Alitalia - Raggiunto preaccordo con i sindacati


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

barolo72

Utente Registrato
29 Ottobre 2012
71
0
Commento da profano.
Parlano di Maldive. Ma Bangkok no allora ? O c'è sovracapacità su questa rotta ?
B.
 

belumosi

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
10 Dicembre 2007
15,084
3,513
Queste affermazioni sono molto molto pesanti e gravi. Spero che tu abbia modo di provare quanto scrivi.
Dopo il rilancio di AZ basato sull'imbonimento dei viaggiatori grazie alla nuova livrea "testimonial" della rivoluzione e con la stragrande maggioranza delle decisioni sbagliate, la diffidenza è d'obbligo. Per cui in linea di principio mi sento pienamente in diritto di valutare inadeguate le scelte del management. Spetta a quest'ultimo dimostrare con la propria competenza (e non con le ciarle) che le cose stanno cambiando. Perchè è vero che ha avuto le mani legate con i fancaxxisti, ma è anche vero che non stati questi ultimi a decidere di cambiare/rifoderare 2 o 3 volte i sedili. O a promettere fino a 40 WB se si fosse annullato uno sciopero.
Sai quale sarà un segnale di questo cambio di passo, se mai arriverà? L'annuncio delle nuove rotte.
Non un generico "apriremo X" o "tra gli obiettivi c'è l'apertura di Y e Z". Ma un annuncio tipo:
"Dal giorno K AZ volerà tra L ed M con frequenza daily. Il servizio verrà svolto con aereo P, configurato con tot posti in J, Y+ e Y. Prenotazioni aperte dal giorno E. A seguire gli orari del volo."
 
Ultima modifica:

Simme71

Utente Registrato
19 Maggio 2009
1,732
15
BKK è una delle rotte con più basso yield. Una vera iattura.
Questa di BKK rimane per me un oscuro mistero. Come dice flyboy gli yield saranno certamente bassissimi (qualcuno ha a disposizione dati recenti?), non ho mai capito come mai la quasi totalità delle compagnie ci voli own metal. Perchè? E' un vanto volarci pur perdendoci soldi?
 

belumosi

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
10 Dicembre 2007
15,084
3,513
La garanzia statale sembra sia salita a 300 M€. A leggere la motivazione, c'è da vomitare. Da notare che l'aumento di capitale riguarda l'anno corrente. Se dovesse passare questa linea, nulla vieterebbe di fare lo stesso (se non peggio) nei prossimi anni. Bruxelles, aiutaci tu.

Pronti 300 milioni per Alitalia. "Al fine di favorire le attività di investimento nel settore dei trasporti, funzionali al consolidamento e sviluppo dei relativi servizi, anche tramite la attrazione di investimenti esteri, il Ministero dell'Economia e delle Finanze è autorizzato a deliberare e sottoscrivere, anche in più soluzioni, un aumento del capitale sociale di Invitalia, nella misura massima di 300 milioni di euro nell'anno 2017". Lo si legge nell'ultima bozza della manovrina. L'aumento dovrebbe consentire alla controllata del Tesoro di fornire garanzia pubblica ad Alitalia.
http://www.repubblica.it/economia/2...omnibus_correzione_da_3_4_miliardi-163492048/
 

il viaggiatore

Bannato
12 Luglio 2016
376
0
La prova migliore delle strategie vincenti e' l'andamento dell'Azienda Alitalia. Pensa invece quanto pesanti e gravi sono i fiumi di denaro sperperati da Alitalia in questi due anni. Io anziché dispensare sorrisi e dire che "tutto va secondo i piani" sinceramente mi vergognerei .Ma forse la sana e onesta autocritica non alberga in questa azienda, da parte di tutti. Dai che tutto va bene...ripetiamolo! Cosi' i passeggeri, pardon gli ospiti, si convincono a volare appassionatamente con Alitalia. A proposito mi vien da pensare alla pubblicita' che per mesi compariva a Malpensa per raggiungere le 1000 destinazioni nel Globo...adesso con tutti questi tagli alle rotte chissa' cosa inventeranno...
Queste affermazioni sono molto molto pesanti e gravi. Spero che tu abbia modo di provare quanto scrivi.
 

Farfallina

Utente Registrato
23 Marzo 2009
16,843
1,776
La prova migliore delle strategie vincenti e' l'andamento dell'Azienda Alitalia. Pensa invece quanto pesanti e gravi sono i fiumi di denaro sperperati da Alitalia in questi due anni. Io anziché dispensare sorrisi e dire che "tutto va secondo i piani" sinceramente mi vergognerei .Ma forse la sana e onesta autocritica non alberga in questa azienda, da parte di tutti. Dai che tutto va bene...ripetiamolo! Cosi' i passeggeri, pardon gli ospiti, si convincono a volare appassionatamente con Alitalia. A proposito mi vien da pensare alla pubblicita' che per mesi compariva a Malpensa per raggiungere le 1000 destinazioni nel Globo...adesso con tutti questi tagli alle rotte chissa' cosa inventeranno...
Una cosa è criticare a ragion veduta, una cosa è tirare stupidaggini come quella delle freccette che definisci "ormai assodato" che come dice flyboy è una affermazione molto grave.
Comunque Gubitosi ha titolo per parlare (poi magari a me l'intervento non è piaciuto) in quanto consigliere di amministrazione e futuro presidente designato.
 

il viaggiatore

Bannato
12 Luglio 2016
376
0
Una cosa è criticare a ragion veduta, una cosa è tirare stupidaggini come quella delle freccette che definisci "ormai assodato" che come dice flyboy è una affermazione molto grave.
Comunque Gubitosi ha titolo per parlare (poi magari a me l'intervento non è piaciuto) in quanto consigliere di amministrazione e futuro presidente designato.
Ma sai...forse allora dovresti spiegarci tu come vengono scelte le rotte profittevoli in azienda...se agiscono a ragion veduta, e portano a casa questi risultati, possiamo allora complimentarci con le capacita' del management? almeno con le freccette si potrebbe tirare in ballo la sorte... comunque contenti tutti,dipendenti compresi, facciano pure una standing ovation al management. Ma no...e' tutta colpa delle LC e della scarsa promozione turistica del Paese italia e pure di EK che ha scippato la rotta piu' profittevole per Alitalia...Sissignori...

P.S. certo che Gubitosi puo' parlare...tutti possono parlare...ma rilasciare un'intervista con quei contenuti da copiaincolla e paventare l'annuncio a sensazione di una nuova rotta prima ancora di averla aperta...pensa un po' se non verra' aperta invece...Applausi a Gubitosi allora!
 
Ultima modifica:

simpy

Utente Registrato
14 Luglio 2010
547
0
Non so se è già stato postato ma sembra che i dirigenti AZ subiranno una decurtazione del 20% dei loro emolumenti e che in caso di vittoria del si molti di essi verranno sostituiti per dare un grande segno di discontinuità.

Parimenti i sindacati chiederanno di entrare nel controllo costi e spese con incontri cadenzati per verificare quanto e come spende l'azienda sulla falsariga di ciò che accade in Lufthansa.
 

AZ1313

Bannato
8 Giugno 2016
1,255
0
FOG
Sono convinto come hanno già detto in tanti, che Alitalia rispecchia il paese e, questo articolo, lo conferma ancora una volta


Campagna elettorale tra chat al veleno e “fake news”, al via il voto per il referendum di Alitalia
ANSA

Pubblicato il 20/04/2017
NICOLA LILLO
I seggi per il voto sull’accordo per salvare Alitalia sono aperti da questa mattina e nei cellulari dei dipendenti scorrono messaggi al veleno e inviti a dire No (i più numerosi) o Sì all’intesa. Per esprimere la preferenza c’è tempo fino alle 16 di lunedì 24 aprile e la campagna referendaria continua sui social network e nelle chat dei 12.500 dipendenti con toni anche molto accesi. E come in ogni voto politico, anche in questo caso circolano le ‘fake news’ e dubbie informazioni su quello che potrà accadere con la vittoria di una o dell’altra parte.

«Per chi avesse ancora dubbi, vi ricordo che durante il commissariamento nessuno può essere licenziato, al massimo si va in cassa a rotazione», si legge in un sms favorevole al No che gira tra i lavoratori, in cui si spiega che «nessun governo si può permettere di chiudere damblè una compagnia togliendo mobilità a un paese». Molti lavoratori infatti non credono che se dovesse vincere il No all’intesa sul taglio al costo del lavoro ci sarà il fallimento dell’azienda. In tanti pensano invece che lo Stato interverrà per l’ennesima volta in Alitalia per salvarla prima della caduta dal precipizio e fanno affidamento su questa ipotesi: ma il governo ha detto a più riprese che è una prospettiva non contemplata.
In un altro messaggio su Facebook si legge: «Potete dire Si e ritrovarvi a fare l’autostop sotto alla pioggia, potete rispondere No oppure potete boicottare l’uscita. #Iodicono». In tanti messaggi si susseguono gli insulti, anche duri, al socio di peso della compagnia, Etihad, controllata dal governo di Abu Dhabi, all’amministratore delegato Cramer Ball e al presidente uscente Luca Cordero di Montezemolo. E sconti non vengono fatti neppure a Cgil, Cisl e Uil che hanno appoggiato il Sì. Quello che è certo finora è che in caso di luce verde all’accordo, gli azionisti inietteranno altro capitale nell’azienda, dandole un’altra chance per il rilancio guidato dal presidente in pectore Luigi Gubitosi. Con il No invece ci sarà il commissariamento e tagli «lacrime e sangue», alla ricerca di un possibile acquirente che per ora non c’è. Questo voto è nei fatti l’ultima chiamata per Alitalia.
Tra le chat dei dipendenti c’è anche chi, ma è in minoranza, si è impegnato per il Sì: «Prendiamo a calci in culo gli sciacalli che vogliono far fallire Alitalia», si legge in un messaggio su Whatsapp che spiega come in caso di vittoria del No arriverà il commissario e il successivo «spezzatino» dell’azienda. Questo voto, che dura in tutto cinque giorni per permettere a piloti e assistenti di volo impegnati all’estero di rientrare in Italia, mette davanti ai lavoratori la scelta netta tra la salvezza con tagli al costo del lavoro e la liquidazione. Già nel 2008 la compagnia aerea sperimentò il commisarriamento - come viene ricordato su alcuni sms che circolano - ma all’epoca il procedimento era veicolato verso l’acquisizione da parte dei «Capitani coraggiosi» voluti da Silvio Berlusconi. Oggi invece non c’è nessuno ad aspettare alla finestra. La situazione è tesa e l’azienda si trova spaccata in due, con da un lato il personale di terra e dall’altro piloti e assistenti di volo che non vogliono parlare di tagli alle retribuzioni (dell’8%) motivo per cui sono pronti a respingere il pre-accordo. Lunedì sera sarà reso noto l’esito del voto e mercoledì ci sarà un incontro al ministero dello Sviluppo economico per prendere atto della scelta dei lavoratori.
 

simpy

Utente Registrato
14 Luglio 2010
547
0
Arriva, con il decreto legge sulla manovra, la garanzia pubblica per il salvataggio di Alitalia: l’ok ad un aumento del capitale sociale di Invitalia nella misura massima di 300 milioni. Si tratta della parte del contingent equity da 400 milioni (200 li dovrebbe mettere Etihad) per tutelare il piano di ristrutturazione da imprevisti. In questo clima da ultima spiaggia, ieri gli oltre 12mila lavoratori Alitalia hanno iniziato a votare nel referendum per accettare o bocciare il pre-accordo siglato il 14 aprile da azienda e sindacati: urne aperte fino al 24 aprile. Sul fronte aziendale, il presidente in pectore della compagnia, Luigi Gubitosi, e uno degli azionisti, l’ad di Unicredit, Jean Pierre Mustier, lanciano gli ultimi appelli: serve una «soluzione sostenibile in una prospettiva di lungo periodo», sostiene Mustier che ricorda: «Abbiamo perso nel sostegno ad Alitalia 500 milioni in 3 anni, una somma grande. Cosa altro possiamo fare? Continuiamo a lavorare, ma non possiamo perdere altro denaro». E nella ricetta dei vertici della compagnia su come uscire dalla crisi si punta sul piano industriale per una «forte discontinuità con il passato». In pratica si prevedono «l’apertura di nuove rotte di lungo raggio - spiega Gubitosi sul Messaggero -, l’arrivo di nuovi aerei e il rafforzamento delle destinazioni internazionali che portano profitti». Ma per dar seguito a questi propositi e tentare di nuovo di salvare Alitalia è necessario il via libera dei lavoratori col referendum. In caso contrario si aprirebbe uno scenario carico di incertezze.

Gli scenari possibili
Il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, i vertici di Cgil e Cisl, Susanna Camusso e Annamaria Furlan, e lo stesso Gubitosi sono convinti che non ci siano alternative al «sì» sul piano che prevede pesanti tagli ai costi del personale (con una riduzione in media dell’8% sulle retribuzioni e 1.300 esuberi). Con il voto positivo, infatti, gli azionisti (Etihad e le banche Unicredit e Intesa San Paolo) hanno promesso di investire 2 miliardi. Se al referendum prevalesse, invece, il «no» la società chiederebbe la procedura di amministrazione straordinaria con la nomina di un commissario che avrebbe 6 mesi di tempo «verso la liquidazione e il fallimento», sottolineano governo e sindacati. Su questo tema abbiamo chiesto chiarimenti a due esperti: «L’amministrazione straordinaria apre tre strade - spiega Vincenzo De Sensi, che insegna Diritto delle crisi d’impresa alla Luiss -: l’arrivo di un nuovo imprenditore che decide di acquistare in blocco Alitalia, con il vantaggio di averla ripulita dai debiti, oppure l’ingresso di nuovi finanziatori. Due ipotesi tutte da verificare. La terza opzione è il fallimento e la liquidazione della società, ma questa terza via non è affatto automatica». «Bisogna vedere, se vincesse il no al referendum, quali sarebbero le reazioni degli azionisti - precisa De Sensi -. Se decidessero, come hanno annunciato, di non ricapitalizzare, di certo avrebbero delle perdite importanti. Se poi si arrivasse al fallimento della compagnia, le perdite future sarebbero maggiori». Parole condivise da Cesare Cavallini, professore di Diritto fallimentare alla Bocconi, che aggiunge: «Anticipare il piano industriale, come si propone ai lavoratori, velocizza e favorisce il rilancio, con più chance di uscire dalla crisi decennale. E il fallimento, comunque, non arriva in tempi rapidi». E per i lavoratori che cosa cambia? «Se i lavoratori bocciassero la pre-intesa, in pratica sfiducerebbero il management, ma la società rimarrebbe in piedi - risponde Cavallini -. Se però si arrivasse al fallimento, dopo 2 anni di cassa integrazione e la Naspi (sussidio di disoccupazione), sarebbe drammatico: rimarrebbero tutti disoccupati».

Corsera
 

Marco Clemente

Utente Registrato
8 Febbraio 2016
1,563
245
Ma una domanda a cui magari qualcuno può rispondere... ma questo aut aut fatto ai dipendenti è stato fatto ai fornitori con prezzi fuori mercato? Tipo i lessor o chi fa le manutenzioni???
 

East End Ave

Utente Registrato
13 Agosto 2013
8,863
3,754
su e giu' sull'atlantico...

dario abbece

Utente Registrato
2 Ottobre 2008
2,379
20
milano
chiusura di oggi articolo del sole 24 ore a firma "Paolo Bricco":

"Anche per questo – non per una retorica languorosamente nazionalistica – avere Alitalia – piccola ma sopravvissuta, in una posizione ultra minoritaria all’interno
di una alleanza o del tutto diluita in un’altra compagnia – è comunque meglio
che non averla. "


...e così per l'ennesima volt gli italiani pagarono e vissero "felici e contanti"!!!!!!!!
 

Tuned

Utente Registrato
24 Gennaio 2016
97
0
.......

Fin qui credo (e spero) siamo tutti d'accordo.
In pochissimi fino ad oggi hanno scritto post intelligenti sul management: lo si accusa di guadagnare tanto. E poi c'è la macchina. E poi ci sono i benefit.
Banalità. Luoghi comuni.
Elenchiamoli, allora, gli AD di Alitalia dal 2000 in poi:

Francesco Mengozzi 2001
Marco Zanichelli 2004
Giancarlo Cimoli 2004
Maurizio Prato 2007
Rocco Sabelli 2008
Andrea Ragnetti 2012
Gabriele Del Torchio 2013
Silvano Cassano 2014
Cramer Ball 2015

Saranno sicuramente attaccati alla loro cadrega, come dicono qui a Milano, ma qualcuno si è chiesto come mai negli ultimi 5 anni si siano avvicendati 4 AD? E' normale?
Se nessuno è riuscito a ribaltare la situazione, ci si interroghi se la crisi di AZ sia figlia e conseguenza di un sistema marcio, dove le connivenze personale-sindacato-middle management-politica tutta sono così forti e radicate da impedire qualsiasi modalità di cambiamento.
Possibile che ben 4 persone nominate ai vertici in 4 anni siano state così incapaci, inadeguate e non idonee a ricoprire il ruolo? Possibile che la loro incompetenza sia stata tale e tanta da determinarne l'allontanamento?

Il sistema paese non funziona. In nulla. Vale per il potere legislativo, esecutivo e giudiziario.
Il sistema del lavoro protezionistico non ci porta da nessuna parte....

Per quanto condivida parte del tuo pensiero non posso non far notare come uno degli AD da te citati , in virtù dell'opera prestata in Alitalia , si è preso 8 anni di galera .

Forse era così bravo che letteralmente non volevano farselo scappare.
 
F

flyboy

Guest
Per quanto condivida parte del tuo pensiero non posso non far notare come uno degli AD da te citati , in virtù dell'opera prestata in Alitalia , si è preso 8 anni di galera .

Forse era così bravo che letteralmente non volevano farselo scappare.
E gli altri 8?
 

il viaggiatore

Bannato
12 Luglio 2016
376
0
Aggiungo@Flyboy: ma davvero pensi che il colabrodo Alitalia sia causato dal sistema Paese che e' marcio? Cosa c'entra il riferimento ai tre poteri dello Stato con le scelte strategiche dei vari management negli anni che hanno portato al disastro? Mi paiono un po' affermazioni di comodo,generiche e da scaricabarile scusa...Qulacuno puo' asserire che i manager che Alitalia ha proposto in questo decennio, come da tuo elenco, hanno operato bene?Come ho gia' scritto, la sana autocritica difetta assai in chi guida l'azienda ed evidentemente anche nei suoi fans mi pare. Questo ritengo sia il lato peggiore della faccenda: e' qui che ci vorrebbe la discontinuita' a iniziare dal pensiero e smetterla coi piagnistei che e' tutto colpa di fattori terzi. Ma un management che mette in discussione lo status quo non arrivera' mai in Alitalia perché ormai il carrozzone o se preferite l'orchestrina deve continuare sempre cosi'. Evviva.
Per quanto condivida parte del tuo pensiero non posso non far notare come uno degli AD da te citati , in virtù dell'opera prestata in Alitalia , si è preso 8 anni di galera .

Forse era così bravo che letteralmente non volevano farselo scappare.
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.