Giornale di Brescia
D'Annunzio, Jade lascia per Malpensa
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Un Boeing 747 di Jade Cargo in atterraggio sulla pista di Montichiari: una foto per l'album dei ricordi?
nIl piazzale dell'aeroporto di Montichiari rischia di restare più vuoto di quanto non sia. Con l'avvio della stagione aerea estiva 2011 - domenica stando al calendario Iata, di fatto ieri per quel che riguarda il caso specifico - infatti i Jumbo della compagnia aerea Jade Cargo (per metà cinese, per metà controllata dal colosso tedesco Lufthansa), non toccheranno più la pista del D'Annunzio. Ma dalle lontane Shanghai e Shenzen, raggiungeranno l'Italia approdando a Malpensa.
Una notizia che ha il sapore del paradosso, in un momento in cui in orizzonti di grandi alleanze, Montichiari sembra la piattaforma più ambita al punto da essere cerniera di intese che guardano a est verso Verona e a ovest verso Orio e Milano. Guarda un po' proprio verso quella Sea Aeroporti cui, oltre a Linate, fa capo proprio Malpensa, lo scalo che sta «strappando» al D'Annunzio quello che dopo le Poste rappresentava il «cliente» più importante, sul fronte cargo. Quello che in teoria rappresenta l'ambito di vocazione ormai plurimemente riconosciuto. Una circostanza che ha suscitato anche qualche velato sospetto tra gli addetti ai lavori. Quasi che Sea - il cui presidente Giuseppe Bonomi da settimane ormai va ripetendo in interviste e incontri l'urgenza di stringere accordi con Orio e gli aeroporti del Garda - abbia voluto dare senza malizie una prova di forza. Quasi a dire che, se il mercato è il mercato, chi è più «grosso», più appeal vanta. Quasi un sollecito a procedere in direzione di quell'accordo «a cinque scali» che Sea auspica e vorrebbe chiudere - come ribadito il 10 marzo ai soci veronesi di Catullo - prima della quotazione in Borsa. Ma non mancano ipotesi sul fatto che il trasferimento, più che dal gestore sia stato dettato da una scelta di Lufthansa, cui il vettore cinese fa capo per il 50%, e che potrebbe aver preferito concentrare le operazioni sullo scalo del Nord Italia in cui ha concentrate le proprie attività.
I vertici di Catullo tuttavia paiono determinati a chiarire cosa sia davvero accaduto. Il vettore dava sul proprio sito per confermati i collegamenti con Brescia per tutta la stagione estiva 2011 e ora invece riporta un collegamento su Montichiari per il solo 1° aprile, data dopo la quale i voli per l'Italia risultano «schedulati» su Malpensa. Dove tra l'altro non è chiaro se abbia già definiti accordi per l'attività a corredo del mero volo che sono indispensabili. Una missione urgente a Shanghai vedrà il direttore generale di Catullo Massimo Soppani a tu per tu con i soci cinesi di Jade già lunedì. «Il fatto che ci abbiano accordato immediatamente un incontro pare positivo» commenta da parte sua il presidente di D'Annunzio, Vigilio Bettinsoli, peraltro da sempre strenuo sostenitore di una politica di alleanze e della necessità per Brescia di aprirsi a sinergie strategiche. «Bisogna smettere con la concorrenza interna per battere quella che viene dal resto d'Europa» ribadisce.
Intanto, in questa delicata partita, tra le frecce all'arco di Montichiari c'è l'avvio definitivo - risolti ieri a Roma gli ultimi aspetti burocratici - delle forniture di carburante dalla pipeline militare con tagli consistenti dei costi per l'utente finale.
Al netto dei vettori cinesi per i quali è già stata annunciato l'inizio attività ad aprile, restano le prospettive che derivano dai contatti avviati nel corso di varie missioni in fiere del settore trasportistico in mezzo mondo: «Siamo stati a Nairobi, unico aeroporto italiano - ribadisce Bettinsoli - mentre in questi stessi giorni i nostri commerciali si stanno muovendo tra Turchia, Russia e Germania».
Gianluca Gallinari