Alla fine, ricapitolando, quanti sono i giocatori palesi e occulti a quel tavolo di poker?Ma sta cosa delle Poste trova conferme ?
Alla fine, ricapitolando, quanti sono i giocatori palesi e occulti a quel tavolo di poker?Ma sta cosa delle Poste trova conferme ?
Non hai capito. La crisi di AZ è sicuramente più vecchia delle low cost e anche di me, ma l'aver loro regalato il mercato interno (oltre all'inevitabile liberalizzazione dei voli internazionali UE) è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, tanto è vero che la fase più "acuta" della crisi è iniziata circa un decennio fa, in concomitanza con le prime basi italiane e relativi regali alle low cost (una in particolare, l'altra almeno non munge contributi pubblici).da quanti anni è che AZ è in crisi,che non produce utili,che gli italiani ripiananno puntualmente il debito.....e da quanti anni è che le low cost hanno basi in Italia?
Concordo, AF si trova incastrata nella situazione, non riesce a prendersela alle condizioni che è in grado di offrire, non può perdere il mercato italiano come rischia in caso di default, così prendono tempo in attesa di tempi migliori.Scusa, mi sono espresso male. Perché dovrebbero votare a favore di un aumento di capitale che di fatto rende inscalabile AZ? Probabilmente perché sono state fatte balenare alternative ancora peggiori per loro.
Grande President,Al momento volendo fare una lista di tutte le voci smentite e non smentite dell'ultimo mese :
Air France
Aeroflot
Etihad
Lufthansa
Cassa Depositi Prestiti
Aumento di capitale Soci + Liquidità dalla banche
Poste Italiane
FS
Grande President,
io pero' avevo detto anche L'Air Niugini!!
non puoi sminuirmi cosi' davanti a tutto il forum......
;-)
Con linate aperto AZ ha fatto bene ad andarsene, come bene ha fatto LH e come farebbe qualunque compagnia aerea sana di mente che non voglia perdere soldi.il traffico è crollato perché AZ se ne è andata, ha voluto tornare nell'ubbe naturale e si vedono i risultati,
Non capisco perché l'ENAC , nel rispetto della normativa, non abbia dato ad AZ una "licenza provvisoria di Esercizio".[h=1]Alitalia, L'Enac: "Situazione difficile,
ma nessun sintomo che la compagnia si fermi"[/h]
Quoto strainpieno.Veolia, ma bisogna sempre sperare in un futuro migliore ed in un cambiamento e darsi da fare nel limite del possibile. Altrimenti o si emigra e si fa un suicidio collettivo perché constatare che tutto fa schifo non serve a nulla. Perché a parole sia tutti bravi,ma poi nei fatti siamo tutti capitani coraggiosi,ognuno nel proprio orticello.
La mia speranza è che ogni giorno più italiani escano dalla logica dell'essere più furbi degli altri e si possano veramente cambiare le cose.
Grazie mille.aggiungo Air Niugini , rivelazione di un rispettabile forumista di AC
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AZ se ne è andata perché non poteva fare diversamente, MXP e Milano hanno perso un'occasione di dimostrarsi valore aggiunto. a parità di logiche,perché AZ a MXP veniva trattata a pesci in faccia e munta a più non posso, sono giustamente tornati a Roma.il traffico è crollato perché AZ se ne è andata, ha voluto tornare nell'ubbe naturale e si vedono i risultati, poi concordo con Veolia si fa un dramma nazionale di qualcosa che ormai non è nazionale. se i turisti vogliono venire in Italia, a farsi spennare, lo faranno anche senza AZ
A quanto hanno dichiarato, è perchè deve sussistere anche un'altra condizione, un blocco dell'attività tecnico operativa.Non capisco perché l'ENAC , nel rispetto della normativa, non abbia dato ad AZ una "licenza provvisoria di Esercizio".
forse perchè sanno che per domani è finita la telenovela .. come .. chi lo sa ..Non capisco perché l'ENAC , nel rispetto della normativa, non abbia dato ad AZ una "licenza provvisoria di Esercizio".
Ma tra l'altro non stavano pensando di dare via Mistral pochi mesi fa?Si tratta di una realtà consolidata nei cieli e che può contare su una flotta di 6 Boeing 737. Un operatore versatile che oltre a trasportare pacchi, corrispondenze e merci nelle ore notturne, di giorno muove passeggeri in collaborazione con i tour operator verso le destinazioni tipiche del medio raggio: Mar Rosso, capitali europee, mete di pellegrinaggio, Grecia, Turchia e Israele. Non solo. A differenza dell’ex compagnia di bandiera la Air Mistral ha i conti a posto.
Gli Italiani sarebbe ora che si dessero una mossa, quando tutti passeremo dalle parole ai fatti le cose cambieranno veramente. Ma è più semplice lamentarsi e continuare a fare i capitani coraggiosi nei propri orticelli. Ovviamente è un discorso in generale.Quoto strainpieno.
Ma non puoi piu' chidere sacrifici fiscali al paese moribondo continuando a propinare servizi scadentissimi, gestiti da amici parenti e clienti
Della Valle ha ragione, gli italiani sono fin troppo buoni
è vero quello che dici pero' per la Spagna essendo "sbilanciata" geograficamente l'estremo oriente non è mai stato importante e facilmente raggiungibilee quindi IB si è perso la parte piu' succulenta del traffico, anche l'Italia è "sfigata" geograficamente fino a non molte tempo fa per fare un PMO MIL dovevi farti 20 ore e piu ' di treno o farti dissanguare da AZ, con le low cost adesso puoi anche andare a trovare mammà ogni fine settimana, poi scusa pur con qualche scricchiolio non puoi paragonare il servizio di AF e LH paragonato ad AZ o IB senza dimenticare che Germania e Francia sono due potenze economiche, la Francia un po' meno, dulcis in fundo ritorniamo sempre li' sia IB che AZ hanno il "cuore" nella capitale ma il business è a Mil e a BCNNon hai capito. La crisi di AZ è sicuramente più vecchia delle low cost e anche di me, ma l'aver loro regalato il mercato interno (oltre all'inevitabile liberalizzazione dei voli internazionali UE) è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, tanto è vero che la fase più "acuta" della crisi è iniziata circa un decennio fa, in concomitanza con le prime basi italiane e relativi regali alle low cost (una in particolare, l'altra almeno non munge contributi pubblici).
Sicuramente, ripeto, questa non è l'unica ragione: va aggiunta a manager incompetenti, servizio non sempre all'altezza dei concorrenti, piani flotta e destinazioni sbagliate, sistema aeroportuale da terzo mondo, occasioni gettate al vento (KLM)...
Resta il fatto che, stranamente, nei paesi in cui le low cost non sono così agevolate come da noi, i vettori nazionali godono di buona salute, al netto delle inevitabili ristrutturazioni cicliche (es. Francia, Germania e in parte UK).
Dove le low cost hanno in mano la maggioranza del mercato, i vettori nazionali fronteggiano crisi strutturali (es. Italia, Spagna).
Siamo sicuri che i vettori nazionali fronteggino crisi strutturali perché le low cost hanno in mano la maggioranza del mercato, e non il contrario? Cioè che le low cost hanno in mano il mercato perché i vettori nazionali fronteggiano crisi strutturali?Dove le low cost hanno in mano la maggioranza del mercato, i vettori nazionali fronteggiano crisi strutturali (es. Italia, Spagna).
E' esattamente il contrario. Gli stati che hanno reso forti le rispettive compagnie di bandiera, hanno creato un argine naturale ad una eccessiva espansione delle LC. Comunque se siamo qui a lamentarci dei milioni versati alle LC, dimenticando i miliardi versati nel tempo ad AZ, significa che non abbiamo davvero capito nulla e che ci ostiniamo a vedere solo una piccola parte della realtà per giustificare un fallimento gestionale che ha radici tutte italiche. Almeno siamo onesti con noi stessi evitando di attaccarci alla pagliuzza per ignorare la trave. Se AZ avesse messo a frutto tutti i finanziamenti che ha ricevuto nel tempo, oggi potrebbe rivaleggiare con EK.Dove le low cost hanno in mano la maggioranza del mercato, i vettori nazionali fronteggiano crisi strutturali (es. Italia, Spagna).
Pienamente d'accordo.Siamo sicuri che i vettori nazionali fronteggino crisi strutturali perché le low cost hanno in mano la maggioranza del mercato, e non il contrario? Cioè che le low cost hanno in mano il mercato perché i vettori nazionali fronteggiano crisi strutturali?
British Airways e Lufthansa hanno sofferto una concorrenza agguerrita da parte di low cost di vario tipo, da Ryanair ad Air Berlin, da Easyjet a Wizzair: si sono ristrutturate, sono cambiate e oggi convivono con le low cost, costringendone più di una a battere in ritirata (FR ha ridotto in varie basi inglesi). Iberia e Alitalia sono i vettori che meno sono cambiati nel corso degli anni, che non hanno saputo risolvere i problemi legati al costo del lavoro, all'efficienza delle operazioni, e che non hanno saputo emanciparsi dalle proprie cash cow: arroccate l'una sul ponte aereo MAD-BCN l'altra su quello FCO-LIN, quando vacche hanno finito il latte le compagnie si sono ritrovate senza una strategia. Le low cost hanno avuto il sopravvento nel mercato nazionale italiano anche per colpa del monopolio LIN-FCO, della continuità territoriale verso la Sardegna, e di tutto quanto è stato fatto per cercare di congelare il mercato del trasporto aereo in Italia.