Ryanair chiude le basi di Pescara e Alghero, e abbandona Crotone


Stato
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Mi permetto di fare un discorso un po' più generale sui finanziamenti pubblici in campo aeroportuale e turistico.

Io credo che in molti casi, anche da parte del legislatore italiano, si stia confondendo quello che è un servizio pubblico da sovvenzionare (a favore dei cittadini) con quello che è un servizio utile alle aziende (turistiche in questo caso).
Siamo sicuri che una regione, parlo del caso della Sardegna, con 1,5 MLN di abitanti abbia bisogno di 3 aeroporti? i soldi per sostenere le compagnie, e gli aeroporti stessi, non sarebbero spesi meglio per migliorare i collegamenti interni, cioè strade e ferrovie (di collegamenti interni non sono esperto ma dei miei amici sardi mi hanno detto che la situazione è abbastanza arretrata).

Un esempio secondo me emblematico a livello nazionale.
Il Governo italiano ha deciso che i tre principali aeroporti dovranno essere Fiumicino, Malpensa e Venezia. Se per i primi due credo che sia facile essere d'accordo ho molti più dubbi sul terzo. Venezia muove, dati 2015, 8 MLN di passeggeri l'anno di cui 1,5 nazionali. Provando ad individuare un grande aeroporto del sud, che è escluso dalla tripletta: mettiamo a confronto Venezia con Catania, il numero totale di passeggeri è simile, ma i nazionali sono pari a 5 MLN.
Non sarebbe stato più corretto mettere questo aeroporto come terzo a livello nazionale?
Questa parentesi l'ho scritta per dire che spesso gli interessi delle aziende, che sono molto ben rappresentati, confondono la realtà illudendo i cittadini che i loro interessi sono più importanti di tutto perché senza di loro non c'è economia. Ma questo è vero solo in parte perché alle aziende piace la vita comoda.
 
Venezia muove, dati 2015, 8 MLN di passeggeri l'anno di cui 1,5 nazionali. Provando ad individuare un grande aeroporto del sud, che è escluso dalla tripletta: mettiamo a confronto Venezia con Catania, il numero totale di passeggeri è simile, ma i nazionali sono pari a 5 MLN.
Non sarebbe stato più corretto mettere questo aeroporto come terzo a livello nazionale?

Ti sei dato la risposta da solo: VCE ha molto incoming di turisti che partono da Venezia, e poi magari vanno in altre parti d'Italia. Essendo prevalentemente traffico internazionale, ha valenza strategica nazionale. CTA muove tanti passeggeri sul nazionale: ha importanza enorme per la Sicilia orientale, ma non riesce (ancora, si spera) ad attirare passeggeri da fuori. Dunque, ha un impatto relativamente ridotto.
 
Io credo che in molti casi, anche da parte del legislatore italiano, si stia confondendo quello che è un servizio pubblico da sovvenzionare (a favore dei cittadini) con quello che è un servizio utile alle aziende (turistiche in questo caso).
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C'è un particolare.
Le aziende private pagano le tasse, dunque ogni 100 euro che arrivano al B&B di Capo Caccia, generano comunque anche un utile per le casse pubbliche.
Senza considerare che ogni nuovo impiegato nel settore turistico è un posto di lavoro in più, con tutti gli evidenti benefici sul sistema.
Il mio pensiero, molto banale, è che il concetto di co marketing di per sè non è da demonizzare, semplicemente vanno valutati attentamente costi e benefici per la collettività, caso per caso, con competenza e serietà.
 
C'è un particolare.
Le aziende private pagano le tasse, dunque ogni 100 euro che arrivano al B&B di Capo Caccia, generano comunque anche un utile per le casse pubbliche.
Senza considerare che ogni nuovo impiegato nel settore turistico è un posto di lavoro in più, con tutti gli evidenti benefici sul sistema.
Il mio pensiero, molto banale, è che il concetto di co marketing di per sè non è da demonizzare, semplicemente vanno valutati attentamente costi e benefici per la collettività, caso per caso, con competenza e serietà.

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Siamo sicuri che una regione, parlo del caso della Sardegna, con 1,5 MLN di abitanti abbia bisogno di 3 aeroporti? i soldi per sostenere le compagnie, e gli aeroporti stessi, non sarebbero spesi meglio per migliorare i collegamenti interni, cioè strade e ferrovie (di collegamenti interni non sono esperto ma dei miei amici sardi mi hanno detto che la situazione è abbastanza arretrata).

La popolazione residente in Sardegna di per sè non è un parametro sufficiente per poter valutare l'utilità o meno di X aeroporti, se no con questo criterio tante isole Greche non dovrebbero avere neppure un eliporto.:)
Quanto alla situazione strade\ferrovie è vero, è un disastro, ma solamente per inettitudine e ruberie della classe politica locale e non.
Non è che non ci sono i soldi, è che vengono spesi male\mangiati.

Giusto per rimenere in tema con un'ultima ora: http://www.repubblica.it/cronaca/20...cati_anche_politici_e_imprenditori-136932761/.
Appalti per strade per 130 milioni di euro, mica bruscolini, dimostrazione su come sia falso che in Sardegna le infrastrutture fanno schifo per mancanza di fondi.
 
C'è un particolare.
Le aziende private pagano le tasse, dunque ogni 100 euro che arrivano al B&B di Capo Caccia, generano comunque anche un utile per le casse pubbliche.
Senza considerare che ogni nuovo impiegato nel settore turistico è un posto di lavoro in più, con tutti gli evidenti benefici sul sistema.
Il mio pensiero, molto banale, è che il concetto di co marketing di per sè non è da demonizzare, semplicemente vanno valutati attentamente costi e benefici per la collettività, caso per caso, con competenza e serietà.

Quoto assolutamente: spesso ci si dimentica che, se bene spesi, i soldi per il co-marketing possono diventare un investimento fruttuoso...
 
Da ignorante chiedo: se i contributi ad una compagnia aerea da parte di soggetti pubblici come i gestori di aeroporti possono essere dati solo a certe condizioni (ad esempio tramite bandi), se davvero la presenza di Ryanair fa da volano per il turismo, è possibile (dal punto di vista legale) per i titolari di attività turistiche (quindi soggetti privati) riunirsi in associazione e "sponsorizzare" la compagnia in questione o anche questa sarebbe una violazione delle normative?
 
Da ignorante chiedo: se i contributi ad una compagnia aerea da parte di soggetti pubblici come i gestori di aeroporti possono essere dati solo a certe condizioni (ad esempio tramite bandi), se davvero la presenza di Ryanair fa da volano per il turismo, è possibile (dal punto di vista legale) per i titolari di attività turistiche (quindi soggetti privati) riunirsi in associazione e "sponsorizzare" la compagnia in questione o anche questa sarebbe una violazione delle normative?
I privati, in generale, possono fare ciò che vogliono a condizione che non sia un'operazione contraria alle regole di mercato. In questo caso non dovrebbero esserci assolutamente problemi.
 
Che poi d'altronde è una soooooorta di quello che volevano fare nel trapanese. Lì il problema è stato però che, oltre alla CdC e pochi altri soggetti, nessuno ha poi versato i soldi promessi.
 
Se non sbaglio domani, 7 aprile, dovrebbe esserci l'incontro tra i vari governatori ed il ministro in merito alla riduzione delle tasse d'imbarco ed all'uso dei soldi pubblici per incentivare FR.
Vedremo se alla fine di tutto questo ambaradan come d'incanto torneranno a PSR ed AHO trionfanti oppure no.
 
Da ignorante chiedo: se i contributi ad una compagnia aerea da parte di soggetti pubblici come i gestori di aeroporti possono essere dati solo a certe condizioni (ad esempio tramite bandi), se davvero la presenza di Ryanair fa da volano per il turismo, è possibile (dal punto di vista legale) per i titolari di attività turistiche (quindi soggetti privati) riunirsi in associazione e "sponsorizzare" la compagnia in questione o anche questa sarebbe una violazione delle normative?

Il "problema" della fattibilità non credo sia legale (una associazione di privati o una entità non statale può fare sostanzialmente quel che vuole).
Secondo me le difficoltà sono dal punto di vista pratico/organizzativo. Sostanzialmente: come arginare il problema dei "Free Riders"?
Essendo una "colletta" spontanea magari puo succedere che, tra i "potenziali" beneficiari (che poi sarebbe direttamente ed indirettamente tutta la collettività) qualcuno faccia la sua parte e qualcuno si approfitti dei volenterosi esimendosi dal contribuire, scaricando il costo solo su alcuni soggetti ma raccogliendo ugualmente i frutti. Alla lunga così facendo il meccanismo si stopperebbe.

Il problema non è così tanto semplice da risolvere.
Ma prima di tutto bisognerebbe capire cosa si vuol fare e quale scopo si vuol perseguire. Che certi "investimenti" diano un ritorno molto molto consistente a certe località è ormai chiaro come il sole. Ma su certe decisioni servirebbe una chiara visione strategica da perseguire quantomeno a livello regionale.
 
Ryanair, fine vertice: spiragli positivi

ROMA – Si è concluso da poco il lungo incontro al ministero dei Trasporti convocato dal ministro Graziano Delrio sulla questione dei voli low cost, e in particolare sulla “fuga” di Ryanair dagli scali di Elmas (Cagliari), Alghero e Pescara. Presenti i vertici della compagnia Ryanair, il presidente della Conferenza delle regioni, Stefano Bonaccini, e quello dell’Abruzzo, Luciano D’Alfonso, mentre a guidare la delegazione sarda c’erano il presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’assessore ai Trasporti Massimo Deiana.

I due esponenti della Giunta prima dell’incontro con Delrio si sono confrontati con i sindaci di Sassari e di Alghero, Nicola Sanna e Mario Bruno che non hanno partecipato direttamente all’incontro ma hanno interagito con Micheal O’ Leary prima che iniziasse il vertice, oltre che manifestare le problematiche legate all’aeroporto di Alghero. E con Bruno e Sanna “riguardo alla questione dei voli low cost si è concordato sulla necessità di intervenire nel rispetto del quadro normativo attuale – si legge in una nota della Regione – e al Governo si chiedono soluzioni per definire il rapporto con i vettori e rilanciare lo sviluppo del traffico aereo”.

Intanto si apre uno spiraglio perchè Ryanair possa tornare indietro sui suoi passi di chiudere le basi di Pescara, in Abruzzo, e di Alghero, in Sardegna. E’ quanto comunica l’Ansa al termine del vertice svoltosi questa mattina a Roma, al ministero dei Trasporti, tra il ministro Graziano Delrio, i vertici del vettore low cost, il Ceo Michael O’Leary e il responsabile commerciale David O’Brien, e i governatori di Abruzzo e Sardegna, Luciano D’Alfonso e Francesco Pigliaru. Ryanair ha avuto garanzie da parte del Governo su tre punti considerati centrali per la permanenza in Italia: la revisione delle linee guida nazionali sul trasporto aereo, che sono emanazione di quelle europee ma che il vettore legge come più restrittive; tempi certi per la riduzione delle tasse addizionali aeroportuali e l’impegno per la strategicità degli aeroporti minori che puntano ad ottenere pari opportunità rispetto agli scali più importanti della Penisola.

http://www.algheronews.it/ryanair-chiuso-vertice-spiragli-positivi-8285-2/
 
Ryanair ha avuto garanzie da parte del Governo su tre punti considerati centrali per la permanenza in Italia: la revisione delle linee guida nazionali sul trasporto aereo, che sono emanazione di quelle europee ma che il vettore legge come più restrittive; tempi certi per la riduzione delle tasse addizionali aeroportuali e l’impegno per la strategicità degli aeroporti minori che puntano ad ottenere pari opportunità rispetto agli scali più importanti della Penisola.
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Ryanair ha avuto garanzie da parte del Governo su tre punti considerati centrali per la permanenza in Italia: la revisione delle linee guida nazionali sul trasporto aereo, che sono emanazione di quelle europee ma che il vettore legge come più restrittive; tempi certi per la riduzione delle tasse addizionali aeroportuali e l’impegno per la strategicità degli aeroporti minori che puntano ad ottenere pari opportunità rispetto agli scali più importanti della Penisola.

http://www.algheronews.it/ryanair-chiuso-vertice-spiragli-positivi-8285-2/

Questa, se confermata dai fatti, è una grande notizia per gli aeroporti minori, la cui competitività è da anni distorta eccessivamente da una imposizione fiscale deleteria. Vedremo come il governo intende procedere effettivamente alla riduzione delle imposte addizionali aeroportuali per questa classe di aeroporti, più volte da me auspicata qui e altrove (ovviamente, se agiscono diminuendo l'imposizione fiscale aeroportuale anche negli aeroporti maggiori, anche meglio).
 
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