
"Ad oggi non abbiamo soggetti e operatori interessati alla nostra realtà - ha proseguito Dalla Rosa Prati - L'aumento di capitale chiesto di 2,5 milioni di euro non è stato sottoscritto al 31 maggio. Abbiamo ricevuto qualche manifestazione d'interesse ma mai concretizzata. La società quindi verrà messa in liquidazione dall'11 giugno: 30 dipendenti rischiano a breve di rimanere a casa ".
"Questo a meno di miracoli - ha aggiunto sempre il presidente di Sogeap - cioè che qualcuno si presenti con una sottoscrizione per l'aumento del capitale. Io spero nei miracoli, ma non credo che avverrà. Sono abbastanza triste. Se non avviene il miracolo - ha ribadito Dalla Rosa Prati - quest'azienda chiude e a Parma sparisce l'aeroporto". Stando così le cose, l'assemblea di soci dell'11 giugno nominerà dunque un liquidatore.
VOLI ANCORA PER UN MESE. I vertici di Sogeap hanno garantito la normale attività dell'aeroporto per almeno un mese dalla messa in liquidazione: quindi fino all'11 luglio. Un mese di operatività - che a Sogeap costa 225mila euro - garantita anche sui voli. "Se entriamo in liquidazione - ha valutato il direttore generale Franco Rastelli - verrà dato un congruo anticipo alle compagnie aeree per il periodo indicato, pari passo con le procedure legate alla liquidazione".
Sembra vicina, dunque, la riconsegna delle chiavi d?el Verdi - aeroporto internazionale, con un traffico di 200mila passeggeri all'anno, certificato anche per il traffico merci - all'Enac, l'Ente nazionale per l'aviazione civile. Mentre la pista d'atterraggio dell'aeroporto parmigiano - di oltre 2mila metri, sui cui possono atterrare aerei fino a 200 passeggeri - se lo scalo chiude, verrà utilizzata solo dall'Aeroclub e dai privati.
"Stiamo parlando di un'area ricca, la più ricca della Regione. Strategica: tra Milano e Bologna - si è espresso sempre Guido Dalla Rosa Prati - la famosa Area vasta di cui tanto si parla dov'è? Per mantenere operativo l'aeroporto ci vogliono tre milioni di euro all'anno. Per me sono una cifra immensa, ma per delle istituzioni no. Qui forse vedremo una distesa di asfalto", ha considerato amaro.
"Dal 2012 - ha poi continuato - abbiamo sempre cercato di trasmettere le questioni secondo noi importanti: che l'aeroporto è un mezzo per consentire lo sviluppo del territorio. Lo abbiamo detto per due anni. O non ci siamo fatti capire a sufficienza, o non siamo stati ascoltati. Abbiamo la certezza che perdere un servizio così per Parma sia un grandissimo errore".
Il presidente di Sogeap ha proseguito, mesto: "Oggi si perde un pezzo di città. Noi tutti, anche voi - rivolto ai giornalisti - verremo ricordati come la comunità che ha chiuso un aeroporto. È un danno per la città e il territorio. Mi assumo io la prima colpa - ha dichiarato - quella di non essere stato capace di trasmettere questo segnale, questo messaggio importante a coloro che conducono le sorti del nostro territorio. Se avessero percepito l'importanza di questo messaggio, oggi non saremmo qui a parlarne. Forse non ho avuto la forza di farmi capire e ascoltare".
A questa analisi delle colpe si associa il direttore generale dello scalo Franco Rastelli: "La nostra colpa principale è di non aver fatto capire al territorio la convenienza a sostenere questo servizio - sono state le sue parole -sono 7 anni che non utilizziamo soldi pubblici, a differenza di tutti gli altri aeroporti della nostra dimensione: se Parma vuole mantenere l'aeroporto bisogna che Parma lo sostenga: il socio privato che lo ha sostenuto in questi anni non può sostenerlo da solo".
CINESI E SEA. Il numero uno di Sogeap ha ricapitolato sulle trattative sfumate, che avrebbero potuto rilanciare lo scalo parmigiano. Per prima, la cinese Izp. "Gli investitori cinesi presentati dal presidente del Consiglio Matteo Renzi hanno confermato un "labile" interesse sull'aeroporto di Parma - ha ripercorso Dalla Rosa Prati - interesse poi non concretizzato: sono spariti dalla circolazione. Erano una speranza, visto che avevamo firmato un protocollo. Ma ci hanno fatto perdere solo tempo".
Dopo la scomparsa dei cinesi, è la volta di Sea, la società che gestisce Linate e Malpensa. "Ci siamo sentiti con Sea, che ha dimostrato interesse ad avvicinarsi a Parma ma poi si è ritirata e ha riferito di non essere interessata al nostro". Sembrerebbe che Sea sia più interessata all'aeroporto di Brescia.
In attesa dell'11 giugno, quando si riunirà all'Upi l'assemblea dei soci con la nomina, appunto, del liquidatore, lunedì 8 giugno è in programma in municipio una commissione consiliare dedicata all'aeroporto in cui i vertici di Sogeap aggiorneranno il sindaco e i consiglieri sulla situazione attuale dello scalo
http://parma.repubblica.it/cronaca/2015/06/03/news/aeroporto_tra_una_settimana_parte_la_liquidazione-115951423/#gallery-slider=115959749