Alitalia: Castellucci, in attesa esito referendum, poi si faranno valutazioni
Roma, 21 apr. (AdnKronos) - "Penso che in questo momento tutti stanno aspettando l'esito del referendum presso i lavoratori Alitalia, con grande attenzione. Poi si potranno fare le valutazioni successive". Ad affermarlo è l'ad di Atlantia, Giovanni Castellucci, parlando con i giornalisti al termine dell'Assemblea degli azionisti.
Alitalia, nuovi equilibri: in uscita la chief costumer officer Aubrey Tiedt
La dirigente ha rilanciato l’immagine della compagnia ma le sono state contestate
le nuove divise e una cultura aziendale troppo «stile Etihad». Una mossa che ha
come scopo anche il riequilibrio tra la componente di ABu Dhabi e quella di Roma
Meno Emirati, più italianità. Luigi Gubitosi ha fretta e punta alla discontinuità. Il presidente designato di Alitalia lo ha spiegato bene ai piani alti della compagnia e come prima conseguenza entro l’estate Aubrey Tiedt, inviata da Etihad a migliorare il servizio a bordo e le performance degli assistenti di volo, lascerà il ruolo di chief customer officer di Alitalia.
Le due contestazioni
Apprezzata per aver contribuito in 18 mesi a rilanciare l’immagine della compagnia, Tiedt però viene fortemente contestata «per l’introduzione delle nuove divise, poco gradite, e aver cercato di gestire il personale con una cultura aziendale come se fosse ancora in Etihad», spiegano le fonti. Cosa che l’avrebbe fatta finire nel mirino non soltanto dei dipendenti, ma anche di qualche dirigente.
Il peso di Roma
Con la partenza di Tiedt Gubitosi insomma vuole così iniziare un processo in cui Alitalia viene gestita un po’ meno da Abu Dhabi (il quartiere generale di Etihad) e più da Roma. Non è un caso - fanno notare gli esperti - se la compagnia ha deciso di lanciare da ottobre un suo volo diretto per Male, Maldive, con propri velivoli e senza fare scalo negli Emirati.
Corriere
Il presidente di Intesa Sanpaolo: banca disponibile a sostenere l'azienda anche se non contenta dell'investimento
Milano, Italia - Gros-Pietro crede nell'importanza della compagnia per il bene del Paese e dà fiducia ad Etihad per il suo rilancio
Il presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro interrogato oggi a margine di un evento a Milano ha dichiarato di comprendere il disappunto espresso ieri dall'amministratore delegato di Unicredit Jean Pierre Mustier per gli investimenti in perdita in Alitalia, ma ha sottolineato la necessità di sostenere il vettore aereo per il bene del Paese. La compagnia "svolge un servizio essenziale, utile per alimentare non solo il turismo, che è un pilastro essenziale della nostra economia, ma anche per alimentare gli scambi commerciali e culturali che fanno dell'Italia un Paese avanzato". Il dirigente ha confermato la disponibilità di Intesa -socia creditrice di Alitalia così come Unicredit- a supportare come banca lo sviluppo della compagnia, aiutando quindi con il credito "un piano industriale che sia sostenibile e che veda l'impegno di operatori industriali che siano in grado di guidare Alitalia verso nuovi traguardi". Gros-Pietro ritiene che Etihad -partner di Alitalia e socio di maggioranza con il 49% del suo capitale azionario- sia in grado di svolgere tale compito.
Ieri Jean Pierre Mustier al termine dell'assemblea di bilancio di Unicredit interrogato dalla stampa aveva ricordato come la banca abbia perso in tre anni mezzo miliardo di Euro tra accantonamenti e svalutazioni. Per questo, secondo Mustier è indispensabile che la soluzione sia sostenibile, "altrimenti non c'è soluzione".
Luigi Gubitosi vuole forte discontinuità col passato e la riduzione dei costi di leasing
Roma, Italia - Il presidente designato della compagnia crede nel futuro dell'azienda, un cammino senza scorciatoie e prospetta cambiamenti ai vertici
Il presidente designato di Alitalia Luigi Gubitosi ha rilasciato un'intervista pubblicata oggi su un quotidiano nazionale in cui esprime il proprio punto di vista sul futuro del vettore aereo italiano. Qualora i dipendenti dell'azienda approvassero l'intesa che questa ha raggiunto la settimana scorsa con i sindacati, gli azionisti investirebbero circa due miliardi di Euro per far ripartire Alitalia. Il percorso sarà lungo -ha detto Gubitosi- faticoso e senza scorciatoie ed è necessario essere meno timidi nelle politiche di sviluppo rispetto a quanto delineato dal piano industriale: accelerare sulla consegna di aeromobili di lungo raggio - A-330 e B-777 - con il supporto di Etihad, investire ulteriormente nelle rotte oggi particolarmente soddisfacenti come quelle per le Americhe e crearne di nuove verso l'Africa del Sud, l'India e più in generale l'Asia -a breve dovrebbe anche partire un collegamento tre volte la settimana con le Maldive-. Un altro aspetto che intende rivedere è il rapporto con i partner internazionali Delta Air Lines ed Air France-Klm, per ridefinire un'equa allocazione dei benefici della collaborazione reciproca. Parlando della diminuzione dei costi Gubitosi ha sottolineato come sia necessario ridurre soprattutto quelli relativi ai leasing, oggi non più in linea con il mercato (sull'argomento vedi notizia AVIONEWS).
Il dirigente è invece preoccupato dei contributi pubblici assegnati ai diretti concorrenti di Alitalia sul breve raggio, un trattamento di favore unico in Europa di cui anche Alitalia vorrebbe beneficiare (vedi notizia AVIONEWS).
Per quanto riguarda i vertici aziendali Gubitosi ha parlato di luci ed ombre, prospettando avvicendamenti ed una forte discontinuità col passato.
Apprezzamento per le parole di Gubitosi è stato espresso dal segretario generale di Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi (vedi AVIONEWS).
nodo al fazzoletto per APR 2018!
;-)