Re: Thread Alitalia luglio 2019
Alitalia, scende in campo Toto: siamo solidi e affidabili
Toto scende formalmente in campo per Alitalia, confermando per la prima volta la sua partecipazione alla cordata per rilanciare la ex compagnia di bandiera. In una lettera inviata al Messaggero, la società spiega le «sue credenziali» per entrare in Alitalia, in particolare la sua «affidabilità, esperienza imprenditoriale e risorse economiche adeguate per confrontarsi con altrettanto validi partners con professionalità, competenza e serietà». Il gruppo Toto «che nel passato è stato con AirOne, la prima società a fare concorrenza alla compagnia di bandiera, è oggi un gruppo sano con oltre 500 milioni di euro di ricavi e 1.300 dipendenti, attivo nelle energie rinnovabili con profitto in Italia e soprattutto negli Stati Uniti, nelle opere pubbliche, nelle concessioni autostradali e nelle manutenzioni di impianti», viene sottolineato nella missiva, scritta dall’ad Lino Bergonzi e Riccardo Toto, ed in cui vengono smentite anche «alcune strane leggende» intorno al gruppo, come quelle che riguardano «i risultati della sua trascorsa esperienza nel trasporto aereo, i presunti debiti con Anas» e la vicenda «New Livingston».
Il termine per presentare le offerte e mettere a punto la cordata per far decollare la nuova Alitalia è il 15 luglio. Oltre a Toto e al patron della Lazio Claudio Lotito, che ha presentato una manifestazione di interesse, nelle ultime ore si è fatto avanti anche l’imprenditore colombiano German Efromovich, azionista di maggioranza della compagnia di bandiera colombiana Avianca. «Abbiamo scritto una lettera alle Ferrovie dello Stato e all’advisor Mediobanca due settimane fa dicendo che siamo disponibili a comprare fino al 30% della Nuova Alitalia. Ma vogliamo partecipare alla gestione, per fare la ristrutturazione», ha detto Efromovich in una intervista al Sole 24 Ore. «Dovrei essere l’amministratore delegato, almeno all’inizio», ha precisato. «Non sto cercando un modo di spendere 200 milioni di dollari. Alitalia è un’ottima compagnia e non capisco come possa perdere soldi», ha aggiunto, sottolineando che «in sei mesi si può risanare».
In tutta l’operazione le Ferrovie dello Stato hanno il ruolo di regista e devono completare il consorzio, che dopo sette mesi di lavoro è ancora fermo a circa il 60%: Fs entrerebbe con il 30-35%, Delta e il Tesoro con il 15% ciascuno. L’ipotesi Atlantia, anche se la società non ha fatto mai nessun passo formale per entrare nella cordata, sembra definitivamente tramontata dopo che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, ha detto che è «assolutamente inopportuno intavolare negoziati di qualsiasi tipo con qualcuno con cui sei in contenzioso», riferendosi allo scontro sulle concessioni autostradali. Per mercoledì, intanto, è atteso al Mise l’incontro tra il vicepremier Luigi Di Maio e i sindacati.
fonte: IlSecoloXIX