Leonardo esclude un interesse per Alitalia
Ma l'ad Profumo non chiude la porta a future acquisizioni a patto che non servano solo ad aumentare la mole del gruppo, quanto le capacità specifiche che si hanno su single tecnologie. Nasce la Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine | Leonardo, la Germania verso l'Eurofighter
Leonardo esclude un interesse per Alitalia, ma non chiude la porta a future acquisizioni a patto che non servano solo ad aumentare la mole del gruppo quanto le capacità specifiche che si hanno su single tecnologie. L'amministratore delegato, Alessandro Profumo, a margine della presentazione della Fondazione
Leonardo -Civiltà delle Macchine al Maxxi di Roma, ha affermato di "non vedere tanta matematica" in ipotesi di fusioni e aggregazioni che puntino ad aumentare solo le "dimensioni assolute" del gruppo, ma semmai in strategie volte a rafforzare "singole aree o capacità".
"La forza nel nostro mondo, nel mondo di difesa, aerospazio e sicurezza non è data dalle dimensioni assolute, ma dalle capacità specifiche che si hanno su single tecnologie, i singoli domini", ha spiegato Profumo. "Noi, ad esempio, negli elicotteri siamo una delle aziende più grandi al mondo, piuttosto che negli aerei da addestramento, piuttosto che nei sistemi radar e nell'elettronica per la difesa".
"Quindi non vedo tanto matematica di dimensioni assolute della società", ha rimarcato, "quanto di dimensioni su singole aree di professionalità e di capacità". D'altra parte
Leonardo in Italia genera solo il 14% del suo fatturato, l'86% lo fa al di fuori, in pratica è un'azienda con quattro mercati domestici: l'Italia, gli Stati Uniti, l'Inghilterra e la Polonia, "poi esportiamo in tutto il resto del mondo. Se prendiamo il più grande mercato singolo per noi sono gli Usa, siamo già una azienda globale", ha osservato ancora Profumo.
Nelle scorse settimane più volte si è parlato di un'aggregazione tra
Leonardo e
Fincantieri , ipotesi poi smentita dal governo, ma anche di un coinvolgimento del gruppo della Difesa nel dossier Alitalia. Su quest'ultima ipotesi profumo ha tagliato corto: "Non ne capirei il senso". Lo scorso 30 gennaio il premier, Giuseppe Conte, ha bollato come "destituita di ogni fondamento" l'ipotesi che il governo starebbe pensando alla creazione di un maxi polo della difesa e della cantieristica con una fusione tra
Fincantieri e
Leonardo . "Non stiamo pensando a nulla di tutto ciò. Non c'è nulla sul tavolo", aveva puntualizzato Conte.
Intanto il lancio della Fondazione
Leonardo -Civiltà delle Macchine segna un momento importante sia nella storia del gruppo, che lo scorso anno ha celebrato il suo settantesimo anniversario, "sia nel percorso di dialogo e reciproco confronto sviluppatosi nel nostro Paese tra industria e cultura, tra scienza e arte", ha sottolineato Profumo.
"L'impegno della Fondazione è di contribuire a un rinnovato umanesimo per la diffusione della conoscenza al servizio del nostro Paese e a beneficio di tutti", ha aggiunto il presidente della Fondazione, Luciano Violante. In particolare, la Fondazione punta a favorire il dialogo con la società civile, promuovere nei territori di riferimento la cultura industriale e di impresa, valorizzare il patrimonio culturale e museale e diffondere conoscenza.
A Piazza Affari al momento il titolo
Leonardo segna un +1,22% a 8,652 euro.
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