Bergamo verso 10 milioni di passeggeri diventa il terzo aeroporto italiano


AZ209

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24 Ottobre 2006
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Londra.
Bergamo verso 10 milioni di passeggeri diventa il terzo aeroporto italiano

Bergamo - L'aeroporto di Bergamo-Orio al Serio, che contende a Milano Linate la terza posizione tra gli scali italiani per traffico passeggeri dopo Roma Fiumicino e Milano Malpensa, apre al pubblico la nuova area passeggeri e punta a superare nel 2015 il tetto dei 10 milioni di viaggiatori/anno (sono stati 9,3 milioni nel 2014). Ieri è stata una giornata a suo modo storica per l'aeroporto di Bergamo. L'inaugurazione del nuovo terminal passeggeri, una struttura modernissima che raddoppia l'area arrivi e partenze dello scalo orobico e ha richiesto un investimento di 23 milioni di euro, è il punto di approdo di un più vasto programma di ampliamento e ammodernamento dell'aerostazione lanciato nel 2006.

Il piano di potenziamento di Orio è scattato con la costruzione della nuova torre di controllo, proseguito negli anni con il rinnovo della zona ceck-in e dell'area partenze, con la realizzazione del maxi-parcheggio e il completo rifacimento della pista, per finire con la nuova area terminal inaugurata, ieri, dal ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, e dal presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni. In totale: 154 milioni di investimenti in circa 10 anni autofinanziati da Saco, la società controllata dai soci bergamaschi e partecipata da Sea che gestisce l'aeroporto di Bergamo.

«Questa nuova struttura dell'aeroporto di Bergamo - dice Delrio - è il simbolo dell'Italia del fare». «Con questo nuovo terminal si rafforza il ruolo di Orio nel sistema aeroportuale lombardo e nazionale» aggiunge Maroni. Nel 2002, anno in cui Sacbo ha ricevuto la concessione quarantennale, l'aeroporto di Bergamo gestiva poco più di un milione di passeggeri ed era il 16° scalo italiano per numero di viaggiatori. Grazie all'abilità di aver creduto e colto il nascente fenomeno dei voli low cost e di aver puntato sul settore merci dei corrieri espressi per garantire una sana differenziazione, la crescita del movimento passeggeri ha avuto un andamento esponenziale che tuttavia è sempre stato governato da un'attenta politica gestionale e di programmazione. «Ciò è rispecchiato nei bilanci societari - osserva il presidente di Sacbo, Miro Radici - che dal 2002 a oggi si sono sempre chiusi positivamente generando oltre 100 milioni di euro di utili e che hanno permesso di finanziare autonomamente il piano di sviluppo infrastrutturale intrapreso nell'ultimo decennio».

Il traffico aereo passeggeri italiano nel periodo 2002-2014 è cresciuto del 61%, nello stesso periodo l'aeroporto di Bergamo è cresciuto del 600 per cento. Nei primi quattro mesi del 2015, in un contesto generale di ripresa del traffico aereo in Italia, il traffico passeggeri dell'aeroporto di Bergamo è salito del 18,25% sul gennaio-aprile 2014, consolidando la terza posizione per numero di passeggeri movimentati tra gli scali italiani. Nello stesso periodo è stata rafforzata anche la terza posizione per merce movimentata e la leadership nel sud Europa per il settore dei corrieri espressi. La vicinanza dello scalo ai siti produttivi permette di mantenere alta la competitività delle aziende bergamasche nel panorama del commercio mondiale. Ora la prossima sfida è il collegamento ferroviario aeroporto-città: «Si tratta - spiega Maroni - di un collegamento diretto di quattro chilometri. Un investimento di 170 milioni, un investimento utile, perché serve alla città di Bergamo, all'aeroporto di Orio e alla Lombardia».

http://www.ilsole24ore.com/art/noti...aeroporto-italiano-215603.shtml?uuid=ABmaAXmD
 
L' unica cosa che del sistema orio non mi piace è che ryanair è in una situazione di monopsonio, di quei 10 milioni di passeggeri circa 8 dovrebbero essere ryan.
 
L' unica cosa che del sistema orio non mi piace è che ryanair è in una situazione di monopsonio, di quei 10 milioni di passeggeri circa 8 dovrebbero essere ryan.
In realtà sono FR e Wizz che crescono. BGY è "solo" l'aeroporto che viene utilizzato.
Al gestore va il merito di aver scommesso sul cavallo giusto e di averlo supportato nel tempo crescendo insieme. Complimenti.
 
Mi piacerebbe vedere scorporati i dati di pax e cargo (inteso come costi/ricavi e percentuali sul totale). Conoscendo la "riottosità" con la quale FR è disposta a pagare i servizi, il dubbio che il grasso coli dalle merci e non dai passeggeri mi si instilla in automatico.
 
In realtà sono FR e Wizz che crescono. BGY è "solo" l'aeroporto che viene utilizzato.
Al gestore va il merito di aver scommesso sul cavallo giusto e di averlo supportato nel tempo crescendo insieme. Complimenti.
Quando sei esposto con un singolo cliente per l'80% del tuo fatturato hai un bel rischio in casa, specialmente con FR che devi tenere coccolata. Basti pensare se SEA volesse silurare BGY facendo ponti d'oro a FR per trasferire il tutto a MXP.
 
Mi piacerebbe vedere scorporati i dati di pax e cargo (inteso come costi/ricavi e percentuali sul totale). Conoscendo la "riottosità" con la quale FR è disposta a pagare i servizi, il dubbio che il grasso coli dalle merci e non dai passeggeri mi si instilla in automatico.

Sarebbe bello sì sapere i dati scorporati.
Ma ,ad onor di logica, la tesi qualche piega la fa:
1)Perché costruire un nuovo terminal "passeggeri"?
2)perché volere Vbs per spostare parte dei movimenti cargo lì?
Saranno bassi i ricavi , ma moltiplicati per 8-9milioni fanno una bella sommetta.
 
Quando sei esposto con un singolo cliente per l'80% del tuo fatturato hai un bel rischio in casa,.

tutti i grandi hub hanno un rischio in casa. Se LH andasse in forte crisi e concentrasse tutto su FRA che ne sarebbe di MUC? E scali come Charlotte e Dallas in USA ad esempio stanno in piedi per le operazioni di hub&spoke di American. Per non parlare di Dubai, Doha e Abu Dhabi, dove li l'hub carrier fa più del 80% del traffico.

Avere un vettore forte e grande basato ha dei rischi, ma anche dei pregi. Io tendo a vedere più pregi che rischi.
 
Sarebbe bello sì sapere i dati scorporati.
Ma ,ad onor di logica, la tesi qualche piega la fa:
1)Perché costruire un nuovo terminal "passeggeri"?
2)perché volere Vbs per spostare parte dei movimenti cargo lì?
Saranno bassi i ricavi , ma moltiplicati per 8-9milioni fanno una bella sommetta.

Il nuovo terminal per crescere come numero di pax e perché ormai il vecchio era troppo congestionato.
Brescia come "proprietá" per continuare a macinare utili e liberare spazio nei piazzali.

A mio avviso, Bergamo farebbe bene ad alleggerire la quota mercato di FR, non mandandola via, ma attraendo, laddove possibile, nuove compagnie. Dubito che la stessa FR possa decidere di spostare in toto armi e bagagli da BGY, ma certamente una sola compagnia che ti fa l'80% del fatturato pax ti dovrebbe fare riflettere.
 
tutti i grandi hub hanno un rischio in casa. Se LH andasse in forte crisi e concentrasse tutto su FRA che ne sarebbe di MUC? E scali come Charlotte e Dallas in USA ad esempio stanno in piedi per le operazioni di hub&spoke di American. Per non parlare di Dubai, Doha e Abu Dhabi, dove li l'hub carrier fa più del 80% del traffico.

Avere un vettore forte e grande basato ha dei rischi, ma anche dei pregi. Io tendo a vedere più pregi che rischi.


In effetti la compagnia in questione è molto solida, una sicurezza rispetto alla maggior parte delle altre compagnie europee. Detto questo sono del parere che crescite superveloci basate su un unico cliente, almeno nel mondo del lavoro, non hanno mai portato a grossi epiloghi, anche per il fatto che se una delle due parti ha possibilità di scelta, l'altra purtroppo non ne ha, dovendo convivere sempre con uno stato di stress e di compromessi a volte antieconomici... ovviamente parlo del mondo del lavoro avendo a che fare con numerose aziende, ma probabilmente in campo di aviazione la cosa è diversa e subentrano altri meccanismi e il mio è solo un semplice parere personale...
 
tutti i grandi hub hanno un rischio in casa. Se LH andasse in forte crisi e concentrasse tutto su FRA che ne sarebbe di MUC? E scali come Charlotte e Dallas in USA ad esempio stanno in piedi per le operazioni di hub&spoke di American. Per non parlare di Dubai, Doha e Abu Dhabi, dove li l'hub carrier fa più del 80% del traffico.

Avere un vettore forte e grande basato ha dei rischi, ma anche dei pregi. Io tendo a vedere più pregi che rischi.
Non paragonerei una compagnia che opera hub e spoke con FR. Spostare un hub non è una cosa che si fa su due piedi (visto che si basa su un mix di transiti e ptp, e si basa su traffico di corto,medio, e lungo raggio) spostare una base FR è molto più semplice, specialmente sulla stessa città come potrebbe essere a Milano.
 
In effetti la compagnia in questione è molto solida, una sicurezza rispetto alla maggior parte delle altre compagnie europee. Detto questo sono del parere che crescite superveloci basate su un unico cliente, almeno nel mondo del lavoro, non hanno mai portato a grossi epiloghi, anche per il fatto che se una delle due parti ha possibilità di scelta, l'altra purtroppo non ne ha, dovendo convivere sempre con uno stato di stress e di compromessi a volte antieconomici... ovviamente parlo del mondo del lavoro avendo a che fare con numerose aziende, ma probabilmente in campo di aviazione la cosa è diversa e subentrano altri meccanismi e il mio è solo un semplice parere personale...

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