Dhl: "Futuro a Montichiari?
Prove tecniche durante
la chiusura di Orio"
Dhl pronta al trasferimento da Orio al Serio a Montichiari? Parrebbe di sì. Lo sostiene Legambiente Lombardia. A proposito del trasferimento dei voli durante la chiusura dello scalo di Orio al Serio per il rifacimento della pista, Dario Balotta sostiene che è un controsenso organizzativo ed ambientale che la Sacbo abbia imposto a Ryanair di spostarsi, durante le tre settimane di chiusura, nel lontano scalo di Malpensa quando a pochi chilometri c’è, vuoto, quello di Montichiari. "Ma se Ryanair ha dato ascolto alla Sacbo, non altrettanto hanno fatto alcune compagnie charter che sposteranno una decina di voli nello scalo monclarense. Cosi come il grande carrier cargo Dhl (di proprietà delle Poste tedesche) che ha scelto per comodità ed operatività di spostarsi momentaneamente a Montichiari. In questo scalo infatti da alcuni giorni si stanno realizzando interventi strutturali nei 4 mila metri del magazzino merci inutilizzato per realizzare il sistema logistico con nastri trasportatori, lettori ottici di codici a barre e tutto ciò che serve per lo smistamento dei pacchi e delle merci".
"L’investimento di alcuni milioni di euro potrebbe servire non solo durante la chiusura temporanea di Orio al Serio, ma anche per lasciare alcuni voli a tempo indeterminato nello scalo della bassa - afferma Balotta -. Un centinaio di addetti della Dhl con una navetta bus verranno accompagnati sul lavoro in 50 minuti circa a Montichiari, evitando il lungo percorso dell’attraversamento della tangenziale milanese che farebbe impiegare almeno il doppio dei tempi di percorrenza per raggiungere Malpensa".
Per Legambiente la scelta di Dhl "potrebbe costituire l’avvio di un riequilibrio del traffico aereo lombardo. Nello stesso tempo non è possibile scordare che la situazione ambientale di Montichiari già pesante e lo sviluppo dell’aeroporto creerebbe ulteriori aggravamenti in una zona già fortemente compromessa". "Montichiari è diventata negli ultimi tempi un caso nazionale per l’elevato numero di discariche e cave con una enorme quantità di rifiuti smaltiti, discariche che si trovano proprio nelle immediate vicinanze dell’aeroporto" prosegue Balotta. Per quanto riguarda l’altro importante carrier cargo che opera a Orio al Serio, la Ups, questo non si trasferirà né a Malpensa né a Montichiari ma svilupperà le sue operazioni sostituendo l’aereo con il Tir (aviocamionato) per raggiungere il suo Hub a Colonia.
GIROTONDO DELL'AEROPORTO
Legambiente di Bergamo e della Lombardia stanno preparando un pacchetto di iniziative da sviluppare nel mese di maggio durante la chiusura dell’aeroporto di Orio Al Serio per il rifacimento della pista. In particolare la prima domenica di chiusura totale dell’aeroporto, il 18 maggio, ci “riprenderemo” gli spazi vivibili attorno allo scalo con una biciclettata nella mattinata con un girotondo in bicicletta lungo il perimetro dell’aeroporto. Li si raccoglieranno le firme per una riduzione dei voli diurni di quello che è ritenuto da Legambiente lo scalo più stressato della Lombardia.
Ad Orio al Serio su 291 ettari di suolo ogni ettaro sopporta 30 mila passeggeri. A Linate su 392 ettari di suolo ogni ettaro sopporta 23 mila passeggeri. A Malpensa su 1.246 ettari di suolo ogni ettaro sopporta 14 mila voli. Mentre Brescia su 347 ettari di suolo ogni ettaro sopporta 58 passeggeri.
"Questa è l’occasione per la Regione di chiedere ai gestori aeroportuali di riequilibrare i voli sugli scali lombardi - afferma Dario Balotta -. Legambiente sostiene che i voli notturni a Bergamo sono da tempo “fuori legge” vista la vicinanza di interi quartieri all’aeroporto. I limiti massimi del rumore sono già abbondantemente sforati e l’aeroporto è accerchiato dalle case in una posizione impossibile per mantenere oltre 200 voli al giorno di media".
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