permettetemi una mia riflessione al riguardo
Il debito pubblico italiano non è stato alimentato da "elargizioni", "prestiti ponte", "sostegni", "contributi a fondo perduto e/o conto interessi" ad Az o ad altre mila mila aziende che nel corso della vita della nostra Repubblica hanno ricevuto queste "attenzioni" da parte dello stato. Questi interventi, comunque hanno consentito ad esse di espandersi, di ammodernarsi, di crescere, di aggredire nuovi mercati e nuove possibilità e comunque di essere più competitive, di continuare ad impiegare persone, di continuare a pagare tasse, di alimentare l'economia.
Anche nel caso di Az, dove comunque questi obiettivi non sono stati sempre raggiunti, secondo il mio modesto avviso, non sono stati soldi buttati, poiché, tenendo in vita Az, hanno consentito a tantissime altre aziende di sopravvivere, occupare persone, continuare a pagare tasse e contributi previdenziali. Negli scorsi anni in maniera più consistente, negli ultimi in maniera diversa, per via del ridotto peso di Az nel settore.
Chi dice che sono stati buttati alle ortiche altri 600 milioni di euro non tiene conto di quanto, un'eventuale fallimento di Az, ci sarebbe costato in termini di sussidi e sostegno al personale, alle aziende interessate, ai creditori, etc.
Certo, questo non giustifica ne può essere una scusa per continuare a governare male Az. La debolezza del nostro stato non è nel "contributo che deve dare" per evitare maggiori disastri, ma nel non essere capace di esigere comportamenti virtuosi e nell'incapacità di punire e sanzionare chi sbaglia. (dirigenti e manager che anche in presenza di pessimi risultati spessissimo vengono premiati!)
Proprio per questo, far fallire un'azienda e far ricadere direttamente sui suoi dipendenti, sui suoi fornitori, sui suoi creditori e sui contribuenti questo fardello e magari vedere il manager che lo ha causato ottenere una lauta buonuscita e il posto in un'altra azienda (di stato se ha un amico al posto giusto), sarebbe un'ennesima ingiustizia.
E uno Stato che sia tale, questo non può e non deve permetterlo.
Relativamente alle cause che hanno generato il nostro debito pubblico, quello che già pesa su di noi e quello che peserà maggiormente sui nostri figli, è stato alimentato, è cresciuto e crescerà ancora, per la inefficienza dell'Amministrazione pubblica, per questo grande, enorme, sproporzionato apparato che oltre a costarci tanto danaro, spessissimo anziché facilitare la vita ai cittadini, alle imprese, la complica rendendola ancor più costosa. E, per non scontentare nessuno, (anche se la mia opinione è diversa) aggiungerei pure i costi della politica.