Alitalia, Ferrovie sceglie Atlantia come “quarto socio”


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I-SELV

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6 Febbraio 2012
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GOA-MXP
Cioè quello che dice Belumosi: se la quota DL+AZ nella JV è x, per incrementare la quota AZ è necessario che DL diminuisca la propria, mentre rimarrebbe invariata quella di AF, KL e VS.

A parte il calcolo matematico, la JV consentirebbe in ogni caso un giochetto di questo tipo?

DaV
Teniamo presente che le aziende concorrenti alla formazione di Blue Skies non sono società indipendenti ma società partecipate da DL.
Aldilà della quota azionaria che DL ha iniettato sia in AFKL che in VS, bisognerebbe conoscere anche i diritti di rappresentanza ed altri termini inseriti nei patti parasociali.
Mi viene sempre in mente un celebre aforisma del dott. Enrico Cuccia: "I voti si contano e qualche volta si pesano."
 

nofly

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26 Gennaio 2012
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Rossano, Calabria
Alitalia: verso proroga dei termini per l'offerta vincolante e il piano industriale

Ancora una proroga dei termini per presentare l'offerta vincolante e il piano industriale per Alitalia. Lo indicano fonti vicino al dossier, secondo cui questo nuovo slittamento è dovuto al fatto che i lavori in corso tra i potenziali nuovi soci, ossia Mef, Fs, Atlantia e Delta, sono ancora lontani da una soluzione sul piano industriale. Per cui si andrà oltre la scadenza del 15 settembre, come era stabilito, e la proroga non dovrebbe essere di sette giorni, come scrive qualche organo di stampa, ma "un po' più significativa".

http://www.ansa.it/sito/notizie/eco...ale_53b936ea-871a-4397-ae0a-8ba3e39af802.html
 

aa/vv??

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7 Agosto 2008
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Up in the air
Alitalia: verso proroga dei termini per l'offerta vincolante e il piano industriale

Ancora una proroga dei termini per presentare l'offerta vincolante e il piano industriale per Alitalia. Lo indicano fonti vicino al dossier, secondo cui questo nuovo slittamento è dovuto al fatto che i lavori in corso tra i potenziali nuovi soci, ossia Mef, Fs, Atlantia e Delta, sono ancora lontani da una soluzione sul piano industriale. Per cui si andrà oltre la scadenza del 15 settembre, come era stabilito, e la proroga non dovrebbe essere di sette giorni, come scrive qualche organo di stampa, ma "un po' più significativa".

http://www.ansa.it/sito/notizie/eco...ale_53b936ea-871a-4397-ae0a-8ba3e39af802.html
Totodata: io dico 31 ottobre, suona bene...
 

TapiroVolante

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13 Dicembre 2016
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sostituisci "americani" con "arabi", e come per magia si torna al glorioso 2014
Uhm... a me sembra che qualche differenza ci sia...
Ad esempio nel 2014 gli sceicchi sono entrati da fuori (ospiti mica tanto graditi, fra l'altro...) in una JV che aveva già padroni (DL) e padroncini (AF).
Qui i nuovi azionisti di AZ non entrano in una JV, perché nella JV ci sono già, E' LA LORO.
E mi sa che stavolta i padroncini con la r moscia non potranno tanto cantare a mo' del mitico Gigi Proietti come hanno sempre fatto (almeno a leggere in questo Forum) con AZ, ma dovranno mandare giù qualche (piccolo) rospetto...
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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sostituisci "americani" con "arabi", e come per magia si torna al glorioso 2014
Ricapitoliamo, gli olandesi polli da spennare, i francesi polli da spennare, gli emiri polli da spennare, gli americani polli da spennare… non sia mai che tutti questi gonzi si sveglino e finisce male.
 

13900

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26 Aprile 2012
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Cioè quello che dice Belumosi: se la quota DL+AZ nella JV è x, per incrementare la quota AZ è necessario che DL diminuisca la propria, mentre rimarrebbe invariata quella di AF, KL e VS.

A parte il calcolo matematico, la JV consentirebbe in ogni caso un giochetto di questo tipo?

DaV
Quello che nessuno ha ancora spiegato e' il meccanismo di ripartizione delle quote nella JV atlantica di Skyteam. Se il meccanismo e' simile a quello dell'AJB oneworld, il computo si basa sulla capacita'. Delta mette 50.000 ASK, AFKL 30.000, VS 15.000, Alitalia 5.000. Totale 100.000. Se un domani AZ, attraverso DL, aumenta il numero di sedili, allora per forza di cose aumentera' la quota DL e si ridurra' quella AFKL.

Chiaro che dove c'e' ASK c'e' RASK, e dove c'e' RASK c'e' yield per ASK... se la JV atlantica skyteam e' "metal neutral" (altro concetto mai chiarito su queste pagine), e se tutti guadagnano x$ per ASK, come e' nella AJB oneworld, si ritorna alla questione che ponevo ai tempi di Ragnetti: se un incremento di ASK di Alitalia porta a una riduzione di RASK (ipotesi), allora e' chiaro che tutti saranno contro, dato che un aumento di voli da parte di AZ comporta a una riduzione di guadagni per tutti. Se invece tramite Delta, in qualche modo, Alitalia riesce ad aprire nuove rotte e a vendere senza diluire i RASK allora non dovrebbero esserci problemi da parte di nessuno.
 

TapiroVolante

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13 Dicembre 2016
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Ricapitoliamo, gli olandesi polli da spennare, i francesi polli da spennare, gli emiri polli da spennare, gli americani polli da spennare… non sia mai che tutti questi gonzi si sveglino e finisce male.
Come detto già pochi giorni or sono: "Riunione de vorpi, stage de galline"... o così almeno sperano!
 

Simme71

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19 Maggio 2009
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Alitalia: verso proroga dei termini per l'offerta vincolante e il piano industriale

Ancora una proroga dei termini per presentare l'offerta vincolante e il piano industriale per Alitalia. Lo indicano fonti vicino al dossier, secondo cui questo nuovo slittamento è dovuto al fatto che i lavori in corso tra i potenziali nuovi soci, ossia Mef, Fs, Atlantia e Delta, sono ancora lontani da una soluzione sul piano industriale. Per cui si andrà oltre la scadenza del 15 settembre, come era stabilito, e la proroga non dovrebbe essere di sette giorni, come scrive qualche organo di stampa, ma "un po' più significativa".

http://www.ansa.it/sito/notizie/eco...ale_53b936ea-871a-4397-ae0a-8ba3e39af802.html
Se fosse vero che la soluzione è ancora lontana, il che è plausibile, l'attesa non sarà per la "data perentoria" (siamo alla nona o decima? ho perso il conto) dell'offerta vincolante ma di quanto dovrà essere incrementato il prestito ponte, che ricordiamo allo stato attuale non prevede nemmeno gli interessi...
 

leerit

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3 Settembre 2019
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Teleborsa) - Fs è al lavoro su Alitalia, nei prossimi giorni ci sarà un incontro con il nuovo governo per definire l'operazione e stabilire le tempistiche. Lo ha riferito l'Amministratore delegato di Fs, Gianfranco Battisti, a margine del forum Ambrosetti a Cernobbio.

"Stiamo lavorando, non abbiamo mai smesso, anche ad agosto abbiamo lavorato con tutti gli altri soci a quella che è la costruzione di un piano industriale sfidante e molto competitivo che credo possa mettere la nuova Alitalia in condizioni di competere a livello globale. Contiamo, non appena incontreremo i nuovi vertici del Governo, di stabilire tempistiche corrette per definire nel suo complesso l'operazione", ha detto Battisti rispondendo alla domanda se ci fosse la possibilità, dopo la crisi di governo, che slitti il termine fissato in precedenza per il 15 settembre per la presentazione dell'offerta vincolante.

"Aspettiamo nei prossimi giorni l'incontro con il Governo - ha proseguito Battisti - rappresenteremo la situazione nei dettagli assieme agli altri soci e poi valuteremo con trasparenza le cose più opportune da fare. Non c'è una data già fissata, lo vedremo già dalla prossima settimana. Il Gverno si è appena insediato non c'è stato neanche modo di avete contatti operativi".

E a proposito del rispetto della data del 15 settembre come termine per la presentazione dell'offerta vincolante su Alitalia, ha precisato: "Lo valuteremo dopo l'incontro" con il Governo. "Facciamo il punto, rappresentiamo lo stato dell'arte e condivideremo i prossimi passi - ha spiegato - è prematuro dire se posticiperemo di qualche giorno. Lo valuteremo insieme". A chi gli chiedeva se ci saranno esuberi nel nuovo piano industriale che Fs, Atlantia, Delta stanno mettendo a punto per Alitalia, Battisti ha risposto che "è del tutto prematuro parlare del piano, è in corso di definizione, aspettiamo".

Infine, quanto alla possibilità che ci fosse bisogno di nuovi soci per l'operazione di salvataggio di Alitalia, l'Ad di Fs ha detto: "Stiamo lavorando su un piano industriale con una compagine industriale molto solida, la migliore che potessimo mettere in campo". E alla domanda se il socio Usa avesse cambiato atteggiamento verso l'operazione, Battisti ha riferito: "A noi non risulta, c'è una interlocuzione attiva da sempre, quindi è una normale negoziazione come ce ne sono state altre con altri partner. Sono ancora in corso di definizione alcuni dettagli"
 

leerit

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3 Settembre 2019
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Si complica il salvataggio di Alitalia per un secco colpo di freno giunto dal Tesoro poco prima che il ministro Giovanni Tria lasciasse la guida di Via XX Settembre. Scrive Gianfranco Battisti, amministratore delegato di Fs: «Con riferimento alla partecipazione all’operazione del Mef, che è il presupposto alla firma del contratto, a seguito di alcuni recenti incontri/interlocuzioni, il Mef ha in via informale manifestato il proposito di formalizzare il coinvolgimento subito dopo l’eventuale sottoscrizione del Contratto». In uno dei passaggi chiave della lettera che ieri Battisti ha inviato al Mise, ai commissari e a Rothschild, il manager fornisce una delle principali ragioni, finora sconosciute, alla base della richiesta di proroga, concordata con Atlantia, dal 15 settembre al 31 ottobre, per finalizzare la proposta definitiva e il contratto. I commissari comunicheranno nel week end la decisione: difficile venga accolta in toto la richiesta. Da parte di Ferrovie, che a fine agosto ha inviato al Mef una lettera priva finora di risposta, la posizione di Via XX Settembre, «desta particolare preoccupazione e richiede di essere chiarita al più presto e in ogni caso prima della presentazione dell’offerta definitiva». E’ evidente che questo ostacolo va rimosso per definire la compagine della Newco. Secondo le previsioni, infatti, Fs e Atlantia dovrebbero sottoscrivere una quota del 35% a testa. Sarebbe stato chiesto a Delta di aumentare la partecipazione deliberata del 10% ad almeno il 15% e il Tesoro dovrebbe convertire in capitale gli interessi (145 milioni) sul prestito ponte, dopo il deposito dell’offerta e il decreto del Mise di cessione degli asset, ma prima del closing. Perché, quindi, questo ripensamento? Va detto che il dossier Alitalia non è ancora stato preso in mano dal neo ministro Roberto Gualtieri, subito impegnato dalla manovra di bilancio da negoziare con la Ue. E il nuovo ministro potrebbe dare una diversa impostazione alla presenza dello Stato nella cordata in formazione. Allo stato, tuttavia, resta il colpo di freno comunicato da Tria, con tutte le conseguenze del caso. E rende ancora più aggrovigliata una situazione di per sé non facile. Quanto ai motivi della mossa di Tria, non è difficile intuire la ragione: l’ex ministro non aveva mai pienamente condiviso la decisione di Luigi Di Maio di far scendere in campo lo Stato, per cui poco prima di lasciare la guida del ministero ha preferito prendere le distanze da un’operazione il cui esito è tuttora in stand byA complicare il negoziato c’è anche «il rischio di revoca dell’immunità Antitrust» negli Stati Uniti, si apprende sempre dalla lettera di Fs, «cui potrebbe incorrere la nuova Alitalia». Questo nodo è emerso con chiarezza solo a fine agosto «in conseguenza della bozza di decisione del Department of Transportation (Dot) americano, sei mesi dopo la decisione presa dallo stesso Dot di approvazione dell’alleanza sancita da Blue Skies alla quale Alitalia non prende parte direttamente». Dunque, potrebbe esserci il rischio per Alitalia di non «possa beneficiare per un periodo compreso tra 6 e 18 mesi dell’immunità Antitrust ai sensi della legge americana». Per questo si rende necessaria «l’individuazione di misure di mitigazione del rischio revoca».

Nonostante gli sforzi profusi anche durante agosto da Fs e Atlantia, i tempi per rifinire il piano industriale al fine di recepire il contributo del gruppo veneto alla stesura di un nuovo network, all’analisi delle iniziative sui costi e all’individuazione di altre zone di efficienza, specie su Fiumicino che è gestito da Adr, sono risultati dilatati. Il 5 settembre Atlantia, in una lettera a Fs, «ha infatti evidenziato l’esigenza di approfondire la negoziazione dei temi ancora aperti, relativi alla jv transatlantica, ritenendo a tal fine necessario un ulteriore periodo di trattative almeno fino alla fine di ottobre». Il salvataggio di Alitalia è dunque ancora sospeso considerato che la prima offerta presentata da Fs risale al 31 ottobre 2018, quindi la sesta proroga potrebbe cadere a un anno dall’inizio delle trattative. Eppure sono al lavoro i cantieri sul piano industriale, sulla disamina del term sheet comunicato da Alitalia in agosto che riassume i termini del futuro associate agreement tra Alitalia e la joint venture Blue Sky e le discussioni con Delta in relazione a possibili nuove condizioni più favorevoli per Alitalia e coerenti con il business plan. Per finire, Battisti rimarca di non assumersi responsabilità gestionale e finanziaria sui rami d’azienda «che resta in capo ai commissari» e sottolinea «che l’eventuale riallocazione dei possibili esuberi connessi all’operazione non è in alcun modo di competenza di Newco o dei suoi potenziali soci, ma dovrà essere gestita dalle istituzioni e dalla procedura mediante strumenti di mitigazione sociale». Questo significa che le ipotesi di far assorbire a Fs una parte del personale in eccedenza non possono essere più percorse e il governo dovrà attrezzarsi con ammortizzatori sociali da negoziare con i sindacati. Si apre un autunno caldo ad alta quota.

Il Messaggero
 

Paolo_61

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Perché non sono stupito? Cessato il rischio di revoca della concessione autorstradale è partito il liberi tutti.
 

Farfallina

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Perché non sono stupito? Cessato il rischio di revoca della concessione autorstradale è partito il liberi tutti.
Il rischio non è cessato, anzi è aumentato viste le posizione del m5s categorici a riguardo. E infatti Atlantia non sta battendo ciglio, anzi sta lavorando con FS e DL, nell'articolo si parla di un disimpegno di Tria (defenestrato nel nuovo governo) lasciando la patata bollente al suo successore. Lo stesso Battisti (la cui nomina fu una difficile trattativa fa 5s e lega) dovrà far pesare il proprio lavoro per non trovarsi messo alla porta al prossimo giro per soddisfare gli appetiti che come si sta vedendo sono mostruosi.
Difficile che il nuovo governo voglia riaprire una trattativa della quale è stata trovata difficilmente una quadra di massima con una operazione fra l'altro meno estrema di quello che le idee 5s potevano far pensare. Tantopiù che Calenda è uscito dal PD. Un correttivo che mi piacerebbe potrebbe essere un progressivo disimpegno dello Stato (almeno per la quota diretta) in modo da aprire ad una maggioranza privata nel prossimo futuro, di più dubito che i 5s potrebbero accettare.
 

leerit

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La richiesta delle rotte aggiuntive per il Nord America giace ancora sul tavolo di Delta: non sono 10, come ipotizzato da alcuni quotidiani, ma da 2 a un massimo di 3, sufficienti comunque a rallentare la stesura del piano. Il ministero dell’Economia, dove si è appena insediato Roberto Gualtieri, ha ribadito quello che era noto da tempo, e cioè che il suo ingresso nella newco a guida FS-Atlantia potrà avvenire solo in un secondo momento, quando sarà stato definito un piano industriale. A ballare, con le titubanze di via XX settembre, è una quota del 15% del capitale della nuova Alitalia, da coprire trasformando in azioni gli interessi sul doppio prestito ponte da 900 milioni di euro. Nel frattempo il Dipartimento del Tesoro statunitense è sotto assedio da parte di altri vettori contrari alla concessione dell’immunità antitrust a Delta e ai suoi partner nella nuova jv transatlantica Blue Sky, Alitalia compresa.

L’elenco potrebbe continuare, ma a spiegare il mancato decollo del salvataggio della compagnia bastano già queste prime 3 ragioni. E alla luce di questo, si comprende meglio anche perché Fs e Atlantia stiano alle costole di Delta, chiedendole di andare oltre il 10%, magari alleggerendo anche la quota dell’azionista pubblico più riottoso, il Mef. I dubbi di Giovanni Tria sono stati fatti propri dal successore Gualtieri. La questione è talmente aperta che fonti vicine al dossier non escludono che per sbloccare l’impasse siano Atlantia e Fs a dividersi tutta o in parte la quota del Tesoro. L’unico vincolo è che le partecipazioni dei 2 gruppi, che attualmente ammonterebbero al 37,5% ciascuno, siano sempre paritetiche. Al momento, però, una soluzione di questo tipo viene definita prematura.

Il nodo vero sono le rotte nordamericane. Il lungo raggio è il solo volano che può fare crescere i ricavi della compagnia. I risultati dei primi 9 mesi dell’anno sono trainati proprio dal l’incremento del fatturato (+4,7%) è dei passeggeri sulle rotte intercontinentali (+ 4%). Ad agosto i viaggiatori sono saliti a quasi 290mila, cifra mai raggiunta dalla compagnia negli ultimi 10 anni. Rispetto a Delta, Virgin e Air France-KLM , Alitalia sarà un partner marginale e a ingresso posticipato nella jv Blue Skies. La compagnia punta comunque a spuntare nuovi collegamenti da Roma per Atlanta, Boston e New York.

Insomma, Alitalia è ferma a terra. Il rinvio a fine ottobre deciso dal cda FS, in accordo con Atlantia , è una scelta obbligata, nonostante il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli avesse esordito chiedendo proprio di stare nei tempi, portando una proposta entro il 15 settembre. Dopo aver incontrato i 3 commissari straordinari, Daniele Discepolo, Enrico Laghi e Stefano Paleari, il nuovo titolare del Mise ha dovuto prendere atto della necessità di andare per l’ennesima volta ai supplementari. Domani si riunirà anche il cda di Atlantia .

Oggi intanto riprenderà il confronto con i sindacati al ministero del Lavoro. Il tema è l’estensione della cassa integrazione, ma i rappresentanti dei lavoratori chiedono un aggiornamento sul piano e la garanzia che non ci saranno esuberi. Uno sciopero è già stato proclamato per il 9 ottobre. (riproduzione riservata)

MF
 

Farfallina

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L'unico nuovo collegamento sarebbe quello per Atlanta.
Senza commento.
La questione è di peso all'interno dell'alleanza (dove puntano ad una JV AZ-DL sulla falsariga di quanto fece DL con VS) che è l'unico modo per sostenere il lungo raggio senza imponenti investimenti per sostenere nuove rotte e porterebbe un beneficio immediato ai conti.
Non starei dietro al toto rotte (che fra l'altro non è che si può inventare chissà che cosa perché devono pure avere un senso) pubblicate sui giornali.
 

FlyKing

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14 Aprile 2011
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Genova - LIMJ
Gia allungare in po la ORD e la YYZ sarebbero un successo...
Ma se le sospendono non è che, forse, in quei periodi, non riuscirebbero a riempirle?
Prima di lanciarsi in mirabolanti rotte intercontinentali, che richiedono investimenti (e perdite) ingenti nei primi anni di operatività, non sarebbe forse arrivato il momento di prendere a picconate il network a medio e corto raggio, al palo da almeno una 15ina d’anni?
 
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