Alitalia : dalle origini alla nuova immagine, verso il 4 giugno


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Mi dicono, sorridendo sotto i baffi, che ci sono dettagli di rilievo che rendono la livrea una New livery senza dubbio alcuno.
 
Evoluzione della livrea Alitalia

L’Alitalia venne fondata il 16 settembre del 1946, ed iniziò le proprie attività di volo il 5 maggio del 1947, con il nome di Alitalia – Aerolinee Italiane Internazionali.
Il primo aereo a spiccare il volo con una livrea Alitalia fu un Fiat G.12 (I-DALH), con il nome di “Alcione” e ai comandi del Cpt. Virgilio Reinero, volando da Torino (dove venne prelevato l’aeroplano, presso la FIAT) a Roma Ciampino.

Prima livrea – Saetta

È opinione comunemente diffusa quella di ritenere la “pentagramma” come prima livrea Alitalia. In realtà il primo velivolo dell’Alitalia, il Fiat G.12 I-DALH, “indossava” la caratteristica livrea a “saetta” delle produzioni belliche italiane.
La base di colore del velivolo era il grigio argento, su cui veniva applicata la “saetta” blu, a partire dalla gondola del motore anteriore centrale, sino alla parte posteriore del velivolo, dove terminava in prossimità delle matricole di registrazione.
La livrea veniva detta a “saetta” in quanto in prossimità della cabina di pilotaggio la linea di colore blu (di doppio differente spessore) veniva “spezzata”, riprendendo ad unico spessore decrescente sino alla poppa.
Era presente e visibile lo storico marchio della freccia Alata, in due tonalità blu e azzurro, posto sia sul timone di coda che – di dimensione più piccola – nella parte anteriore sotto la cabina di pilotaggio (dove veniva indicato anche il nome dell’aereo, sotto il logo, in una curvatura semicircolare). La parte mobile del timone di coda ospitava invece una bandiera tricolore rettangolare, di dimensioni simili a quelle della freccia alata, con cui si allineava.
La scritta Alitalia occupava gran parte della parte centrale superiore della fusoliera, in un carattere senza grazie, abbinato alla scritta – sovrapposta su tre righe - Aerolinee Italiane Internazionali.
La matricola di registrazione, come d’uso all’epoca, era ad altissima visibilità, con caratteri enormi sulle ali (tra per semiala) e grandi nella parte posteriore, prima degli impennaggi.

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Fiat G. 12 I-DALH (fonte: wikipedia)

Una particolarità di questa prima livrea fu quella di essere utilizzata in una doppia e differente versione sul Fiat G. 12 e sul Savoia Marchetti SM.95.
Il 16 luglio dello stesso anno, infatti, Alitalia operò il suo primo volo internazionale, collegando Roma ad Oslo (trasportando l’equipaggio di una nave), utilizzando l’SM.95 I-DALM dal nome “Marco Polo”.
Anche questo aeroplano vestiva la livrea “saetta”, sebbene con la differenza di impiegare già la nuova scritta Alitalia realizzata secondo i canoni che prenderanno poi il nome di “pentagramma”.
La “saetta” dell’SM.82 si presentava diversa nella forma, essendo di unico spessore nella sua interezza, e la scritta Aerolinee Italiane Internazionali veniva posizionata al di sotto della “saetta”, in prossimità del portello d’accesso.

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Savoia Marchetti SM. 95 I-DALM, realizzato dai brevissimi grafici della Aviationgraphic (www.aviationgraphic.com)

Seconda livrea – Pentagramma – prima versione

La livrea “pentagramma” subisce alcune evoluzioni nel corso della sua storia, ed appare per la prima volta nella sua forma completa tra la fine del 1947 e l’inizio del 1948, in occasione della consegna dei primi Avro Lancastrian.
La livrea “pentagramma”, nella sua prima versione, si presentava come un insieme di cinque linee di eguale spessore, di cui le quattro superiori di colore azzurro e la quinta inferiore di colore blu scuro. Si sovrapponevano al colore argenteo o metallico dell’aereo, per tutta la lunghezza della fusoliera, sovrapponendosi alla fila dei finestrini e restringendosi poi “a freccia” nella parte anteriore.
Ogni aereo della flotta ne aveva di fatto una versione differente. Sul Lancastrian, ad esempio, nella parte anteriore dell’aereo, all’altezza della cabina di pilotaggio (al di sotto di questa), il logo della Freccia Alata si inseriva nel pentagramma spezzandolo momentaneamente. La scritta Alitalia, data la particolare forma dell’aereo (ricavato dal bombardiere Lancaster), veniva posta invece nella parte posteriore, prima della doppia deriva, che ospitava invece le bandiere tricolori.

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Avro Lancastrian I-DALR (fonte: Wwrgallery – www.wwrgallery.co.uk)

Sull’SM.95, che progressivamente assunse questa livrea così come i Fiat G.12, la “pentagramma”, presentava alcune varianti.
La parte anteriore non includeva la quinta riga bassa d colore blu scuro, sino al punto della “spezzatura” con l’inserimento del logo della Freccia Alata, che si accompagnava al nome dell’aereo inserito in un drappo bianco. La scritta Alitalia restava nella posizione originale centrale, e veniva poco dopo eliminata la scritta Aerolinee Italiane Internazionali, ridotta la dimensione della registrazione dell’aereo, a sua volta sovrastata dalla cheatline pentagramma sino al timone di coda, dove un piccolo sbuffo verso l’alto costituiva l’elemento antesignano di quella che poi diverrà la continuità di fusoliera dalla livrea Landor.
Il timone di coda restava invece invariato, ospitando in posizione centrale sia il logo della Freccia Alata che la bandiera italiana.

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Savoia Marchetti SM.95 I-DALL, chiamato anch’esso Marco Polo, come l’I-DALM (fonte www.airliner.narod.ru)

Sui Fiat G.12, invece, la livrea “pentagramma” andò a sovrapporsi ad una parziale revisione della “saetta”, lasciando nella parte centrale della fusoliera l’elemento a quattro righe azzurre, accompagnato da una sottostante quinta riga blu scura che dalla cabina di pilotaggio raggiungeva la parte posteriore, terminando in prossimità della registrazione.

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Fiat G.12 I-DALB (Fonte: Alenia Aermacchi, Auletta)


Seconda livrea – Pentagramma – seconda versione

La livrea “pentagramma” viene radicalmente trasformata, ed in un certo senso standardizzata, in occasione della consegna dei DC-3/C-47.
Il primo significativo cambiamento consiste nella trasformazione della cheatline, che viene ad essere rappresentata da due linee esterne di colore blu scuro, e da tre linee interne di colore azzurro, dando in tal modo un’ida più elegante e compatta del pentagramma.
La cheatline interessa tutta la fusoliera, restringendosi questa volta a freccia nella parte posteriore, sotto il timone di coda. La scritta Alitalia campeggia a caratteri ingranditi sulla parte superiore della fusoliera, che viene tuttavia dipinta con un fondo bianco, creando in tal modo una netta spezzatura con il colore metallo della parte inferiore.
La riga alta di colore blu scuro viene interrotta brevemente nella parte posteriore, includendola scritta Alitalia. Il timone di cosa è interamente bianco, e contiene la registrazione dell’aereo e la bandiera italiana, in forma rettangolare. Non c’è invece in questa prima variante il logo della Freccia Alata.

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Il DC-3 I-LIDA, in una immagine pittorica per Flight Simulator (fonte: www.mister-mac.it)

Non convince il management e i clienti la scomparsa della Freccia Alata, e viene quindi prodotta poco dopo una seconda variante, dove una importante modifica interessa la parte anteriore dell’aereo.
In prossimità del radome, la cheatline viene replicata una prima volta integralmente, ed una seconda parzialmente, andando a colmare l’intera porzione anteriore in un disegno più moderno ed armonico. Ricompare la Freccia Alata, sotto la cabina di pilotaggio.

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DC-3 I-LULA (fonte: www.delcampe.net)

DC-3 I-LORO (?) in un video d’epoca (fonte: Youtube)

Questa seconda variante della livrea venne quindi adottata anche sugli altri modelli progressivamente entrati in flotta, dai Convair CV 340 …

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CV-340, I-DOGI (fonte: Airliners.net, RAScholefield)

… i 440, …
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CV-440, I-DOVA (fonte: ?)

… i C-46 Commando, …
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C-46, I-SILA (fonte, www.zoggavia.com)

… e i DC-6.
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DC-6, I-DIMT (fonte: Robin A. Walker)

I DC-4 e i DC-7 presentarono invece livree ibride, con modelli aderenti a quelli della restante parte della flotta, ed altri caratterizzati dall’innovazione che accompagnerà poi l’ultima fase della “pentagramma”.
Sui DC-4 noleggiati in Irlanda, e poi nell’ultimo periodo di esercizio dei DC-7, la livrea presenterà le seguenti modifiche: cheatline unica, senza duplicazioni sul radome, cessazione dell’effetto “freccia” sulla coda, timone di coda interamente dipinto con un grande tricolore, scomparsa della Freccia Alata.

[IMG]http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/89/EI-APK_DC-4_Alitalia_(Aer_Turas)_LPL_05OCT67_(5562373158).jp g
Questo un DC-4 noleggiato da Aer Turas, l’EI-APK (fonte photobucket)

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E questo un DC-4 di proprietà, l’I-DALV, con la colorazione tradizionale (fonte: www.edcoatescollection.com)

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DC-7 nella livrea tradizionale (con pubblicità del modello di aereo), I-DUVB

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… e DC-7 con livrea ibrida dell’ultima fase del pentagramma, I-DUVE (fonte: wikipedia)

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Vickers Viscount, I-LIFE )fonte: dusinfo.net, Dietrich Eggert)

Con l’avvento del jet, ancora una volta assisteremo all’applicazione di livree ibride, con l’utilizzo di quella “vecchio stile” sul Caravelle …

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Caravelle, I-DABZ (fonte: Airliners.net, Dave Jones)

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… e di quelle nuove sul DC-8, come nel caso di questo DC-8/62, I-DIWY (fonte: Jetphotos.net, Bob Polaneczky)

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… e sul DC-9/30, qui l’I-DIZA (fonte: wikipedia).

Nelle ultime versioni della “pentagramma” si registravano differenze nel posizionamento dei nomi degli aerei (sopra la cheatline, vicino alla cabina di pilotaggio, per il Caravelle e i DC-8; dentro la riga blu inferiore, sotto la cabina di pilotaggio, per i DC-9), e sul DC-8 venne introdotta la pubblicità del modello all’interno della cheatline, nella parte posteriore.

Anche il progetto di acquisire i – mai realizzati – supersonici della Boeing, vedeva nelle pubblicità l’utilizzo della “pentagramma”

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Terza livrea – Landor

Con l’ingresso in fotta del Boeing B-747, arrivato il 13 maggio del 1970 (I-DEMA “Neil Armstrong”) ed entrato il servizio il 5 giugno dello stesso anno, viene presentata la nuova innovativa e straordinaria livrea di Alitalia.
Si tratta della celeberrima livrea Landor, realizzata dall’omonimo studio grafico di Los Angeles, e caratterizzata da una lunga cheatline verde scura che corre lungo tutta la fusoliera coprendo la linea dei finestrini, iniziando a “freccia” al di sotto della cabina di pilotaggio, e terminando con una curvatura verso l’alto in prossimità del timone di coda, che la unisce idealmente alla caratteristica A stilizzata tricolore.
Un particolare che accomunava i B-747, gli A-300, gli MD-11 e i DC-10 fu la scritta Alitalia in oro accanto ad ognuno dei portelloni, che non venne invece ripresa sui DC-8 e sui DC-9, e finì poi per essere eliminata anche dai primi.

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13 maggio 1970, il Jumbo arriva a Fiumicino

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B-747 I-DEME (fonte: Airliners.net, Alberto Storti)

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DC-10/30 I-DYNU (fonte: wikipedia)

Una variante della Landor Alitalia fu la seconda e terza livrea della sussidiaria ATI, la prima di colore blu e la seconda verde. La variante Ati prevedeva una cheatline leggermente rialzata rispetto a quella Alitalia.

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DC-9/32 I-RIZN, seconda livrea blu (fonte: forum.volabologna.it)

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DC-9/32 I-RIFV, terza livrea verde (fonte: Planespotters.net, Donato Bolelli)

La livrea Landor ha subito lievi modificazioni nel corso del tempo, che hanno riguardato il tipo di verde utilizzato (molto scuro nella prima versione, più chiaro nell’ultima), l’aggiunta o la rimozione di dettagli (come le scritte in oro sui widebody, le bandiere dell’Italia accanto alla registrazione, la scritta Team all’epoca della costituzione di Alitalia Team, ecc.).
Con l’ingresso di aerei di nuova generazione che montavano le winglet, su alcuni modelli venne applicata la A stilizzata all’interno della winglet, come nel caso dell’MD-11.

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MD-11 I-DIPU (fonte: Airliners.net, Carlos A. Morillo Doria)

Una caratteristica che ha accomunato quasi tutti gli aerei Alitalia con la livrea Landor è stata la scritta Alitalia sulle gondole dei motori, ad eccezione del DC-8, del DC-9, del B-727, dell’F-70 e dell’Emb-145.


Quarta livrea – Attuale

Nel 2006 viene introdotta una nuova livrea – quella attuale – realizzata sulla base di quella Landor.
I principali elementi di cambiamento sono rappresentati da un allungamento della A stilizzata di coda lungo la parte inferiore della fusoliera, e quindi dal posizionamento più in basso della cheatline, che passa oggi al di sotto della linea dei finestrini e termina prima della cabina di pilotaggio.
Anche la scritta Alitalia ha subito alcune modifiche, abbandonando il colore nero con interno rosso della A stilizzata, e passando al verde, con carattere smussato e leggermente orientato all’indietro.
Altro particolare della nuova livrea è la colorazione grigio chiara del parte bassa della fusoliera e delle gondole motore.
Con la nuova livrea sono state reintrodotte le scritte Alitalia (in verde e non più in oro) accanto ai primi due portelli d’accesso dei 777 e dei 330.

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B-777-200 I-DISA (fonte: Planespotters.net, Aldo Bidini)


… e adesso, che Dio ce la mandi buona!!!!!
 
Ultima modifica:
Molto interessante, anche se impreciso su alcuni dettagli. Il brand con la A è del 1969, ma forse qui facendo riferimento alle livree si dice un anno dopo. Troppo il là nel tempo comunque per poter mettere bocca, io sono nato molti, molti anni dopo :D
Quanto all'ultima, il ritocco del brand è del 2004 ma arrivato sugli aerei solo nel 2006 col primo MD80 ridipinto: in entrambi i casi è un'imprecisione dire che la livrea è opera della nuova AZ privata. CAI non ha mai messo mano alle livree.
 
Molto interessante, anche se impreciso su alcuni dettagli. Il brand con la A è del 1969, ma forse qui facendo riferimento alle livree si dice un anno dopo.
Che io ricordi, il primo aereo con la Landor è il 747-100 I-DEMA, che viene consegnato nel maggio del 1970.

Quanto all'ultima, il ritocco del brand è del 2004 ma arrivato sugli aerei solo nel 2006 col primo MD80 ridipinto: in entrambi i casi è un'imprecisione dire che la livrea è opera della nuova AZ privata. CAI non ha mai messo mano alle livree.
Corretto, qui ho sbagliato io. E' del 2006 l'impiego della nuova.
 
Davvero molto interessante,anche molto bello vedere la crescita di Alitalia non sotto l'aspetto economico, ma bensì sotto l'aspetto di livrea
 
Grazie per avermi fatto ripensare a ricordi d'infanzia (il DC 7, il Convair 340, il DC 8 e il Viscount, non il G 12 sia chiaro :) )!

I C 46 sono una novita'. Quando erano in linea ?
 
Che io ricordi, il primo aereo con la Landor è il 747-100 I-DEMA, che viene consegnato nel maggio del 1970.

Sì, infatti non contestavo, anzi ti davo ragione sulla livrea, io mi riferivo al cambio del brand.
Dal sito Alitalia Corporate:

La "A" stilizzata

Nel 1969 fu disegnato il nuovo marchio della Compagnia, che divenne nel corso degli anni una vera e propria icona distintiva dell’italianità.

Il logo risultò facilmente memorizzabile ed immediatamente associabile ad Alitalia grazie al forte impatto visivo della “A” stilizzata con i colori del tricolore e alla forma che si adatta perfettamente al timone dell’aereo.
 
Sì, infatti non contestavo, anzi ti davo ragione sulla livrea, io mi riferivo al cambio del brand.

Venne commissionato nel 1969 - immagino - ma il cambio del brand avvenne nel 1970, in occasione della presentazione del B-747 con la nuova livrea.
Ci sono in giro ancora immagini pittoriche del 747 AZ, dei primi mesi del '70, con la vecchia "pentagramma".
 
Venne commissionato nel 1969 - immagino - ma il cambio del brand avvenne nel 1970, in occasione della presentazione del B-747 con la nuova livrea.
Ci sono in giro ancora immagini pittoriche del 747 AZ, dei primi mesi del '70, con la vecchia "pentagramma".

Che ne sappia io, la commissione a Walter Landor è precedente, nata da una sorta di concorso nel 1967 e sfociata, come giustamente ricordi, nella prima applicazione su I-DEMA nel 1970.
 
Che ne sappia io, la commissione a Walter Landor è precedente, nata da una sorta di concorso nel 1967 e sfociata, come giustamente ricordi, nella prima applicazione su I-DEMA nel 1970.

Grazie, molto interessante. E si combina con una cosa che mi ricordo di aver letto da qualche parte, secondo cui il cambio di brand venne commissionato pensando ad un utilizzo sull'SST, che avrebbe segnato l'ingresso di AZ nell'era del supersonico, dovendo poi "ripiegare" sul maestoso 747.
 
Nicola, grazie per questa bella e dettagliatissima rassegna storica, hai tirato fuori delle gran chicche.

Propongo fissare il topic in evidenza, sarebbe un peccato se si perdesse nei meandri del forum
 
Grazie per l'illustrazione! Ignoravo che i DC9 fossero stati immessi in flotta con la vecchia livrea.
 
Ottimo excursus storico Nicola.
Per quanto riguarda la nuova che arriverà, credo che il sabbia-perlato sia molto fine e soprattutto vederlo dal vivo sarà senz'altro di più effetto.
 
Grazie, molto interessante. E si combina con una cosa che mi ricordo di aver letto da qualche parte, secondo cui il cambio di brand venne commissionato pensando ad un utilizzo sull'SST, che avrebbe segnato l'ingresso di AZ nell'era del supersonico, dovendo poi "ripiegare" sul maestoso 747.

La fine degli anni '60 fu un contesto storico molto particolare, in cui la democratizzazione del trasporto aereo impose alle compagnie una rivisitazione globale dei propri stilemi e della propria riconoscibilità in un mercato sempre più globale.
Da un lato la corsa al supersonico imponeva livree estremamente pulite e prevalentemente bianche, per una serie di ragioni tecniche correlate agli attriti a tali velocità, dall'altro spostava il centro di riconoscibilità dell'aereo dalla fusoliera alla coda. Non è un caso che le due compagnie attive per oltre trent'anni nei viaggi supersonici abbiano introdotto nuove livree (la code-barre per Air France e la Landor per British) proprio in occasione dell'entrata in servizio dei rispettivi Concorde.
Altra questione non trascurabile fu che, una volta nominato come Landor Associated come studio commissionato per lo sviluppo del nuovo brand, questo condusse uno studio nei principali mercati serviti dall'Alitalia del tempo ed emerse che l'immagine percepita dalla clientela era quella di una piccola compagnia domestica, il che si scontrava con la realtà della compagnia di quegli anni.
Questo portò allo sviluppo di un brand forte e facilmente riconoscibile, oltre che progettato per adattarsi agevolmente alla flotta in servizio e in ordine al tempo, senza particolari storpiature.

Ps: perdona la divagazione e complimenti anche da parte mia per il post
 
Stato
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