Coronavirus: riflessi sul mondo dell’aviazione


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Flyfan

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17 Giugno 2019
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LJU
Ma dopo anni "buoni" per il settore, come è possibile che tutte (buona parte) le compagnie rischiano di saltare nel giro di 2 mesi?

Il settore aereo è l'unico che a ogni minima flessione rischia sempre di saltare.
Inoltre non capisco perché l'opzione è sempre intervento dello stato...

Mi perdo qualche cosa?
Mi sa che ti perdi la dimensione della cosa, se non si vola di cosa vivono le compagnie? inoltre ai due mesi soli ormai credono in pochi temo.
Per la statalizzazione, al momento certi carrozzoni chi se li accolla se non gli Stati?
 

East End Ave

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13 Agosto 2013
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su e giu' sull'atlantico...
Ma dopo anni "buoni" per il settore, come è possibile che tutte (buona parte) le compagnie rischiano di saltare nel giro di 2 mesi?

Il settore aereo è l'unico che a ogni minima flessione rischia sempre di saltare.
Inoltre non capisco perché l'opzione è sempre intervento dello stato...

Mi perdo qualche cosa?
Una cosa, il fatto che la maggior parte delle compagnie aeree fanno investimenti...il che significa fare guadagni, anche elevati, come quelli degli ultimi anni per alcune in particolar modo, offrire il dividendo agli azionisti e reinvestire in aerei e infrastrutture in modo da far confluire nuovi capitali.
Certo, c'e' chi risponde agli azionisti e ai di loro capitali e chi no...chi vive di rendita pubblica e/o fondi sovrani...e questo fa e fara', temo, la differenza...
 

Betha23

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22 Settembre 2015
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Mi sa che ti perdi la dimensione della cosa, se non si vola di cosa vivono le compagnie? inoltre ai due mesi soli ormai credono in pochi temo.
Per la statalizzazione, al momento certi carrozzoni chi se li accolla se non gli Stati?
Non è che il settore alberghiero stia messo meglio...
 

leerit

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3 Settembre 2019
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Oggi su Repubblica Ettore Livini ha scritto che il calcio italiano perde quanto Alitalia (circa 750 mila euro al giorno) e che se SKY DAZN RAI e IMG dovessero impugnare il contratto con la lega e non versare l’ultima rata dei diritti TV (340 milioni di euro) solo un intervento statale potrebbe salvare l’intera serie A dalla bancarotta....

E la lista oltre al comparto aereo ed a quello alberghiero potrebbe andare avanti ..
 

antser

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1 Ottobre 2016
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Non è che il settore alberghiero stia messo meglio...
La differenza è che l'aviazione ha bisogno di un fortissimo cash flow per stare in piedi. I costi fissi sono enormi, quelli variabili pure e bastano pochi giorni senza vendite per mandare in crisi anche i colossi. I soldi per garantire l'operatività finiscono in un attimo e nessuna banca in questo momento si sogna di prestare soldi ad una compagnia aerea, perché sa che sarebbero bruciati in breve tempo. È per questo che chiedono tutti i soldi ai governi
 

gidsc

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3 Giugno 2010
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FLL & MIA
Perché il settore delle crociere? Con la pubblicità fatta dalle navi lazzaretto? E i grandi e piccoli tour operator?

mi sento di dire che per il settore succedera` come dopo 9/11, ebola, Suina, etc, gli operatori con la combinazione "few managed ships/1 owner/weak net of travel operators" sono destinati a essere risucchiati dalle solite corporations... e con 112 NB da fare (ad oggi) la vedo interessante come sfida
 

speuropa

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8 Novembre 2006
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IATA: QLP, ICAO: LIQW
Questi sono le quotazioni dei tre colossi crocieristici quotati sul NYSE

Carnival CCL 100 navi ferme - quota 12,7$ -75% rispetto ad 1 mese fa' - ha chiesto 3 miliardi di dollari di liquidita' per l'operativita' dei prossimi 6 mesi
Royal RCL oltre 50 navi ferme - quota 27,6$ -80% rispetto a 2 mesi fa'
Norwegian NCL 16 navi ferme -quota 10$ -86% rispetto a 2 mesi fa' - ha dato in pegno una nave per ottenere 600 milioni di $ di liquidita'

Se non e' un bagno di sangue questo
 

13900

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26 Aprile 2012
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La differenza è che l'aviazione ha bisogno di un fortissimo cash flow per stare in piedi. I costi fissi sono enormi, quelli variabili pure e bastano pochi giorni senza vendite per mandare in crisi anche i colossi. I soldi per garantire l'operatività finiscono in un attimo e nessuna banca in questo momento si sogna di prestare soldi ad una compagnia aerea, perché sa che sarebbero bruciati in breve tempo. È per questo che chiedono tutti i soldi ai governi
E i forward bookings per il resto dell’anno si sono letteralmente volatilizzati.

Comunque trovo anche io strano che LH venga presa di mira così. È molto più forte/ricca di AFKL, di VS ed altre...
 

leerit

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3 Settembre 2019
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Dopo Brussels ed Austrian anche Air Dolomiti sospende tutte le operazioni:

A causa dei sempre maggiori limiti imposti agli spostamenti e della conseguente diminuzione della domanda di viaggi aerei in Italia e Europa, Air Dolomiti ha deciso di sospendere prima del previsto il proprio piano voli, a partire da oggi 18 marzo e fino al 19 aprile 2020. Inizialmente la compagnia aveva deciso di ridurre il proprio operativo voli per il periodo dal 29 marzo al 24 aprile, con una riduzione delle frequenze soprattutto dall’Italia verso
Monaco di Baviera e Francoforte. Ora, invece, alla luce delle circostanze eccezionali causate dalla diffusione del coronavirus, il vettore si è allineato alle misure già adottate da alcune altre compagnie dal Gruppo Lufthansa al quale appartiene. I passeggeri in possesso di biglietti Air Dolomiti con voli in partenza nelle date sopra menzionate sono invitati a contattare il Service Center al numero 045 2886140 o +49 089 97580497 per chiamate dalla Germania.

AVIO Italia
 

Cesare.Caldi

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14 Novembre 2005
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Vorrei cercare di capire quali sono i costi fissi che deve sostenere una compagnia che sospende tutti i voli per rimanere attiva in attesa della ripartenza.
Ammettiamo che i dipendenti vengano messi in cassa integrazione, non tutti perchè anche non volando deve rimanere attivo ad esempio il call center che in questi giorni deve gestire tutte le cancellazioni e rimborsi.
Per quanto riguarda i costi variabili non volando non ci sono tutta una serie di costi operativi come carburante, catering, pulizie, pagamenti di tasse agli aeroporti ecc.
Quali sono dunque i costi fissi non eliminabili pur sospendendo l'attività di volo? Grazie
 

Dancrane

Amministratore AC
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10 Febbraio 2008
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Il leasing degli aerei, le rate dei finanziamenti, le quote parte dei costi di manutenzione programmata, i parcheggi aeroportuali...
 

antser

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1 Ottobre 2016
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Vorrei cercare di capire quali sono i costi fissi che deve sostenere una compagnia che sospende tutti i voli per rimanere attiva in attesa della ripartenza.
Ammettiamo che i dipendenti vengano messi in cassa integrazione, non tutti perchè anche non volando deve rimanere attivo ad esempio il call center che in questi giorni deve gestire tutte le cancellazioni e rimborsi.
Per quanto riguarda i costi variabili non volando non ci sono tutta una serie di costi operativi come carburante, catering, pulizie, pagamenti di tasse agli aeroporti ecc.
Quali sono dunque i costi fissi non eliminabili pur sospendendo l'attività di volo? Grazie
Vado a naso: slot, diritti, leasing, deprezzamento di macchine che non producono revenue, conttatti di manutenzione che potrebbero non essere ad intervento ma a quota fissa. Le compagnie aeree senza un robusto cash flow resistono poco
 

Cesare.Caldi

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14 Novembre 2005
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Il leasing degli aerei, le rate dei finanziamenti, le quote parte dei costi di manutenzione programmata, i parcheggi aeroportuali...
Secondo me sarebbe accettabile che gli aiuti di stato vadano temporaneamente a coprire questi costi fissi non eliminabili per poter mantenere in vita una compagnia in attesa della ripartenza dei voli. Certo bisognerebbe valutare di caso in caso se questi costi siano sostenibili e per quanto tempo vista l'incertezza della situazione. Per le compagnie che hanno molti aerei non di proprietà si potrebbe valutare di restituire alcuni per ridurre i costi di rate e noleggi.
 

AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
L'aeroporto di Copenhagen (CPH) converte due piste (su tre) in zone per parcheggio aeromobili.

Copenhagen converts two runways to aircraft parking zones

Copenhagen airport’s operator is allocating two of its three runways to aircraft parking while the coronavirus crisis persists, as airlines seek to ground large proportions of their fleet.
The operator says it expects a “high double-digit” number of aircraft to be parked at the Danish capital hub “before long”, and that the parking issue is a “pressing challenge”.
It will maintain flight access by keeping a single runway, 22L/04R, in operation for departures and arrivals.
Scandinavian carrier SAS is among the primary users of the airport, but the airline – like many others – is effectively shutting down in response to the coronavirus situation.
Over the first 10 days of March the impact of the outbreak resulted in Copenhagen passenger numbers falling by nearly a third, the airport operator states, and the drop has increased to 70%.
“This is something we’ve never seen before,” says chief executive Thomas Woldbye “The situation is developing much faster and more dramatically than what happened during the financial crisis, after 9/11, the ash cloud and any other event that has impacted on aviation since the Second World War.”
The airport company’s share price, which had been largely flat for more than two years, started wavering at the end of January and has since fallen by close to 30%.
Investments are being put on hold and the company expects to save DKr400-700 million ($60-100 million) over the remainder of this year in capital expenditure, plus a further DKr250-350 million in operating costs.
The company is also looking to further savings from a government wage compensation scheme. It expects to put more than 1,500 of its 2,600 personnel on temporary leave. Some of the airport’s 91 shops and 46 restaurants have agreed to remain open, mainly in Pier C, to where arriving passengers are being directed under border-control measures.
Development projects to be postponed include parts of the airside expansion of Terminal 3, as well as a number of other upgrades to infrastructure – among them climate schemes such as solar panel installation.
“All safety-related investments will be exempt from the cost-cutting programme,” the operator stresses.
Uncertainty over the extent and duration of the crisis means the airport operator cannot provide a realistic forecast of the financial impact on its business.
“We have an important responsibility to keep the airport running and making sure that critical flight operations, such as freight, can continue,” says Woldbye.
“Our main priority is to make sure that the initiatives we’re launching now will not have a long-term negative impact on our ability to return quickly to normal operations when we have to.” Cirium

 
Stato
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