Alitalia, i bilanci 2010 e 2009


E.M. 75

Bannato
25 Gennaio 2012
231
0
Grazie di nuovo, E.M.75.

Mi sembra che le tue considerazioni portino a una prospettiva del tutto pessimistica per l'aviazione commerciale italiana, soprattutto per il dato di base della mancanza di vero professionismo nel settore a livello managing.
Se hai ragione, e devo dire sei molto convincente, da parecchi anni l'Italia sarebbe sul piano inclinato ineluttabile di diventare completamente "colonia" in un senso o nell'altro, e CAI sarebbe stato solo un dilazionare irresponsabilmente la cosa, rendendola ancora più problematica e costosa per il contribuente. O porto troppo in là il tuo pensiero?

A questo punto, dando per buona la tua analisi della situazione, per te cosa è realistico immaginare per salvare il salvabile?
Non sarebbe meglio per Passera cercare prima possibile un accordo con LH, che ha un modello meno monohub?
Sempre ammesso che sia possibile...
Se si, quanto spazio abbiamo ancora per ottenere il mantenimento in Italia almeno di un hub di dimensioni paragonabili a MUC e un minihub paragonabile a DUS?
O abbiamo prospettive migliori, secondo te?
Per come io la vedo ti espondo la mia opinione: Alitalia intanto ha un problema strutturale che nessun manager riuscirebbe mai a risolvere: Alitalia come compagnia di bandiera è troppo piccola per essere grande e troppo grande per essere piccola", Detto ciò a mio avviso AZ necessità urgentemente intanto di un serio piano di ristrutturazione relativo al settore Maintenance e al settore Flight Operation, dopodiché occorre un capo azienda capace che strutturi seriamente un sistema di pianificazione e controllo e rediga un business plan sostenibile che preveda una mission realistica, uno sviluppo serio e ponderato della flotta e alleanze strategiche serie e profittevoli vendendo bene all'estero la forza di un revenue domestico unico in Europa. Passera con la scusa del famoso conflitto di interesse si terrà ben distante dall'affare AZ. Ripeto Passera avrebbe anni fa potuto essere l'AD di Alitalia, ma declinò gentilmente l'offerta. Troppo bravo e intelligente per mettersi dentro un modello di business che non conosce.
 

E.M. 75

Bannato
25 Gennaio 2012
231
0
Gentile Dario, io per rispetto agli amministratori e ai loro sacrosanti avvertimenti, mi sono dato la regola di non infierire e comunque di non entrare in polemica con nessuno, ma lei ha tirato fuori un argomento interessantissimo, la prego smetta di ridere, riesca dal suo antro e ci spieghi dove sono finite nello Stato Patrimoniale le azioni di categoria B per un importo di 167.088.836 € versate da AF, credo che a molti di noi in questo thread ci interesserebbe essere illuminati dalla sua tecnica finanziaria, poi ci sono altri 7.000 CIGS dal 2008 che sarebbero molto interessati al fatto che Lei ci illumini su questo. Grazie per l'attenzione che mi vorrà dare.
Eg. Dario, io aspetto sempre che Lei dall'alto delle sue tecnicality esca dal Suo antro e risponda alla mia domanda??? Giusto per essere coerente e consequenziale con le sue affermazioni. Grazie per quanto potrà fare. Saluti
 

kurenai no buta

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3 Febbraio 2012
154
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tra PSA e GOA
Passera con la scusa del famoso conflitto di interesse si terrà ben distante dall'affare AZ. Ripeto Passera avrebbe anni fa potuto essere l'AD di Alitalia, ma declinò gentilmente l'offerta. Troppo bravo e intelligente per mettersi dentro un modello di business che non conosce.
Intendo Passera come ministro, o chi per lui nel governo.
Non credo che per il governo sarà possibile tenersi ben distante dalla questione.
Se Alitalia dovrà essere ricapitalizzata temo non sarà solo un problema di AZ, diventerà come l'altra volta un problema nazionale.
 
Ultima modifica:

E.M. 75

Bannato
25 Gennaio 2012
231
0
Intendo Passera come ministro, o chi per lui nel governo.
Non credo che per il governo sarà possibile tenersi ben distante dalla questione.
Se Alitalia dovrà essere ricapitalizzata temo non sarà solo un problema di AZ, diventerà come l'altra volta un problema nazionale.
Credo che ancora sperano nel fatto che AF se la prenda, del resto lo stesso Sabelli ha dichiarato più volte che quella è l'unica soluzione. Peccato che la sua totale non conoscenza del settore abbia fatto si che adesso si trovi in un clamorosa trappola; i Francesi forti della loro esperienza gli hanno fatto fare ciò che loro volevano, di fatto nominando il direttore commerciale, e portandolo a prendere decisioni che sono state dei clamorosi autogol. Ribadisco Sabelli si è trovato senza aver accanto una valida squadra ad aver di fronte volponi veri che conoscono "strabene" questo modello di business, che tutto quello che gli raccontano è l'esatto contrario di quello che pensano, hanno il loro maledetto problema di nome A380 impostogli dal governo, che gli brucia soldi a palate, ma sono tremendamente bravi e di fatto quello che hanno messo in Alitalia se lo sono ampiamente ripreso. Tempo fa feci una consulenza ed ebbi modo di vedere per esempio i contratti di leasing che AZ ha sul 170. E' pazzesco hanno delle re-delivery condition da follia, ereditate dalla vecchia AZ, ma mi chiedo: sei una nuova società e allora perché vai a prenderti dei contratti inimmaginabili. Per Alitalia quei 170 sono un problema di diversi milioni di €. Con i carrelli del 321 come ho già scritto hanno fatto un disastro epico, potrei citarne tanti di questi episodi che incidono per milioni di € poi sul conto economico, ribadisco qusto è n modello di business difficile che richiede un ampia conoscenza di fattori economici, tecnici e soprattutto una gavetta di non poco conto, perché spesso si impara dai propri errori. Probabilmente tra qualche anno Sabelli sarà un bravissimo manager di aeroplani, ma ancora la strada è lunga perché è normale che sia così. Troppe le variabili esogene da gestire e possibilmente anticipare, e solo con molta esperienza ci puoi riuscire. Tutti i migliori manager di questo settore hanno alle spalle una notevole gavetta in compagnie minori o in posizioni minori. Sabelli si è ritrovato da un giorno all'altro a gestire una compagnia con 150 aerei senza nessun background. In questo settore è impossibile. Così come è stato impossibile per i precedenti AD della vecchia Alitalia. D'altra parte sempre in Italia ci sono i comandanti che si inventano manager senza la minima competenza di economics, di controllo di gestione, di sistemi integrati, o imprenditori di successo in altri business che si improvvisano manager di comapagnie aeree e si fanno un male boia. Gli esempi in questo senso sono sotto gli occhi di tutti.
Da tutto ciò, quello che veramente cruento è che tutti questi errori di manager improvvisati, comandanti che si dilettano a fare gli uomini d'affari, etc etc.. li pagano i dipendenti.
 

mauro.

Bannato
26 Maggio 2010
4,548
0
Si, ma qui parliamo di strategia; il topic sono i bilanci AZ.
E qui la mia perplessità resta: il bilancio AZ CAI e' migliorato, anzi per star dietro al tuo discorso sembrerebbe in continuo miglioramento. Ammettiamo che qualcuno che conosce la materia riesca a leggere dietro e sopra le righe del bilancio vedendo "l'enorme voragine", ma possibile che quel qualcuno sia solo tu?

PS
Che AZ non navighi nell'oro e che per crescere abbia ora più di prima bisogno di dine' e quindi di ricapitalizzare, e' un po' l'uovo di Colombo. Si sa, si dice da sempre: AZ deve investire di più, i capitanissimi devono tirare fuori soldini...nulla di nuovo e nulla di cui scandalizzarci se non per il fatto che non c'e li mettono dopo tutto sto baraccone.
 

E.M. 75

Bannato
25 Gennaio 2012
231
0
Intendo Passera come ministro, o chi per lui nel governo.
Non credo che per il governo sarà possibile tenersi ben distante dalla questione.
Se Alitalia dovrà essere ricapitalizzata temo non sarà solo un problema di AZ, diventerà come l'altra volta un problema nazionale.
Credo che ancora sperano nel fatto che AF se la prenda, del resto lo stesso Sabelli ha dichiarato più volte che quella è l'unica soluzione. Peccato che la sua totale non conoscenza del settore abbia fatto si che adesso si trovi in un clamorosa trappola; i Francesi forti della loro esperienza gli hanno fatto fare ciò che loro volevano, di fatto nominando il direttore commerciale, e portandolo a prendere decisioni che sono state dei clamorosi autogol. Ribadisco Sabelli si è trovato senza aver accanto una valida squadra ad aver di fronte volponi veri che conoscono "strabene" questo modello di business, che tutto quello che gli raccontano è l'esatto contrario di quello che pensano, hanno il loro maledetto problema di nome A380 impostogli dal governo, che gli brucia soldi a palate, ma sono tremendamente bravi e di fatto quello che hanno messo in Alitalia se lo sono ampiamente ripreso. Tempo fa feci una consulenza ed ebbi modo di vedere per esempio i contratti di leasing che AZ ha sul 170. E' pazzesco hanno delle re-delivery condition da follia, ereditate dalla vecchia AZ, ma mi chiedo: sei una nuova società e allora perché vai a prenderti dei contratti inimmaginabili. Per Alitalia quei 170 sono un problema di diversi milioni di €. Con i carrelli del 321 come ho già scritto hanno fatto un disastro epico, porti citarne tanti di questi episodi che incidono per milioni di € poi sul conto economico, ribadisco qusto è n modello di business difficile che richiede un ampia conoscenza di fattori economici, tecnici e soprattutto una gavetta di non poco conto, perché spesso si impara dai propri errori. Probabilmente tra qualche anno Sabelli sarà un bravissimo manager di aeroplani, ma ancora la strada è lunga perché è normale che sia così. Troppe le variabili esogene da gestire e possibilmente anticipare, e solo con molta esperienza ci puoi riuscire. Tutti i migliori manager di questo settore hanno alle spalle una notevole gavetta in compagnie minori o in posizioni minori. Sabelli si è ritrovato da un giorno all'altro a gestire una compagnia con 150 aerei senza nessun background. In questo settore è impossibile. Così come è stato impossibile per i precedenti AD della vecchia Alitalia. D'altra parte sempre in Italia ci sono i comandanti che si inventano manager senza la minima competenza di economics, di controllo di gestione, di sistemi integrati, o imprenditori di successo in altri business che si improvvisano manager di comapagnie aeree e si fanno un male boia. Gli esempi in questo senso sono sotto gli occhi di tutti.
 

E.M. 75

Bannato
25 Gennaio 2012
231
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Cioè, che dovrebbe fare?
Creare una struttura seria, organizzare un team motivato e dare precise indicazione al medium management sulle strategie da seguire, non "stressare" il personale di volo, perché non è su quello che fai i risparmi, organizzare un serio programma integrato sull'operatività della maintenance, editare dei job-task Analysis con le misurazione dei tempi di performance della line, controllare le densità dei carburanti e quindi impartire ai piloti le disposizioni di raccolta dati e quindi avere un sistema di elaborazione che ti consenta una seria programmazione dei rifornimenti. Studiare limitatamente alle aerovie disponibili a quale flight level volare per performare al meglio secondo criteri di efficienza. Credimi io ho lavorato quasi sempre fuori, ti garantisco che i piloti Italiani sono eccezionali se li sai gestire, uguale gli AAVV, e i tecnici di linea. Inoltre oggi in Italia ci sono motoristi, avionici, strutturisti eccezionali, gente che per far partire un aereo si prende le sue responsabilità perché nella maggior parte di casi sono giovani capaci e competenti. Uno tra questi è qui tra noi ci siamo scritti e conosciuti qualche giorno fa in pvt, mi son bastate poche righe per capire che conosce bene il suo mestiere, questo ragazzo dopo la laurea in Ingegneria Spaziale, adesso si sta laureando anche in Ingegneria Gestionale. Sono questi giovani competeneti e innamorati di questo business che potrebbero dare una mano importante a risollevare il destino di un azienda che dai dati di bilancio appare irrimediabilmente segnato.
 

E.M. 75

Bannato
25 Gennaio 2012
231
0
Si, ma qui parliamo di strategia; il topic sono i bilanci AZ.
E qui la mia perplessità resta: il bilancio AZ CAI e' migliorato, anzi per star dietro al tuo discorso sembrerebbe in continuo miglioramento. Ammettiamo che qualcuno che conosce la materia riesca a leggere dietro e sopra le righe del bilancio vedendo "l'enorme voragine", ma possibile che quel qualcuno sia solo tu?

PS
Che AZ non navighi nell'oro e che per crescere abbia ora più di prima bisogno di dine' e quindi di ricapitalizzare, e' un po' l'uovo di Colombo. Si sa, si dice da sempre: AZ deve investire di più, i capitanissimi devono tirare fuori soldini...nulla di nuovo e nulla di cui scandalizzarci se non per il fatto che non c'e li mettono dopo tutto sto baraccone.
non li mettono perché siccome stupidi non sono e anzi sono tutti fior di imprenditori, hanno capito che qualunque cifra ci mettono la perdono. Di questo ne sono sicurissimi.Loro la voragine la vedono perché si possono permettere fior di consulenti che i bilanci li sanno leggere
 

mauro.

Bannato
26 Maggio 2010
4,548
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Mauro se è possibile puoi spiegare in maniera semplice per chi come me non ha competenze in materia tecnico-economica aziendale e fa i conti con dare/avere?

Per quello che so in tutta questa operazione i punti cardini sono i seguenti:

- AF è uscita da vincitore nel 2009 partecipando alla Alitalia CAI con meno soldi ed una flotta in previsione moderna
- Lo Stato (che siamo noi) ha preso tutti i debiti della Alitalia LAI (CIGS compresi)
- Alitalia CAI secondo Dragoni (se scrive sul sole24ore penso che un minimo di italiano e competenza economica c'è l'ha) ha detto che devono con molta probabilità fare una ricapitalizzazione (forse non stanno guadagnando?)
- Alitalia CAI ha perso quote di mercato e per riaverle fa l'amatide, acquisisce Blu Panorama e Wind Jet ( probabilmentei siciliani saranno spennati se partono dalla Sicilia...)
- RYR che non paga le tasse in Italia ma è finanziata dagli enti locali, la compagnia aerea ha ormai una situazione consolidatissima nel nostro bel paese (i grigi e tristi nord europei che abitano al freddo amano il caldo e la nostra penisola)
- Easy che è organizzata in maniera "maniacale" è l'unica non strettamente low cost visto che arriva negli aeroporti principali con un ottimo network costruito negli anni

Competere con una azienda che non ha le tue stesse regole e soprattutto non paga le tasse in Italia, ha un regime fiscale diverso e usa le tue infrastrutture mi sembra una missione impossibile. Lo disse anche il vecchio CEO di BA riguardo le compagnie medio orientali che oltre ad una quantità di capitale da investire enorme, comprano aerei in proprietà dell'emiro locale e vengono dati in leasing al 2% annuo (mi sembra sia una legge musulmana salafita).

Secondo vuoi Alitalia CAI con questi bilanci alla mano sta guadagnando? Devere ricapitalizzare oppure é una favolata che Dragoni si è inventato per vendere il suo libro?
Non so se ho ben capito la tua domanda, ma:
-AF non comprerà mai più AZ, ma si integreranno; l'occasione e' andata, il futuro e' tutto da vedere;
-Ricapitalizzare non e' un delitto, il valore aziendale resta anche se i denari sono meno per investimenti e costi in periodo di vacche magre (ricapitalizza unicredit per 7,5 mld, quando solo nel proprio patrimonio, senza contare gli investimenti, le rendite, gli immobili etc, ci sono per es. 60000 opere d'arte. Questo per dire che il valore di un'azienda non e' rivelato dalla necessita' di ricapitalizzazione e ricordiamoci che siamo nel periodo più nero dell'economia moderna;
-AZ non ha perso quote di mercato, le aveva perse LAI, CAI le sta riguadagnando ma non basta. Ecco perché Wind e Blu;
FR non posso che dirne male e tralascio; gli Arancioni fanno un business diverso e competitivo ad armi quasi pari, non male;
-il futuro e' dietro l'angolo...
 

Doctorstein

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2 Dicembre 2007
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non li mettono perché siccome stupidi non sono e anzi sono tutti fior di imprenditori, hanno capito che qualunque cifra ci mettono la perdono. Di questo ne sono sicurissimi.Loro la voragine la vedono perché si possono permettere fior di consulenti che i bilanci li sanno leggere

Leggendo quello che scrivi, sembra che li sappiano solo leggere, perchè tu sai sostenendo da una settimana che non li sanno scrivere.
 

mauro.

Bannato
26 Maggio 2010
4,548
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Creare una struttura seria, organizzare un team motivato e dare precise indicazione al medium management sulle strategie da seguire,
Ci stanno lavorando fin dall'inizio.
non "stressare" il personale di volo, perché non è su quello che fai i risparmi,
Devono impararlo meglio.
organizzare un serio programma integrato sull'operatività della maintenance
Hanno da lavorare.
editare dei job-task Analysis con le misurazione dei tempi di performance della line,
C'e'.
controllare le densità dei carburanti e quindi impartire ai piloti le disposizioni di raccolta dati e quindi avere un sistema di elaborazione che ti consenta una seria programmazione dei rifornimenti.
C'e' in implementazione.
Studiare limitatamente alle aerovie disponibili a quale flight level volare per performare al meglio secondo criteri di efficienza.
C'e'.

Boh, secondo me i conti non tornano e non solo quelli del bilancio...
 

E.M. 75

Bannato
25 Gennaio 2012
231
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Leggendo quello che scrivi, sembra che li sappiano solo leggere, perchè tu sai sostenendo da una settimana che non li sanno scrivere.
Se ho dato questa idea mi dispiace perché non era questo che intendevo e intendo, mi spiego io vorrei che fosse chiaro non ho mai scritto che quei bilanci sono scritti male ne tantomeno che sono falsi. Questo gradirei fosse chiaro a tutti. Proprio dall'analisi di quei bilanci e dalla loro riclassificazione si vede lo stato di Alitalia. Basta saperli leggere con i giusti accorgimenti, quindi ho scritto che i super azionisti che ha AZ hanno sicuramente i soldi per potersi permettere dei consulenti in grado di saper legger la situazione economico/patrimoniale che quel bilancio descrive. Ed è per questo che non ci metteranno più un €
 

E.M. 75

Bannato
25 Gennaio 2012
231
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Ci stanno lavorando fin dall'inizio.

Devono impararlo meglio.

Hanno da lavorare.

C'e'.

C'e' in implementazione.

C'e'.

Boh, secondo me i conti non tornano e non solo quelli del bilancio...
Mauro se dopo tre anni si sta ancora implementando un sistema di controllo del carburante, qualcosa non va; i tempi di performance della line sono in media del 40% superiori agli altri, per cambiare uno scivolo a volte ci mettono anche 10 ore lo visto con i miei occhi, per non parlare di quando debbono cambiare un motore o della tracciabilità degli Spere & parts. Le aerovie le bucano tutte indicano di volare a FL 280 agli MD82 ti prego hanno un media di consumo sul BH di 3800, nel 92 AA volava con un consumo di 3380, ATi volava con 3512 non sanno dare indicazioni; Io non voglio scendere i tecnicismi ma la realtà è davvero nera. Poi mi auguro di cuore che tu abbia ragione ed io torto, qui non è una contesa tra i tifosi di AZ e i denigratori, per te va bene così bene la tua opinione è rispettabilissima. Io da modesto uomo di numeri ti dico che quel bilancio indica un azienda vicina al default. poi mi sbaglierò e saremo tutti contenti.
 

mauro.

Bannato
26 Maggio 2010
4,548
0
Mauro se dopo tre anni si sta ancora implementando un sistema di controllo del carburante, qualcosa non va; i tempi di performance della line sono in media del 40% superiori agli altri, per cambiare uno scivolo a volte ci mettono anche 10 ore lo visto con i miei occhi, per non parlare di quando debbono cambiare un motore o della tracciabilità degli Spere & parts. Le aerovie le bucano tutte indicano di volare a FL 280 agli MD82 ti prego hanno un media di consumo sul BH di 3800, nel 92 AA volava con un consumo di 3380, ATi volava con 3512 non sanno dare indicazioni; Io non voglio scendere i tecnicismi ma la realtà è davvero nera. Poi mi auguro di cuore che tu abbia ragione ed io torto, qui non è una contesa tra i tifosi di AZ e i denigratori, per te va bene così bene la tua opinione è rispettabilissima. Io da modesto uomo di numeri ti dico che quel bilancio indica un azienda vicina al default. poi mi sbaglierò e saremo tutti contenti.
No no per me non va bene così, non sono tifoso di AZ, ma simpatizzo in ragione dei rapporti che ho con l'azienda ma non ci lavoro.
Ripeto, spero che un lettore tecnicamente attento e capace come te ci sia, e passi da quelle parti per verificare e suggerire ;)
Grazie per le chiacchiere fatte :)
 

E.M. 75

Bannato
25 Gennaio 2012
231
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No no per me non va bene così, non sono tifoso di AZ, ma simpatizzo in ragione dei rapporti che ho con l'azienda ma non ci lavoro.
Ripeto, spero che un lettore tecnicamente attento e capace come te ci sia, e passi da quelle parti per verificare e suggerire ;)
Grazie per le chiacchiere fatte :)
Il piacere è assolutamente mio, è bello dialogare con persone come te. Inoltre volevo dirti che sono convinto che il sistema che utilizzano e lo si vede proprio dalle incongruenze è tipico di un modello di tipo Feedback ovvero ex post, in aviazione ormai da anni i sistemi di processo informativo sono implementati in Feed Forward.
 

TheVoyager

Bannato
6 Giugno 2010
2,541
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Creare una struttura seria, organizzare un team motivato e dare precise indicazione al medium management sulle strategie da seguire, non "stressare" il personale di volo, perché non è su quello che fai i risparmi, organizzare un serio programma integrato sull'operatività della maintenance, editare dei job-task Analysis con le misurazione dei tempi di performance della line, controllare le densità dei carburanti e quindi impartire ai piloti le disposizioni di raccolta dati e quindi avere un sistema di elaborazione che ti consenta una seria programmazione dei rifornimenti. Studiare limitatamente alle aerovie disponibili a quale flight level volare per performare al meglio secondo criteri di efficienza. Credimi io ho lavorato quasi sempre fuori, ti garantisco che i piloti Italiani sono eccezionali se li sai gestire, uguale gli AAVV, e i tecnici di linea. Inoltre oggi in Italia ci sono motoristi, avionici, strutturisti eccezionali, gente che per far partire un aereo si prende le sue responsabilità perché nella maggior parte di casi sono giovani capaci e competenti. Uno tra questi è qui tra noi ci siamo scritti e conosciuti qualche giorno fa in pvt, mi son bastate poche righe per capire che conosce bene il suo mestiere, questo ragazzo dopo la laurea in Ingegneria Spaziale, adesso si sta laureando anche in Ingegneria Gestionale. Sono questi giovani competeneti e innamorati di questo business che potrebbero dare una mano importante a risollevare il destino di un azienda che dai dati di bilancio appare irrimediabilmente segnato.
Ti parlo giusto della manutenzione, perchè conosco la realtà grazie a molte persone che ci lavorano ancora e che ci hanno lavorato fino al fallimento della vecchia Alitalia. Le motivazioni prima abbondavano, visto che il lavoro non mancava (spesso si lavorava con turni H24 proprio per avere aerei sempre pronti anche in caso di emergenza e sostituzioni dell'ultimo minuto) e tutto il personale veniva ricompensato. La voglia pure non mancava sia per una questione di 'gratificazioni' sia perchè tutti quanti si sentivano parte di un grande progetto comune che era la compagnia di bandiera. Pur non essendo laureati, anche l'ultimo tecnico di AMS e di Atitech ne sapeva più di qualunque ingegnere del settore, questo per merito della formazione che ricevevano (aspetto comune di ogni divisione della deceduta azienda). Queste stesse persone erano un vanto al punto che Alitalia offriva consulenze tecniche in giro per il mondo, guardando praticamente tutti dall'alto verso il basso, con merito e orgoglio

Purtroppo oggi la situazione è pessima: solo una parte di quel lavoro è stato mantenuto e gli aerei che vanno oltre i confini italiani anche per un misero painting sono molti di più di quelli negli hangar di Roma e Napoli, nonostante CAI possegga quel simbolico 15% di entrambe le aziende. Mi hanno riferito che a Roma il lavoro cmq non manca, mentre a Napoli stanno vivendo una lunga e desolante agonia. Così non c'è stata nemmeno la possibilità di formare altri giovani e le conoscenze sono rimaste un privilegio soprattutto dei tantissimi impiegati che ora stanno in CIGS o in pensione o licenziati direttamente

Prima, e questo l'ho già scritto centinaia di volte, Alitalia lavorava pure per altre compagnie, con clienti di primissimo ordine (solo a Napoli avevano aerei di Iberia, Swiss, China Southern, China Northern, ecc, oltre a Meridiana e Air One, ed era stupendo passare di là a vedere gli hangar e i piazzali pieni di aerei e di centinaia di persone che ci lavoravano). Economicamente parlando, il settore della manutenzione, non solo per questo ultimo punto, generava profitti

La struttura già c'era, anche in prospettiva futura, solo che l'hanno praticamente demolita. Nulla di nuovo visto che 'noi italiani' siamo bravi a polverizzare quelle poche cose buone che ci sono rimaste. That's all

Un simile discorso vale anche per gli impiegati della vecchia Alitalia Airport, anche loro dei mostri in tutte le attività di ground. La loro fine è ben nota (passati ad altri handler con molti livelli in meno o congedati definitivamente)
 

E.M. 75

Bannato
25 Gennaio 2012
231
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Ti parlo giusto della manutenzione, perchè conosco la realtà grazie a molte persone che ci lavorano ancora e che ci hanno lavorato fino al fallimento della vecchia Alitalia. Le motivazioni prima abbondavano, visto che il lavoro non mancava (spesso si lavorava con turni H24 proprio per avere aerei sempre pronti anche in caso di emergenza e sostituzioni dell'ultimo minuto) e tutto il personale veniva ricompensato. La voglia pure non mancava sia per una questione di 'gratificazioni' sia perchè tutti quanti si sentivano parte di un grande progetto comune che era la compagnia di bandiera. Pur non essendo laureati, anche l'ultimo tecnico di AMS e di Atitech ne sapeva più di qualunque ingegnere del settore, questo per merito della formazione che ricevevano (aspetto comune di ogni divisione della deceduta azienda). Queste stesse persone erano un vanto al punto che Alitalia offriva consulenze tecniche in giro per il mondo, guardando praticamente tutti dall'alto verso il basso, con merito e orgoglio

Purtroppo oggi la situazione è pessima: solo una parte di quel lavoro è stato mantenuto e gli aerei che vanno oltre i confini italiani anche per un misero painting sono molti di più di quelli negli hangar di Roma e Napoli, nonostante CAI possegga quel simbolico 15% di entrambe le aziende. Mi hanno riferito che a Roma il lavoro cmq non manca, mentre a Napoli stanno vivendo una lunga e desolante agonia. Così non c'è stata nemmeno la possibilità di formare altri giovani e le conoscenze sono rimaste un privilegio soprattutto dei tantissimi impiegati che ora stanno in CIGS o in pensione o licenziati direttamente

Prima, e questo l'ho già scritto centinaia di volte, Alitalia lavorava pure per altre compagnie, con clienti di primissimo ordine (solo a Napoli avevano aerei di Iberia, Swiss, China Southern, China Northern, ecc, oltre a Meridiana e Air One, ed era stupendo passare di là a vedere gli hangar e i piazzali pieni di aerei e di centinaia di persone che ci lavoravano). Economicamente parlando, il settore della manutenzione, non solo per questo ultimo punto, generava profitti

La struttura già c'era, anche in prospettiva futura, solo che l'hanno praticamente demolita. Nulla di nuovo visto che 'noi italiani' siamo bravi a polverizzare quelle poche cose buone che ci sono rimaste. That's all

Un simile discorso vale anche per gli impiegati della vecchia Alitalia Airport, anche loro dei mostri in tutte le attività di ground. La loro fine è ben nota (passati ad altri handler con molti livelli in meno o congedati definitivamente)
Il tuo post è bellissimo, lo condivido in toto; ho già scritto una mia piccola testimonianza la ripeto: un giorno in un meeting Altas, incontrai un funzionario Alitalia e il suo dirigente. Quest’ultimo era li per vacanza totalmente ignaro delle problematiche di cui si parlava, il funzionario invece conosceva le strutture del 747 come nessuno io ero in un team di Americani mi ricordo rimanemmo incantati dalla competenza sulle strutture di questo funzionario. Era straordinariamente competente, e da italiano mi senti orgoglioso che la compagnia italiana avesse tali professionalità. Tanti di questi sono finiti in CIGS, di fatto disperdendo il vero plus fatto come ho già scritto di piloti mediamente bravissimi, di ingegneri di servizio e di tecnici preparati proprio perché come io amo dire odoravano di cherosene. Purtroppo è storia, oggi la realtà è ben altra. Come hai giustamente scritto la manutenzione è stata distrutta, le professionalità si sono disperse, peccato poteva essere implementata è venduta a terzi con una seria politica commerciale sfruttando il background di tanti ottimi tecnici.
 

lorenzocrew

Utente Registrato
7 Novembre 2005
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Mantova
Sai quando hai dalla tua i poteri forti, quelli che controllano la stampa, non è difficile far credere ciò che si vuole; io credo che Alitalia/LAI sia stata una accozzaglia di tante cose, ma aveva un fatto importante, un solo dannatissimo fatto, io me ne accorgevo lavorando per la concorrenza: Alitalia di una volta aveva una straordinaria identità un suo orgoglio innato di portare il made in Italy nel mondo. Non avevano nessun tecnicismo, una gestione improvvisata, alcuni AD non conoscevano neanche l'Inglese, ma il front line era incredibile, piloti, AAVV, tecnici di linea e Ingegneri di servizio, oltre che gli operatori di scalo erano mediamente i migliori del mondo; dove io mi trovavo ce ne rendevamo conto, ricordo dicevamo in slang americano una frase che in italiano suonerebbe come dire "scapestrati in testa e favolosi in coda". Un giorno mi ritrovai in un meeting Atlas a conoscere un vecchio Ingegnere di servizio Alitalia: aveva un competenza assoluta, forse non era neanche ingegnere, ma conosceva il 747 in modo impressionante, ecco Alitalia aveva straordinarie individualità che di fatto erano d'esempio per gli altri, poi magari al meeting Atlas il dirigente, capo dell'ingegnere di servizio era lì solo per fare salotto senza capire nulla di ciò che si stava discutendo. Io lavoravo in un ambiente dove il controllo di gestione era esasperato, ed eravamo bravi nelle tecnicality, sicuramente molto più avanti di Alitalia, ma quando dovevo tornare in Italia, persino io viaggiavo con AZ, persino io avvertivo quel segno di valore di un brand unico che dal 2008 è stato a dir poco umiliato.
grazie.
io ci ho creduto e credevo che la mia divisa rappresentasse un simbolo: l'ho indossata con orgoglio e cercando di renderle onore. a dispetto di tutto e di tutti.
 

TheVoyager

Bannato
6 Giugno 2010
2,541
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Il tuo post è bellissimo, lo condivido in toto; ho già scritto una mia piccola testimonianza la ripeto: un giorno in un meeting Altas, incontrai un funzionario Alitalia e il suo dirigente. Quest’ultimo era li per vacanza totalmente ignaro delle problematiche di cui si parlava, il funzionario invece conosceva le strutture del 747 come nessuno io ero in un team di Americani mi ricordo rimanemmo incantati dalla competenza sulle strutture di questo funzionario. Era straordinariamente competente, e da italiano mi senti orgoglioso che la compagnia italiana avesse tali professionalità. Tanti di questi sono finiti in CIGS, di fatto disperdendo il vero plus fatto come ho già scritto di piloti mediamente bravissimi, di ingegneri di servizio e di tecnici preparati proprio perché come io amo dire odoravano di cherosene. Purtroppo è storia, oggi la realtà è ben altra. Come hai giustamente scritto la manutenzione è stata distrutta, le professionalità si sono disperse, peccato poteva essere implementata è venduta a terzi con una seria politica commerciale sfruttando il background di tanti ottimi tecnici.
Infatti McDonnell-Douglas e Boeing li contattavano quasi sempre e tantissime volte volevano i 'nostri' tecnici lì in loco negli States. Quella gente lì era la Bibbia del settore, rispettata e lodata ovunque ed emblema di quell'Italia che sta scomparendo (per volontà di chi gestisce le varie realtà)

La vendita a terzi già si è verificata per tutte e due le aziende e i risultati sono quelli che ho descritto prima (Roma va avanti seppur con meno lavoro, Napoli sta praticamente morendo per colpa della nuova dirigenza guidata da Lettieri, che ricevette Atitech praticamente come un dono dal suo amico Berlusconi)