Bologna e Forlì saranno le prossime basi Ryanair


VLC e´ pero´ uno degli aeroporti in cui Ryanair smettera´ di volare per un mese e mezzo questo inverno.
 
A BLQ il bus urbano dalla stazione, solo perche' passa dall' aeroporto, costa 5 euro.


In effetti a Bologna, sul servizio di trasporto pubblico stazione-aeroporto, si è sempre ampiamente speculato, rafforzati dalla consapevole assenza di linee alternative che raggiungano lo scalo.

Basti pensare che a Forlì, per lo stesso percorso (6 km./15 min.) con AeroBus si spendono € 3,50, mentre con il bus urbano è sufficiente € 1,00.
 
In effetti a Bologna, sul servizio di trasporto pubblico stazione-aeroporto, si è sempre ampiamente speculato, rafforzati dalla consapevole assenza di linee alternative che raggiungano lo scalo.

Basti pensare che a Forlì, per lo stesso percorso (6 km./15 min.) con AeroBus si spendono € 3,50, mentre con il bus urbano è sufficiente € 1,00.
qualcuno i soldi a FR li deve pur mettere assieme....così poi qualcun altro, pagando un bus 5€ può volare lo.co. con FR
 
Finalmente!!!!!!
La scelta non è stupida semplicemente perchè le rotte non sono le stesse!!!!!
E poi questo vuole dire che Ryanair tiene sia a Forlì che a Bologna (anche se punta molto su Bologna).
FR non credo che prenda decisioni avventate, la scelta penso sia stata ponderata largamente!
 
se la sterling torna al Marconi di certo non e per i pessimi risultati ottenuti ad FLR...ma sicuramente per altri che hanno ragioni di Co Marketing ...almeno cosi lo chiamano
 
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G L I --- I T A L I A N I

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E gli altri
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Attenersi alle misure previste dal regolamento.

Chielloduebis
per l'amministrazione

Mi scuso con il forum per la capellata..Ma non sono ancora una volpe dei FORUM..Ho fatto sempre le stesse manovre , ma anche io ho notato che questa volta mi sono venute due foto gigantesche che nemmeno il mio monitor ( 24 pollici ) conteneva...
 
Dal sito de "Il Resto del Carlino":

AEROPORTO
Cervia e Ravenna scaricano il Ridolfi
Il trasferimento dei voli internazionali Ryanair a Bologna porterà danni all'area ravennate che aveva investito sullo scalo forlivese per lo sviluppo del turismo. Zambianchi di Confindustria: "Ora bisogna agganciare altri vettori"

Forlì, 5 agosto 2008 - Ravenna e Cervia voltano le spalle al Ridolfi. I comuni della costa sono intenzionati ad abbandonare 'Promozione e Turismo', società nata per lanciare commercialmente l’aeroporto di Forlì. E’ il primo effetto della decisione di Ryanair di trasferire i voli internazionali da Forlì a Bologna. "Un danno immediato per l’area ravennate, perché vanno in fumo gli investimenti effettuati dagli enti locali per favorire lo sviluppo in chiave turistica dei collegamenti europei su Forlì", dice Andrea Corsini, assessore al turismo del Comune di Ravenna.
Quale sarà il futuro del Ridolfi senza i voli internazionali della più importante compagnia low cost? L’accordo con Ryanair, che porterà al Ridolfi una base operativa e rafforzerà le tratte nazionali (annunciati sei nuovi voli col Sud e le isole) a caldo è stato salutato in modo molto positivo dalla Seaf e dagli enti locali. Un ottimismo forse eccessivo, a giudicare delle valutazioni che provengono dal mondo economico. "La base Ryanair con i voli internazionali avrebbe fatto molto comodo, quindi non si può dire che tutto va bene — sostiene Alberto Zambianchi, direttore di Confindustria Forlì-Cesena — . Ora bisogna rimboccarsi le maniche e agganciare altri vettori. Non è il caso di nutrire illusioni sul mercato del trasporto merci, semmai occorre sviluppare progetti connessi col polo aeronautico e la facoltà di Ingegneria aerospaziale".
Il fatto che un aereo targato Ryanair sarà sempre in partenza o in arrivo al Ridolfi rassicura solo fino a un certo punto. "E’ opportuno operare subito per ripristinare le rotte internazionali con altri vettori low cost, in un quadro di integrazione con Bologna e Rimini", dice Tiziano Alessandrini, neo presidente della Camera di commercio. "Parliamoci chiaro: se si volerà tutto l’anno con Roma, Palermo, Napoli e la Sardegna è un conto, ma se resta Lamezia Terme e poco altro bisognerà rivedere tutti i ragionamenti sul Ridolfi — incalza Giancarlo Corzani, segretario della Confesercenti — . Un primo contraccolpo negativo del venir meno delle tratte europee è evidente, per gli alberghi dove si fermavano a dormire i passeggeri che atterravano al Ridolfi troppo tardi per ripartire verso altri posti".
E’ difficile immaginare che uno scalo possa avere un futuro di crescita (e di conti in ordine) solo con rotte nostrane. "I collegamenti con l’Europa sono fondamentali — dice Giancarlo Paganelli, vice presidente di ‘Promozione e Turismo’ — . I tedeschi in riviera sono sempre meno e stiamo facendo molti sforzi per attirare scandinavi, olandesi e inglesi. Credo che la Seaf stia facendo tutto il possibile per assicurarsi al più presto queste o altre rotte simili con un’altra low cost".
Il problema però non si esaurisce qui. I limiti del Ridolfi hanno un altro nome: servizi ai passeggeri, trasporti e infrastrutture. Tutto carente, non all’altezza di uno scalo europeo, nemmeno di secondo piano. Basta salire su uno qualunque degli aerei in partenza da Forlì, scendere in Germania, Spagna o Gran Bretagna e si vede subito il divario. "Sono insufficienze che balzano all’occhio", concorda Corzani. E Alessandrini invoca un gioco di squadra di tutte le istituzioni romagnole per investire nelle infrastrutture.
Ryanair dice di stanziare 70 milioni di euro nel Ridolfi. Ma i banchi del check in, il terminal degli arrivi e delle partenze, la ristorazione, i parcheggi, i collegamenti con il territorio, sono campi che esulano dall’intervento della compagnia aerea. Servono investimenti milionari, trasporti efficienti e funzionali, un marketing accattivante, proposte che invitano gli stranieri di passaggio a fermarsi qualche giorno e non a utilizzare il Ridolfi come semplice ponte di passaggio verso altre destinazioni.
Fabio Gavelli

Forse qualcuno sta iniziando a chiamare tutta l'operazione con il suo vero nome: "scaricamento graduale di FRL da parte di FR in favore di Bologna".
Ciao
 
Forlì: "Accordo con Ryanair da rivedere"
E intanto Windjet promette voli internazionali


FORLI' - Evidentemente il vespaio di critiche e polemiche innescato dall'annucio dell'accordo tra l'aeroporto di Forlì e Ryanair, lo ha convinto a fare marcia indietro e a chiedere una revisione dell'accordo. Il presidente di Seaf, la società di gestione dello scalo "Ridolfi", Franco Rusticali. Anche perché, come rivelato dallo stesso ex sindaco a Tele1, la compagnia irlandese ha comunicato solo il giorno prima che avrebbe trasferito tutti i voli internazionali da Forlì a Bologna.

Rusticali ammette che non si sarebbe "mai aspettato che la notizia che ben sette voli internazionali di stanza al "Ridolfi" sarebbero stati spostati a Bologna mi fosse stata comunicatra la mattina stessa della conferenza stampa". In effetti l'annuncio del trasferimento dei voli ha destato più di una
perplessità e fatto gridare all'allarme tutta la riviera ravennate e riminese, preoccupata dalla possibile perdita di turisti.

Per questo fa sapere di aver chiesto a Ryanair "di aggiungere all'accordo sull'insediamento della base operativa una postilla che chiarisca come recuperare il danno che il bilancio Seaf dovrà sopportare".

Rusticali, quindi, riconosce che i conti della società di gestione dell'aeroporto "non potranno non risentire della perdita di voli internazionali significativi. Tratte che solo parzialmente possono essere compensate dagli utili derivanti dai voli domestici che sono stati promessi".

Per il momento sembrano escluse azioni legali, ma di certo Rusticali e il suo staff sono al lavoro in un "proficuo confronto con la società ‘Windjet', che ha assicurato la possibilità da marzo 2009 di inserire voli internazionali dallo scalo di Forlì".


Fonte: Romagna Oggi
 
Aeroporti, monito della Regione: "Basta polemiche, ora al lavoro"
A settembre un tavolo con Ryanair per progetti di marketing territoriale


BOLOGNA - Sulla richiesta di rivedere l'accordo tra l'aeroporto di Forlì e Ryanair presentata dall'ex sindaco di Forlì e presidente dell'aeroporto, Franco Rusticali, si riaprono le tensioni istituzionali, anche con la Regione. Gli assessori regionali Guido Pasi (Turismo) e Alfredo Peri (Infrastrutture) invitano tutti a mettere da parte le polemiche e a "continuare a lavorare".

Ai primi di settembre vertice tra Regione, Ryanair e i tre aeroporti (Bologna, Forlì, Rimini).

"Come Regione - sottolineano Peri e Pasi - siamo intervenuti sui due aeroporti della Romagna, Forlì e Rimini, entrando nell'azionariato con risorse e con impegno nel momento di maggiore difficoltà. Il nostro obiettivo non è quello di gestire degli aeroporti, ma di costruire una strategia comune che valorizzi pienamente le potenzialità di tutti i territori della regione".

"Come noto, purtroppo, il mercato aeroportuale è dettato principalmente dai vettori, in particolare quelli più ‘aggressivi' dal punto di vista commerciale. Anche in quest'ambito - proseguono gli assessori - abbiamo lavorato per raggiungere un'intesa, nel caso specifico con Ryanair, ottenendo come risultato di avere due basi fisse in Emilia Romagna di quello che è il maggior operatore low cost".

"Come è del tutto evidente, questo è solo l'inizio di un lavoro da fare insieme - aggiungono i due amministratori regionali -, in primo luogo con quei soci degli aeroporti che in questi anni ci hanno creduto davvero, coinvolgendo anche gli operatori territoriali".

"In quest'ottica - concludono Peri e Pasi - abbiamo già fissato un incontro che si terrà ai primi di settembre fra la Regione, Ryanair e i rappresentanti delle società aeroportuali di Bologna, Forlì e Rimini, per predisporre un progetto di marketing territoriale che sviluppi al massimo le potenzialità che ci offre la presenza di quest'operatore".


Fonte: Romagna Oggi
 
Tutti i voli FR da Forlì terminano a fine ottobre. In pratica per 5 mesi (da novembre a marzo) FRL perderà un bel pò di traffico. Ma non era meglio attivare questi nuovi collegamenti da FRL già da ottobre? Pazza Ryanair...
 
dopo chiedetevi perchè ryanair fa pubblicità stupide in italia.....!!! ragazzi due basi a 70 km di distanza è una cosa comica, come i due comuni che hanno accettato....

Forlì e Bologna fanno capo alla stessa società di gestione e vista la maretta fra i padroni emiliani e i comumi e provincie romagnole capirete bene che la chiusura di Forlì avrebbe comportato massicci investimenti di comuni e provincie romagnole su Rimini e sulla vociferata trasformazione civile di Cervia per fare un aeroporto della romagna per fare la guerra a Bologna.
 
E poi il discorso di Pisignano (Cervia) comporterebbe la chiusura di non uno ma ben due aeroporti...Per cosa poi?
Fra l'altro l' "autorevole" quotidiano La Voce di Romagna ha pubblicato pochi giorni fa un articolo che ripescava uno studio di una società di consulenza sull'aeroporto di Forlì...Diceva che era un aeroporto inutile e di troppo in E.R..Tutto ciò già nel 2001...

P.S. Io riporto solo quanto scritto, forlivesi non scagliatevi contro di me :D
 
Intanto il prossimo mese potrebbero essere annunciate le nuove rotte Ryanair da Forlì.

In una botta sola potrebbe attaccare non una ma ben 3 rotte Airone su BLQ: BRI, SUF e AHO (se ci fosse stata ancora TPS, avremmo fatto l'en-plein), che fra l'altro sono tutte già collegate alle altre basi di PSA e BGY...
Aspettando magari Comiso..
So che è fantascienza, ma non potrebbe sbarcare su Crotone? La comunità di quella zona è abbastanza numerosa, non ci sono voli e avrebbe il monopolio più assoluto senza nessuna fatica :D