Evoluzione della livrea Alitalia
L’Alitalia venne fondata il 16 settembre del 1946, ed iniziò le proprie attività di volo il 5 maggio del 1947, con il nome di Alitalia – Aerolinee Italiane Internazionali.
Il primo aereo a spiccare il volo con una livrea Alitalia fu un Fiat G.12 (I-DALH), con il nome di “Alcione” e ai comandi del Cpt. Virgilio Reinero, volando da Torino (dove venne prelevato l’aeroplano, presso la FIAT) a Roma Ciampino.
Prima livrea – Saetta
È opinione comunemente diffusa quella di ritenere la “pentagramma” come prima livrea Alitalia. In realtà il primo velivolo dell’Alitalia, il Fiat G.12 I-DALH, “indossava” la caratteristica livrea a “saetta” delle produzioni belliche italiane.
La base di colore del velivolo era il grigio argento, su cui veniva applicata la “saetta” blu, a partire dalla gondola del motore anteriore centrale, sino alla parte posteriore del velivolo, dove terminava in prossimità delle matricole di registrazione.
La livrea veniva detta a “saetta” in quanto in prossimità della cabina di pilotaggio la linea di colore blu (di doppio differente spessore) veniva “spezzata”, riprendendo ad unico spessore decrescente sino alla poppa.
Era presente e visibile lo storico marchio della freccia Alata, in due tonalità blu e azzurro, posto sia sul timone di coda che – di dimensione più piccola – nella parte anteriore sotto la cabina di pilotaggio (dove veniva indicato anche il nome dell’aereo, sotto il logo, in una curvatura semicircolare). La parte mobile del timone di coda ospitava invece una bandiera tricolore rettangolare, di dimensioni simili a quelle della freccia alata, con cui si allineava.
La scritta Alitalia occupava gran parte della parte centrale superiore della fusoliera, in un carattere senza grazie, abbinato alla scritta – sovrapposta su tre righe - Aerolinee Italiane Internazionali.
La matricola di registrazione, come d’uso all’epoca, era ad altissima visibilità, con caratteri enormi sulle ali (tra per semiala) e grandi nella parte posteriore, prima degli impennaggi.
Fiat G. 12 I-DALH (fonte: wikipedia)
Una particolarità di questa prima livrea fu quella di essere utilizzata in una doppia e differente versione sul Fiat G. 12 e sul Savoia Marchetti SM.95.
Il 16 luglio dello stesso anno, infatti, Alitalia operò il suo primo volo internazionale, collegando Roma ad Oslo (trasportando l’equipaggio di una nave), utilizzando l’SM.95 I-DALM dal nome “Marco Polo”.
Anche questo aeroplano vestiva la livrea “saetta”, sebbene con la differenza di impiegare già la nuova scritta Alitalia realizzata secondo i canoni che prenderanno poi il nome di “pentagramma”.
La “saetta” dell’SM.82 si presentava diversa nella forma, essendo di unico spessore nella sua interezza, e la scritta Aerolinee Italiane Internazionali veniva posizionata al di sotto della “saetta”, in prossimità del portello d’accesso.
Savoia Marchetti SM. 95 I-DALM, realizzato dai brevissimi grafici della Aviationgraphic (
www.aviationgraphic.com)
Seconda livrea – Pentagramma – prima versione
La livrea “pentagramma” subisce alcune evoluzioni nel corso della sua storia, ed appare per la prima volta nella sua forma completa tra la fine del 1947 e l’inizio del 1948, in occasione della consegna dei primi Avro Lancastrian.
La livrea “pentagramma”, nella sua prima versione, si presentava come un insieme di cinque linee di eguale spessore, di cui le quattro superiori di colore azzurro e la quinta inferiore di colore blu scuro. Si sovrapponevano al colore argenteo o metallico dell’aereo, per tutta la lunghezza della fusoliera, sovrapponendosi alla fila dei finestrini e restringendosi poi “a freccia” nella parte anteriore.
Ogni aereo della flotta ne aveva di fatto una versione differente. Sul Lancastrian, ad esempio, nella parte anteriore dell’aereo, all’altezza della cabina di pilotaggio (al di sotto di questa), il logo della Freccia Alata si inseriva nel pentagramma spezzandolo momentaneamente. La scritta Alitalia, data la particolare forma dell’aereo (ricavato dal bombardiere Lancaster), veniva posta invece nella parte posteriore, prima della doppia deriva, che ospitava invece le bandiere tricolori.
Avro Lancastrian I-DALR (fonte: Wwrgallery –
www.wwrgallery.co.uk)
Sull’SM.95, che progressivamente assunse questa livrea così come i Fiat G.12, la “pentagramma”, presentava alcune varianti.
La parte anteriore non includeva la quinta riga bassa d colore blu scuro, sino al punto della “spezzatura” con l’inserimento del logo della Freccia Alata, che si accompagnava al nome dell’aereo inserito in un drappo bianco. La scritta Alitalia restava nella posizione originale centrale, e veniva poco dopo eliminata la scritta Aerolinee Italiane Internazionali, ridotta la dimensione della registrazione dell’aereo, a sua volta sovrastata dalla cheatline pentagramma sino al timone di coda, dove un piccolo sbuffo verso l’alto costituiva l’elemento antesignano di quella che poi diverrà la continuità di fusoliera dalla livrea Landor.
Il timone di coda restava invece invariato, ospitando in posizione centrale sia il logo della Freccia Alata che la bandiera italiana.
Savoia Marchetti SM.95 I-DALL, chiamato anch’esso Marco Polo, come l’I-DALM (fonte
www.airliner.narod.ru)
Sui Fiat G.12, invece, la livrea “pentagramma” andò a sovrapporsi ad una parziale revisione della “saetta”, lasciando nella parte centrale della fusoliera l’elemento a quattro righe azzurre, accompagnato da una sottostante quinta riga blu scura che dalla cabina di pilotaggio raggiungeva la parte posteriore, terminando in prossimità della registrazione.
Fiat G.12 I-DALB (Fonte: Alenia Aermacchi, Auletta)
Seconda livrea – Pentagramma – seconda versione
La livrea “pentagramma” viene radicalmente trasformata, ed in un certo senso standardizzata, in occasione della consegna dei DC-3/C-47.
Il primo significativo cambiamento consiste nella trasformazione della cheatline, che viene ad essere rappresentata da due linee esterne di colore blu scuro, e da tre linee interne di colore azzurro, dando in tal modo un’ida più elegante e compatta del pentagramma.
La cheatline interessa tutta la fusoliera, restringendosi questa volta a freccia nella parte posteriore, sotto il timone di coda. La scritta Alitalia campeggia a caratteri ingranditi sulla parte superiore della fusoliera, che viene tuttavia dipinta con un fondo bianco, creando in tal modo una netta spezzatura con il colore metallo della parte inferiore.
La riga alta di colore blu scuro viene interrotta brevemente nella parte posteriore, includendola scritta Alitalia. Il timone di cosa è interamente bianco, e contiene la registrazione dell’aereo e la bandiera italiana, in forma rettangolare. Non c’è invece in questa prima variante il logo della Freccia Alata.
Il DC-3 I-LIDA, in una immagine pittorica per Flight Simulator (fonte:
www.mister-mac.it)
Non convince il management e i clienti la scomparsa della Freccia Alata, e viene quindi prodotta poco dopo una seconda variante, dove una importante modifica interessa la parte anteriore dell’aereo.
In prossimità del radome, la cheatline viene replicata una prima volta integralmente, ed una seconda parzialmente, andando a colmare l’intera porzione anteriore in un disegno più moderno ed armonico. Ricompare la Freccia Alata, sotto la cabina di pilotaggio.
DC-3 I-LULA (fonte:
www.delcampe.net)
DC-3 I-LORO (?) in un video d’epoca (fonte: Youtube)
Questa seconda variante della livrea venne quindi adottata anche sugli altri modelli progressivamente entrati in flotta, dai Convair CV 340 …
CV-340, I-DOGI (fonte: Airliners.net, RAScholefield)
… i 440, …
CV-440, I-DOVA (fonte: ?)
… i C-46 Commando, …
C-46, I-SILA (fonte,
www.zoggavia.com)
… e i DC-6.
http://www.abpic.co.uk/images/images/1036682M.jpg[IMG]
DC-6, I-DIMT (fonte: Robin A. Walker)
I DC-4 e i DC-7 presentarono invece livree ibride, con modelli aderenti a quelli della restante parte della flotta, ed altri caratterizzati dall’innovazione che accompagnerà poi l’ultima fase della “pentagramma”.
Sui DC-4 noleggiati in Irlanda, e poi nell’ultimo periodo di esercizio dei DC-7, la livrea presenterà le seguenti modifiche: cheatline unica, senza duplicazioni sul radome, cessazione dell’effetto “freccia” sulla coda, timone di coda interamente dipinto con un grande tricolore, scomparsa della Freccia Alata.
[IMG]http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/89/EI-APK_DC-4_Alitalia_(Aer_Turas)_LPL_05OCT67_(5562373158).jp g
Questo un DC-4 noleggiato da Aer Turas, l’EI-APK (fonte photobucket)
E questo un DC-4 di proprietà, l’I-DALV, con la colorazione tradizionale (fonte:
www.edcoatescollection.com)
DC-7 nella livrea tradizionale (con pubblicità del modello di aereo), I-DUVB
… e DC-7 con livrea ibrida dell’ultima fase del pentagramma, I-DUVE (fonte: wikipedia)
Vickers Viscount, I-LIFE )fonte: dusinfo.net, Dietrich Eggert)
Con l’avvento del jet, ancora una volta assisteremo all’applicazione di livree ibride, con l’utilizzo di quella “vecchio stile” sul Caravelle …
Caravelle, I-DABZ (fonte: Airliners.net, Dave Jones)
… e di quelle nuove sul DC-8, come nel caso di questo DC-8/62, I-DIWY (fonte: Jetphotos.net, Bob Polaneczky)
… e sul DC-9/30, qui l’I-DIZA (fonte: wikipedia).
Nelle ultime versioni della “pentagramma” si registravano differenze nel posizionamento dei nomi degli aerei (sopra la cheatline, vicino alla cabina di pilotaggio, per il Caravelle e i DC-8; dentro la riga blu inferiore, sotto la cabina di pilotaggio, per i DC-9), e sul DC-8 venne introdotta la pubblicità del modello all’interno della cheatline, nella parte posteriore.
Anche il progetto di acquisire i – mai realizzati – supersonici della Boeing, vedeva nelle pubblicità l’utilizzo della “pentagramma”
Terza livrea – Landor
Con l’ingresso in fotta del Boeing B-747, arrivato il 13 maggio del 1970 (I-DEMA “Neil Armstrong”) ed entrato il servizio il 5 giugno dello stesso anno, viene presentata la nuova innovativa e straordinaria livrea di Alitalia.
Si tratta della celeberrima livrea Landor, realizzata dall’omonimo studio grafico di Los Angeles, e caratterizzata da una lunga cheatline verde scura che corre lungo tutta la fusoliera coprendo la linea dei finestrini, iniziando a “freccia” al di sotto della cabina di pilotaggio, e terminando con una curvatura verso l’alto in prossimità del timone di coda, che la unisce idealmente alla caratteristica A stilizzata tricolore.
Un particolare che accomunava i B-747, gli A-300, gli MD-11 e i DC-10 fu la scritta Alitalia in oro accanto ad ognuno dei portelloni, che non venne invece ripresa sui DC-8 e sui DC-9, e finì poi per essere eliminata anche dai primi.
13 maggio 1970, il Jumbo arriva a Fiumicino
B-747 I-DEME (fonte: Airliners.net, Alberto Storti)
DC-10/30 I-DYNU (fonte: wikipedia)
Una variante della Landor Alitalia fu la seconda e terza livrea della sussidiaria ATI, la prima di colore blu e la seconda verde. La variante Ati prevedeva una cheatline leggermente rialzata rispetto a quella Alitalia.
DC-9/32 I-RIZN, seconda livrea blu (fonte: forum.volabologna.it)
DC-9/32 I-RIFV, terza livrea verde (fonte: Planespotters.net, Donato Bolelli)
La livrea Landor ha subito lievi modificazioni nel corso del tempo, che hanno riguardato il tipo di verde utilizzato (molto scuro nella prima versione, più chiaro nell’ultima), l’aggiunta o la rimozione di dettagli (come le scritte in oro sui widebody, le bandiere dell’Italia accanto alla registrazione, la scritta Team all’epoca della costituzione di Alitalia Team, ecc.).
Con l’ingresso di aerei di nuova generazione che montavano le winglet, su alcuni modelli venne applicata la A stilizzata all’interno della winglet, come nel caso dell’MD-11.
MD-11 I-DIPU (fonte: Airliners.net, Carlos A. Morillo Doria)
Una caratteristica che ha accomunato quasi tutti gli aerei Alitalia con la livrea Landor è stata la scritta Alitalia sulle gondole dei motori, ad eccezione del DC-8, del DC-9, del B-727, dell’F-70 e dell’Emb-145.
Quarta livrea – Attuale
Nel 2006 viene introdotta una nuova livrea – quella attuale – realizzata sulla base di quella Landor.
I principali elementi di cambiamento sono rappresentati da un allungamento della A stilizzata di coda lungo la parte inferiore della fusoliera, e quindi dal posizionamento più in basso della cheatline, che passa oggi al di sotto della linea dei finestrini e termina prima della cabina di pilotaggio.
Anche la scritta Alitalia ha subito alcune modifiche, abbandonando il colore nero con interno rosso della A stilizzata, e passando al verde, con carattere smussato e leggermente orientato all’indietro.
Altro particolare della nuova livrea è la colorazione grigio chiara del parte bassa della fusoliera e delle gondole motore.
Con la nuova livrea sono state reintrodotte le scritte Alitalia (in verde e non più in oro) accanto ai primi due portelli d’accesso dei 777 e dei 330.
B-777-200 I-DISA (fonte: Planespotters.net, Aldo Bidini)
… e adesso, che Dio ce la mandi buona!!!!!