Trasporti. La manifestazione di protesta degli assistenti di volo contro i tagli decisi dall'azienda
Rossi contestato in aeroporto
Fischi all'amministratore delegato Meridiana
Unione Sarda di Mercoledì 10 dicembre 2008
Hostess e steward manifestano in aeroporto. Bordata di fischi e insulti per Gianni Rossi, l'amministratore delegato di Meridiana che ha impresso la drastica svolta dei tagli al personale. Venerdì prossimo consiglio comunale dedicato alla crisi della compagnia.
Gianni Rossi sorride. Ma è teso. Forse non si aspettava quel comitato d'accoglienza che lo irrideva, che gli gridava di mettere giù le mani da Meridiana. Lui, il contestatissimo amministratore delegato della compagnia aerea, cercava di fare buon viso a cattiva sorte.
Perché sorride?
«Quanto guadagna lei?», la risposta, che è una domanda.
Non le interessa, sono un giornalista e non uno steward, dunque?
«Non riesco a capire cosa c'entrino queste bandiere rosse con gli stipendi».
Cosa vuol dire?
«Che gli stipendi di questi signori mal si conciliano con le bandiere rosse che, a ben vedere, neppure rosse sono, arancioni piuttosto».
Fine della conversazione. Il manager Meridiana s'infila nel cancello, sul retro del palazzo che ospita gli uffici dell'azienda, e sparisce. All'esterno è un coro di “vergogna, buffone” condito con motivetti da ultras del calcio, adattati alla situazione.
La mattinata di protesta all'aeroporto, protagonisti gli assistenti di volo, è cominciata alle nove, poco meno di un'ora prima che arrivasse il “nemico” Rossi sul quale scaricare la tensione accumulata in questi ultimi mesi. Esattamente da quando la compagnia ha annunciato i primi tagli - 150 tra piloti e steward - nel tentativo di ridurre i costi e cercare di rimanere competitiva in un mercato stravolto da deregulation e crisi economica.
Non essendo in corso alcuno sciopero, ma giusto un “indolore” stato di agitazione, i manifestanti non superavano il centinaio. Soprattutto, com'è stato fatto notare nella sala d'aspetto dell'aerostazione, non c'era nessun altro lavoratore al di fuori del personale di volo. Non un impiegato, non un tecnico, che a suo tempo le battaglie per la loro categoria hanno dovuto combatterla in perfetta solitudine. Inevitabile deriva di una lotta sindacale “fratricida” in cui la parola solidarietà è scomparsa.
Chi sta a terra è, da sempre, figlio di un dio minore. E basterebbe ricordare ciò che è successo solo un paio di anni fa quando venne ventilata l'ipotesi di una “terziarizzazione” del call center Meridiana. Nelle affollate assemblee del periodo, di piloti e steward non si è vista l'ombra. E oggi, a parti invertite, non è cambiato nulla.
Fabrizio Contino, coordinatore nazionale Anpav (il sindacato degli assistenti di volo) si è detto disponibile ad accettare una riduzione dello stipendio in base al principio del meno soldi ma per tutti. «Purché ci spieghino in quali termini debbano essere fatti questi sacrifici, in caso contrario non accetteremo niente».
Cioè, si cercherà di respingere, per quanto possibile, il licenziamento dei 150 lavoratori. Mentre la schizofrenica compagnia, attraverso Gianni Rossi, in un recente incontro con la commissione trasporti della Camera ha annunciato investimenti per un miliardo di euro. Una cifra importante che, comunque, non dovrebbe modificare di una virgola il piano di ridimensionamento dei costi aziendali. A partire proprio dai tagli del personale. La protesta proseguirà nei prossimi giorni con una sortita a Parigi, davanti alla residenza del principe Karim Aga Khan, azionista di maggioranza di Meridiana. Chissà se servirà.
Cotto e prrrrrovola ?