https://www.startmag.it/smartcity/che-cosa-sta-succedendo-in-alitalia-sul-catering-di-bordo/
[h=1]Che cosa sta succedendo in Alitalia sul catering di bordo?[/h]Non conosco l'affidabilità della notizia, mi è apparsa sul feed di google
Uno scenario vecchio come il mondo, l'avrò visto visto almeno una mezza dozzina di volte quando quelli che fanno i contratti non hanno la più pallida idea di come funzioni l'operazione e non ascoltano chi, invece, sa.
Ricordo ancora con affetto il caso della Line Station XYZ (nomi nascosti per proteggere i cretini) in cui la manutenzione era fatta dalla compagnia ABC: ex monopolista, compagnia "di bandiera", dalle finanze sgangherate e dal management vecchio stampo ma con esperienza da vendere e in grado di andare "the extra mile". Costo annuo 100mila sacchi.
Arrivano i fenomeni di IAG e ordinano il passaggio al provider DEF, con cui hanno concordato un contratto da 50mila sacchi.
Seguono veementi proteste da parte di tutti - il capo, il responsabile d'area, io - su come DEF sia affidabile quanto l'alternatore di una Innocenti Elba dopo un temporale, sul fatto che il contratto negoziato sia 'tutto escluso', sul come ABC conosca i nostri aerei, e in particolare i motori RB211 e abbia personale esperto. Niente, 60 days notice e via tutti con DEF.
Nella prima settimana prendiamo 5mila sacchi di extra per: 1) top-up di azoto; 2) un cambio di equipaggiamento di bordo (bombola di ossigeno portatile vuota e un paio di estintori) 3) due call-out per potenziali problemi. Più 4 ritardi di più di 20 minuti. Uguale nelle settimane due e tre. Il direttore d'area deve andare in loco a supervisionare, con costi non quantificati. Un mese dopo ecco un lightning strike. DEF non ha l'equipaggiamento per un controllo, non ha un hangar, non ha niente. L'aereo rimane fermo 3 giorni finchè la compagnia ABC non viene contattata per supportare DEF. Costo totale: 250mila sacchi tra fermo dell'aereo e via dicendo. Il giorno dopo il rientro dell'aereo, in una riunione col direttore di Engineering dove i
kitammuort si lanciano come promesse elettorali, a DEF viene dato il 60 days notice e si ritorna da ABC, che nel frattempo chiede 120mila sacchi. Il fenomeno di IAG è ancora lí, purtroppo.