Sole24ore
La posizione di Air France - Il nodo della valorizzazione delle quote
Sono rimasti "sequestrati"
dalle 4 di ieri fmo a tarda ora alla
ricerca dí un accordo sul piano di
salvataggio. Gli azionisti dell'Ali-talia a tarda sera ieri erano ancora
impegnati a Fiumicino nella di-scussione sul prezzo delle azioni
da emettere nell'aumento di capi-tale e sulle quote da versare, con
vivaci contrapposizioni. Sarebbe
emersa una disponilità di risorse
inferiore a quanto previsto dal
piano finanziario, l'assemblea c o-minicata dopo le 17è stata inter-rotta e poi ripresa a oltranza.
È cominciata in salita la giorna-ta attesa come decisiva per l'ap-provazione del piano di ricapita-lizzazione da 3oo milioni di euro
e l'ulteriore prestito bancario di
200 milioni. Secondo indiscrezio-ni, nel momento di chiarire gli im-pegni effettivi che i soci sono di-sposti ad assumersi per non far fal-lire Alitalia, sarebbero emerse
contrapposizioni sui valori e una
disponibilità dei maggiori soci ita-liani a versare meno di quanto pre-vede il piano. Insomma, ci sareb-bero meno soldi di quelli concor-dati con il governo e indicati dal
plano approvato dal cda venerdì,
che prevede una «manovra finan-
ziaria» di 500 milioni.
Tutti asserragliati a discutere
nella sede di Fiumicino, tranne gli
uomini di Air France-Klm in tele-conferenza da Parigi e il direttore
generale di Intesa Sanpaolo, Gae-tano Miccichè, da Milano. La posi-zione di Air France-Klm, che non
ha sciolto la riserva sulla ricapita-lizzazione, è stata definita da alcu-ni azionisti «sdegnosamente
sull'Aventino». I francesi chiedo-no serie garanzie sull'efficacia del-la ristrutturazione e sul piano in-dustriale. L'a.d. Gabriele Del Tor-chio ha già congelato il progetto
di aggiungere almeno due destina-zioni a lungo raggio l'anno prossi-mo, ma si parla anche di tagli alla
flotta a medio raggio e alle rotte.
Ci sarebbe stato un irrigidimen-to anche delle banche nella con-cessione di ulteriori 200 milioni
di linee di credito. Intesa Sanpao-lo e Unicredit sono le più esposte.
Le banche chiederebbero garan-zie rafforzate che la compagnia
avrebbe difficoltà a dare. Ma ci sa-rebbero discussioni anche sull'im-porto dei nuovi prestiti, le ban-che, che sono chiamate anche a ga-rantire fino a io o milioni di nuovo
capitale inoptato, concederebbe-ro meno dei 200 milioni previsti.
Fanno da spettatrici per ora le
Poste Italiane di Massimo Sarmi.
L'impegno annunciato dal pre-mier Enrico Letta è per un inter-vento dello Stato calibrato in 75
milioni, le Poste interverranno
sottoscrivendo l'inoptato alla sca-denza dei termini dell'aumento
di capitale, un mese dopo la deli-bera dei soci, quindi nella secon-da metà di novembre. Ieri alle
si è riunito il cda per definire qual
è il valore residuo del capitale
azionario di Alitalia prima di lan-ciare la ricapitalizzazione. Mal-grado la società sia arrivata
sull'orlo dell'insolvenza, un grup-po di soci rivendica un valore alle
proprie azioni. Una stima fornita
ad Alitalia dal Credit Suisse ha fis-sato il valore attuale di Alitalia
Spa tra zero e 150 milioni di euro.
Più alto è questo valore e più alto
il prezzo delle nuove azioni: quin-di i soci che non intendono sotto-scrivere cercano di spingere que-sto valore il più in alto possibile.
E più alto è questo prezzo più bas-sa sarà la porzione del capitale
Alitalia che le Poste riceveranno
versando i 75 milioni previsti.
Nella discussione in cda il valore
di Alitalia sarebbe stato indivi-duato nella parte inferiore della
forchetta, secondo una fonte au-torevole, tra zero e 5o milioni, ma
non ci sono conferme ufficiali. Se
questa cifra venisse confermata,
alle Poste andrebbe tra il 17 e il
19% di alitalia, assumendo anche
la conversione in azioni delle ob-bligazioni emesse in febbraio, i
«Colaninno bond».
La Commissione Ue ha fatto
presente che valuterà il piano di
ricapitalizzazione quando sarà
notificato. La novità è che Bruxel-les si aspetta la «notifica», signifi-ca che la Ue sospetta che ci siano
elementi di aiuto di Stato. Fonti di
Palazzo Chigi, interpellate dall'an-sa, hanno replicato a un commen-to del Financial Times dicendo
che l'intervento pubblico in Alita-lia «è un'operazione per arrivare
a negoziare la fusione con un part-ner internazionale in condizione
di spuntare risultati positivi».
«Trovo curioso l'intervento
di capitale pubblico attraverso
le Poste», ha detto l'ex premier
Mario Monti. Lufthansa e Aero-flot hanno negato di avere inte-resse ad Alitalia.
G.D
La posizione di Air France - Il nodo della valorizzazione delle quote
Sono rimasti "sequestrati"
dalle 4 di ieri fmo a tarda ora alla
ricerca dí un accordo sul piano di
salvataggio. Gli azionisti dell'Ali-talia a tarda sera ieri erano ancora
impegnati a Fiumicino nella di-scussione sul prezzo delle azioni
da emettere nell'aumento di capi-tale e sulle quote da versare, con
vivaci contrapposizioni. Sarebbe
emersa una disponilità di risorse
inferiore a quanto previsto dal
piano finanziario, l'assemblea c o-minicata dopo le 17è stata inter-rotta e poi ripresa a oltranza.
È cominciata in salita la giorna-ta attesa come decisiva per l'ap-provazione del piano di ricapita-lizzazione da 3oo milioni di euro
e l'ulteriore prestito bancario di
200 milioni. Secondo indiscrezio-ni, nel momento di chiarire gli im-pegni effettivi che i soci sono di-sposti ad assumersi per non far fal-lire Alitalia, sarebbero emerse
contrapposizioni sui valori e una
disponibilità dei maggiori soci ita-liani a versare meno di quanto pre-vede il piano. Insomma, ci sareb-bero meno soldi di quelli concor-dati con il governo e indicati dal
plano approvato dal cda venerdì,
che prevede una «manovra finan-
ziaria» di 500 milioni.
Tutti asserragliati a discutere
nella sede di Fiumicino, tranne gli
uomini di Air France-Klm in tele-conferenza da Parigi e il direttore
generale di Intesa Sanpaolo, Gae-tano Miccichè, da Milano. La posi-zione di Air France-Klm, che non
ha sciolto la riserva sulla ricapita-lizzazione, è stata definita da alcu-ni azionisti «sdegnosamente
sull'Aventino». I francesi chiedo-no serie garanzie sull'efficacia del-la ristrutturazione e sul piano in-dustriale. L'a.d. Gabriele Del Tor-chio ha già congelato il progetto
di aggiungere almeno due destina-zioni a lungo raggio l'anno prossi-mo, ma si parla anche di tagli alla
flotta a medio raggio e alle rotte.
Ci sarebbe stato un irrigidimen-to anche delle banche nella con-cessione di ulteriori 200 milioni
di linee di credito. Intesa Sanpao-lo e Unicredit sono le più esposte.
Le banche chiederebbero garan-zie rafforzate che la compagnia
avrebbe difficoltà a dare. Ma ci sa-rebbero discussioni anche sull'im-porto dei nuovi prestiti, le ban-che, che sono chiamate anche a ga-rantire fino a io o milioni di nuovo
capitale inoptato, concederebbe-ro meno dei 200 milioni previsti.
Fanno da spettatrici per ora le
Poste Italiane di Massimo Sarmi.
L'impegno annunciato dal pre-mier Enrico Letta è per un inter-vento dello Stato calibrato in 75
milioni, le Poste interverranno
sottoscrivendo l'inoptato alla sca-denza dei termini dell'aumento
di capitale, un mese dopo la deli-bera dei soci, quindi nella secon-da metà di novembre. Ieri alle
si è riunito il cda per definire qual
è il valore residuo del capitale
azionario di Alitalia prima di lan-ciare la ricapitalizzazione. Mal-grado la società sia arrivata
sull'orlo dell'insolvenza, un grup-po di soci rivendica un valore alle
proprie azioni. Una stima fornita
ad Alitalia dal Credit Suisse ha fis-sato il valore attuale di Alitalia
Spa tra zero e 150 milioni di euro.
Più alto è questo valore e più alto
il prezzo delle nuove azioni: quin-di i soci che non intendono sotto-scrivere cercano di spingere que-sto valore il più in alto possibile.
E più alto è questo prezzo più bas-sa sarà la porzione del capitale
Alitalia che le Poste riceveranno
versando i 75 milioni previsti.
Nella discussione in cda il valore
di Alitalia sarebbe stato indivi-duato nella parte inferiore della
forchetta, secondo una fonte au-torevole, tra zero e 5o milioni, ma
non ci sono conferme ufficiali. Se
questa cifra venisse confermata,
alle Poste andrebbe tra il 17 e il
19% di alitalia, assumendo anche
la conversione in azioni delle ob-bligazioni emesse in febbraio, i
«Colaninno bond».
La Commissione Ue ha fatto
presente che valuterà il piano di
ricapitalizzazione quando sarà
notificato. La novità è che Bruxel-les si aspetta la «notifica», signifi-ca che la Ue sospetta che ci siano
elementi di aiuto di Stato. Fonti di
Palazzo Chigi, interpellate dall'an-sa, hanno replicato a un commen-to del Financial Times dicendo
che l'intervento pubblico in Alita-lia «è un'operazione per arrivare
a negoziare la fusione con un part-ner internazionale in condizione
di spuntare risultati positivi».
«Trovo curioso l'intervento
di capitale pubblico attraverso
le Poste», ha detto l'ex premier
Mario Monti. Lufthansa e Aero-flot hanno negato di avere inte-resse ad Alitalia.
G.D