Aeroporti. Masini (Aeradria): collaborazione Rimini e Forlì sarebbe vantaggiosaAeroporti in rosso, Pdl insorge: 'Rimini non paghi i debiti di Forlì'
Il consigliere regionale berlusconiano Marco Lombardi si scaglia contro i piani per accorpare il 'Ridolfi' e il 'Fellini': "Perderebbero il lavoro i dipendenti dello scalo di Rimini e Forlì"
Forlì, 10 settembre 2010 - “L’aeroporto di Forlì è una anomalia creata e poi abbandonata dalla politica bolognese e per questo continua a produrre ingenti perdite. Fonderlo con Rimini significherebbe provare a far pagare a Rimini i debiti di Forlì con l’unico risultato di provocare la chiusura di entrambi gli scali”.
Marco Lombardi, consigliere regionale del Pdl riminese, torna a scagliarsi contro i piani per accorpare il “Ridolfi” e il “Fellini”. Il berlusconiano parla a proposito di “fusioni imposte dal ‘partito’ senza nessun riferimento al mercato”, citando un precedente: “L’operazione Firmatour si rivelò un tale fallimento che la sinistra, per curarsi le ferite, ha invocato per l’ennesima volta il soccorso rosso delle cooperative di Reggio Emilia mentre gli operatori privati di Pa sono dovuti andare in tasca per ripianare i debiti”.
Tornando alle piste di decollo, Lombardi immagina che in caso di fusione “non solo vi sarebbero disagi per i passeggeri che non si troverebbero piu’ un aeroporto sotto casa, ma perderebbero il lavoro sia i dipendenti di Rimini che di Forli’”. Quale la ricetta allora? Il pidiellino riminese invoca “una strategia indirizzata dal mercato e non dalla politica”, che “consentirebbe di proseguire nel rilancio dell’aeroporto di Rimini, con indubbi vantaggi per gli utenti dell’intera Romagna, e con la possibilità di occupare il personale eventualmente in esubero da Forli’”. In tutto questo, rimarca Lombardi, le preoccupazioni dei forlivesi a una “collocazione d’eccellenza” sono “legittime e condivisibili, noi possiamo sostenerle attraverso il Piano Territoriale Regionale”.
http://www.ilrestodelcarlino.it/forli/politica/2010/09/10/382609-aeroporti_rosso_insorge.shtml
Un'area vasta non sanitaria ma degli aeroporti. L'idea, avanzata dal presidente delle provincia della provincia di Forlì Cesena, fa discutere anche se non si tratta di una novità assoluta. Intanto l'aeroporto di Rimini continua il suo 2010 di crescita con un mese di agosto che conferma il buon andamento estivo.
RIMINI | 11 settembre 2010 | L'aeroporto Fellini di Rimini conferma anche ad agosto il trend di crescita del 2010, sfiorando i 90mila passeggeri, più 31% sull'agosto scorso che, nonostante la crisi, aveva segnato buoni risultati. A fine anno lo scalo, dove anche oggi c'era parecchio movimento, dovrebbe raggiungere i 550mila passeggeri. Nel 2009 erano stati 380mila. Accantonando però i numeri, a tenere banco in questi giorni è l'idea avanzata dal presidente della provincia di Forlì Cesena, Massimo Bulbi, che in un intervista al Corriere Romagna ha ipotizzato la realizzazione di una sorta di Area Vasta degli aeroporti per unire Rimini e Forlì creando un solo scalo con due piste. Un'idea che fa discutere anche se non si tratta di una novità assoluta. "Due anni fa - racconta Massimo Masini, presidente Aeradria, ai microfoni di IcaroTv - avevamo sottoscritto un accordo con la società di gestione dello scalo di Forlì che poi il comune forlivese, secondo me sbagliando, bloccò. Io sono ancora convinto che la collaborazione tra i due aeroporti si utile per coordinare meglio l'attività commerciale, per condividere una serie di attività e di spese come quelle di manutenzione, gestione del personale e acquisto dei mezzi. Per non parlare del fatto che verrebbe meno la concorrenza sfrenata degli ultimi anni che finisce per favorire solo tour operator e compagnie aeree."
Secondo Masini per rendere la discussione concreta bisognerebbe ripartire dal protocollo d'intesa già sottoscritto due anni fa. A preoccupare molti è però l'idea di una fusione tra le società di gestione, visto il grave buco di bilancio del Ridolfi. Sul tema ieri ha espresso le sue perplessità il consigliere regionale del PdL Lombardi secondo cui un'eventuale fusione significherebbe far pagare a Rimini i debiti di Forlì col risultato di far chiudere entrambi gli scali.
Forse però parlare di fusione è ancora prematuro. "Gli sviluppi futuri degli assetti societari - spiega ancora Masini - non competono agli organi gestionali e inoltre presuppongono un ragionamento da posticipare un po' più in là nel tempo".
Newsrimini.it
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