Capacity share ITALIA: Alitalia 12% internazionale, Ryanair al 20%


I termini in italiano, per quanto corretti si applicano in altri campi. Se vado ad un meeting e dico "quote di mercato" mi guardano come un alieno, se dico market share tutti comprendono di cosa sto parlando.


i termini in italiano si dovrebbero applicare in italia quando a parlare sono italiani.
e dubito che tra italiani e nemmeno tanto esperti di economia ci sia qualcuno che possa non capire cosa si intende per quota di mercato....

continuando cosi´ tra qualche anno anche quando qualcuno dira´"riunione", verra´guardato come un alieno.

comunque ognuno e´libero di parlare come vuole. io di pensare le pernacchie da dedicare ai fighisti linguistici ... e in giro siamo circondati




se anche tu ti senti come me accerchiato dai distruttori dell'italiano
giornalisti e commentatori sportivi in genere, bocconiani rampanti, d.j. stanchi,
parrucchieri creativi e succedanei di divi
insomma tutti quelli che non riescono a considerare valido un concetto espresso se non contiene almeno due o tre parole inglesi, possibilmente mai studiate, ma ascoltate, quello si, su radio uan-o-uan, yessss.

se prima di soccombere vuoi perlomeno provare a lottare, seguimi in questa battaglia, forse persa, ma perlomeno incruenta (a differenza di altre che si consumano in altri campi)

da questo momento tolleranza zero e "calci in culo" a tutti quelli che usano il machete (e non la roncola) con l'italiano nei forum, nelle televisioni, nelle universita´.

al grido di
"scòr bàn cum at màgn"


diventa anche tu paladino della lingua (non tanto italiana) ma della lingua parlata al posto giusto nel momento giusto.

gli italiani brillano gia' tra i peggiori in Europa a parlare le lingue straniere. Facciamo in modo di non diventare i peggiori a parlare .... l'italiano!




at salud
 
Alitalia dominant in domestic market

Based on OAG schedule data for October Alitalia (combined with Air One) has just over 50% of domestic seat capacity, and operates around 53% of all domestic flights. Ryanair has around 13% of seat capacity (from 46 domestic routes), followed by Meridiana at 12% (operating 38 domestic routes), and Wind Jet and easyJet who both have between 7% and 8% of the market. Lufthansa Italia’s four domestic routes from Milan Malpensa give it a 1% share of the market, ranking it behind both Air Italy and Blu-Express who have around 3.5% each.

interessante la seat capacity, poichè AZ ha si il 53% del domestico, ma dato i suoi LF non altissimi certamente come market share domestica scende sotto il 50%.

Tuttavia gli altri competitors, in particolare FR a U2 che con i loro alti LF certamente avranno una market share di molti punti più alta della seat capacity, restano piuttosto distaccati da AZ e molto frazionati.
 
@Vincenzo Florio: ti troveresti bene in Francia dove mandano un "courriel electronique" e non una semplice e-mail.

Beati loro...

io mi trovo bene in tutti i paesi europei nei quali ho vissuto o che visito con frequenza o per lavoro o per svago

la francia e´un caso estremo di "protezionismo" linguistico, ma visto gli effetti nefasti fatti in italia dal fighismo linguistico, forse quell´atteggiamento in Italia sarebbe piu´che giustificato.

in europa credo che la giusta dignita e rispetto per la lingua, la propria, e anche quella straniera, lo si dimostra in paesi come spagna , in cui non esiste l´atteggiamento "eccessivamente ptotezionista" francese, ma nemmeno l´italico sbracamento. non giustificato da nessuna esigenza perche´una cosa e´importare il termine sport come avvenne ad inizio secolo scorso, altro e´importare il termine meeting e trend, ma solo strumentale ad una forma tutta italiana di narcisismo. il fighismo linguistica. perche´in Italia non si deve "essere": si deve solo "fare i fighi", anche nel parlare.

la corleonaggine linguistica italiana e´insuperabile. siamo l´opposto dei francesi, e peggio di loro da questo punto di vista in valore assoluto.

comunque acconatonerei le nostre amenita´linguistiche :) ... per dare spazio alle conclusioni che possono essere derivate dai numeri che riporta l ´articolo
 
interessante la seat capacity, poichè AZ ha si il 53% del domestico, ma dato i suoi LF non altissimi certamente come market share domestica scende sotto il 50%.

Tuttavia gli altri competitors, in particolare FR a U2 che con i loro alti LF certamente avranno una market share di molti punti più alta della seat capacity, restano piuttosto distaccati da AZ e molto frazionati.

a parte qualche termine che non capisco (distaccati, frazionati) tutto chiaro :)
 
@Vincenzo Florio: ti troveresti bene in Francia dove mandano un "courriel electronique" e non una semplice e-mail.

Beati loro...
Noi certe idee balzane le abbiamo abbandonate dopo una guerra persa :D

Al giorno d'oggi essere internazionali è un valore.
 
Ultima modifica:
Noi certe idee balzane le abbiamo abbandonate dopo una guerra persa :D

Al giorno d'oggi essere internazionali è un valore.

essere internazionali e´altro:
capacita´di adattarsi
conoscenza di altre culture,
conoscenza delle peculiarita´locali
conoscenza di altre lingue
possibilmente parlate sufficientemente bene
e soprattutto nel contesto giusto

essere incapaci di usare la propria lingua, e abusarne una straniera in un contesto in cui questo non e´necessario e´invece pura coglionaggine linguistica

siamo in europa i peggiori a parlare l´inglese, e quelli che conoscono meno lingue straniere e collezionaiamo figure da coatti quando vediamo in giro all´estero i vari sheakspeare de noantri in trasferta

poi pero´ quando parliamo in italiano, tra italiani, volemo fa l´americano.

ma per favore...
 
Florio non ha per niente tutti i torti. Insegnamo veramente l'inglese a scuola per arrivare a formare una popolazione bilingue, ma al contempo insegnamogli a non mischiarle troppo, a volte siamo veramente ridicoli nello scimmiottare gli inglesi. Siamo la popolazione meno bilingue (insieme ai francesi) dell'occidente, ma tutti dicono almeno tre o quattro paroline di inglese per farsi grandi.
Un mio parente australiano, ogni volta che accende la tv in Italia mi domanda come mai siamo così provinciali....
Parliamo la lingua di Dante e diciamo che alla Camera c'è il question time..... ridicoli.
 
y el correo electronico si estas en un pais donde se habla espanol...
Se è per quello "posta elettronica" si dice anche in italiano.

Non facciamo gli esterofili a tutti i costi !!!

@Vincenzo Florio: ti posso garantire che italiani che parlano un buon inglese ne trovi, francesi molti meno; l'inglese parlato dai francesi è qualcosa di agghiacciante. Comunque penso che anche gli spagnoli se la cavino peggio di noi.
L'uso di parole locali per qualcosa "not invented here" :D è una forzatura e per chi lavora nell'informatica crea inutili barriere alla comprensione reciproca
 
Florio non ha per niente tutti i torti. Insegnamo veramente l'inglese a scuola per arrivare a formare una popolazione bilingue, ma al contempo insegnamogli a non mischiarle troppo, a volte siamo veramente ridicoli nello scimmiottare gli inglesi. Siamo la popolazione meno bilingue (insieme ai francesi) dell'occidente, ma tutti dicono almeno tre o quattro paroline di inglese per farsi grandi.
Un mio parente australiano, ogni volta che accende la tv in Italia mi domanda come mai siamo così provinciali....
Parliamo la lingua di Dante e diciamo che alla Camera c'è il question time..... ridicoli.

sono contento di essere finalmente riuscito a spiegarmi.

l´internazionalizzazione e la cultura linguistica sono una cosa (in italia peraltro ASSENTE)
fare gli sboroni quando si parla, a cominciare dai d.j, per arrivare ai Tg, pasando dai bocconiani e forumisti vari, e´ decisamente un´altra. e 10 anni fa le parole importate INUTILMENTE nell´italiano, e quando dico INUTILMENTE dico che a differenza di quello che avvenne´bel 1900 con il termine sport, per questi termini inutiilmente importati esistono e non sono nemmeo astrusi ne desueti i termini equivalenti in italiano, 10 anni fa erano si e no una ventina.
oggi sono almeno 200.

di cui il 90% perfettamente inutili, o utili solo ad esaltare la coglionaggine lessicale del tu-vo-fa l´americano di turno.

ecco il senso dell amia battaglia persa in partenza.

e´contro questa coglionaggine. e chi mi risponde : ma le lingue straniere sono importanti, e ed essere internazionali e´un valore, non ha capito un ma mazza (o per colpa mia che non riesco a spiegarmi) o ha capito benissimo, e tenta una legittima ma inconsistente difesa spostando i termini del discusso.


Io non sono contro le lingue straniere. che sarebbe un atteggiamento di chiusura mentale non supportabile da nessuna logica, contrario allo stesso senso della vita, e perdipiu´vivendo all´estero da piu´di qualche lustro sarebbe anche in conflitto con le mie esisgenze pratiche

Io sono contro la scarsissima cultura linguistica che si diffonde ogni giorno di piu´nel nostro paese dove
- scarsa cultura e rispetto della propria lingua
- scarso o nullo livello di apprendimento di lingue straniere
- scarso lo nullo livello di conoscenza delle culture straniere
sono problemi di proporzione rocciose

pero´ poi infarcendo l´italiano con quattro cazzate in inglese, nei media, e ora anche per strada, nei forum, pensiamo di colmare le lacune , che sono vere e proprie voragini, e di diventare internazionali , quando invece come si dice in inglese dalle mie parti "siamo cosa di piriti" (da pernacche)

pertanto inoltro ancora una volta il mio (inutile) appello

se anche tu ti senti come me accerchiato dai distruttori dell'italiano
giornalisti e commentatori sportivi in genere, bocconiani rampanti, d.j. stanchi,
parrucchieri creativi e succedanei di divi
insomma tutti quelli che non riescono a considerare valido un concetto espresso se non contiene almeno due o tre parole inglesi, possibilmente mai studiate, ma ascoltate, quello si, su radio uan-o-uan, yessss.

se prima di soccombere vuoi perlomeno provare a lottare, seguimi in questa battaglia, forse persa, ma perlomeno incruenta (a differenza di altre che si consumano in altri campi)

da questo momento tolleranza zero e "calci in culo" a tutti quelli che usano il machete (e non la roncola) con l'italiano nei forum, nelle televisioni, nelle universita´.

al grido di
"scòr bàn cum at màgn"


diventa anche tu paladino della lingua (non tanto italiana) ma della lingua parlata al posto giusto nel momento giusto.

gli italiani brillano gia' tra i peggiori in Europa a parlare le lingue straniere. Facciamo in modo di non diventare i peggiori a parlare .... l'italiano!
 
Se è per quello "posta elettronica" si dice anche in italiano.

Non facciamo gli esterofili a tutti i costi !!!

@Vincenzo Florio: ti posso garantire che italiani che parlano un buon inglese ne trovi, francesi molti meno; l'inglese parlato dai francesi è qualcosa di agghiacciante. Comunque penso che anche gli spagnoli se la cavino peggio di noi.
L'uso di parole locali per qualcosa "not invented here" :D è una forzatura e per chi lavora nell'informatica crea inutili barriere alla comprensione reciproca

lassa perdere flyice.... lavoro all´estero da piu´di qualche lustro. and I know my chicken

la mappa linguistica europea te la posso disegnare ad occhi chiusi.

ed essere internazionali non vuol dire quello.

e comunque tu fai confusione tra parlare l´inglese,e qualsiasi sud europeo in un contesto internazionale parla inglese evidenziando problematiche simili (italiani, spagnili etc)

l´accento straniero non e´il problema che limita l´internazionalizzazione.

l´importante e´parlare decentemente usando espressioni comuni, non tradurre letterlmente dalla propria lingua. e gli italiani, ti assicuro in questo sono peggiori dei francesi.
vedasi il famoso "in four and four eight"

in ogni caso il problema non lo si risolve facendo la macedonia linguistica quando si parla la propria lingua.

Occorre zappare insegnado beninssimo l´inglese nelle scuole, sin dalle elementari e con insegnati qualificati. e almeno una seconda lingua bene (cioe´meglio di come si insegna l´inglese oggi) manmano che si procede negli studi La distruzione dell´italiano a colpi di question time, vision (qui la coglionaggine si eleva a potenza di 10, visto che si reimporta un termine esportato 1000 anni fa, peraltro usato con lo stesso significato, quindi CHIARAMENTE UTILIZZATO PER FARE GLI SBORONI) know how e market share non aiuta per niente a risolvere il problema oggettivo che stiamo discutendo: la nostra enorme ignoranza linguistica.

serve solo a creane un´altro: fare degli italiani, i peggiori a parlare, oltre che le lingue straniere, anche la propria lingua.

un record difficilmente battibile. da veri e propri coglioni, quali in effetti siamo.
 
...
e comunque tu fai confusione tra parlare l´inglese,e qualsiasi sud europeo in un contesto internazionale parla inglese evidenziando problematiche simili (italiani, spagnili etc)

l´accento straniero non e´il problema che limita l´internazionalizzazione.
Non è un problema d'accento ma di vocabolario: i francesi hanno problemi anche a costruire le frasi in inglese e/o a trovare i termini appropriati.

l´importante e´parlare decentemente usando espressioni comuni, non tradurre letterlmente dalla propria lingua. e gli italiani, ti assicuro in questo sono peggiori dei francesi.
vedasi il famoso "in four and four eight"
Le espressioni comuni ti servono nella vita quotidiana, non sul lavoro se ti occupi di aspetti tecnici.

Chi dice "in four and four eight" è un somaro, punto.
Occorre zappare insegnado beninssimo l´inglese nelle scuole, sin dalle elementari e con insegnati qualificati. e almeno una seconda lingua bene (cioe´meglio di come si insegna l´inglese oggi) manmano che si procede negli studi La distruzione dell´italiano a colpi di question time, vision (qui la coglionaggine si eleva a potenza di 10, visto che si reimporta un termine esportato 1000 anni fa, peraltro usato con lo stesso significato, quindi CHIARAMENTE UTILIZZATO PER FARE GLI SBORONI) know how e market share non aiuta per niente a risolvere il problema oggettivo che stiamo discutendo: la nostra enorme ignoranza linguistica.
...
Preferisci "annotare in calce" o "obliterare il biglietto" ?
Le lingue sono strumenti per comunicare e se "question time" riassume la frase "sessione di domande rapide a risposta immediata" è chiaro che è più efficace e vince; il dinosauro muore ed il topo sopravvive.
A proposito di topo, spero che a nessuno dispiaccia che almeno il "mouse" non l'abbiamo tradotto.:D
 
L'uso di parole locali per qualcosa "not invented here" :D è una forzatura e per chi lavora nell'informatica crea inutili barriere alla comprensione reciproca

lassa perde flyice :) te lo repito. . e´solo una questione di pigrizia. che abbiamo solo noi. nello spagnolo per esempio informatico, l´invasivita´dell´inglese e´di gran lunga minore che nell´italiano.

e dire servidor, ordenador, cortafuego non e´per niente una forzatura. e´segno di vitalita´linguistica, che non e´solo quella di imporater termini. e ripeto in italia siamo talmente coglioni da importare pure vision e mission. (minchia, che pernacchie che mi vengon quando li sento )

in spagnolo hanno tradotto pure il termine black out. che io trovo delizioso: apagon! e non credo l´abbiano fatto a tavolino come in francia. in ogni caso tavolino o meno, il risultato e´grandioso. il raton .... a te pare forzatura. a me pare geniale. prendendo un termine che suona bene. noi invece siccome siamo provinciale e linguisticamente morti, davanti al termine "mouse" ci arrendiamo e ricorriamo all´inglese. mica lo possiamo chiamare "topo" (gli inglesi lo fanno, gli ispanici pure, noi non ci possiamo abbassare) . non dico che e´facile trovare qualcosa di adatto. lo spagnolo ha avuto culo perche´ raon ha una sonorita´che si presta bene. ma noi non facciamo alcuno sforzo: vision e mission , ne sono la prova.

in spagna si protegge la propria lingua, senza chiudersi al mondo evitando di conoscerne altre. noi ci sbrachiamo. ecco la differenza.

quindi non accampiamo scuse per "coprire" il problema. :)

ovviamente quando due ragazzi che parlano lingue differenti devono comunicare in settori tecnici, nessuno si sogna di criticare l´uso appropriato della lingua "ponte"
 
Ultima modifica:
Non è un problema d'accento ma di vocabolario: i francesi hanno problemi anche a costruire le frasi in inglese e/o a trovare i termini appropriati.
in complesso non sono messi peggio di noi. comunque sono sfumatore che non cambiano la sostanza ddiscussa

Le espressioni comuni ti servono nella vita quotidiana, non sul lavoro se ti occupi di aspetti tecnici.
Chi dice "in four and four eight" è un somaro, punto.

siamo d´accordo. come cnoscenza delle espressioni, non pretendo che si conoscano quelle inglesi doc, ma evitare il four and four eight. e noi italiani nel four and four eight (che e´una metafora) primeggiamo. ovviamente al primo volo :) poi dopo le prime figure de me...nta, corriamo ai ripari.


Preferisci "annotare in calce" o "obliterare il biglietto" ?
non vedo cosa abbiano di indegno come espressioni.

Le lingue sono strumenti per comunicare e se "question time" riassume la frase "sessione di domande rapide a risposta immediata" è chiaro che è più efficace e vince; il dinosauro muore ed il topo sopravvive.
A proposito di topo, spero che a nessuno dispiaccia che almeno il "mouse" non l'abbiamo tradotto.:D
continui a spostare il problema. tu mi vuoi convincere che il rosso e rosso. perfetto. che il rosso e´rosso, siamo d´accordo.
ma non e´questione di essere dinosauro o topo

l´aspetto che evidenzio io, non e´l´utilizzo appropriato della lingua straniera. ne l´inevitablile trasfusione di termine da una lingua ad una altra

io critico l´abuso. il superfluo. l´inutile. esercizi in cui noi italiani siamo come il tonno. insuperabbbilii.
 
tornando all´argomento iniziale, colpevolemnte trascurato , a causa della mia disgressione, peraltro in un contesto , questo, che non e´rappresentativo dei problemi che ho evidenziato

quello che importa non e´il termine, ma capire bene a cosa i numeri si riferiscano quando si parla di quota di mercato o di produzione. credo sia questa la chiave per interpretare i numeri dell´articolo riportato nell´incipit

almeno per me che ho scarsa o nessuna conoscenza economica.
 
@vincenzo florio

Ti rendi conto di come scrivono in italiano molti forumisti? Agghiacciante.
Se a scuola scaldano il banco, non puoi pretendere che imparino un inglese corretto.

tutto sommato credo che questo forum (per le peculiarita´degli argomenti trattati, per il settore su cui vertono) non costituisca un campione negatvo cosi´estremo. e anche in relazione alla mia polemica sull´abuso degli inglesismi, credo che questa utenza sia sicuramente piu´qualificata nell´uilizzo di termini inglesi o di altre lingue.

poi occorre considerare che scrivendo su inteent non si e´portati a prestare una cura eccessiva alla perfezione stilistica (perche´ questa richiede tempo che non sempre l utenza internet ha)

fuori, nella vita reale, la situazione ha i contorni ai quali accenni tu. forse anche peggiori.

ecco perche´io sostengo che un intervento per fronteggiare sia l´impoverimento lingistico della nostra lingua, che l´ignoranza linguistica (riferita alle lingue straniere) sarebbe fondamentale e dovrebbe esserci nella scuola ma non solo.

io non sostengo che occorra andare indietro e tornare alle regole mussoliniane, in difesa di un purismo anacronistico, ma credo sia necessario arginare la deriva opposta.

cominciando per esempio con un codice di autodisciplina dei media, nell´evitare l´abuso e il ricorso a termini stranieri quando di tali termini non esiste alcun bisogno.

sarebbe un passo che riporeterebbe il fenomeno a dimensioni accettabili. e non quelle da organismo geneticamente modificato che ha raggiunto adesso.