Evoluzione situazione Meridiana


chielloduebis

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9 Novembre 2005
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Pisa, Toscana.
Mi è sembrato di capire: 58h/60h medie mensili per GJ e 43h/45h medie mensili per IG.

GJ: ca. 700h annue di volo
IG: ca. 500h annue di volo
Riprendo per completezza informativa.

+ o - ci sei ...
Per sapere a grandi linee dove si casca con l'aritmetica, considerando un anno di lavoro GJ a 700h e un anno di lavoro IG a 500h, il portafoglio dell'assistente IG è parecchio più pesante??
 

malpensante

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bel paese là dove 'l sì suona
Martedì 9 Dicembre 2008, 13:53

Meridiana:sit-in assistenti a Olbia

(ANSA) - OLBIA, 9 DIC - Sit-in stamani degli assistenti di volo di Meridiana all'aeroporto Costa Smeralda di Olbia, per protestare contro 150 licenziamenti. Una manifestazione che costituisce per gli assistenti la 'prova generale' di quello che avverra' il 16 dicembre ad Aiglemont, nella residenza francese di Sua Altezza Aga Khan, al quale vogliono chiedere di intervenire presso i vertici di Meridiana. 'Non ci fermera' nessuno -hanno spiegato- a meno che Meridiana non ritiri la procedura dei 150 licenziamenti'.
 

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Da Unione Sarda del 09 12 2008

Meridiana, sit-in a Olbia contro i licenziamenti

CONTESTAZIONE DEI DIPENDENTI MERIDIANA CHE OGGI A OLBIA HANNO INSCENATO UNA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA CONTRO I TAGLI ALLA PIANTA ORGANICA ANNUNCIATI DALL'AZIENDA. IL 16 DICEMBRE ALTRA MANIFESTAZIONE IN FRANCIA DAVANTI ALLA VILLA DEL PRINCIPE AGA KHAN, AZIONISTA DI MAGGIORANZA.

Manifestazione questa mattina degli assistenti di volo di Meridiana che hanno organizzato un sit-in all'interno dell'aeroporto Costa Smeralda "prova generale" per quello che avverrà il 16 dicembre ad Aiglemont, nella residenza francese di Sua Altezza Karim Aga Khan. Non ci fermerà nessuno - hanno spiegato i dipendenti della compagnia aerea - a meno che Meridiana non ritiri la procedura dei 150 licenziamenti". "Vogliamo che il Principe senta anche le nostre ragioni, auspichiamo un suo intervento prima che sia troppo tardi, per far capire ai vertici di Meridiana che il dialogo con i lavoratori è alla base di tutto", spiega una nota firmata da Fabrizio Contino, coordinatore nazionale Anpav. Un centinaio gli assistenti di volo che hanno protestato, fra di loro anche qualche comandante. I manifestanti hanno incrociato l'Amministratore delegato Gianni Rossi, appena sbarcato da Roma, con cui hanno avuto uno scambio di battute ("queste bandiere rosse mal si coniugano coi loro stipendi", ha osservato l'Ad rivolto ad alcuni cronisti, e la replica è stata 'Tornatene a casa"). "Meridiana intende licenziare 150 lavoratori del personale navigante, ciò che non viene detto - si legge nel volantino distribuito ai passeggeri - è che i licenziamenti saranno più del doppio ed interesseranno tutte le aree dell'azienda. Verrà terziarizzato il call center, si vuole creare il polo manutentivo senza che si conosca il progetto industriale di quella nuova realtà".
 

Insider

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14 Gennaio 2008
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Sardegna.
Insider, tu leggi fra le righe per ora i sardi vi hanno dato un mano scegliendo voi, fra poco scade la CT secondaria e nella primaria c'è anche AirOne e Alitalia...
Lo so bene Abeno, ed è anche il dubbio che ho espresso ai margini dell'assemblea di giovedì scorso, ma in realtà, qual'è l'alternatiiva????
 

Insider

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14 Gennaio 2008
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Sardegna.
Se si vuole lavorare invece di andare a spasso, visto che le alternative sono poche in questo momento..si accetta punto, non si va muro contro muro, perche' quelli che hanno piu' bisogno di lavorare sono i lavoratori non i dirigenti che in ogni caso qualche posto lo trovano e sicuramente non hanno problemi di mutui
Mi dispiace ma non son d'accordo. Io, per carattere, se cercano di menarmi, mi difendo con tutte le armi che ho. La logica CAI, ancorchè sbagliata in un azienda tecnicamente fallita da anni, non può essere applicata ad IG. Piuttosto chiudi e poi vediamo!
 

pamico

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26 Dicembre 2007
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Se la prospettiva è quella, allora la strategia migliore è fare casino per ottenere le stesso trattamento dei licenziati da Alitalia. Il Governo faticherebbe a negarlo.
Ieri con la manifestazione se ne son viste delle belle, e da notizie provenienti dalla palazzina sembra che il pelatone si sia alquanto incavolato e abbia immediatamente convocato i suoi fidi DOV e DPE. :D:D:D Sembra inoltre molto scocciato per la trasferta a Parigi da parte dei dipendenti. Non si accolgono ricatti
 
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pamico

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26 Dicembre 2007
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Mi dispiace ma non son d'accordo. Io, per carattere, se cercano di menarmi, mi difendo con tutte le armi che ho. La logica CAI, ancorchè sbagliata in un azienda tecnicamente fallita da anni, non può essere applicata ad IG. Piuttosto chiudi e poi vediamo!
E tutto un bluff che però verrà portato fino in fondo. Ho fatto visionare la lettera a un consulente del lavoro, le motivazioni delle crisi sono molto vaghe, vedremo quando quando produrranno i documenti in allegato. E' una crisi artificiale.
Riguardo alla media ore VOLO mensili, gli aavv e i piloti chiedono solo di lavorare serenamente e di essere pagati per il lavoro che svolgono. Se la media è bassa è l'azienda che ci tiene improduttivi, arrecando pure dei danni a livello economico, in quanto gli stipendi calano anche di un terzo. Se la crisi fosse così grave, IG non si salverebbe neppure se i naviganti andassero a lavorare gratis
 

Boeing747

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5 Novembre 2005
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E' una crisi artificiale.
Se la crisi fosse così grave, IG non si salverebbe neppure se i naviganti andassero a lavorare gratis
La seconda frase non giustifica la prima. Qualsiasi siano le responsabilità, chiudere il 2008 con decine di milioni di perdita operativa e senza prospettive credibili è un colpo durissimo per un vettore come IG.

Ammesso e non concesso che i dipendenti e i loro sindacati non abbiano responsabilità, è sciocco minimizzare la crisi visto che saranno i primi a pagarne le conseguenze.
 
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Trasporti. La manifestazione di protesta degli assistenti di volo contro i tagli decisi dall'azienda

Rossi contestato in aeroporto

Fischi all'amministratore delegato Meridiana
Unione Sarda di Mercoledì 10 dicembre 2008

Hostess e steward manifestano in aeroporto. Bordata di fischi e insulti per Gianni Rossi, l'amministratore delegato di Meridiana che ha impresso la drastica svolta dei tagli al personale. Venerdì prossimo consiglio comunale dedicato alla crisi della compagnia.
Gianni Rossi sorride. Ma è teso. Forse non si aspettava quel comitato d'accoglienza che lo irrideva, che gli gridava di mettere giù le mani da Meridiana. Lui, il contestatissimo amministratore delegato della compagnia aerea, cercava di fare buon viso a cattiva sorte.
Perché sorride?
«Quanto guadagna lei?», la risposta, che è una domanda.
Non le interessa, sono un giornalista e non uno steward, dunque?
«Non riesco a capire cosa c'entrino queste bandiere rosse con gli stipendi».
Cosa vuol dire?
«Che gli stipendi di questi signori mal si conciliano con le bandiere rosse che, a ben vedere, neppure rosse sono, arancioni piuttosto».
Fine della conversazione. Il manager Meridiana s'infila nel cancello, sul retro del palazzo che ospita gli uffici dell'azienda, e sparisce. All'esterno è un coro di “vergogna, buffone” condito con motivetti da ultras del calcio, adattati alla situazione.
La mattinata di protesta all'aeroporto, protagonisti gli assistenti di volo, è cominciata alle nove, poco meno di un'ora prima che arrivasse il “nemico” Rossi sul quale scaricare la tensione accumulata in questi ultimi mesi. Esattamente da quando la compagnia ha annunciato i primi tagli - 150 tra piloti e steward - nel tentativo di ridurre i costi e cercare di rimanere competitiva in un mercato stravolto da deregulation e crisi economica.
Non essendo in corso alcuno sciopero, ma giusto un “indolore” stato di agitazione, i manifestanti non superavano il centinaio. Soprattutto, com'è stato fatto notare nella sala d'aspetto dell'aerostazione, non c'era nessun altro lavoratore al di fuori del personale di volo. Non un impiegato, non un tecnico, che a suo tempo le battaglie per la loro categoria hanno dovuto combatterla in perfetta solitudine. Inevitabile deriva di una lotta sindacale “fratricida” in cui la parola solidarietà è scomparsa.
Chi sta a terra è, da sempre, figlio di un dio minore. E basterebbe ricordare ciò che è successo solo un paio di anni fa quando venne ventilata l'ipotesi di una “terziarizzazione” del call center Meridiana. Nelle affollate assemblee del periodo, di piloti e steward non si è vista l'ombra. E oggi, a parti invertite, non è cambiato nulla.
Fabrizio Contino, coordinatore nazionale Anpav (il sindacato degli assistenti di volo) si è detto disponibile ad accettare una riduzione dello stipendio in base al principio del meno soldi ma per tutti. «Purché ci spieghino in quali termini debbano essere fatti questi sacrifici, in caso contrario non accetteremo niente».
Cioè, si cercherà di respingere, per quanto possibile, il licenziamento dei 150 lavoratori. Mentre la schizofrenica compagnia, attraverso Gianni Rossi, in un recente incontro con la commissione trasporti della Camera ha annunciato investimenti per un miliardo di euro. Una cifra importante che, comunque, non dovrebbe modificare di una virgola il piano di ridimensionamento dei costi aziendali. A partire proprio dai tagli del personale. La protesta proseguirà nei prossimi giorni con una sortita a Parigi, davanti alla residenza del principe Karim Aga Khan, azionista di maggioranza di Meridiana. Chissà se servirà.







Cotto e prrrrrovola ?
 
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La rivolta dei dipendenti contro i tagli Meridiana
la Nuova Sardegna — 10 dicembre 2008

OLBIA. La fabbrica dei cieli si schianta. La favola di Meridiana si spezza, perde quota e diventa fredda cronaca. I dipendenti sognano l’intervento di un principe, ma al massimo si trovano davanti un amministratore delegato. Il personale della società regina dei cieli si veste da operaio. Bandiere rosse, striscioni, slogan. Scelgono una mattina artica per manifestare sotto il quartier generale della compagnia. La protesta diventa quasi un pretesto. Aspettano Gianni Rossi, in arrivo da Roma, per un confronto dialettico. Lui si materializza all’improvviso, sbuca dal labirinto dei parcheggi. Scoppia la rivolta. Lui sorride e tira dritto. Seguito da una colonna sonora di parole gentilissime e delicate come «buffone, torna a casa, non ti vogliamo», Rossi non risparmia due battute ruvide. «Questa mattina vedo tante bandiere rosse - dice l’Ad -. ma queste mal si conciliano con gli stipendi alti di chi le sventola». Rossi contesta i rossi. Non sembra colpito neanche dall’annuncio della marcia su Parigi fissata dai dipendenti per il 16 dicembre. «Mi fa piacere che vadano a Parigi. Io vado a trovare l’Aga Khan ogni mese - spiega -, non vedo perché dovrei essere preoccupato. Non ho niente da dire ai dipendenti di Meridiana, mi sarei aspettato che loro mi dicessero qualcosa». A dire il vero l’amministratore delegato qualcosa rivolta a lui l’ha sentita. Nulla che sia utile per avvallare il programma dei tagli previsto dall’azienda. Ma è difficile credere che al di là di sorrisi uccisi dai fischi si aspettasse una simile accoglienza. Rossi viene scortato dai cori, trova rifugio all’interno del parcheggio di Meridiana. L’amministratore delegato viene inghiottito dal palazzone di granito. I manifestanti, più di 100, invadono il Costa Smeralda. Distribuiscono volantini ai passeggeri e spiegano le ragioni della protesta. Resta il muro contro muro. Restano 145 dipendenti a un passo dal licenziamento. Restano i 9 aerei incollati al suolo. Più che una forbice una mannaia che taglia la testa dell’azienda. I dipendenti non si nascondono. Snocciolano dati. Parlano di una continua trasfusione di fondi da Meridiana a Eurofly. Quantificano il travaso di euro da una società all’altra. Scrivono in un documento di 60 milioni di euro sperperati da Meridiana negli ultimi 24 mesi. La compagnia di bandiera diventa sempre più una scatola vuota, con forzieri leggerissimi. Il macigno della crisi internazionale rimane, ma la scusa del costo del carburante si affloscia. Si sgonfia al ritmo dei ribassi del petrolio, crollato sotto i 50 dollari al barile. Nei mesi caldi costava tre volte tanto. Gli assistenti di volo mostrano la dichiarazione dei redditi. 35 mila euro lordi all’anno. «Io prendo 1500 euro al mese - spiega Francesco Gambella, rappresentante dell’Anpav -. Il nostro amministratore delegato prende 300 mila euro. Non è il costo degli stipendi di piloti e assistenti di volo a pesare sulle casse dell’azienda, ma una politica che tende a cancellare Meridiana. Parlano di 150 tagli, in realtà sono molti di più. Verranno fermati 9 aerei, in pratica 600 persone, quelle necessarie a far volare nove apparecchi». Si fa largo a gomiti alti l’idea che la fabbrica dei cieli smobiliti dalla città. Anche la politica si accorge che Meridiana è l’ingranaggio nobile che fa girare una parte della macchina produttiva di Olbia. «Sono preoccupato - dice il consigliere regionale Giommaria Uggias, chiuso nell’impermeabile sta gomito a gomito con chi regge gli striscioni -. Meridiana è una delle imprese più importanti della città. Sfugge la logica che ha guidato la mano dell’amministratore delegato. La scelta dei tagli al personale che condanna l’azienda. C’è il pericolo che Meridiana vada via. La politica deve salvare la nostra compagnia di bandiera»
 

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17 Marzo 2007
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La prova generale di Gianni Rossi
la Nuova Sardegna — 02 dicembre 2008

OLBIA. Gianni Rossi non l’ha mai nascosto: per lui, la nascita di Meridiana Express avrebbe rappresentato una svolta. Nella sua visione, il gruppo dell’Aga Khan avrebbe potuto affrontare al meglio la liberalizzazione dei cieli, anno 1997, e la concorrenza delle low cost. Del resto di quel disegno era in parte autore: 11 anni fa era direttore finanziario. Non se ne fece nulla perché i dipendenti, compatti, dissero no allo svuotamento della compagnia a vantaggio di quella nuova. E’ utile ricordare come nacque quel progetto, soprattutto per le analogie con l’attuale situazione, soprattutto se riferita all’acquisto di Eurofly alla fine del 2006. Meridiana Express venne varata nella riunione del cda di Meridiana del 25 giugno 1996. «Meridiana, operando da oltre 30 anni nel settore, soffre di meccanismi contrattuali che, legati all’anzianità, portano le retribuzioni, in particolare del personale navigante, a livelli insostenibili - è scritto nella delibera, letta a un sindacalista durante un’assemblea dei lavoratori affollatissima -. La nuova società (Meridiana Express), con sede sociale a Cagliari, avrà una struttura limitata ai soli aspetti operativi (piloti e assistenti di volo). Il capitale sociale è stato stimato, al momento, in circa 20 miliardi e sarà costituito prevalentemente dall’apporto di aerei della flotta Meridiana a seguito del graduale trasferimento di attività sulla new company». Più chiaro di così: Meridiana Express, con costi bassissimi, avrebbe piano piano assorbito la compagnia madre, con costi altissimi, fino a farla sparire. Una scelta, anche allora, che la compagnia sosteneva essere imposta dalla concorrenza. «Siamo condizionati dai concorrenti, dai tempi del mercato. Pertanto, per non riunciare a quote di attività, si è deciso di dare il via a Meridiana Express. Nulla esclude che in caso di accordo (con i lavoratori sul costo del lavoro), fra sei settimane o fra sei mesi, le due compagnie possano essere ricompattare”. A parlare è Claudio Miorelli, sulla “Nuova” del 2 febbraio 1997. Ma, pari pari, sembrano le sue attuali dichiarazioni. I lavoratori dovranno abbassarsi lo stipendio, altrimenti Meridiana non ce la farà a stare sul mercato. L’unica novità è nel nomedella compagnia: Meridiana Express oggi si chiama Eurofly.