Il livello medio degli articoli giornalistici in Italia fa schifo, indipendentemente dal tema.Fammi capire,quando sul Corriere scrivono di Etihad o di altri fantomatici partners meritano il Pulitzer , poi improvvisamente diventano giornalai..
le banche ormai vengono prima degli stati, e'o ra di farsene una ragioneTe fai lo spiritoso, le banche giocano anche lo la loro partita con il governo ora che non è più un loro uomo a palazzo Chigi. Sai, cambia un bel po' la situazione per loro variando anche di poco le condizioni dei mega prestiti che lo Stato gli concede costantemente per salvarle, altro che AZ, è roba da gettito complessivo dell'IMU, non solo quello prima casa.
Tensione alle stelle tra Air France e il vertice di Alitalia. ...
Spero vivamente che in AZ abbiano pronto un contingency plan in caso di lite con AF, che a questo punto potrebbe essere dietro l'angolo.le banche ormai vengono prima degli stati, e'o ra di farsene una ragione
meno lo stallo tra le garanzie che vogliono loro, e quelle che AFKLM e' in grado di dare oggi
al momento non v'e' certezza di nulla , sull'ultimo fronte che resta
come si legge bene da quanto postato dal Prez , i francesi vogliono garanzie e noi non siamo in grado di darle
l'affare si complica
i francesi li capisco se parlano male di colaninno, quindi credo che le loro volonta' siano seriamente manifesteSpero vivamente che in AZ abbiano pronto un contingency plan in caso di lite con AF, che a questo punto potrebbe essere dietro l'angolo.
Anche se la lettera probabilmente contiene parecchie verità, la vedo più come una forma di pressing che come un disimpegno. Infatti viene lasciata una porticina aperta... Alle loro condizioni. E siccome credo alle compagnie interessate a perdere miliardi in AZ come credo a Babbo Natale, trovo probabile che questa mossa serva anche a dare uno stop alle chiacchiere della politica italiana. Della serie: o si fa come diciamo noi, o AZ salta.Tensione alle stelle tra Air France e il vertice di Alitalia. Con il grande capo della compagnia francese, Alexandre de Juniac, che ha preso carta e penna e scritto una lettera di fuoco, contestando apertamente tutti i passi fin qui compiuti dai soci italiani. Dalla gestione della crisi di liquidità, al piano industriale messo a punto dall’ad Gabriele Del Torchio, «considerato troppo ottimistico», fino ai rapporti con le banche e alle modalità di finanziamento. La lettera di Juniac, datata 18 ottobre, è un condensato di critiche e di amare considerazioni sulla gestione dell’alleanza, in un crescendo di accuse che hanno l’obiettivo di mettere con le spalle al muro l’attuale management e di fissare i paletti per il futuro. Perché Air France, nonostante tutto, vuole continuare ad essere il partner industriale. A patto di poter indicare la linea.
LE PRIME ACCUSE
«Quando a gennaio Air France fu informata - si legge nelle missiva indirizzata al presidente Roberto Colaninno - delle necessità di mettere in campo un prestito degli azionisti per risolvere le esigenze di liquidità di breve termine ed assicurare la continuità aziendale, ci siano resi subito disponibili, nonostante il fatto che a dicembre 2012 non avessimo approvato il budget». Del resto, si spiega ancora, «avevamo messo bene in chiaro che quel tipo di soluzione d’emergenza last minute non avrebbe più dovuto ripetersi».
Tant’è che in «quell’occasione avevamo chiesto alla compagnia di elaborare un piano realistico di lungo termine supportato da un corposo e sostenibile piano finanziario». Cosa che a giudizio dei francesi non è avvenuta. Poi la bordata all’ad Del Torchio. «Avevamo espresso molte preoccupazione sul piano presentato a luglio 2013 che consideriamo troppo ottimistico. Eppure le nostre preoccupazioni e i nostri consigli non sono mai stati presi in considerazione». Non solo. «Contro il nostro parere il piano fu reso pubblico e anche presentato nei dettagli alla stampa». Uno sgarbo che evidentemente ha lasciato il segno. De Juniac lamenta poi il fatto che le «proposte per sostenere Alitalia nell’area vendite e gestione dei ricavi sono state sempre ignorata negli ultimi anni». E rincara la dose anche sul piano finanziario varato dal cda.
IL PIANO FINANZIARIO
«Nonostante considerassimo insufficiente e di corto respiro il nuovo piano finanziario proposto nel board del 4 ottobre, abbiamo approvato le misure d’emergenza per aiutare la compagnia a continuare l’operatività e prendere tempo per affrontare la crisi». Quindi l’affondo finale. «Per questi motivi (di fatto la scarsa attenzione alle richieste di AF, ndr) consideriamo tutto quello che è successo dall’11 al 14 ottobre, come elementi offensivi e scoraggianti per Air France. Nonostante i nostri continui sforzi per aiutare la compagnia, sforzi sostenuti dal primo azionista e partner commerciale più importante, ci siamo resi conto che ci sono stati lunghi negoziati dopo l’assemblea dell’11 ottobre tra alcuni azionisti e le banche su alcuni punti chiave (come la valutazione della compagnia e le condizioni dei finanziamenti deliberati dalle banche) senza che noi si fosse minimamente nè consultati nè coinvolti».
SCARSE INFORMAZIONI
«Air France - lamenta ancora de Juniac - tra l’altro non fu nemmeno messa nella posizione di avere tempo per capire a valutare le proposte relative a questo negoziato che furono mandate a Parigi soltanto e in ritardo e nel mezzo della notte durante l’assemblea del 14, rendendo impossibile per noi prendere delle decisioni consapevoli e informate».
Alitalia, scrive il capo di Air France, «è un partner importante e vogliamo che continui ad esserlo, ma vogliamo essere sicuri che qualsiasi soluzione messa in campo sia di lungo periodo e sostenibile». Basta insomma con le misure d’emergenza e le iniziative autonome. Quindi viene ribadita la necessità di realizzare un nuovo progetto sostenuto da un piano finanziario realistico che «richiede l’intervento di tutti gli azionisti, compresa una corposa ristrutturazione del debito, come già detto più volte».
QUATTRO SETTIMANE
Con questo spirito e nonostante ciò che è successo, «vogliamo proporre di mettere in campo un joint working team tra Alitalia e Air France per poter operare su due fronti»: il nuovo business plan e una due diligence su Alitalia sia legale che finanziaria oltre che sui conti, la base per costruire un piano del debito sostenibile con nuove risorse. Di qui la messa a disposizione di un team dedicato ad affrontare tutti i temi centrali: gestione delle vendite, rete, flotta, organizzazione del lavoro, gestione del debito. Magari coinvolgendo anche advisor ed esperti esterni.
L’obiettivo, conclude de Juniac, è completare il lavoro in poche settimane, al massimo quattro. Per tentare un rilancio che oggi appare difficile ai suoi occhi. Ma esso può avvenire solo a patto che queste condizioni vengano rispettate e che ci sia la massima condivisione delle informazioni. Solo al termine del lavoro del team comune - sottolinea il capo di Air France - potremo essere nelle «condizioni per identificare le azioni dalle quali muovere per il rilancio di Alitalia». Di decidere cioè se dare nuove risorse o gettare la spugna.
si direi anche io, la pubblicazione della lettera contiene un dichiarazione d'intenti intrinseca,..beh ...mi sa che la partita con i francesi è chiusa.........non tanto perchè la letterina è stata spedita(molto ..troppo tardi dai frnacesi), ma perchè è stata resa pubblica!
forse, ma forse anche no...aggiungo che fin qui, da quel che si può capire , dalla letterina, i francesi hanno gestito molto male la situazione .....mi riferisco ai 4(??) componenti del cda di az
Beh, in una lettera che intendono rendere pubblica (o comunque far trapelare) certamente non dicono "siamo dei coXXioni incapaci e i nostri 4 consiglieri hanno approvato anche le puXXanate"...aggiungo che fin qui, da quel che si può capire , dalla letterina, i francesi hanno gestito molto male la situazione .....mi riferisco ai 4(??) componenti del cda di az
.il senso è un altro.... una lettera di questo tipo ,la trovo inutile se quello che dici nella lettera, lo hai contestato puntualmente in ogni cda e hai fatto mettere a verbale ogni singola contestazioni........Beh, in una lettera che intendono rendere pubblica (o comunque far trapelare) certamente non dicono "siamo dei coXXioni incapaci e i nostri 4 consiglieri hanno approvato anche le puXXanate"
e visto che pubblicare una cosa del genere e poi essere smentiti tramite verbali o consiglieri sarebbe folle in tutto il mondo tranne che da noi, direi che e' decisamente una realtà difficilmente impugnabile.il senso è un altro.... una lettera di questo tipo ,la trovo inutile se quello che dici nella lettera, lo hai contestato puntualmente in ogni cda e hai fatto mettere a verbale ogni singola contestazioni........