immagino voli in code share no? La sostanza non cambia...non è una perdita secca, ma un loss of revenue...chiaro, è un danno enorme, ma sicuramente inferiore ai 120mil$ paventati...
a me un commento, sui millemila del forum ha colpito particolarmente; se noi sbagliamo un'accento nel cognome, una lettera nel nome, nel 90% dei casi ci annullano il biglietto o ci costringono a pagare penali anche nell'ordine del 90% del prezzo del biglietto...tutti d'accordo sui forum a dire "è gisuto, sei un pirla a non aver controllato"...tutto giustissimo...ma ora che ha sbagliato una compagnia? certo, tutti erano ben consapevoli di fare una "truffetta", di ciurlare nel manico, ben sperando che gli andasse bene, come il nostro Dancrane...è andata male, amen.
Però fatemi capire...il passeggero sbaglia, E PAGA...e se sbagliano le compagnie annullano i biglietti e amici come prima?
però nella sua comunicazione UA non parla di un suo errore, bensì di un errore di un suo provider nonostante la compagnia avesse correttamente... come tradurre "filed the fares"? comunque hai capito cosa intendo, la responsabilità UA la gira a quel provider, venditore, che sia un sito od un negozio fisico c'è poca differenza, che ha preso una tariffa corretta ed ha sbagliato nella conversione di valuta. Bisogna poi vedere questo sito se era quello ufficiale di UA in danimarca e sotto la responsabilità di chi è.
Il discorso del passeggero che sbaglia tre lettere del cognome invece ricade nelle responsabilità di chi effettua l'acquisto. Se un passeggero lo fa in maniera autonoma da web si assume tutte le responsabilità dei dati inseriti, dei servizi acquistati e di eventuali vincoli contrattuali non letti, anche se scritti piccoli piccoli in fondo come dicono tutti.
A dire il vero si assume anche la responsabilità dei dati che comunica in fase di acquisto, relativi ad indirizzo e paese di residenza.
Se invece un vettore mettesse in vendita per errore una tariffa a 10 euro per NYC, acquistabile quindi a quel prezzo o l'equivalente in altra valuta in paesi esteri, allora si, sarebbe responsabilità del vettore stesso a mio avviso. Cosa che non è avvenuta in questo caso perché mi pare di aver capito che per ottenere quel prezzo fosse necessario prenotare solo dal sito danese, e quindi soggetto al bug nella conversione, mentre da qualsiasi altro sito la tariffa era ben diversa.
non credo nemmeno che si possa parlare più di tanto di pubblicità gratuita, visto che cancellando le prenotazioni non è che UA si fa chissà quale regalo di immagine, diverso sarebbe stato se avesse onorato i biglietti, ma in quel caso non si sarebbe certo potuto parlare di "gratuito".
E comunque, peccato, per 5 minuti è stato bello crederci. E sinceramente, non so, credo che sarei stato tentato anche io di provarci, forse non avrei finalizzato l'acquisto perché sono pessimista di natura e mi sarei aspettato la cancellazione quasi con certezza, ma la tentazione ci sarebbe stata eccome.