Sul forum ci sono centinaia di discussioni identiche: i pessimi contratti del personale navigante delle compagnie italiane, i corsi per le a/v che dopo qualche mese vengono lasciate a casa e via dicendo. Purtroppo è un dato di fatto: l'offerta di piloti e a/v in Italia è di gran lunga maggiore della domanda! Ma la buona e cattiva salute di una compagnia aerea non deve essere valutata dal contratto di queste 2 figure professionali che non sono altro che una delle mille pedine che muovono un'azienda. Andate a chiedere negli uffici tecnici e commerciali cosa ne pensano di una compagnia. Gran parte di essi (se non tutti) sono a tempo indeterminato, magari con uno stipendio non altissimo ma di sti tempi è sicuramente meglio la continuità. Forse a causa del cambiamento dei tempi e dalla diffusione delle compagnie low-cost, l'aviazione è passata dall'essere un settore esclusivo e rinomato ad un settore lavorativo normale. Sembra però che in Italia nessuno l'abbia capito. E allora via, tutti a lamentarsi perchè nella piccola compagnia in cui si trovano ora non guadagnano 100mila euro al mese e non ci sono più i benefit della vecchia compagnia di bandiera!
(tutto ciò si basa sulla mia esperienza personale e su fonti certe)
Che cosa si deve leggere.
Il contratto esiste per essere rispettato a tutela di tutti , azienda compresa.
Inutile formare nuovi av per "truffare" soldi all'UE quando hai un bacino di assistenti di volo già formati. Le aziende sane non ricorrono a questi sotterfugi per sopravvivere sopratutto per evitare di esporsi a decine e decine di cause.
Chi lavora in ufficio raramente ha la percezione di ciò che è la vita operativa. Sorvoliamo gli incentivi che spesso alcuni in ufficio ricevono per fottere i dipendenti,aggirare il contratto ecc...
Infine:non si tratta di benefit e non si tratta nemmeno di prendere 100 mila euro al mese. Nemmeno il mega-iper comandante li ha mai visti.
Di che stai parlando?
Realisti si ma non servi della gleba.