Thread Linate & Malpensa dal 16 maggio


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Ognuno raccoglie dove meglio crede. Le info sui risultati non brillanti di LHI su questo forum, mi spiace ma ho la certezza che non siano vere, ripeto certezza mia personale dovuto ad informazioni che ritengo affidabili al 100%, ritenevo solo il caso di dirlo, poi come ho gia' detto, ci si puo' orientare come meglio si crede. ;)
 
Non è questione di credere "a ciò che meglio si confà al suo ego". Piuttosto di raccogliere una serie di confidenze fatte da persone che hanno solo da perdere dai risultati non brillanti di LHI. Vedi tu.
ieri LHI ha 'battezzato' il 4o aereo a MXP e la responsabile ha detto che assumeranno 200 persone tra piloti e aa/vv e che nel giro di 3 mesi avranno il certificato di operatore aereo.....fonte La Provincia
 
ieri LHI ha 'battezzato' il 4o aereo a MXP e la responsabile ha detto che assumeranno 200 persone tra piloti e aa/vv e che nel giro di 3 mesi avranno il certificato di operatore aereo.....fonte La Provincia
Fa parte di un business plan noto da mesi. Non capisco quindi il nesso con il fatto che per adesso i risultati reali siano sotto le aspettative.
 
LUFTHANSA ITALIA: ASSUME 200 PERSONE SU MALPENSA

(ASCA) - Roma, 27 mag - Lufthansa Italia ha annunciato oggi l'assunzione di nuovo personale, circa 200 dipendenti, per garantire l'efficienza operativa di Lufthansa Italia.

Assistenti di volo che parlano italiano stanno gia' lavorando provvisoriamente per Lufthansa Italia al fine di far sentire a proprio agio i passeggeri. Assumere piloti e personale di bordo italiani rappresenta un ulteriore passo verso la creazione di una compagnia italiana e si propone di sottolineare ulteriormente ''l'Italianita''' di Lufthansa Italia.

''Siamo molto lieti di essere in grado di offrire circa 200 nuove posizioni lavorative nell'area di Milano, nonostante il difficile periodo economico. Il Gruppo Lufthansa e' riconosciuto quale azienda affidabile e solida che offre interessanti posizioni con grandi prospettive oggi e anche in futuro - ha affermato Heike Birlenbach, Vice President Division Milano, Lufthansa Italia -. Questo impegno sottolinea ulteriormente il nostro legame alla regione e a Malpensa come base da noi scelta per continuare a crescere''.

Scusate, riprendo l'agenzia postata da cesare perché forse serve a tagliare un po' la testa al toro.

A voi pare plausibile che un gruppo che va male e abbia in prospettiva ridimensionamenti e abbandoni di progetti avviati assuma (IN ITALIA, cioè con i vincoli che sappiamo, ben più stretti che non p.es. in UK) 200 persone?

A me No.

Le voci girano, è vero. Però ci sarebbero anche un paio di fatti che forse andrebbero considerati insieme alle "voci", a partire dall'assunzione (in piena crisi economica!) di 200 persone... 200, non 2!

Per il resto, io so che il lf medio dei primi 4 mesi di LHI è attorno al 60%, che non mi pare, di questi tempi e per una start-up, questa gran schifezza.

Un paio di voli sono pessimi (a partire dal FCO) e, per quello che si può fare, LHI sta provvedendo (variazione orari, nuovi slot).

Non so esattamente per quando, ma PMO e CTA sono comunque programmati.

LH ha portato i rappresentanti dei partner Star a MXP... se avesse in mente di andarsene cosa cavolo li porta a fare?

Ad Agosto/Settembre arriverà l'AOC e lì vedremo forse qualche novità importante.

Tutto questo non significa che tutto è una meraviglia e va liscio come l'olio. I probelmi - congiunturali e strutturali - ci sono eccome! Se Milano non si dà un sveglia sulla ripartizione LIN-MXP è EVIDENTE che né LH né alcun altro potrà mai montare qualcosa di simile a un hub.

daniele,milano
 
Fa parte di un business plan noto da mesi. Non capisco quindi il nesso con il fatto che per adesso i risultati reali siano sotto le aspettative.

Per LH non lo sono, puoi dire per chi sono sotto le aspettative?

PS: scusate se non rispondero' a breve ma sto andando in apt :)
 
Scusate, riprendo l'agenzia postata da cesare perché forse serve a tagliare un po' la testa al toro.

A voi pare plausibile che un gruppo che va male e abbia in prospettiva ridimensionamenti e abbandoni di progetti avviati assuma (IN ITALIA, cioè con i vincoli che sappiamo, ben più stretti che non p.es. in UK) 200 persone?

A me No.

.......anche a me NO.
 
LH non ha nessun interesse ad andare all'attacco di AZ per due motivi:
- affossare AZ arroccata sulla difensiva gli viene a costare.
- l'unica cosa che ottiene è farne prendere il controllo subito ad AF che a differenza di AZ è un player di ben altra forza.

E poi considera che sanno anche loro che Berlusconi non può lasciare sola AZ dopo averci giocato pesantemente la faccia.

LH gioca invece sui politici milanesi e lombardi, se gli limitano LIN vede se riesce a far partire l'Hub a MXP, altrimenti alza la voce per aumentare i feed e ciao ciao MXP, i tedeschi non hanno nessun interesse a togliere pax dai propri Hub per farne uno nuovo a MXP minato all'interno dalla coabitazione con LIN.

io ho parlato ieri con l'AD di LHI ed era di avviso totalmente contrario.
LH al momento ha fatto un grosso sforzo con 10 aerei (non 2 o 3) con cui sta aprendo tratte ptp (non feedera molto al momento, le dest feeder saranno altre)
I prossimi sforzi saranno a carico esclusivamente di LHI SpA, società che esiste da ieri mattina e che avrà piena autonomia decisionale e strategica rispetto alla casa madre(DLH ha già fatto abbastanza).
 
Skystar risulta la stessa persona già iscritta col nick b787liner. Questa pratica è profondamente scorretta, a maggior ragione visto che b787liner è un account regolarmente attivo.

Evidentemente l'utente, considerando la credibilità associata al suo precedente nick, ha creduto opportuno ripresentarsi "vergine" per dare nuova dignità ai propri messaggi. Abbiamo bloccato il secondo account, riservandoci di provvedere anche nei confronti del primo.

L'Amministrazione
 
Operazione Linate

Con l’operazione Linate ossigeno agli scali del nord

Quindici milioni di passeggeri, un traffico potenziale capace di trasformare Linate in un city airport di dimensioni intermedie degno delle classifiche internazionali. E’ quello che potrebbe diventare lo scalo milanese se finalmente si riuscirà a dare il via a una reale concorrenza, sbloccando una situazione di monopolio che si trascina da tempo. A dare il calcio di inizio di quella che si annuncia come una dura battaglia fino all’ultimo slot è stata l’Antitrust. L’Authority guidata da Antonio Catricalà è appena intervenuta per dire che la situazione nello scalo di Linate va rivista, soprattutto alla luce del nuovo contesto di mercato. Dopo la fusione AirOneAlitalia, infatti, secondo l’Authorithy, «Sulle rotte da e per Linate si è creato un assetto monopolistico su alcuni collegamenti, reso di fatto non contendibile dalla regolazione che, limitando il numero di movimenti orari sullo scalo, riduce la possibilità di entrata di nuovi operatori stante l'indisponibilità di slot», recita il documento ufficiale.
La situazione è molto ingarbugliata. L’Enac ha già istituito un gruppo di lavoro costituito dai delegati di enti coinvolti, tra cui Enav, Assoclearance, Assaeroporti, Assaereo, Sea, ministero dei Trasporti. E i tempi si prevedono piuttosto lunghi. Indubbiamente la partita in gioco è alta. E cade nel pieno della guerra che vede contrapposti Alitalia e Trenitalia che, con l’Alta velocità, sta rubando quote consistenti di clienti sulla tratta RomaMilano. E già altre compagnie scalpitano per fare la concorrenza su questa che è ritenuta la rotta più profittevole. ««Siamo stati i primi a fare richiesta e ci spettano la metà degli slot, solo tra Milano e Fiumicino sarebbero 16 collegamenti al giorno, che pensiamo di coprire con biglietti fino a 125 euro a tratta», incalza il comandante Giuseppe Gentile, presidente, amministratore delegato nonché azionista di Air Italy, il più agguerrito nemico del monopolio dell'Alitalia.
Ma non c’è solo la navetta MilanoRoma. Air Italy, Meridiana, e anche le compagnie straniere guardano anche a altre direttrici. Nazionali e internazionali. Al contrario di quanto sostengono i soci della nuova Alitalia, la via da imboccare non è quella di limitare il traffico su Linate ai collegamenti con la capitale.
«Un errore terribile, una vecchia ricetta che causerebbe un sottoutilizzo industriale dell’impianto di Linate, a fronte dei limitati benefici attivati grazie ad un numero di rotte dirette che non è nemmeno paragonabile a quello della stagione estiva del 2007», insorge Oliviero Baccelli, vicedirettore del CertetBocconi, che ha messo a punto uno studio di mercato di respiro internazionale.
Sono passati quindici anni dalla decisione di fare di Malpensa l’hub della compagnia di bandiera. Oggi i nuovi soci di Alitalia hanno deciso di tornare a Fiumicino. Questo rimescola tutte le carte in tavola. Ma apre anche nuovi scenari di sviluppo che vanno studiati secondo regole diverse. Spiega Baccelli: «Linate è un asset rilevante per la città e la mia idea è che è in grado di generare nuovo traffico aereo se utilizzato al meglio, fino a 15 milioni di passeggeri. Questo si ottiene se si utilizza il criterio di valenza economica delle destinazioni, che risulta il miglior modo per regolare i voli. Linate deve essere collegato a un numero ristretto di destinazioni, le più rilevanti in termini di intensità di traffico. Quelle che fanno generare almeno 900.0001.000.000 di passeggeri all’anno. Un criterio già accettato dalla Ue, perché è alla base dell’attuale decreto Bersani bis, tuttora in vigore».
Roma, Londra, Parigi, Napoli, Catania, Madrid, Palermo, Barcellona: sono queste le rotte sulle quali, in base a una serie di parametri chiave, il Certet ha focalizzato l’attenzione, sicuro che le compagnie aeree possano essere attratte a operare, in condizioni di concorrenza reale, ottimizzando i loro asset in modo da poter abbassare costi e biglietti, con la possibilità di posizionare una flotta capace di generare economie di scala. «Un sistema competitivo rispetto all’Alta Velocità», ribadisce Baccelli.
La soluzione è indubbiamente salomonica: regola gli accessi senza ingessare il mercato. Anzi. Si presta alla creazione di un network aeroportuale lombardo in grado di funzionare come un sistema unico: con una ripartizione di voli secondo logiche di mercato, tra Bergamo, sede dell’agguerrita Ryanair, regina delle low cost, e Malpensa, scalo sul quale stanno rafforzando la propria presenza diversi vettori, da EasyJet a Lufhtansa Italia. Senza sprechi, né sovrapposizioni. Come stanno facendo altre società di gestione aeroportuale, come la Save di Venezia.


http://www.repubblica.it/supplementi/af/2009/06/01/primopiano/006trusty.html
 
Trasporto aereo: tra Sea e Adr torna in pista la fusione (Rep.)




ROMA (MF-DJ)--In un recente incontro sui crediti nei confronti della vecchia Alitalia tra i numeri uno di Sea, Giuseppe Bonomi, e di Adr, Fabrizio Palenzona, "sarebbe rispuntato sul tavolo lo studio di Mediobanca, ormai vecchio di qualche anno, che indicava i vantaggi della fusione tra Adr e Sea".

E' quanto si legge oggi sul supplemento di Repubblica Affari & Finanza, che spiega come il momento per parlare di fusione non sia ancora arrivato: "la crisi che attanaglia il trasporto aereo mondiale mette tra parentesi i progetti piu' ambiziosi come la combinazione tra Sea e Adr". I principali azionisti sono inoltre concentrati su altro: i Benetton (che con Edizione Holding controllano il, 33% di Adr tramite Gemina) puntano sul piano di sviluppo dello scalo romano, per un investimento complessivo di oltre 10 mld. La Sea potrebbe invece diventare il perno di una rete che, dopo Orio al Serio, includerebbe anche l'aeroporto di Verona. red/rov



(END) Dow Jones Newswires

June 01, 2009 02:38 ET (06:38 GMT)
 
Vantaggi della fusione SEA-AdR? Per carità, entrambe hanno i loro problemi a cui pensare...
 
Trasporto aereo: tra Sea e Adr torna in pista la fusione (Rep.)




ROMA (MF-DJ)--In un recente incontro sui crediti nei confronti della vecchia Alitalia tra i numeri uno di Sea, Giuseppe Bonomi, e di Adr, Fabrizio Palenzona, "sarebbe rispuntato sul tavolo lo studio di Mediobanca, ormai vecchio di qualche anno, che indicava i vantaggi della fusione tra Adr e Sea".

E' quanto si legge oggi sul supplemento di Repubblica Affari & Finanza, che spiega come il momento per parlare di fusione non sia ancora arrivato: "la crisi che attanaglia il trasporto aereo mondiale mette tra parentesi i progetti piu' ambiziosi come la combinazione tra Sea e Adr". I principali azionisti sono inoltre concentrati su altro: i Benetton (che con Edizione Holding controllano il, 33% di Adr tramite Gemina) puntano sul piano di sviluppo dello scalo romano, per un investimento complessivo di oltre 10 mld. La Sea potrebbe invece diventare il perno di una rete che, dopo Orio al Serio, includerebbe anche l'aeroporto di Verona. red/rov



(END) Dow Jones Newswires

June 01, 2009 02:38 ET (06:38 GMT)

La storia si ripete con Aeroporti d'Italia...
 
Scusate, riprendo l'agenzia postata da cesare perché forse serve a tagliare un po' la testa al toro.

A voi pare plausibile che un gruppo che va male e abbia in prospettiva ridimensionamenti e abbandoni di progetti avviati assuma (IN ITALIA, cioè con i vincoli che sappiamo, ben più stretti che non p.es. in UK) 200 persone?

A me No.

Le voci girano, è vero. Però ci sarebbero anche un paio di fatti che forse andrebbero considerati insieme alle "voci", a partire dall'assunzione (in piena crisi economica!) di 200 persone... 200, non 2!

Per il resto, io so che il lf medio dei primi 4 mesi di LHI è attorno al 60%, che non mi pare, di questi tempi e per una start-up, questa gran schifezza.

Un paio di voli sono pessimi (a partire dal FCO) e, per quello che si può fare, LHI sta provvedendo (variazione orari, nuovi slot).

Non so esattamente per quando, ma PMO e CTA sono comunque programmati.

LH ha portato i rappresentanti dei partner Star a MXP... se avesse in mente di andarsene cosa cavolo li porta a fare?

Ad Agosto/Settembre arriverà l'AOC e lì vedremo forse qualche novità importante.

Tutto questo non significa che tutto è una meraviglia e va liscio come l'olio. I probelmi - congiunturali e strutturali - ci sono eccome! Se Milano non si dà un sveglia sulla ripartizione LIN-MXP è EVIDENTE che né LH né alcun altro potrà mai montare qualcosa di simile a un hub.

daniele,milano
Ho volato con LHI il 29-5 su MXP-FCO delle 12:30 con LF di ca 70% con 3 pax in J
ritorno il 01-06 sul FCO-MXP delle 18:20 (ritardo di 1 ora) con LF di ca 75% con 0 pax in J.
Al ritorno ho contato almeno 7-8 pax che proseguivano da MXP per GRU con TAM !!
 
Ho volato con LHI il 29-5 su MXP-FCO delle 12:30 con LF di ca 70% con 3 pax in J
ritorno il 01-06 sul FCO-MXP delle 18:20 (ritardo di 1 ora) con LF di ca 75% con 0 pax in J.
Al ritorno ho contato almeno 7-8 pax che proseguivano da MXP per GRU con TAM !!

È l'inizio dell'HUB Malpensa di Star Alliance:dubbio:
 
Con l’operazione Linate ossigeno agli scali del nord

Quindici milioni di passeggeri, un traffico potenziale capace di trasformare Linate in un city airport di dimensioni intermedie degno delle classifiche internazionali. E’ quello che potrebbe diventare lo scalo milanese se finalmente si riuscirà a dare il via a una reale concorrenza, sbloccando una situazione di monopolio che si trascina da tempo. A dare il calcio di inizio di quella che si annuncia come una dura battaglia fino all’ultimo slot è stata l’Antitrust. L’Authority guidata da Antonio Catricalà è appena intervenuta per dire che la situazione nello scalo di Linate va rivista, soprattutto alla luce del nuovo contesto di mercato. Dopo la fusione AirOneAlitalia, infatti, secondo l’Authorithy, «Sulle rotte da e per Linate si è creato un assetto monopolistico su alcuni collegamenti, reso di fatto non contendibile dalla regolazione che, limitando il numero di movimenti orari sullo scalo, riduce la possibilità di entrata di nuovi operatori stante l'indisponibilità di slot», recita il documento ufficiale.
La situazione è molto ingarbugliata. L’Enac ha già istituito un gruppo di lavoro costituito dai delegati di enti coinvolti, tra cui Enav, Assoclearance, Assaeroporti, Assaereo, Sea, ministero dei Trasporti. E i tempi si prevedono piuttosto lunghi. Indubbiamente la partita in gioco è alta. E cade nel pieno della guerra che vede contrapposti Alitalia e Trenitalia che, con l’Alta velocità, sta rubando quote consistenti di clienti sulla tratta RomaMilano. E già altre compagnie scalpitano per fare la concorrenza su questa che è ritenuta la rotta più profittevole. ««Siamo stati i primi a fare richiesta e ci spettano la metà degli slot, solo tra Milano e Fiumicino sarebbero 16 collegamenti al giorno, che pensiamo di coprire con biglietti fino a 125 euro a tratta», incalza il comandante Giuseppe Gentile, presidente, amministratore delegato nonché azionista di Air Italy, il più agguerrito nemico del monopolio dell'Alitalia.
Ma non c’è solo la navetta MilanoRoma. Air Italy, Meridiana, e anche le compagnie straniere guardano anche a altre direttrici. Nazionali e internazionali. Al contrario di quanto sostengono i soci della nuova Alitalia, la via da imboccare non è quella di limitare il traffico su Linate ai collegamenti con la capitale.
«Un errore terribile, una vecchia ricetta che causerebbe un sottoutilizzo industriale dell’impianto di Linate, a fronte dei limitati benefici attivati grazie ad un numero di rotte dirette che non è nemmeno paragonabile a quello della stagione estiva del 2007», insorge Oliviero Baccelli, vicedirettore del CertetBocconi, che ha messo a punto uno studio di mercato di respiro internazionale.
Sono passati quindici anni dalla decisione di fare di Malpensa l’hub della compagnia di bandiera. Oggi i nuovi soci di Alitalia hanno deciso di tornare a Fiumicino. Questo rimescola tutte le carte in tavola. Ma apre anche nuovi scenari di sviluppo che vanno studiati secondo regole diverse. Spiega Baccelli: «Linate è un asset rilevante per la città e la mia idea è che è in grado di generare nuovo traffico aereo se utilizzato al meglio, fino a 15 milioni di passeggeri. Questo si ottiene se si utilizza il criterio di valenza economica delle destinazioni, che risulta il miglior modo per regolare i voli. Linate deve essere collegato a un numero ristretto di destinazioni, le più rilevanti in termini di intensità di traffico. Quelle che fanno generare almeno 900.0001.000.000 di passeggeri all’anno. Un criterio già accettato dalla Ue, perché è alla base dell’attuale decreto Bersani bis, tuttora in vigore».
Roma, Londra, Parigi, Napoli, Catania, Madrid, Palermo, Barcellona: sono queste le rotte sulle quali, in base a una serie di parametri chiave, il Certet ha focalizzato l’attenzione, sicuro che le compagnie aeree possano essere attratte a operare, in condizioni di concorrenza reale, ottimizzando i loro asset in modo da poter abbassare costi e biglietti, con la possibilità di posizionare una flotta capace di generare economie di scala. «Un sistema competitivo rispetto all’Alta Velocità», ribadisce Baccelli.
La soluzione è indubbiamente salomonica: regola gli accessi senza ingessare il mercato. Anzi. Si presta alla creazione di un network aeroportuale lombardo in grado di funzionare come un sistema unico: con una ripartizione di voli secondo logiche di mercato, tra Bergamo, sede dell’agguerrita Ryanair, regina delle low cost, e Malpensa, scalo sul quale stanno rafforzando la propria presenza diversi vettori, da EasyJet a Lufhtansa Italia. Senza sprechi, né sovrapposizioni. Come stanno facendo altre società di gestione aeroportuale, come la Save di Venezia.


http://www.repubblica.it/supplementi/af/2009/06/01/primopiano/006trusty.html

Roba buona per il termovalorizzatore di Acerra...
 
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