A mio avviso non si possono nemmeno paragonare facilmente, con lo stesso metro, periodi e scenari economici (e non solo) differenti, anche solo 10-20 anni fa (epoca dell'hub AZ a MXP), soprattutto sull'atlantico, il mercato (e l'organizzazione dei collegamenti aerei) era decisamente diversa da quella che si vede attualmente.
Innanzitutto ora ci sono solo 3 majors americane, una per alleanza globale, risultanti dalla fusione delle 6 che precedentemente operavano, ognuna per proprio conto, su questo tipo di relazioni (US, UA, AA, DL, CO, NW). Passare da 6 a 3 vuol dire rendere le compagnie più forti ma anche meno competizione e guerre tra le stesse, con tutto quello che può comportare.
Non c'erano le JV altantiche in maniera così evoluta, che di fatto hanno rivoluzionato i collegamenti da una sponda all'altra dell'oceano con regole congiunte, programmazione, spartizione dei ricavi/costi in modalità condivisa e quindi differente rispetto agli anni 2000.
Succedeva allora che, dovendo ognuna competere con le proprie forze, ciascun vettore cercava di avere il suo zampino in questo o quell'altro aeroporto anche a costo di sostenere spesso perdite per diversi mesi l'anno.
Le JV atlantiche (di fatto un volo LH o UA, piuttosto che AZ o DL sono quasi la stessa cosa ora) e il dimezzamento delle big US da 6 a 3 sono due fattori che hanno portato quindi sempre meno concorrenzialità sui cieli, rendendo sempre meno necessario il presenziamento a tutti i costi di una rotta o un aeroporto, pur di ritagliarsi quote di mercato vitali nei confronti dei rivali.
Non a caso questo nuovo assetto ha portato a un'esaltazione delle caratteristiche intrinseche del mercato atlantico, che presenta stagionalità con spiccate differenze di traffico tra inverno ed estate. Ne risulta quindi che ora ci siano meno voli annuali e un moltiplicarsi di servizi “seasonal”, a volte anche davvero molto stagionali (cosa ben più rara in passato), in quanto la gestione condivisa non obbliga più nessuna compagnia a “dover volare” tutto l'anno o con le stesse frequenze. In pratica si cerca di operare solo dove e quando risulti essere effettivamente produttivo per la compagnia (o meglio, per la JV).
Fatta questa premessa, tornando al MXP-SFO/LAX ipotetico, anche i voli di AZ non sono più da vedere in maniera indipendente dal punto di vista della programmazione/gestione ma bensì frutto di decisioni collegiali. Non a caso Ball si lamenta del fatto che AZ risulta sacrificata all'interno della JV, struttura che, sì aiuta da un lato, ma rimane anche stretta dall'altro nella flessibilità e indipendenza operativa.
Ora in una JV che già non valuta o non permette di operare tutto l'anno molti degli attuali voli AZ, la stessa JV che ha portato da 12 a 2 mesi l'anno il volo per Atlanta da MXP, sinceramente vedo arduo in queste condizioni pensare a un volo della stessa “coalizione” punto a punto operato da MXP verso la California, oltretutto quasi senza coincidenze ambo i lati.
E' vero anche che le americane non operano tantissimi voli da LAX e SFO all'Europa, tuttavia è anche vero che tante città sono già coperte dalle rispettive compagnie europee, quindi non si rende nemmeno necessario nella maggior parte dei casi aprire un volo di UA o DL che risulterebbe ridondante e quindi poco calzante l'esempio con MXP che invece è sguarnito.
Più che la California, molto lunga e priva di connessioni, direi molto più eclatante il caso di altri aeroporti a partire da Chicago, che mi sembra la vera cartina di tornasole. Aeroporto molto più hub e molto meglio posizionato geograficamente per intercettare i transiti, e con 2 alleanze che hanno casa (Oneworld e Star All.). Condizioni quindi in apparenza molto più favorevoli che permettono comunque un buon network
Amsterdam (KL, UA)
Berlino (AB)
Bruxelles (UA)
Copenhagen (SK)
Dublino (EI, AA, UA)
Dusseldorf (AA)
Edimburgo (UA)
Francoforte (LH, UA)
Helsinki (AY)
Istanbul (TK)
Londra (BA, UA, AA, VS)
Madrid (IB)
Manchester (UA)
Monaco (UA, LH)
Parigi (AF, AA, UA)
Reykiavik (FI)
Roma (AZ, AA, UA)
Stoccolma (SK)
Varsavia (LO)
Vienna (OS)
Zurigo (LX)
Almeno durante la stagione estiva ORD è collegata con 21 scali europei (se non me ne sono perso qualcuno per strada), però finora anche qui nessuno dal 2008 ha valutato di subentrare, fosse anche stagionalmente appunto.
Il mercato si evolve sempre, e bisognerà capire nei prossimi anni cosa vorrà dire il fenomeno lowcost di lungo raggio a partire da Norwegian. Magari mercati non serviti attualmente troveranno condizioni migliori.