*** Alitalia: al referendum vince il NO ***


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

azdriver

Utente Registrato
18 Novembre 2009
73
0
Mah, su questo non sono del tutto convinto. Se cedi il medio raggio in perdita, rinegozi in contratti, secondo me un ramo d'azienda con prevalenza lungo raggio con i conti che stanno in piedi lo si può tirar fuori.
E' molto molto difficile avere un lungo che si regge da solo...non impossibile. Impossibile però, lo è sicuramente con un management italiano. Qualunque esso sia...


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
 

AZ1313

Bannato
8 Giugno 2016
1,255
0
FOG
...disse intervenendo da Dubai il nostro moralizzatore.

Lui che da tempo vive in esilio forzato nel dorato medio oriente (o altri posti di merda del genere tipo Cina o magari pure peggio) dove i sindacati non esistono -e se anzi qualcuno dei suoi datori di lavoro scoprisse che se ne va in giro a scrivere e/o avallare sui forum minchiate di cui sopra lo farebbero ingroppare dai cammelli all'ippodromo locale-.

Lui, responsabile del suo equipaggio di turno, formato prevalentemente sempre da a/v pakistani, bengalesi o filippini che vivono in qualche campo di concentramento nell'estrema periferia di Doha o similari di cui a lui non gliene fotte niente di niente di loro e dei loro diritti, crepassero pure, ebbene lui (o altri come lui) collegato tramite il wifi in spiaggia e rigorosamente sotto il getto di aria condizionata all'aperto osa dare lezioni di vita, di storia, di poesia, di resistenza, di sindacalismo e anche di ippica a tutti noi...

Embè!!!
Dalle 10,06 che lo hai postato, ho smesso di ridere adesso
 

Paolo_61

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
2 Febbraio 2012
7,972
1,949
Mah, su questo non sono del tutto convinto. Se cedi il medio raggio in perdita, rinegozi in contratti, secondo me un ramo d'azienda con prevalenza lungo raggio con i conti che stanno in piedi lo si può tirar fuori.
Il lungo raggio da solo non sta in piedi, né a FCO né a MXP. Ci vuole un sistema di feed che lo alimenti. Certo, mi piacerebbe sognare che il salvataggio di AZ da parte di un improbabile cavaliere bianco sia subordinato alla chiusura di LIN, ma purtroppo sono conscio che ciò non avverrà.
 

Max737

Utente Registrato
7 Febbraio 2017
172
3
Articolo del sole 24 ore sul futuro di Fiumicino senza Alitalia

Fiumicino, i ricavi derivanti dalla compagnia scesi al 30%
Laura Serafini
L’uscita di scena di Alitalia non spaventa più lo scalo della Capitale.

Per la compagnia italiana tuttora Fiumicino rappresenta l’hub di riferimento. Ma per la società di gestione, Aeroporti di Roma (gruppo Atlantia, che al contempo è azionista di Alitalia), questo status si è tradotto negli ultimi anni più in un desiderio di valorizzare un marchio tricolore che nell’effettiva capacità di sostenere la crescita dello scalo. Nel primo trimestre la capacità del vettore italiano di incidere sui ricavi di Adr si è ulteriormente assottigliata, arrivando a circa il 30% dei ricavi aeronautici (a fronte dei 650 milioni del 2016, di cui 200 milioni generati dalla compagnia) e le proiezioni per la parte successiva dell’anno sono di un’ulteriore erosione di quella soglia. Tanto per avere un elemento di paragone, negli altri hub europei i vettori di riferimento contribuiscono per una quota ampiamente superiore al 50 % dei ricavi aeronautici degli scali.
AeroportidiRoma si era già trovata tre anni fa a dover fronteggiare il rischio di una improvvisa uscita di scena del principale vettore dello scalo. Da allora ad oggi, però, la situazione è molto cambiata. Alitalia ha proseguito il processo di declino, riducendo progressivamente il contributo ai ricavi che allora era attorno a 37-38 per cento. È vero che tuttora garantisce movimenti nello scalo per oltre 17 milioni di passeggeri all’anno, ma è anche vero che negli ultimi tre anni la domanda da parte altri vettori di trovare spazio
nello scalo romano è aumentata. E così sul corto e medio raggio sono subentrati nuovi operatori, soprattutto low cost, ma con una certa solidità. Questi vettori sono in crescita, hanno ordinativi, hanno sviluppato una capacità specifica anche per la gestione di traffico in connessione. Tra questi c’è il gruppo Iag, tramite Vueling, che nello scalo è passata da 0,9 milioni di passeggeri nel 2012 a 3,4 milioni quest’anno. Vueling opera già traffico in connessione con altri player di lungo raggio. C’è poi Ryanair che era assente nel 2012 e
che oggi garantisce 3,8 milioni di passeggeri e costituisce il secondo operatore dello scalo romano.
E ancora: Norwegian, operatore votato al lungo raggio, si sta sviluppando su Fiumicino, dove ha aperto una base nel 2016. Infine EasyJet è ancora presente con 1,8 milioni di passeggeri. La crescita media di questi vettori negli ultimi mesi nell’aeroporto romano è stata di circa il 4%, Alitalia ha in media perso il 2 per cento. Il declino del vettore italiano prosegue inesorabile da ormai 10 anni, spinto anche dal progressivo taglio delle rotte, prima quelle di lungo raggio, poi anche quelle di medio e corto raggio per ridurre i costi. Una strategia che alla lunga, come poi è avvenuto, non può che rivelarsi miope. Adr ha invece beneficiato dei passeggeri inbound, quelli in arrivo, soprattutto dall’Est e dalla Cina. Sono aumentati del 6 per cento.
Potenzialità si potrebbero addirittura aprire per i collegamenti diretti su rotte intercontinentali, sulle quali Adr oggi è piuttosto debole.
E questo perchè Alitalia è vincolata da un accordo con Air-France e Delta che, per le rotte sul Nord America, è obbligata a far passare i passeggeri dall’hub di Parigi (1,5 milioni l’anno). Se la compagnia non operasse più, si aprirebbe lo spazio per 3 o 4 operatori che potrebbero gestire collegamenti diretti garantendo più traffico. Vettori che hanno importanti ordinativi su aeromobili nuovi e che nell’arco di 5 anni potrebbero garantire ad Adr un’offerta di tutto rispetto verso gli Stati Uniti. Un eventuale uscita di scena di Alitalia, certo, avrebbe comunque un impatto sullo scalo nella fase di transizione. E che potrebbe tradursi in un ritardo di uno e due anni nell’attuazione del piano industriale.
 

i-ffss

Utente Registrato
30 Agosto 2010
1,533
63
LIMF
se non fossimo sotto elezioni e ci fosse qualcuno di creativo al governo, un Ciampi (RIP) o un Monti pre-impazzimento, potrebbe ben nazionalizzare, azzerare tutto (dai contratti alla piramide gerarchica), mettere in campo il personale che serve a volare e a manutenere gli aerei, approntare una linea manageriale asciutta e minimal (senza vice dei vice dei vice e addetti alle fotocopie). a quelli che avanzano gli si applica la mobilità della PA e mandati a lavorare dove serve.
 

AZ1313

Bannato
8 Giugno 2016
1,255
0
FOG
"Alitalia, è la linea renziana, non può fallire".

Ma in Italia è rimasto qualcuno che si rifiuta di cavalcare l'onda populista? Mi pare che anche Renzi ormai sia a buon punto della sua trasformazione in un "diversamente grillino". Una metamorfosi involutiva e alquanto deprimente.
E' un modo per non consegnare tutto quell'elettorato a Grillo. Tanto la decisione la prenderà Gentiloni . . . . insomma, un cuor di leone
 

Paolo_61

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
2 Febbraio 2012
7,972
1,949
"Alitalia, è la linea renziana, non può fallire".

Ma in Italia è rimasto qualcuno che si rifiuta di cavalcare l'onda populista? Mi pare che anche Renzi ormai sia a buon punto della sua trasformazione in un "diversamente grillino". Una metamorfosi involutiva e alquanto deprimente.
Oltre che deprimente è anche preoccupante, perché Renzi sarà il prossimo segretario del PD.
 

East End Ave

Utente Registrato
13 Agosto 2013
8,889
3,780
su e giu' sull'atlantico...
Mi riconnetto dfopo 4 giorni off-line e mi sparo le 17 pagine che mi manvacano; cerco di comprendere gli scenari piu' realistici di quanto successo e quelli piu' plausibili di quanto potrebbe succedere, dove svariate decine di post sono solo botta e risposta tra fazioni opposte (ci sta, ma son davvero tanti!).

Alla fine mi rimangono dei pensieri che provo a riassumere:
- non mi aspettavo onestamente vincesse il NO; e' evidente che non si pensa di andare a casa ma che al solito il carrozzone sopravviva anche a questa ennesima crisi
- credo comunque che un coniglio dal cappello uscira', e uscira' dalle tasche dei contribuenti in qualunque maniera il Governo lo chiami (prestito ponte, fondo di garanzia, finanche la dichiarazione diuno stato di emergenza nazionale per il trasporto aereo)
- i dipendenti, o almeno la gran parte, vivono fuori dal contesto, d'accordo. Ma il management, dai vari AD a tutta la dirigenza, ha dimostrato da 30 anni a questa parte la TOTALE E MANIFESTA INCAPACITA' di saper gestire una compagnia aerea. Il post con le parole di Hogan grida vendetta pensando alle sparate a 5 stelle fatte meno di un anno fa! Quindi colpe minimo minimo al 50%

Intanto nella W17 EY chiude la VCE-AUH. Evidentemente la rotta non regge un 319 e 'sti fenomeni avevano preteso il 330.
http://www.routesonline.com/news/38/airlineroute/272541/etihad-nw17-operation-changes-as-of-24apr17/
Appunto, come appena detto!!!!!

Vi posto i dati di marzo del volo FCO-MEX-FCO visto che per la prima vengono pubblicati anche i dati dell'andata, credevo andasse un po' meglio, ma ormai è l'ultimo dei problemi

FCO-MEX
Voli 13
Pax 2018
Pax x volo 155.2
LF 52.9

MEX-FCO
Voli 13
Pax 2166
Pax x volo 166.6
LF 56.8

http://www.sct.gob.mx/fileadmin/DireccionesGrales/DGAC-archivo/modulo5/sase-mar-2017-25042017.xlsx
E come volevasi dimostrare anche qua!

Chi ventila grounding immediato di 15/20 giorni, tutti fuori e dentro nuovamente solo la crema, scelta dal pasticciere-commissario, probabilmente propone la soluzione migliore. E si riparte.
Ma lo so, e' solo utopia in questo paese...
 

i-ffss

Utente Registrato
30 Agosto 2010
1,533
63
LIMF
Oltre che deprimente è anche preoccupante, perché Renzi sarà il prossimo segretario del PD.
vabeh: adesso tutti fan carne da porco di Alitalia perché nessuno vuole essere associato alla parola "fallimento"/"chiusura".

in questa storia si dimostra quanto detto ai tempi della chiusura con EY e di certi scazzi che subito si erano palesati: alla Magliana volevano comandare con i soldi altrui e la cosa dopo un po' è scoppiata. ci meritiamo solo asteroidi
 

AZ1313

Bannato
8 Giugno 2016
1,255
0
FOG
Quanto potrà durare se si innesca un meccanismo del genere?

Caos Alitalia, l'allarme delle agenzie di viaggio: "Siamo in stand-by"

ECONOMIA
Pubblicato il: 26/04/2017 12:09

di Federica Mochi

La compagnia ha già rassicurato i viaggiatori: "Il programma e l'operatività dei voli Alitalia al momento non subiranno modifiche", ha precisato l'azienda, garantendo che i biglietti di chi ha già prenotato voli con Alitalia sono ancora validi. Eppure in queste ore nelle agenzie di viaggio sembra regnare l'incertezza. Nessuna di quelle contattate dall'AdnKronos ha ricevuto ancora indicazioni o comunicazioni da parte di Alitalia, ammettendo di non conoscere quali saranno gli scenari che si prospettano per i viaggiatori che vogliono prenotare un volo da qui a sei mesi.
Chi intende volare fino a fine estate dovrebbe poter viaggiare con Alitalia senza problemi, mentre la situazione per i mesi successivi appare variabile. Quel che è certo è che finché la compagnia sarà operativa, tutti i biglietti acquistati resteranno validi, così come le garanzie a tutela del cliente. "La cosa più plausibile, viste le dichiarazioni del Cda, è che si vada verso un breve periodo di amministrazione straordinaria - ha detto ieri il ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ai microfoni del Tg3 - che si potrà concludere nel giro di sei mesi o con una vendita parziale o totale degli asset di Alitalia oppure con la liquidazione".
In attesa che la situazione sia più chiara, come si stanno comportando in queste ore le agenzie di viaggio?
"La situazione è quella che si vede in televisione, per i prossimi sei mesi sarà questa - spiega Francesca, tour operator dell'agenzia Dealtour - i biglietti che sono stati emessi dovrebbero essere garantiti e ad oggi le prenotazioni con Alitalia possono essere effettuate comunque. E' ovvio che spetta all'agenzia o a chi vende il biglietto capire se c'è la possibilità di tutelare il cliente. Chi decide di volare con un'altra compagnia per un viaggio di qui a sei mesi è sicuramente più tutelato, al momento".
"Allo stato attuale - prosegue - i biglietti di Alitalia per Natale decidiamo di non emetterli, al cliente consigliamo di volare con un'altra compagnia. Se emettiamo un biglietto per Natale e tra sei mesi l'azienda va in fallimento la situazione è la seguente: il cliente non parte, chiede il rimorso e magari non lo riceve".
Ma se la compagnia smettesse di volare, chi ha già acquistato un biglietto che diritti può rivendicare? "Nessuno - afferma la tour operator - se la compagnia fallisce bisognerà mettersi in lista dal curatore fallimentare, e non credo che un cliente riceverà il rimborso in un mese, forse non lo riceverà mai. E' questa la problematica che si presenta. E' ovvio che se devo emettere un biglietto per New York non scelgo Alitalia ma preferisco Delta".
"Bisogna vedere cosa succederà, nessuno lo sa, siamo in stand-by - commentano invece da Extravel - Al momento è ancora tutto operativo ma la situazione è quella che è. Certo, se un cliente chiede di volare a gennaio 2018 con Alitalia, suggeriamo di guardare un'altra compagnia aerea in questo momento, ma è ancora presto, bisogna vedere nell'arco delle prossime settimane che cosa accadrà".
Una situazione che sembra andare a discapito dell'azienda stessa, oltre che del cliente. "E' ovvio che da agente di viaggio cerco di tutelare me e il cliente, quindi devo indirizzarlo su un'altra compagnia - chiosa la tour operator di Dealtour- tuttavia, stamattina i biglietti di chi ha prenotato per New York ad agosto erano ancora in piedi e da terminale i biglietti per i prossimi sei mesi sono ancora prenotabili".
Stesso discorso da Dea Travel: "Il biglietto Alitalia lo facciamo tranquillamente - afferma Antonello, agente di viaggio - al momento non ci sono difficoltà sulle prenotazioni. Certo, la questione deve essere ancora metabolizzata ma non abbiamo riscontrato difficoltà con la biglietteria. Se poi il cliente preferisce evitare di viaggiare con Alitalia, non emettiamo biglietti con loro. A chi intende viaggiare con la compagnia tra sei mesi, però, facciamo presente la situazione". In attesa di nuove disposizioni, tutto resta quindi com'è. "E' ancora presto per delineare uno scenario - conclude il tour operator - vedremo in queste settimane come andranno le cose".
 

antwonebcool

Utente Registrato
2 Maggio 2015
11
0
Io non sono così drastico nel giudicare: quelli che hanno votato Si lo hanno fatto giustamente per salvaguardare il posto di lavoro per altri due anni, chi per allungare la sopravvivenza fino alla pensione (sentito personalmente) o quelli del partito "fottesega del taglio ai naviganti...io penso al mio orticello. Tra i NO ci sono quelli del partito della nazionalizzazione (illusi), quelli del "muoia sansone e tutti i filistei" riferendosi al management e quelli che si auspicano l'ingresso di qualche privato più competente e disposto a sobbarcarsi il carrozzone.


Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk
 

totocrista

Utente Registrato
4 Settembre 2012
3,987
2
tps - Psa
Alitalia, Gentiloni: "Forte preoccupazione, ma non si può nazionalizzare"
Calenda traccia la via di un prestito ponte da 300-400 milioni per garantire sei mesi di attività, poi la vendita a un concorrente. Lufthansa? "Lo spero". Possibile lo spezzatino con i rivali interessati a prendere il meglio dell'ex vettore di bandiera

MILANO - Il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, che aveva sostenuto apertamente un voto positivo da parte dei lavoratori di Alitalia sull'accordo con l'azienda per i tagli e il rilancio, chiude le porte alla nazionalizzazione della compagnia dopo la netta vittoria del "no" nella consultazione chiamata dai sindacati. "Non posso tacere la preoccupazione per quello che sta accadendo in una grande impresa come Alitalia. Anche lì bisognerebbe essere in grado di stare sul mercato e competere. Devo dire che da parte mia c'è stata delusione per l'opportunità offerta dall'accordo che non è stata colta. Chi governa ha il compito di risolvere i problemi e dire anche la verità e io l'avevo detto prima e anche adesso: non ci sono le condizioni per la nazionalizzazione. Tuttavia il governo si sente impegnato a non disperdere le risorse di asset e lavoro della compagnia, ci lavoreremo sapendo che la decisione presa nel referendum rende più difficile accettare la sfida", ha detto il premier nel corso del suo intervento al pastificio Rummo a Benevento.

Ieri il cda della compagnia ha preso atto del rifiuto dei lavoratori e ha annunciato che con l'assemblea della prossima settimana sarà avviata la pratica per l'amministrazione straordinaria: l'ex vettore di bandiera dovrebbe essere affidato a tre commissari, con Luigi Gubitosi in pole position. Nell'ambito di una gestione commissariale - a meno di trovare un compratore - è possibile che Alitalia venga fatta "a pezzi" per cedere ai migliori offerenti i suoi asset migliori. In cielo volteggiano i rivali, che possono essere interessati a metter le mani in primis sugli "slot" (in particolare a Fiumicino e Linate), ma anche sui suoi aerei e sui piloti che presumibilmente cercheranno di accasarsi altrove.

Parlando della compagnia, intervistato da Repubblica è stato il ministro Poletti a delineare le possibili ripercussioni dalla crisi dell'Alitalia: "Mi dispiace molto, avevamo fattotutti un lavoro importante per rimettere in pista Alitalia. Avevamo chiesto che il peso non ricadesse solo sui lavoratori", "ora invece si apre l'orizzonte incerto dell'amministrazione straordinaria", rimarca il titolare del Ministero del Lavoro. Per Poletti, ora "si apre una fase di incertezza e di sacrifici" e c'è "rischio" per circa 20 mila posti di lavoro, tra i 12.500 dipendenti della compagnia e gli 8 mila lavoratori dell'indotto.

Il collega del Mise, Carlo Calenda, si è concentrato in un'altra intervista sul possibile percorso societario: "Il nuovo commissario deve assicurare la continuità dell'azienda e poi trovare un acquirente per Alitalia che sappia gestirla". Per la continuità "l'unica cosa sarà avere un prestito ponte dallo Stato, intorno ai 300-400 milioni per assicurare sei mesi di gestione". Alla domanda su Lufthansa che sembra molto interessata a comprare Alitalia, Calenda risponde: "Lo spero". E poi precisa: "Sarebbe interessante da esplorare".

Il dossier finisce anche all'attenzione della Commissione europea, per la quale sulle soluzioni per la crisi "è in contatto costruttivo con l'italia". All'Antitrust Ue, questa mattina, è in corso una riunione per verificare gli spazi di manovra previsti dalla legislazione europea in relazione al ruolo dello stato. La portavoce ha aggiunto che "la Commissione è sempre pronta a discutere con gli Stati membri i loro piani in linea con le regole Ue". Non sono però giunte richieste specifiche di intervento sul punto.

repubblica.it
 

Beppe74

Utente Registrato
4 Dicembre 2014
161
0
Difficile Stabillirlo!
Intervista a Delrio su LaStampa

Alitalia lamenta soprattutto i sussidi concessi dagli aeroporti minori a quelle compagnie.
«Nel 2013 abbiamo scritto linee guida molto chiare e i gestori aeroportuali fanno dei bandi europei: perché Alitalia non partecipa? Se a Favignana è esploso il turismo, lo si deve al fatto che l’aeroporto di Trapani opera regolarmente. La verità è che la politica del governo sta funzionando, e che se in Francia e Germania Ryanair non è altrettanto forte è perché Air France e Lufthansa hanno fatto meglio il loro lavoro».
Questa risposta mi ha colpito particolarmente..che ne pensate, aldilà del "self endorsement" è davvero cosi semplice come descrive Del Rio?
 

DusCgn

Utente Registrato
9 Novembre 2005
14,680
20
.
Emiliano Fiorentino (Segretario Nazionale Fit Cisl) su crisi Alitalia: 'Chi ha votato no immaginava che ci fosse un piano B ma non è così. Non abbiamo avuto la forza e la capacità di convincere la maggioranza dei dipendenti di Alitalia'.

 

belumosi

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
10 Dicembre 2007
15,087
3,520
Alitalia, Calenda prestito ponte 400 mln

Tweet 26 aprile 2017 13.00

Alitalia,Calenda prestito ponte 400mln "Il nuovo commissario deve assicurare la continuità dell'azienda e poi trovare un acquirente per Alitalia che sappia gestirla". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Calenda, intervistato su Radio24. "L'unica cosa- ha aggiunto- sarà avere un prestito ponte dallo Stato, intorno ai 300-400 milioni per assicurare sei mesi di gestione". Su un possibile interesse da parte di Lufthansa, Calenda risponde :Lo spero". E precisa "sarebbe interessante da esplorare". -

See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/ContentItem-35a8ea7a-10b7-4913-b3bf-a1624fa28ad4.html
 

MarioF

Utente Registrato
25 Giugno 2010
1,593
0
Milano/Genova
Emiliano Fiorentino (Segretario Nazionale Fit Cisl) su crisi Alitalia: 'Chi ha votato no immaginava che ci fosse un piano B ma non è così. Non abbiamo avuto la forza e la capacità di convincere la maggioranza dei dipendenti di Alitalia'.

Mi sembra fortemente rassegnato e ciò mi fa pensare che forse 'sta volta si siano resi conto anche loro che c'è poco da fare.
 

indaco1

Utente Registrato
30 Settembre 2007
3,942
552
.
se non fossimo sotto elezioni e ci fosse qualcuno di creativo al governo, un Ciampi (RIP) o un Monti pre-impazzimento, potrebbe ben nazionalizzare, azzerare tutto (dai contratti alla piramide gerarchica), mettere in campo il personale che serve a volare e a manutenere gli aerei, approntare una linea manageriale asciutta e minimal (senza vice dei vice dei vice e addetti alle fotocopie). a quelli che avanzano gli si applica la mobilità della PA e mandati a lavorare dove serve.
Non si fa prima a fare una (veramente) nuova compagnia? E' legale, risolve automaticamente gran parte dei problemi, costa meno e funziona meglio.
 

indaco1

Utente Registrato
30 Settembre 2007
3,942
552
.
No perche' li hanno dati alla bad company fallita e insolvente, se ricordo bene
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.