Alitalia, i bilanci 2010 e 2009


E.M. 75

Bannato
25 Gennaio 2012
231
0
Sottopongo alla vostra attenzione questo articolo di Gianni Dragoni

Gianni Dragoni 
Alitalia-Cai chiuderà in rosso anche il bilancio 2011, il terzo anno di attività. Il risultato netto negativo è stimato intorno ai 100 milioni di euro, a meno di operazioni straordinarie prima di Capodanno.
Questo porterà ad oltre 600 milioni le perdite nei primi tre anni di vita per la compagnia presieduta da Roberto Colaninno. Il patrimonio netto si ridurrà a poco più di 450 milioni, il 38% circa dei 1.170 milioni di capitale versati all'inizio del viaggio.
Il capitale iniziale è ripartito tra gli 847 milioni versati dai 20 soci italiani (erano 21, ma la Fingen dei fratelli Fratini si è ritirata) e 323 milioni da Air France-Klm, che è il primo azionista della compagnia "italiana", con il 25 per cento.

In origine il piano della Cai, elaborato da Intesa Sanpaolo quando era guidata da Corrado Passera, divenuto ministro dello Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti nel governo Monti, prevedeva l'utile al terzo anno. I traguardo è stato rimandato al 2012. Quest'anno era fissato l'obiettivo del pareggio operativo, il risultato prima di oneri finanziari, voci straordinarie e tasse. Ma non dovrebbe essere centrato, secondo le ultime stime della compagnia. Ieri l'amministratore delegato, Rocco Sabelli, ha detto: «Se non sarà pareggio operativo non ci andremo lontani».
Se il pareggio operativo fosse raggiunto, sarebbe però per merito di robusti proventi non gestionali o una tantum, non per la gestione. Nel primo semestre, secondo la relazione sui conti al 30 giugno, un documento che Il Sole 24 Ore ha consultato, i conti hanno beneficiato di 115,73 milioni di "saldo proventi e oneri diversi". Un importo elevato, nel 2010 i proventi "diversi" erano 31,32 milioni nel semestre. Senza questi apporti il bilancio 2011 sarebbe in rosso per oltre 200 milioni.
La nuova Alitalia ha ridotto i costi rispetto alla compagnia pubblica, oltre 7mila persone della vecchia azienda sono state lasciate a casa. Dal primo novembre però anche 700 dipendenti della "nuova" sono in cassa integrazione, per contenere i costi.
Quello che preoccupa di più, dice Sabelli, che da almeno sei mesi è considerato vicino all'uscita, è l'anno prossimo. «Non è il dato di fine 2011 quello che mi preoccupa quanto quello che accadrà negli anni successivi», ha detto in un'intervista ad Affari & Finanza di Repubblica il 28 novembre.
Il momento è critico. Non è solo una questione di conti in rosso. La nuova Alitalia è una compagnia ridimensionata, serve il mercato italiano con meno voli di quanto facessero la malandata compagnia statale e il suo ex concorrente che ha assorbito, Air One. La Cai perde quote di mercato. Da gennaio a settembre i passeggeri di Alitalia sono aumentati del 6,6% a 18,8 milioni, un tasso di crescita inferiore a quello, il 7,65%, dei passeggeri in tutti gli scali italiani calcolato dall'Assaeroporti. Secondo la relazione semestrale, da gennaio a maggio la quota di mercato media di Alitalia sulle destinazioni nazionali è del 48,5%, inferiore al 50,4% dello stesso periodo del 2010, che già era in calo. Tre anni fa Sabelli aveva stimato di avere il 56% del mercato nazionale. Su tutte le destinazioni all'estero la quota di mercato media di Alitalia nei primi cinque mesi è del 12,6%, in ribasso dal 13,1% dello stesso periodo del 2010. Secondo dati di Airline Business, mostrati da Assaeroporti a un recente convegno, nel traffico tra l'Italia e i paesi dell'Unione europea il primo vettore è Ryanair con una quota di mercato del 24%, dieci punti più di Alitalia.
Per la Cai adesso si apre anche il fronte Antitrust. Alla scadenza della protezione triennale assicurata per decreto nel 2008 da Silvio Berlusconi al monopolio nei cieli nazionali, ieri l'Antitrust ha aperto un'istruttoria (si veda l'articolo a fianco) che riguarda soprattutto la posizione dominante a Linate, dove Sabelli detiene circa il 70% degli slot. Forse l'Antitrust non obbligherà Cai ad aprire alla concorrenza la Linate-Roma, perché c'è il treno veloce, ma probabilmente chiederà di aprire alla concorrenza e rilasciare slot per le rotte da Linate al Sud.
Secondo i piani iniziali della cordata italiana, dopo quattro anni le azioni sarebbero state vendute a Air France-Klm. Il vincolo a non vendere (lock up) scade il 12 gennaio 2013. Mancano 13 mesi e 10 giorni. Con un capitale assottigliato dalle perdite, la sfida per la Cai è attraversare le difficoltà del 2012 senza chiedere ai soci altri soldi. Con la caduta del governo Berlusconi per i "patrioti" la vita sarà più difficile, mentre Passera è entrato al governo, dove si occuperà anche di trasporto aereo. Neppure Air France-Klm se la passa bene, nel semestre aprile-settembre ha una perdita di 183 milioni e i debiti finanziari sono saliti a 6,5 miliardi. Fra 13 mesi, forse neppure Jean-Cyril Spinetta avrà voglia di staccare un assegno che ricompensi Colaninno e soci delle somme investite nella Cai. Chissà se, in alternativa, sarà la Cassa depositi e prestiti a dare ossigeno alla Cai.
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mi sono permesso di postare questo interessantissimo articolo di questo straordinario giornalista, e vorrei evidenziare alcuni punti che mi sembrano sostanziali:
1) Dragoni si attiene per quanto riguarda le perdite al conto economico, e parla di oltre 600 mil di perdite in tre anni, temo che il nostro non considera le Immobilizzazioni Immateriali al netto delle quali, la perdita dal 2008 al 31/12/2011 supera il miliardo di €. Ricordiamoci che noi al momento nelle nostre considerazioni ci siamo basati sui bilanci sino al 31/12/2010, ovvero quelli pubblicati.
2) altro problema di non poco conto, Dragoni ci informa che la compagnia perde inesorabilmente mercato, portando a documento della sua tesi dati che non lasciano dubbi. Il gap sul P2P con Ryan Air ha ormai contorni “drammatici” La mia amara considerazione è la seguente: “ecco cosa vuol dire far mettere le mani ad AF dentro il commerciale” mi chiedo come si fa a non capire che buona parte del network internazionale è condizionato dal partner d’oltralpe; inoltre nel bel mentre a Roma sono soci, Mr. Spinetta collega CDG con tutte le maggiori città italiane, e guarda un po come le collega: ho fatto una piccola analisi e ve la comunico per le vostre riflessioni. Allora AF libera capacità sul P2P con prezzi elevatissimi e poi abbassa inesorabilmente i prezzi se voli sull’hub spoke. In altre parole, se voli da Genova a Parigi ti salasso (medium price circa 700 €), ma se voli da GOA a New York via Parigi, allora tutto cambia inesorabilmente udite udite si arriva anche a tariffe pari a 499 € circa. Mi chiedo e vi chiedo: ma questa è un alleanza???? ti faccio una concorrenza spietata a casa tua però sono tuo socio e tuo alleato in Sky Team. Chiaro che se ho il Direttore Commerciale che è un mio uomo posso fare come voglio e nel frattempo recupero per via indiretta i 300 mil di € che ho messo nel capitale. Ora mi chiedo e vi chiedo: ma cosa ci vuole a sedersi ad un tavolo con questi Corsi e rimettere la palla al centro??? Ba!!!! Mi rendo conto che non è possibile. Andiamo avanti......
3) Dragoni ci informa che Sabelli già da tempo è considerato in uscita, e ci credo, anzi più in particolare credo che Sabelli stia contando i giorni che lo separano da Marzo. Inoltre sempre lo stesso AD dichiara «Non è il dato di fine 2011 quello che mi preoccupa (beato lui!!!) quanto quello che accadrà negli anni successivi» e chiaro che tale dichiarazione si legge in un modo: l’Ing. Sabelli ha ben chiara la situazione gravissima in cui Alitalia si trova, finalmente dopo tanti trionfalismi un pizzico di onestà intellettuale. Peccato che al momento nessuno fa niente per almeno provare a porre rimedio, mentre a Parigi se la ridono a crepapelle e gli alleatii di Delta in pure stile americano tentano di decodificare quale intima strategia si nasconde nella mente del management di Alitalia increduli di tali errori gestionali che non possono essere fini a se stessi perché per il loro modo di pensare tutto ciò sarebbe pazzesco. Quanto prima istituiranno un gruppo di lavoro con partecipazione di “psicologi di grido” per capire cosa passa nella mente del management di Alitalia. Ho molti amici in Delta è al di la della battuta il loro pensiero è : “ci sarà una spiegazione in questo auto-flagello”. Sono ben consci che tutto gioca a favore di AF, cha allo stato mai e poi mai al di la della crisi in cui versa comprerà Alitalia, va molto molto meglio così. Grazie ad AZ i cugini riducono le perdite.
4) ultima considerazione, Dragoni dimentica di specificare che la metà di quanto versato dai capitani è messo a riserva da sovrapprezzo e soprattutto nemmeno lui ci dice che fine hanno fatto nello Stato Patrimoniale le azioni cat. B di Air France, ma su quello io aspetto con pazienza che AbbecceDario esca dal suo antro e ce lo spieghi.......

Termino con una considerazione: da Italiano, mi dispiace davvero tanto e credo che tutti i frequentatori di questo forum provano lo stesso dispiacere, tutti senza distinzione. Per tutti noi appassionati di questo settore non può non essere così... Malgrado sia ormai una compagnia privata questa è la compagnia di bandiera del nostro Paese.
 

belumosi

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E' vero che Dragoni passa buona parte della sua giornata a scrivere (male) su AZ, però bisogna riconoscere che quasi tutti i numeri che cita sono dati certi e verificabili.
Quoto le parole di E.M.75, soprattutto le ultime. Con tristezza.
 

geardown3green

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Secondo anello di Saturno
Grazie EM 75 per la Tua analisi, vorrei aggiungere ,in compenso AZ e' diventata la prima Compagnia Charter Italiana, forse perché e' l 'unico settore che Spinetta & Co gli hanno lasciato libero ( per adesso)..
Infinita tristess...

P.s. Ma la notte non dormi ???
 

Veolia

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niente di nuovo sotto il sole...100 milioni mi sembrano pochetti visto l'impatto della crisi.
ilo modello seguito resta quello francdese, sul nazionale 70-80% alla ex di bandiera il resto a piccoli e LCC, che pero' in italia crescono molto meglio che in altri posti...
se il mol e' pari a quasi 0 e' chiaro che profitti non li vedranno mai , che si tiri a campare in attesa di "qualcosa" mi pare chiaro fin dall'inizio...di cosa , af-klm a parte, non si e' ancora ben capito...
Inoltre non si capisce tutta la impellente fretta di aquisire nuovi regional brasiliani, salvo chiedere forti rallemtamenti nnelle delivery....mah mistero...
per chiudere, meno male che non ha citato il nuovo progetto di integrazione coi due piccoli concorrenti...
 
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andreapinti

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Roma
andreapinti.com
(...)
mi sono permesso di postare questo interessantissimo articolo di questo straordinario giornalista, e vorrei evidenziare alcuni punti che mi sembrano sostanziali:
(...)
2) altro problema di non poco conto, Dragoni ci informa che la compagnia perde inesorabilmente mercato, portando a documento della sua tesi dati che non lasciano dubbi. Il gap sul P2P con Ryan Air ha ormai contorni “drammatici” La mia amara considerazione è la seguente: “ecco cosa vuol dire far mettere le mani ad AF dentro il commerciale” mi chiedo come si fa a non capire che buona parte del network internazionale è condizionato dal partner d’oltralpe; inoltre nel bel mentre a Roma sono soci, Mr. Spinetta collega CDG con tutte le maggiori città italiane, e guarda un po come le collega: ho fatto una piccola analisi e ve la comunico per le vostre riflessioni. Allora AF libera capacità sul P2P con prezzi elevatissimi e poi abbassa inesorabilmente i prezzi se voli sull’hub spoke. In altre parole, se voli da Genova a Parigi ti salasso (medium price circa 700 €), ma se voli da GOA a New York via Parigi, allora tutto cambia inesorabilmente udite udite si arriva anche a tariffe pari a 499 € circa. (...)
Onestamente ti facevo più pratico del settore; la differenza di prezzo tra P2P e H&S non è una diavoleria inventata da SkyTeam o da chissà quale stratega pazzo in AF o AZ, è la norma ovunque nel mondo. Prova a simulare qualche diretto per Dubai con EK e fai un paragone con un volo verso Ovest con scalo sempre con EK.

Mettere poi a paragone un one way a tariffa piena (che per la cronaca è di 500€ e non di 700€, come lo avresti calcolato il medium price?) e un R/T in offerta è si prova di grande maestria creativa (sempre ad onor di cronaca un GOA/JFK one way sta a più di 2200€).

Fare grandi discorsi di contabilità e poi cadere su cagate del genere fa diminuire la credibilità di qualsiasi personaggio fino a livelli vicino allo zero, peccato.

Aggiungo soltanto che non c'è stata una singola compagnia che non ha perso quote di mercato sul P2P INT a favore di Ryan Air.
 

mauro.

Bannato
26 Maggio 2010
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Onestamente ti facevo più pratico del settore; la differenza di prezzo tra P2P e H&S non è una diavoleria inventata da SkyTeam o da chissà quale stratega pazzo in AF o AZ, è la norma ovunque nel mondo. Prova a simulare qualche diretto per Dubai con EK e fai un paragone con un volo verso Ovest con scalo sempre con EK.

Mettere poi a paragone un one way a tariffa piena (che per la cronaca è di 500€ e non di 700€, come lo avresti calcolato il medium price?) e un R/T in offerta è si prova di grande maestria creativa (sempre ad onor di cronaca un GOA/JFK one way sta a più di 2200€).

Fare grandi discorsi di contabilità e poi cadere su cagate del genere fa diminuire la credibilità di qualsiasi personaggio fino a livelli vicino allo zero, peccato.

Aggiungo soltanto che non c'è stata una singola compagnia che non ha perso quote di mercato sul P2P INT a favore di Ryan Air.
Eh già con AZ: CDG-JFK via FCO € 479; stesse date CDG-FCO € 338.
 

Paolo_61

Socio AIAC 2025
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2 Febbraio 2012
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Citare di sul Nord Atlantico ha poco senso perché quelle rotte sono operate in joint-venture. Ciò significa che tutti i costi e i ricavi sono condivisi, e non è importante chi ci mette il ferro.
Lo stesso credo valga per i collegamenti ITA-FRA, che dovrebbero essere in joint venture fra AZ e AF.
Fra l'altro queste jv hanno il vantaggio per AZ di liberare risorse scarse (macchine) da impiegare su altre rotte, pur mantenendo i vantaggi economici (e anche i rischi ovviamente) della gestione diretta.
 

45ACP

Bannato
2 Febbraio 2012
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Se non riempiono di PAX o Cargo questi voli almeno per andare a pareggio con i costi in questo periodo non si vedrà un domani. Soluzioni P2P o H&P o Kamasutra Aeronautico senza carico paganti vai per il fallimento, politicamente non accettabile per l'immagine del paese in questo momento nazionalista di recessione; se qualcuno di voli ha un'ipotesi supportata da valide idee per il domani di CAI apriamo un toto (ehehe...) scommesse sul futuro aeronautico italiano!
 

Doctorstein

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A, A
Se non riempiono di PAX o Cargo questi voli almeno per andare a pareggio con i costi in questo periodo non si vedrà un domani. Soluzioni P2P o H&P o Kamasutra Aeronautico senza carico paganti vai per il fallimento, politicamente non accettabile per l'immagine del paese in questo momento nazionalista di recessione; se qualcuno di voli ha un'ipotesi supportata da valide idee per il domani di CAI apriamo un toto (ehehe...) scommesse sul futuro aeronautico italiano!
Analisi SI. Totoscommesse o totorotte NO!!!
 

E.M. 75

Bannato
25 Gennaio 2012
231
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Onestamente ti facevo più pratico del settore; la differenza di prezzo tra P2P e H&S non è una diavoleria inventata da SkyTeam o da chissà quale stratega pazzo in AF o AZ, è la norma ovunque nel mondo. Prova a simulare qualche diretto per Dubai con EK e fai un paragone con un volo verso Ovest con scalo sempre con EK.

Mettere poi a paragone un one way a tariffa piena (che per la cronaca è di 500€ e non di 700€, come lo avresti calcolato il medium price?) e un R/T in offerta è si prova di grande maestria creativa (sempre ad onor di cronaca un GOA/JFK one way sta a più di 2200€).

Fare grandi discorsi di contabilità e poi cadere su cagate del genere fa diminuire la credibilità di qualsiasi personaggio fino a livelli vicino allo zero, peccato.

Aggiungo soltanto che non c'è stata una singola compagnia che non ha perso quote di mercato sul P2P INT a favore di Ryan Air.
l
premessa: io reputo che chiunque esprima delle opinioni non derbba essre mortificato. Altra premessa, io non sono unn commmerciale ne un revenue manager, ne tantomeno conosco il codeshare agreement tra AZ e AF. Ti faccio notare due cose:
1) Passera che non conosce il business aviation ma è un grande manager, sta tentando di bloccare le connessioni europee degli scali italiani di II livello per favorire Alitalia, mi sembra un ottiima mossa.
2) se poi ti mi vuoi far credere che aver scritto che AF mio alleato, mi viene a prendere i pax a casa mia e li porta sul suo hub sia una cagata, bene personalmente sono orgoglioso di aver scritto tale cagata. Grazie
 

E.M. 75

Bannato
25 Gennaio 2012
231
0
Citare di sul Nord Atlantico ha poco senso perché quelle rotte sono operate in joint-venture. Ciò significa che tutti i costi e i ricavi sono condivisi,
mi spiace Paolo il codeshare non funziona così sarebbe lungo da spiegare ma non funzion assolutamente così. credimi sulla parola e come quando ti scrissi che AP fleet era di Toto.
 

enrico

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30 Gennaio 2008
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Rapallo, Liguria.
mi spiace Paolo il codeshare non funziona così sarebbe lungo da spiegare ma non funzion assolutamente così. credimi sulla parola e come quando ti scrissi che AP fleet era di Toto.
Ti crederemo anche sulla parola, ma lo sai che la Joint Venture Atlantica e i codeshare non sono la stessa cosa?
 

E.M. 75

Bannato
25 Gennaio 2012
231
0
Ti crederemo anche sulla parola, ma lo sai che la Joint Venture Atlantica e i codeshare non sono la stessa cosa?
ma quale joint venture quale joint venture, non conoscessi i Francesi potrei anche credere ad una joint venture, ma purtroppo li conosco. E conosco le loro "join venture"
 

airblue

Utente Registrato
6 Novembre 2005
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111
Lombardia.
ma quale joint venture quale joint venture, non conoscessi i Francesi potrei anche credere ad una joint venture, ma purtroppo li conosco. E conosco le loro "join venture"
La joint ventura Atlantica DL/AZ/AF/KL consiste che le compagnie partner condividono costi e ricavi delle proprie rotte attraverso l'Atlantico.
 

andreapinti

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20 Ottobre 2009
3,202
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Roma
andreapinti.com
Perdona i termini, ascoltare l'opinione di tutti è sacrosanto; sono le analisi faziose che mi fanno girare.
La cagata, prettamente in francese e in corsivo, è paragonare un volo one way a tariffa piena (sbagliandola del 40%) e un volo scontato r/t.
 

setIRSposition

Moderatore
6 Novembre 2005
11,575
271
1) Passera che non conosce il business aviation ma è un grande manager, sta tentando di bloccare le connessioni europee degli scali italiani di II livello per favorire Alitalia, mi sembra un ottiima mossa.
Scusa, ma cosa stai dicendo? Se Passera pensasse anche solo da lontano a fare qualcosa del genere verrebbe crocifisso all'istante a Bruxelles.