Aeroporto di Trapani, Airgest: 20 milioni di euro per Ryanair ecco le rotte richieste


aledeniz

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E con quale flusso demografico l'alimenti la creazione di una nuova area metropolitana a Trapani? Con quello città-campagna che si è ormai esaurito o con la crescita demografica nulla?
Ma hai idea di quanta gente sbarchi in Sicilia occidentale? I Siriani, invece di mandarli via ad arricchire Germania e Svezia, gli si doveva fare trovare i tappeti rossi all'arrivo. Ci sono una marea di paesi mediterranei che hanno problemi demografici, vedi ad esempio gli Egiziani. Una bella università piazzata dietro Birgi, insegnamento esclusivamente in Inglese, visti per venire a studiare, in pochi anni basterebbero gli studenti per fare unire urbanisticamente Trapani e Marsala. I flussi demografici per creare l'area metropolitana si trovano.
 

aledeniz

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Eh, con l' aeroporto, no?
Sì. Sviluppare l'aeroporto significa voler sviluppare la comunità, economicamente e demograficamente. Se non si vuole lo sviluppo demografico, non si vuole nemmeno lo sviluppo economico. Chi vuole mantenere lo status quo demografico, chi vuole continuare a spezzettare la comunità in micro-comuni (al momento Trapani in 4, Marsala in 2, ma Trapani fra poco potrebbe finire divisa in 5, manco fosse una megalopoli), non può voler finanziare un aeroporto, è un controsenso.
 

totocrista

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Ma hai idea di quanta gente sbarchi in Sicilia occidentale? I Siriani, invece di mandarli via ad arricchire Germania e Svezia, gli si doveva fare trovare i tappeti rossi all'arrivo. Ci sono una marea di paesi mediterranei che hanno problemi demografici, vedi ad esempio gli Egiziani. Una bella università piazzata dietro Birgi, insegnamento esclusivamente in Inglese, visti per venire a studiare, in pochi anni basterebbero gli studenti per fare unire urbanisticamente Trapani e Marsala. I flussi demografici per creare l'area metropolitana si trovano.
Ma tu sei serio?
Il problema è che lo sei

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Dancrane

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D’altronde anche a Milano “una volta qui era tutta campagna” e “là dove c’era l’erba ora c’è una città”. Siete dei disfattisti (ed ul thread, tanto per gradire, sta bellamente andando in vacca)
 

aledeniz

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D’altronde anche a Milano “una volta qui era tutta campagna” e “là dove c’era l’erba ora c’è una città”. Siete dei disfattisti (ed ul thread, tanto per gradire, sta bellamente andando in vacca)
Hai ragione, riportiamolo in riga. Il 25 Gennaio Il Locale News di Trapani ha pubblicato questo mio articolo, su un tema a me molto caro:

Perchè bisogna togliere le imposte aeroportuali?

Per contribuire a risolvere i problemi che rallentano lo sviluppo dell’aeroporto di Trapani Birgi, e ne minacciano la sopravvivenza nel futuro prossimo, si può iniziare provando a risolvere il problema dell’eccessiva imposizione fiscale sugli imbarchi aeroportuali. Quando i passeggeri si imbarcano in un aereo da un qualsiasi aeroporto europeo, ma anche del resto del pianeta, il prezzo del biglietto ha per sommi capi due componenti: la prima è la parte che va alla compagnia aerea, la seconda sono le tasse ed i diritti che vengono gestiti dal gestore aeroportuale. In cambio, per entrambe queste due componenti, il passeggero ottiene delle prestazioni. In Italia, come in altri quattro paesi europei che per svariate ragioni cercano probabilmente di disincentivare il traffico aereo ed il turismo, si aggiunge una terza componente: le imposte. Per queste imposte, il passeggero non riceve alcuna prestazione. Servono esclusivamente a mungere i passeggeri e a comprimere artificialmente il traffico aereo. Senza nemmeno mettere in conto l’IVA sulle tasse aeroportuali, già abbastanza sorprendente di suo, al momento attuale le imposte di imbarco, che lo stato italiano ha chiamato con una certa fantasia ed abbastanza sfrontatezza “addizionali comunali”, inclusa l’IVA sulle stesse, valgono in Italia attorno ai 7,15 Euro a passeggero imbarcato. Nei primi 8 mesi del 2016 si era raggiunta addirittura quota 9,90 Euro a passeggero imbarcato. All'Unione Europea importa della prima componente, quella che finisce ai vettori, importa della seconda componente, quella gestita dai gestori degli aeroporti, ma della terza componente, le imposte, importa praticamente poco o nulla. Ogni stato membro è infatti libero di penalizzare traffico aereo e turismo come e quanto più desideri. L’importante è farlo in maniera equa. Se un domani l’Italia decidesse di iniziare a promuovere il trasporto aereo ed il turismo togliendo le imposte aeroportuali, l’Unione Europea non ci troverebbe assolutamente nulla da ridire, esattamente come non ha nulla da ridire alle decine di paesi che già oggi non fanno pagare imposte di imbarco. Al netto di fattori ciclici e di quelli contingenti, togliere le imposte aeroportuali porterebbe ad un incremento strutturale del traffico aereo, incentiverebbe il turismo, e renderebbe gli aeroporti italiani maggiormente attrattivi, soprattutto quelli attualmente fuori mercato. Mentre è certo che una maggiore attrattività si registrerebbe anche per Trapani Birgi, non è purtroppo certo che tale misura basterebbe a renderne il gestore capace di camminare sulle proprie gambe in tempi rapidi. Se è vero che, come tanti piccoli aeroporti, Birgi è oggi messo completamente fuori mercato dalle imposte aeroportuali, che pesano almeno per il 20% del costo medio del biglietto dei vettori più a basso costo attualmente sul mercato, l’aeroporto di Birgi presenta altre criticità, come ad esempio la condivisione del proprio bacino con un altro aeroporto, Punta Raisi, più vicino al baricentro economico e demografico del bacino stesso. Togliere le imposte aeroportuali renderebbe comunque meno arduo il compito di chi propone di sviluppare l'aeroporto di Birgi per usarlo come volano per lo sviluppo economico e sociale delle comunità della costa occidentale della Sicilia.

Chi può togliere le imposte aeroportuali?

Dato l’ordinamento istituzionale italiano, la responsabilità di proporre e implementare una strategia e delle azioni per sostenere lo sviluppo del trasporto aereo, qualora lo ritenesse utile e sensato, è assegnata al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il reggiano Graziano del Rio (Partito Democratico), mentre, in quanto cittadini siciliani, anche se non altrettanto istituzionalmente responsabili, ci aspetteremmo l’impegno di Sandro Pappalardo (Fratelli d’Italia), assessore al turismo, e di Marco Falcone (Forza Italia), assessore alle infrastrutture e alla mobilità, entrambi catanesi. Cosa farei se fossi al posto di Sandro Pappalardo e Marco Falcone? Senza guardare al colore politico, contatterei immediatamente i miei analoghi in altre regioni italiane, (in primis Abruzzo, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Piemonte, Puglia, Sardegna, Trentino Alto Adige e Umbria) in cui i piccoli aeroporti soffrono tanto quanto Trapani Birgi per l’eccessiva imposizione fiscale, per creare un fronte comune il più largo possibile, per poi andare a parlare con il governo e chiedere insieme, se non l’abolizione, per la quale al momento bisognerebbe trovare almeno 400 o 500 milioni di Euro, almeno la rimodulazione dell’imposta di imbarco, per renderla meno regressiva. La rimodulazione dell’imposta è fattibile a parità di gettito. Ad esempio, aumentando l’imposta di meno di 50 centesimi a passeggero nei primi 10 aeroporti italiani per numero di imbarchi, quelli dove la domanda è più rigida rispetto all'incremento dei prezzi dei biglietti aerei, si troverebbero le risorse per togliere completamente le imposte di imbarco sui voli da tutti gli aeroporti che imbarcano meno di 1 milione e mezzo di passeggeri annui, dove invece la domanda è molto più sensibile agli incrementi dei prezzi. Probabilmente resterebbero anche le risorse per togliere le imposte anche sugli imbarchi nazionali verso questa classe di piccoli aeroporti. Se fossi al posto di Graziano del Rio, accetterei la proposta, non per mero calcolo elettorale, anche se fa sempre bene sembrare quello che toglie un po di tributi prima delle elezioni, ma anche perché ha senso economicamente, quindi proprio per il bene del paese. Il traffico sui grandi aeroporti non verrebbe praticamente intaccato, mentre l’incremento di quello sui piccoli e medi aeroporti porterebbe ad un piccolo ma significativo incremento nello sviluppo economico del paese, e quindi a maggiori entrate fiscali. Graziano del Rio potrebbe anche usare la carota di una tale rimodulazione per strappare dai vettori a basso costo la promessa di un incremento dei voli offerti prima ancora di implementarla, e fare pure la sua bella figura da statista e negoziatore internazionale. Resta da capire chi dovrebbe andare a suggerire tutto ciò ai due neo-assessori, e poi supportarli nel dialogo con il ministro. Nel mio mondo ideale, toccherebbe ai rappresentanti della ex provincia di Trapani presso il parlamento di Roma e quello di Palermo. Chissà che ne pensano i miei concittadini?
da http://www.illocalenews.it/public/illocalenews/Illocalenews_13-18_Layout 1.pdf
 

kenadams

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Ma hai idea di quanta gente sbarchi in Sicilia occidentale? I Siriani, invece di mandarli via ad arricchire Germania e Svezia, gli si doveva fare trovare i tappeti rossi all'arrivo. Ci sono una marea di paesi mediterranei che hanno problemi demografici, vedi ad esempio gli Egiziani. Una bella università piazzata dietro Birgi, insegnamento esclusivamente in Inglese, visti per venire a studiare, in pochi anni basterebbero gli studenti per fare unire urbanisticamente Trapani e Marsala. I flussi demografici per creare l'area metropolitana si trovano.
Fammi capire: tu vorresti che le politiche migratorie italiane fossero assoggettate all'obiettivo di creare una nuova area metropolitana Trapani-Marsala, in modo da poter poi sostenere l'aeroporto di Trapani?

Per curiosità: che lavoro farebbero tutti questi immigrati nella novantanovesima città italiana per qualità della vita, centesima per PIL pro capite e consumi, novantesima per lavoro e innovazione?

L'Italia ha bisogno di immigrati ma non di altre metropoli, e sicuramente non dell'aeroporto di Trapani.
 

Dancrane

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Mettiamola cosí Aledeniz, o la pianti, o vai a scrivere sui blog di tutti i giornaletti locali coi quali collabori e che, a differenza nostra, ancora non ne hanno piene le scatole delle tue riflessioni.
 

aledeniz

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Birgi, il futuro dello scalo
visto dalla senatrice Orrù
“Non basta la nomina del nuovo CdA temporaneo”
Un’Autorità di sistema aeroportuale della Sicilia occidentale come quella già attuata in ambito portuale. La senatrice Pamela Orrù, candidata alla Camera dei Deputati nel Collegio uninominale di Marsala per la coalizione di centrosinistra, non ha dubbi: “Bisogna fare rete – dice - e attuare un’unica strategia che coinvolga tutti gli scali della Sicilia occidentale”. Senatrice, nelle ultime ore il governatore Nello Musumeci ha nominato il nuovo Consiglio di Amministrazione di Airgest. Cosa ne pensa? “Non basta nominare un nuovo Consiglio di amministrazione, tra l’altro anche temporaneo, per risolvere nell’immediato i problemi dell’aeroporto di Birgi. Il governo regionale deve gestire l’emergenza ma anche, soprattutto, pensare a una pianificazione a lungo termine. Musumeci deve dire subito e in modo chiaro cosa vuole fare del nostro aeroporto, non si può lasciare allo sbando un intero territorio e un comparto, quello turistico, che hanno investito energie e risorse”. Il centrosinistra ha governato negli ultimi anni in Sicilia, perché non avete pensato voi a panificare il futuro dell’aeroporto? “Mi dispiace contradirla ma ciò non risponde al vero. Nel corso di questi anni sia il governo nazionale che quello regionale, attraverso l’impegno costante dei rappresentanti del Partito Democratico, hanno attuato degli atti concreti in favore dell’aeroporto dettando la linea da seguire per lo sviluppo dello scalo. Anche io, per quanto di mia competenza, mi sono impegnata in prima persona ottenendo, mediante l’approvazione di un emendamento a mia firma, lo sblocco definitivo di 4,8 milioni di euro, credito vantato dalla società di gestione dell’aeroporto per i danni derivanti dalle operazioni militari in Libia, con pari debito nei confronti dell’Erario. Somme che, mi consenta di aggiungere, non sarebbero più arrivate dallo Stato in altra forma e che hanno consentito di alleggerire le passività del bilancio di Airgest. Questi sono fatti! Ora bisogna compiere un ulteriore passo e pensare a pianificare una strategia a lungo termine; non si può correre il rischio di vanificare il lavoro sin qui svolto”. Pensa a un’Autorità di sistema aeroportuale con una unica governance? “Esatto, lo dico da tempo, un’unica e nuova governance come già fatto in ambito portuale. Nella nuova normativa, che ha riorganizzato i porti italiani, accorpando lo scalo trapanese a Palermo, Termini Imerese e Porto Empedocle affidandone la gestione a un’unica governance, è stata introdotta, su mia richiesta, la presenza, all’interno dei Comitati di gestione, di un rappresentante per ciascun porto di capoluogo di provincia che non sia sede dell’Autorità stessa. Trapani avrà una propria voce all’interno dell’Autorità Portuale e potrà contribuire, in modo diretto e concreto, alla gestione e alla pianificazione delle attività. Io credo che questo sistema, che prevede anche l’istituzione, ove necessario, di uffici decentrati, i cui benefici si vedranno a medio e lungo termine, possa essere attuato, con i necessari aggiustamenti, anche in ambito aeroportuale”. Un'altra delle priorità è il miglioramento della rete stradale e ferroviaria che è da terzo mondo. “Ho sempre detto che il problema non è arrivare in Sicilia ma attraversarla. La rete stradale e ferroviaria è obsoleta. Per quanto di mia competenza, mi sono impegnata, già a partire dal 2013, occupandomi delle problematiche riguardanti la tratta ferroviaria Palermo-Trapani via Milo, interrotta per una frana. I lavori sono partiti nel settembre del 2017. Anche questi sono fatti. Ed è con questo spirito di servizio che intendo proseguire, chiedendo agli elettori di votarmi, il mio lavoro alla Camera dei Deputati”
Da Il Locale News, Edizione del 07/02/2018
 

aledeniz

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Aeroporto, i sindaci chiedono un incontro
con il Presidente della Regione Siciliana

Federalberghi: «intervenga il Prefetto, convochi Musumeci e l’assessore Turano»

Aeroporto, i sindaci chiedono un incontro con il Presidente della Regione Siciliana I sindaci dei Comuni sottoscritttori della convenzione per l’utilizzo dei fondi regionali (ex art. 11 L.R. 24/2016) destinati alla promozione turistica dell’area di riferimento dell’Aeroporto di Trapani-Birgi, hanno chiesto un incontro urgente con il Presidente della Regione, Nello Musumeci, e con gli assessorati competenti. Il documento è sottoscritto dai sindaci che hanno firmato il cosiddetto accordo di co-marketing (Alcamo, Buseto, Calatafimi, Campobello, Castellammare, Custonaci, Erice, Favignana, Marsala, Mazara del Vallo, Paceco, Salemi, Valderice). I primi cittadini, anche alla luce della recente sentenza del TAR che ha accolto il ricorso di Alitalia avverso la gara per l’assegnazione delle rotte, chiedono di valutare le possibili soluzioni per salvaguardare il “Vincenzo Florio” e per evitare la riduzione dei flussi turistici nella prossima stagione estiva. La sentenza del Tar è l’ennesima tegola sullo scalo trapanese, ma già a fine dicembre la stessa Regione Siciliana aveva revocato il decreto di ripartizione tra i comuni delle somme per il co-marketing lasciando intravedere la necessità di provvedere in modo diverso alla assegnazione degli stessi fondi ventilando la possibilità di un loro trasferimento diretto all’Airgest. Sulla questione bandi-comarketing è intervenuta anche la Federalberghi, associazione di categoria degli albergatori, che in un documento annuncia di aver dato mandato al Consiglio direttivo di chiedere al Prefetto di Trapani, Darco Pellos, la «urgentissima convocazione di un tavolo che veda la presenza del Presidente della Regione, Nello Musumeci nella sua qualità di socio di maggioranza dell’Airgest, e dell’assessore alle attività produttive, Mimmo Turano». Gli albergatori ricordano nel documento che il turismo rappresenta in provincia di Trapani il 20% del PIL e occupa circa 15mila addetti. Gli albergatori chiedono un intervento immediato, «senza puntare il dito, almeno per il momento, verso coloro i quali si sono resi responsabili di preparare in ritardo il bando (per l’assegnazione delle rotte, ndr) e di averlo sbagliato». Se il co-markenting rappresenta tutta la debolezza della destinazione Trapani, dicono gli albergatori, altrettanto deboli sono le altre destinazioni che «pagano una compagnia quale Ryanair per portare viaggiatori nel proprio territorio». «Se è questa la condizione del sistema aeroportuale italiano due sono le soluzionei - concludono gli albergatori - : vietare il co-marketing per tutti o renderlo strutturale, magari con regia delle regioni».
Fabio Pace
Da Il Locale News, Edizione del 07/02/2018
 

Dancrane

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Risparmiaci la campagna elettorale. Anche perchè non ne possiamo più dell’olezzo di aria fritta.
Ti rinnovo l’invito di prima, non ci sarà un terzo invito.
 

aledeniz

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12 Marzo 2010
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ale.riolo.co.uk
Risparmiaci la campagna elettorale. Anche perchè non ne possiamo più dell’olezzo di aria fritta.
Ti rinnovo l’invito di prima, non ci sarà un terzo invito.
Ti puoi per favore rileggere il thread, e, qualora tu fossi in buona fede, mi potresti gentilmente spiegare dove io avrei in qualche maniera infranto il regolamento del forum, o lo spirito dello stesso?
A me pare chiaro ed evidente che al limite ho semplicemente risposto a provocazioni, attacchi ad personam, battute maldestre e sciatte, e che comunque, al primo richiamo di un moderatore, abbia immediatamente riportato in tema il thread, postando successivamente esclusivamente posti attinenti al tema, dal primo all'ultimo, non ostante i successivi ripetuti tentativi di provocazione da parte di altri utenti, in primis i tuoi "richiami".

Ripeto per l'ennesima volta che queste minacce nei mie confronti mi paiono chiaramente arrivare perché alcuni moderatori invece di moderare fanno evidentemente prevalere le proprie opinioni personali. Cosa purtroppo già osservata in altri forum in cui si scambia "moderazione" per altro, che moderazione non è. E ripeto di nuovo che se la posizione di Aviazione Civile è che Birgi vada chiuso a prescindere, come non ostante dichiarazioni contrarie continuo purtroppo ad osservare nei fatti, vedi le risposte che mi vengono date in questo thread da parte di svariati "moderatori", non vedo per quale ragione al mondo mi dobbiate fare perdere tempo a riportare vicende sulle quali avete una visione viziata da pregiudizi.

Liberissimo di bannarmi, anzi, un ban da parte di chi si comporta in questa maniera è un titolo di onore, ed è un giudizio su chi lo commina, date le circostanze, non sulla mia persona, sulle mie idee, sui miei argomenti, né sul mio comportamento qui, o altrove, che è sempre stato improntato al dialogo ed alla conversazione civile ed aperta.

Tanto ti dovevo, cordialmente,
 

flapane

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Sì. Sviluppare l'aeroporto significa voler sviluppare la comunità, economicamente e demograficamente. Se non si vuole lo sviluppo demografico, non si vuole nemmeno lo sviluppo economico. Chi vuole mantenere lo status quo demografico, chi vuole continuare a spezzettare la comunità in micro-comuni (al momento Trapani in 4, Marsala in 2, ma Trapani fra poco potrebbe finire divisa in 5, manco fosse una megalopoli), non può voler finanziare un aeroporto, è un controsenso.
Ma tu ti sei chiesto perché i siriani vengono qui, e non in Sicilia, dove non ci vogliono stare neanche i nativi? Un'analisi del contesto economico e sociale sarebbe d'obbligo, prima di battere le dita su una tastiera.
 

londonfog

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Ti puoi per favore rileggere il thread, e, qualora tu fossi in buona fede, mi potresti gentilmente spiegare dove io avrei in qualche maniera infranto il regolamento del forum, o lo spirito dello stesso?
Secondo me accusare qualcuno di non essere in buona fede e' piuttosto pesante. Vedi, capisco che ti stia a cuore l'aeroporto di Trapani e il futuro dell'area Trapanese ma, francamente, io ne avrei fin sopra i capelli. E forse, dovresti leggere i commenti in questa ottica.

Sei sicuro che questo forum sia il posto migliore per diffondere le tue idee in materia? Perche', francamente, se non fossi un moderatore salterei questo thread a pie' pari e sono convinto di non essere il solo a pensarla cosi'.

Non credo che ti si possa accusare di avere infranto il regolamento del forum. Ci siamo dimenticati di mettere "frantumazione testicolare" fra le possibili ragioni per bannare qualcuno. Pero' cerca di capire chi sta tentando di farti capire che forse la misura e' colma.
 
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