(Agenzia Vista) Roma, 26 aprile 2017
Alitalia
Il Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, uscendo da un convegno a Montecitorio :"Bisogna solo lavorare"
Crisi Alitalia, il ministro Calenda: dallo Stato un prestito ponte di 300-400 mln
"Sono deluso e preoccupato. Bisognerebbe essere in grado di stare sul mercato per competere", ha affermato il premier Gentiloni aggiungendo: "Non ci sono le condizioni per la nazionalizzazione"
"Il nuovo commissario deve assicurare la continuità dell'azienda e trovare un acquirente per Alitalia che sappia gestirla". Lo ha spiegato il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda, precisando che per la continuità "l'unica cosa sarà avere un prestito ponte dallo Stato, intorno ai 300, 400 milioni per assicurare sei mesi di gestione". Alla domanda su Lufthansa che sembra molto interessata a comprare Alitalia, Calenda ha detto: "Lo spero".
"Il management operativo ha sbagliato moltissimo, anche con una certa dose di arroganza ma questo non vuol dire che ci sia la possibilità di tornare ad un management pubblico che non mi pare abbia fatto meglio nel corso degli anni", ha proseguito Calenda.
"Non è mai colpa dei dipendenti. La dimensione in termini di costi di Alitalia rispetto a volumi che genera è una dimensione insostenibile, quindi la razionalità di fare un piano che preveda anche in maniera molto attenta una riduzione dei costi fissi è inevitabile", ha evidenziato il ministro dell'Sviluppo economico spiegando che "non possiamo inseguire il modello di business di Ryanair".
Gentiloni: "Sono deluso e preoccupato" - "Non posso tacere la preoccupazione per quello che sta accadendo ad Alitalia". Così il premier Paolo Gentiloni sul caso. "Bisognerebbe - ha aggiunto - essere in grado di stare sul mercato per competere. Da parte mia c'è stata delusione per il fatto che l'opportunità dell'accordo tra aziende e sindacati non sia stata colta".
"Non ci sono le condizioni per la nazionalizzazione" - Sulla questione Alitalia bisogna dire la verità, l'ho già detta prima, lo dico anche adesso: non ci sono le condizioni per una nazionalizzazione di Alitalia", ha detto il premier Paolo Gentiloni al termine della visita effettuata al pastificio Rummo di Benevento. "Tuttavia il governo si sente impegnato a difendere lavoratori, utenti, contribuenti e cittadini per non disperdere risorse e asset della compagnia". "Ci lavoreremo sapendo tuttavia che l'esito del referendum rende più difficile la sfida".
Renzi, contrario alla privatizzazione, attacca il governo - Per l'ex presidente del Consiglio, Matteo Renzi, Alitalia non può fallire: ci sono in gioco 12mila lavoratori, vanno valutate tutte le possibilità. Per questo ha attaccato i ministri Calenda e Poletti contrari alla nazionalizzazione della compagnia aerea. In particolare per il ministro della Sviluppo economico due sono le vie: "La vendita o la liquidazione".