Alitalia, Ferrovie sceglie Atlantia come “quarto socio”


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25 Settembre 2008
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Mi chiedo se a questo punto non sia il caso di iniziare un nuovo thread, dato che il titolo di questo è stato superato

***
Rome airport shareholder Atlantia has declared that it is not prepared to participate in a consortium to bid for Alitalia because the right conditions have not been met.

Atlantia had stated in mid-October that it was willing to discuss the development of a long-term business plan for Alitalia's turnaround, and its potential involvement in an acquisition of the troubled Italian flag-carrier.

The acquisition would involve setting up a company, named Newco, along with a major airline which could provide commercial, operational and network experience.

But Atlantia, which holds nearly all of airports operator Aeroporti di Roma, put forward a number of conditions which, it said, needed to be satisfied before it could take part as a minority shareholder.

These included identifying a partner to take a substantial stake in Newco, and defining a business plan to which this partner would be prepared to commit.

Atlantia also said that agreements needed to be reached on the governing structure of the new company and other matters – such as Italian government support and European Commission approval for financing – needed to be resolved.

But the company, in a 19 November update, states that there has been a "lack of any significant developments" in relation to these various issues.

"As things stand, the conditions that need to be met in order for Atlantia to be able to take part in a consortium – set up to put together a binding offer for Alitalia – do not as yet exist," it says.

But it adds that it remains "willing to engage" in the process of identifying an industrial partner and reaching agreement on a "solid" long-term business plan for the airline.

Fonte: Flightglobal.com
 

edogdm

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25 Maggio 2015
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Mi chiedo se a questo punto non sia il caso di iniziare un nuovo thread, dato che il titolo di questo è stato superato

***
Rome airport shareholder Atlantia has declared that it is not prepared to participate in a consortium to bid for Alitalia because the right conditions have not been met.

Atlantia had stated in mid-October that it was willing to discuss the development of a long-term business plan for Alitalia's turnaround, and its potential involvement in an acquisition of the troubled Italian flag-carrier.

The acquisition would involve setting up a company, named Newco, along with a major airline which could provide commercial, operational and network experience.

But Atlantia, which holds nearly all of airports operator Aeroporti di Roma, put forward a number of conditions which, it said, needed to be satisfied before it could take part as a minority shareholder.

These included identifying a partner to take a substantial stake in Newco, and defining a business plan to which this partner would be prepared to commit.

Atlantia also said that agreements needed to be reached on the governing structure of the new company and other matters – such as Italian government support and European Commission approval for financing – needed to be resolved.

But the company, in a 19 November update, states that there has been a "lack of any significant developments" in relation to these various issues.

"As things stand, the conditions that need to be met in order for Atlantia to be able to take part in a consortium – set up to put together a binding offer for Alitalia – do not as yet exist," it says.

But it adds that it remains "willing to engage" in the process of identifying an industrial partner and reaching agreement on a "solid" long-term business plan for the airline.

Fonte: Flightglobal.com
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uncomfortable

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25 Settembre 2008
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Ora mi sembra inevitabile che i commissari debbano prendere qualche decisione forte. Non si può più continuare di rinvio in rinvio, bruciando soldi che non ci sono.
Nessuno dei due potenziali partner industriali sembra rispondere alle caratteristiche richieste da Atlantia: Lufhtansa non ci vuole mettere soldi se non dopo una sostanziale sforbiciata a organici e flotta; Delta è pronta a firmare un assengo, ma non sufficientemente corposo, e mette troppi paletti sulla possibile crescita nelle rotte transatlantiche.

Il nuovo prestito "ponte" smette di essere "ponte" se dall'altra parte del ponte non c'è nulla di credibile. O qualcuno tira fuori un asso dalla manica oppure potrebbe finire male.
 

sevs17

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Ora mi sembra inevitabile che i commissari debbano prendere qualche decisione forte. Non si può più continuare di rinvio in rinvio, bruciando soldi che non ci sono.
Nessuno dei due potenziali partner industriali sembra rispondere alle caratteristiche richieste da Atlantia: Lufhtansa non ci vuole mettere soldi se non dopo una sostanziale sforbiciata a organici e flotta; Delta è pronta a firmare un assengo, ma non sufficientemente corposo, e mette troppi paletti sulla possibile crescita nelle rotte transatlantiche.

Il nuovo prestito "ponte" smette di essere "ponte" se dall'altra parte del ponte non c'è nulla di credibile. O qualcuno tira fuori un asso dalla manica oppure potrebbe finire male.
A testa della cordata ci sono le Ferrovie, pertanto non è impossibile qualche colpo di scena come l'entrata di un investitore alternativo ad Atlantia (di sorprese ce ne sono state già molte in questa storia senza fine).
 

BrunoFLR

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Mi sa che sarà più facile vendere fumo alle candele che che trovare il prossimo gonzo. Ormai anche le pietre sanno che con lo stato di mezzo non sarà possibile ristrutturare un bel niente.

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belumosi

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Il compratore si troverebbe senza problemi, a patto di lasciargli le mani libere.
 

sevs17

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Alitalia, la cordata è un puzzle

«Preso atto della mancanza di significative evoluzioni» Atlantia «informa che allo stato non si sono ancora realizzate le condizioni necessarie per l’adesione della società al Consorzio finalizzato alla presentazione di un’eventuale offerta vincolante su Alitalia». Un consiglio di amministrazione durato diverse ore ieri per Atlantia che porta all’ennesimo rinvio sull’investimento nella compagnia. Ha prevalso l’incertezza per il disallineamento temporale tra la decisione da dover prendere ora e il modo con cui rivedere col governo la concessione di Autostrade per l’Italia dopo le inchieste della magistratura che hanno scoperchiato una serie di falsificazioni dei report sui viadotti in gestione. In prima fila la famiglia Benetton, con Sabrina, figlia di Gilberto, appena cooptata nel board assieme a Carlo Bertazzo, manager che gode di grande fiducia a Treviso tanto da essere anche amministratore della holding Edizione. Sul tavolo i dubbi sul destino di Autostrade dopo i diversi incontri a Palazzo Chigi tra il presidente Fabio Cerchiai e il direttore generale Giancarlo Guenzi con il premier Giuseppe Conte. Così l’investimento in Alitalia da almeno 350 milioni non viene giudicato ancora sostenibile. Senza un modello tariffario condiviso Atlantia non ha la garanzia di adeguati flussi di cassa per supportare il piano industriale per Alitalia che vede di breve respiro perché appeso alle valutazioni di Delta Air Lines sulle rotte verso il Nord America, le più profittevoli. La compagnia Usa ha dato il suo assenso ad un investimento di 100 milioni nella newco acconsentendo ad un lieve ritocco verso l’alto della compartecipazione ai ricavi della joint venture transatlantica con Air France-Klm e Virgin. Per Atlantia ciò non è sufficiente ma si trova in una condizione complicata. Col governo che ieri ha fatto filtrare, da ambienti vicini al ministero dello Sviluppo, l’ipotesi di una nazionalizzazione completa di Alitalia per il prossimo anno con annessa procedura di ristrutturazione per poi venderla a Lufthansa alle condizioni chieste dai tedeschi: 6mila esuberi, compreso l’handling. Significherebbe estromettere la capogruppo controllata dai Benetton dalla partita Alitalia privandola di un potere negoziale sulle autostrade, la gallina dalle uova d’oro dei ricavi della galassia di Ponzano Veneto, su cui pende il rischio della revoca. Ma quella del governo è stata una mossa tattica nella realtà priva di effetti perché l’esecutivo si trova con il rischio chiusura dell’Ilva e la bomba sociale conseguente e non può ammettere questo epilogo sull’ex compagnia di bandiera. Il tentativo non è servito per stanare Atlantia e indurla ad accettare il consorzio così come è stato costruito in questi mesi. Con pari quota con Ferrovie dello Stato (37,5%),con il ministero del Tesoro al 15% per effetto della conversione di 145 milioni di prestito-ponte e con Delta al 10%, una quota al minimo sindacale per impedire che Lufthansa aggredisca il mercato italiano. I tedeschi d’altronde hanno ancora una volta chiarito che sono interessati solo ad una partnership commerciale verso gli Usa deludendo soprattutto i vertici di Atlantia che si aspettavano un atto di coraggio con un investimento nel capitale. Che non è arrivato anche per una forte contrapposizione interna in Lufthansa. Una fonte racconta che i tedeschi invieranno una lettera ai soci italiani della cordata probabilmente domani o al massimo venerdì mattina. Oggi è previsto il consiglio di amministrazione di Ferrovie dello Stato che avrebbe dovuto delineare la composizione finale del consorzio. Da ambienti vicini a Fs trapela da diverse settimane la volontà di chiudere la partita dando un futuro ad Alitalia che vedrebbe la flotta comunque ridursi a 102 velivoli (di cui 23 a lungo raggio) e 2500 persone in meno da gestire con eventuali ricollocazioni e ammortizzatori sociali. Fs potrebbe essere costretta a chiedere l’ottava proroga ai Commissari Stefano Paleari, Enrico Laghi e Daniele Discepolo che hanno però vincolato l’accesso ai fondi del prestito ponte (400 milioni garantiti dal governo) alla presentazione del consorzio, anche per i paletti imposti dall’Ue. Senza il via libera di Atlantia e quello di Ferrovie si rischia di andare dritto alla liquidazione della compagnia per garantire un parziale ristoro dei creditori dell’amministrazione straordinaria. Nessuno osa immaginare un’Alitalia priva dei fondi ora che c’è da depositare alla Iata il programma dei voli per l’estate 2020. I sindacati per questo hanno proclamato uno sciopero di 24 ore il 13 dicembre.

19 novembre 2019 - 21:23

Fonte: https://www.corriere.it/economia/az...ie-6542d8c2-0b07-11ea-8154-aec48996c720.shtml
 

Nickee

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Chi l'avrebbe mai detto! Uno sciopero di venerdì. Questo si che risolverà ogni problema e indurrà Atlantia a sottoscrivere l'ingresso nella cordata e Delta a entrarci con 1 miliardo di €!

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Cadozzo

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A testa della cordata ci sono le Ferrovie, pertanto non è impossibile qualche colpo di scena come l'entrata di un investitore alternativo ad Atlantia (di sorprese ce ne sono state già molte in questa storia senza fine).
Quali sorprese? A me sembra che sia stato tutto ampiamente previsto.
Alitalia perdeva un milione al giorno, perde un milione al giorno, perderà un milione al giorno.
 

leerit

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Scoppia un'altra grana per il governo. Dopo il caos-Ilva con ArcelorMittal che vuole recedere dal contratto sull'acciaio di Taranto, adesso Atlantia si sfila dalla partecipazione al consorzio di Alitalia di cui avrebbe dovuto far parte con Fs, probabilmente Delta Ailines e il Mef, a un giorno dalla scadenza della settima proroga. E chiede altro tempo. Lo spettro della liquidazione della compagnia di bandiera prende così forma e i commissari sarebbero fortemente intenzionati a fermare le macchine: «Una proroga, l'ottava, al buio non è concepibile»

PERICOLOSO STAND BY
Oggi è in calendario il cda di Fs, in veste di capocordata dell'operazione, che chiaramente dovrà prendere atto della situazione creatasi con lo stop di Atlantia. Secondo lo schema, Fs e Atlantia avrebbero dovuto sottoscrivere circa il 35% della Newco con un capitale di 800 milioni, 12,5% Delta e il resto il Mef.
La situazione, che era in stallo da settimane per l'attesa di un possibile intervento in equity di Lufthansa, si è materializzata ieri sera quando il cda del gruppo dei Benetton ha deliberato di prendere atto «della mancanza di significative evoluzioni» nel negoziato, decretando che «non si sono realizzate le condizioni necessarie per l'adesione di Atlantia al consorzio per presentare un'offerta vincolante su Alitalia». Il cda ha ritenuto che dopo l'ultimo no di Lufthansa («Non siamo interessati a investire nell'attuale Alitalia ma siamo interessati a una partnership commerciale», ha ribadito ieri sera l'ad Carsten Spohr illustrando la posizione del Vorstand), la condizione non verificatasi è la presenza di un socio industriale. Sulla base degli ultimi colloqui, il piano industriale con Delta non offre garanzie di rilancio e, pur migliorando il rapporto costi/ricavi, esso non è tale da garantire lunga vita alla nuova compagnia. Atlantia resta disponibile «a proseguire il confronto per l'individuazione del partner industriale - si legge nel comunicato in cui il gruppo prova a non chiudere del tutto la porta al salvataggio di Alitalia - e per definire un business plan condiviso, solido» e soprattutto «di lungo periodo».
Va ricordato che già il 2 ottobre, in una lettera al Mise, Atlantia aveva chiesto altro tempo per finalizzare una proposta. Nella missiva a Stefano Patuanelli, il presidente Fabio Cerchiai e Guenzi avevano fatto riferimento al nodo delle concessioni: «Il permanere di una situazione di incertezze riguardo Autostrade e ancor più l'avvio di un procedimento di caducazione di cui si legge sui giornali, non consentirebbe alla scrivente società di impegnarsi in un'operazione onerosa, di complessa gestione ed elevato rischio come testimoniato dai due precedenti piani di ristrutturazioni falliti».
Il colpo di freno decisivo che mette in pericoloso stand by il salvataggio Alitalia, secondo ricostruzioni attendibili sarebbe arrivato dai consiglieri più vicini all'azionista Edizione, anche se la decisione sarebbe stata votata all'unanimità. Che ci sia stato un inasprimento della posizione nel board lo dimostra il fatto che, in mattinata, il direttore generale Guenzi durante la conference call avuta con i commissari, assieme a Gianfranco Battisti, ad di Ferrovie, presenti gli advisor, non avrebbe espresso un atteggiamento così netto, come recita il comunicato emesso dopo il board.
Sicuramente Guenzi, più di Battisti, avrebbe sottolineato le criticità della bozza di piano di Delta, che pure nella lettera recapitata l'altro giorno a Fs e Mise avrebbe fatto alcune importanti aperture (più rotte verso il Nord America con maggiori garanzie nell'alleanza Blu Sky, riconoscendo una commissione sui voli in co-sharing), ma il manager della società autostradale di via Bergamini e il collega di Piazza della Croce Rossa avrebbero promesso una lettera entro la giornata di giovedì, termine per l'offerta. Entro domani, infatti, dovrebbe pervenire una missiva da Lufthansa, il cui contenuto non dovrebbe cambiare le carte in tavola.
IL CARTEGGIO
Nella serata di lunedì scorso, in un carteggio pervenuto da Palazzo Chigi e firmato da Giuseppe Conte e alcuni ministri, dopo aver fatto una disamina della situazione, si affermava che il consorzio era prossimo a formalizzarsi anche grazie ai passi in avanti fatti da Delta, ma si attendeva Atlantia. Va detto che Conte si sarebbe attivato anche nelle ultime ore su Alitalia: durante l'incontro avuto con Angela Merkel ieri a Berlino, il premier avrebbe sondato la Cancelliera sulla possibilità di una moral suasion su Lufthansa. Assieme ad Ilva, il salvataggio del vettore aereo preoccupa fortemente il governo, soprattutto perché è evidente che un'influenza da parte dell'alto esponente dell'Unione cristiano democratica sulla compagnia di Francoforte è decisamente limitata.

Il Messaggero
 

AZ209

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A testa della cordata ci sono le Ferrovie, pertanto non è impossibile qualche colpo di scena come l'entrata di un investitore alternativo ad Atlantia (di sorprese ce ne sono state già molte in questa storia senza fine).
Al contrario. Di sorprese non ce ne sono state affatto.
Tutto ampiamente previsto. Nulla di nuovo.

Le uniche 'sorprese' e finti rumour sono stati messi in giro dalle testate giornalistiche italiane.

Eviterei di commentare le caxxate che scrivono i giornali italiani su Alitalia.
 

sevs17

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Al contrario. Di sorprese non ce ne sono state affatto.
Tutto ampiamente previsto. Nulla di nuovo.

Le uniche 'sorprese' e finti rumour sono stati messi in giro dalle testate giornalistiche italiane.

Eviterei di commentare le caxxate che scrivono i giornali italiani su Alitalia.
Le riunioni con LH sono state caxxate a tuo avviso? Sono state una perdita di tempo ma hanno avuto un allungamento dei tempi ed aumento del rischio della liquidazione (anche se come la storia di AZ lo dimostra non avverrà).
 

Paolo_61

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Domani quindi libri in Tribunale?
Potrebbe essere il passaggio indispendabile per far entrare LH.
 

AZ209

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Le riunioni con LH sono state caxxate a tuo avviso? Sono state una perdita di tempo ma hanno avuto un allungamento dei tempi ed aumento del rischio della liquidazione (anche se come la storia di AZ lo dimostra non avverrà).
Si certo come no. La colpa del rischio di liquidazione e' di LH che ha ribadito una cosa che va dicendo da 3 anni.

Invece dei patetici commissari e politici che hanno provato a ritirare dentro LH per far alzare l'offerta a DL manco una parola?
Non sanno negoziare, non sanno trattare, non sanno vendere, non sanno gestire. Un fallimento totale.
 

Paolo_61

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Si certo come no. La colpa del rischio di liquidazione e' di LH che ha ribadito una cosa che va dicendo da 3 anni.

Invece dei patetici commissari e politici che hanno provato a ritirare dentro LH per far alzare l'offerta a DL manco una parola?
Non sanno negoziare, non sanno trattare, non sanno vendere, non sanno gestire. Un fallimento totale.
La mia impressione è e resta che sia AZ ad essere invendibile, così com'è, indipendentemente dai commissari.
 
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