Re: [TR] Di colombi viaggiatori e altre storie
PARTE II
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Soprattutto agli occhi di un viaggiatore che mette piede per la prima volta in Asia, la Thailandia appare come un regno incredibilmente affascinante ed interessante, con Bangkok che ne è a ragione la sua capitale.
Se mi si obbligasse a scegliere un aspetto che più di altri mi ha colpito, sono i suoi contrasti la prima cosa che mi verrebbe in mente: quartieri moderni ne fanno una città globale, la quale vive però perfettamente adagiata su di un substrato di tradizioni fortissime e radicate.
E' una città caotica e sudicia dove scarafaggi e ratti fanno parte del panorama urbano, ma dove a fatica si trova una cartaccia per terra. In ogni angolo di strada c'è un carretto ristorante sempre strapieno di gente, anche perchè, come mi spiegavano, le case difficilmente sono provviste di cucine (la gente mangia per strada perchè a casa non ha la cucina, o non hanno le cucine perchè preferiscono mangiare per strada?). Mai stato in un posto dove gli odori sono così forti e pungenti, e soprattutto caratterizzanti. Si mangia ovunque ed in continuazione.
Quando si vedono i lavapiatti dei carretti sbrigare le loro mansioni per terra, armati solo di un secchio per il prelavaggio, uno per il lavaggio, e uno per il risciacquo, verrebbe da considerare quantomeno discutibili gli standard igienici, ma ad un più attento sguardo appare come questi in realtà siano semplicemente differenti dai nostri.
Tutto è sostanzialmente differente.
Le strade sono sempre e costantemente piene di gente che mangia, si diverte, e passa il tempo assieme, i giovani soprattutto e anche nelle zone dove turisti occidentali non ce ne stanno. Anzi, le mecche dei giovani occidentali in cerca di perdizione sono la cosa che più consigli di evitare.Un senso di comunità, dicevamo, infinitamente più alto di quello a cui siamo abituati noi occidentali. Un paese non povero ma sicuramente non ricco, dove però mai ho avuto l'impressione della miseria.
Mai parlare del re (e delle voci insistenti che lo vorrebbero deceduto, con la notizia della morte tenuta segreta per non accendere gli animi di un paese sotto dittatura), e soprattutto mai alzare la voce o dare in escandescenza. Da noi può essere la normalità, qui succede solo in caso di lite vera e propria. Ne avrò conferma diretta in seguito.
Insomma, la vista non è assolutamente l'unico senso utile a descrivere questo posto, perchè senza udito e soprattutto olfatto la restituzione di quest'esperienza non può che essere parziale. Chi c'è stato lo capirà, come lo capirà chi di voi ci andrà.
Attraverso la fotografia, però, la vista è l'unico senso che posso riportare.
Sappiate solo che c'è molto di più.
Lasciamo il principale scalo di Bangkok, il Suvarnabhumi Airport, in direzione del centralissimo e popolare quartiere attorno a Sam Sen Road, patria delle bettole per backpackers. Il mio anfitrione è un simpaticissimo 27enne danese, arrivato qui per una vacanza di qualche settimana e rimastoci 4 anni, abbastanza da aprire un ostello tutto suo. La Thailandia è estremamente economica, e quindi il classico posto dove con "quattro" soldi puoi permetterti anche un 4-5*. Il contro, tuttavia, è che così facendo ti precludi la possibilità di conoscere altri viaggiatori con cui passare il tempo e condividere il viaggio stesso. Metto quindi da parte la mia passione per gli alberghi in cambio di un po' di socialità. Col senno di poi ne varrà la pena.
Mollo finalmente i bagagli e mi attrezzo con un semplice zainetto che mi farà compagnia in queste settimane.
Via a buttare sangue e sudori in giro per la città.
Tra le prime mete c'è ovviamente il complesso del Grande Palazzo Reale, che ospita tra le altre cose alcuni tra i più belli e importanti templi del buddhismo thailandese. Come suggerisce il nome, è questa la residenza del sovrano, con i templi una volta ad uso privato della famiglia reale. Alcuni lo sono tuttora.
Oggi questa sacralità si è di molto persa, e parliamo invece di una delle mete turistiche più visitate al mondo, con soprattutto orde di lanzicanecchi cinesi da far spavento per numero e comportamenti. Nonostante ciò, ed essendo questo il mio primissimo approccio all'architettura religiosa asiatica, ammiro tutto rapito e noncurante della pozza di sudore in cui mi sono già ridotto.
La biblioteca di Phra Mondop.
Il famoso Stupa di Phra Si Rattana.
Un particolare antico della grafia thailandese, che personalmente trovo magnifica.
Incenso votivo in ogni dove.
Il monumento principale del complesso è il Buddha di Smeraldo conservato all'interno del Wat Phra Kaew, cioè la Cappella Reale. Tuttavia è proprio questo uno dei pochi templi dove le foto sono assolutamente vietate, mentre il divieto viene fatto rispettare con particolare e poco frivolo zelo. Una copia del Buddha di Smeraldo la vedrete nel prossimo capitolo.
Complesso dei palazzi reali veri e propri.
Forse ancora più affascinante per via della luce regalata da un violento acquazzone che lo ha reso anche deserto, è il complesso del Wat Pho, il quale ospita tra l'altro la grande statua del Buddha reclinato, immortalato nell'istante del raggiungimento del Nirvana.
Il resto dei pochi giorni a disposizione lo trascorro passeggiando un po' senza meta per la città.
Uno dei canali principali che attraversano la città confluendo nel Chao Phraya.
Bhumibol Adulyadej, Sovrano thailandese, conosciuto anche come Rama IX.
Passeggiando occorre sempre farsi spazio tra i tavolini.
Maha Chakri Sirindhorn, figlia del Sovrano.
Decido di muovermi con un battello fluviale che fa parte del trasporto pubblico locale.
Lui vende qualcosa da mangiare. Non chiedetemi cosa.
Lui invece è il controllore. Biglietto acquistabile a bordo alla modica cifra di 10 Baht.
Quando la barca prende un po' di velocità e incrocia altri battelli, gli schizzi sono numerosi. Per mezzo di corde i passeggeri possono quindi alzare questa protezione di plastica che tiene asciutti. Per modo di dire, visto che azzera anche la quantità di aria a disposizione. Ma meglio sudati che bagnati dall'acqua fetida del canale, credo.
Apri un po', va.
Giunti a destino il panorama cambia improvvisamente...
...apparentemente.
Il tipo di traffico monstre che ha fatto perdere il volo ad un mio amico, nonostante le 4 ore preventivate per raggiungere l'aeroporto.
Torniamo alla base.
Da Bangkok per oggi è tutto. Ci torneremo in seguito.
Nel prossimo capitolo si vola verso il nord della Thailandia - a Chang Mai - e si va un po' a spasso.
ANTEFATTO
INTRODUZIONE
PARTE I - Da Sydney a Bangkok, via Melbourne
PARTE II - OT Bangkok
PARTE III - Da Bangkok a Chiang Mai
PARTE IV - OT Nord della Thailandia
PARTE V - Da Chiang Mai a Siem Reap
PARTE VI - OT Cambogia
PARTE VII - Da Siem Reap a Lamezia, via Bangkok, Zurigo, e Roma