Thread Alitalia - Etihad IV : DICHIARAZIONE CONGIUNTA


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Dome

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14 Ottobre 2006
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0
.
Intanto sono uscite le liste numeriche con i numeri, divisi per Enti, di quanti andranno in mobilità.
Alcuni responsabili hanno già comunicato alle risorse interessate la loro messa in mobilità
 

Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
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0
Posso essere in parte d'accordo, ma mi fermo qui per non andare troppo OT. Il punto è che questi problemi si devono affrontare perchè a monte c'è un'azienda inefficiente, che in buona misura si dimostra refrattaria ai cambiamenti necessari. Quindi chiedo nuovamente: se nemmeno EY dovesse riuscire a dare la scossa indispensabile ad AZ, che si fa? Mettiamo altri soldi fino alla fine dei nostri giorni perchè la mobilità di 14.000 persone costerebbe un botto? Che altro?
Il punto non era quello. D'altra parte EY mi pare abbia già detto che di utili non se ne parli sino al 2017.
Volevo solo dire che mi pare strano possano esistere sprechi e non sprechi perchè fatti in nome di un principio che si si ritiene corretto. Tutto qui.
 

East End Ave

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13 Agosto 2013
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su e giu' sull'atlantico...
È sufficiente smettere di pagarli.
...come non quotare?

Ragazzi, dev'esser chiara una cosa: il cerchiobottismo italico non puo', e non dovrebbe, avere sempre la meglio e il concetto per cui "...l'azienda perde miliardi, ergo qualcuno ci deve comprare e metterci tanti bei soldini, ma non ci puo' comprare oltre il 49%, per cui ci compra in minoranza ma ci lascia tutti a lavorare qui come se i miliardi persi non esistessero piu'....", non solo e' troppo comodo, ma del tutto irreale ed inapplicabile.

dove e di chi siano le colpe non e' argomento di discussione in quest i casi, a torto o a ragione funziona cosi' ovunque!
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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...come non quotare?

Ragazzi, dev'esser chiara una cosa: il cerchiobottismo italico non puo', e non dovrebbe, avere sempre la meglio e il concetto per cui "...l'azienda perde miliardi, ergo qualcuno ci deve comprare e metterci tanti bei soldini, ma non ci puo' comprare oltre il 49%, per cui ci compra in minoranza ma ci lascia tutti a lavorare qui come se i miliardi persi non esistessero piu'....", non solo e' troppo comodo, ma del tutto irreale ed inapplicabile.

dove e di chi siano le colpe non e' argomento di discussione in quest i casi, a torto o a ragione funziona cosi' ovunque!
La questione del 49% è propria del trasporto aereo.
In realtà spesso viene cambiato tutto, anche solo per cambiare (e quando le aziende non sono decotte può essere il colpo di grazia), quello difficile da fare è isolare le mele marce ed eliminare il contesto di burocrazia, magna magna e a volte pure malaffare con cui in Italia ci si confronta. E non è detto che debba andare tutto male, è che i casi positivi non fanno notizia.
 

Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
1,306
0
La questione del 49% è propria del trasporto aereo.
In realtà spesso viene cambiato tutto, anche solo per cambiare (e quando le aziende non sono decotte può essere il colpo di grazia), quello difficile da fare è isolare le mele marce ed eliminare il contesto di burocrazia, magna magna e a volte pure malaffare con cui in Italia ci si confronta. E non è detto che debba andare tutto male, è che i casi positivi non fanno notizia.
Tra le mele marce ci sono anche gli incompetenti a tutti i livelli?
 

MC205

Utente Registrato
30 Luglio 2009
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Pare che az abbia disdetto affitto uffici commerciale a Milano, che poi non sono nemmeno a Milano ma in un cesso di posto a segrate qualcuno può confermare ?
 

Farfallina

Utente Registrato
23 Marzo 2009
16,844
1,776
Tra le mele marce ci sono anche gli incompetenti a tutti i livelli?
Non stavamo nemmeno parlando di AZ...
Comunque Herzog grazie perché con questa uscita sintetizzi al meglio uno dei corporativismi e problemi di AZ (ma anche di altre aziende):
Ci si preoccupa sempre che le mele marce siano espulse tutte oppure sembra quasi che altrimenti non ne debba essere espulsa nessuna e sicuramente non nel proprio settore.
Le mele marce fanno danno tutte e a tutti, specialmente nel proprio settore! Ogni mela marcia che esce è una possibilità per l'azienda di migliorare.
 

Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
1,306
0
Non stavamo nemmeno parlando di AZ...
Comunque Herzog grazie perché con questa uscita sintetizzi al meglio uno dei corporativismi e problemi di AZ (ma anche di altre aziende):
Ci si preoccupa sempre che le mele marce siano espulse tutte oppure sembra quasi che altrimenti non ne debba essere espulsa nessuna e sicuramente non nel proprio settore.
Le mele marce fanno danno tutte e a tutti, specialmente nel proprio settore! Ogni mela marcia che esce è una possibilità per l'azienda di migliorare.
Nemmeno io parlavo di AZ. Però alla fine ne hai parlato tu.

Ma come saprai bene, le mele dei rami più alti è sempre più difficile raggiungerle.
 

DusCgn

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9 Novembre 2005
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INTERVISTA 1 / "Noi, migliori piloti del mondo costretti a volare all'estero"
Il comandante Ingenito: "L'Italia sta perdendo una grande tradizione"

di Leo Turrini
di LEO TURRINI
Piloti (Ansa) Piloti (Ansa)


«MI CHIAMO Clemente Ingenito. Ho 47 anni e sono consigliere dell’Anpac, l’associazione nazionale piloti per l’aviazione civile. E confesso una cosa, con dispiacere: un po’ mi sento l’ultimo dei Mohicani, o quasi...».
Tra cielo e terra, nel Bel Paese, c’è l’Alitalia. Al centro dell’ennesima, infinita telenovela. Sullo sfondo, però, si staglia un rischio reale: fra qualche anno, i Maestri del Volo potrebbero non abitare qui. Qui, nella terra di Francesco Baracca.
«Nel senso che tra un po’ chi fa il mio mestiere lavorerà solo all’estero — spiega il comandante Ingenito — E non necessariamente per effetto della trattativa tra il vettore di bandiera e la Ehitad».
Cosa sta succedendo?
«Vede, in Italia abbiamo sempre avuto una grande tradizione nell’aviazione, sia civile che militare. Se lei chiede in giro, intendo in giro per il mondo, si sentirà rispondere che i nostri piloti sono tra i migliori, per competenza e per sicurezza».
E allora?
«Allora, visto che parliamo tanto di fuga dei cervelli, siamo anche alla fuga dei piloti».
Non capisco.
«La situazione è sempre più difficile. Una volta ad Alghero avevamo una scuola che formava i professionisti dei jet. Più di millecinquecento ragazzi diventati uomini imparando a portare un Jumbo o un Airbus. Ma poi la scuola è stata chiusa...».
Colpa della crisi, immagino.
«Immagina bene. Ma qui si sta disperdendo un patrimonio storico e se pemette anche culturale. Prenda la mia esperienza, nel suo piccolo».
La prendo...
«A 17 anni ho conseguito i brevetti per i Piper. Poi sono entrato nella Marina Militare. Ho fatto più di trecento atterraggi e decolli in verticale dalle portaerei. Ho anche partecipato alla guerra del Kosovo. E dal 1999 sono passato ai voli civili, con Alitalia. Più di diecimila ore sulle rotte internazionali».
Beato lei.
«Eh, ma oggi vacilla la fiducia nel nostro futuro. Siamo all’emorragia. Ci sono bravissimi piloti italiani che vanno all’estero».
Manco fossero Belinelli il cestista o Immobile il bomber.
«Le compagnie di linee straniere, dalla Turkish Airlines alla Emirates, fanno proposte più vantaggiose. Non tanto in termini di carriera, quanto in tema di prospettive professionali. Avanti così e nel 2025 in Italia non ci sarà più un nostro concittadino al timone di un jet!».
Brutta roba. Ma i critici dicono che voi piloti siete strapagati, eccetera eccetera...
«E questo è un modo di ignorare la realtà. L’Italia è fondamentale nella storia dell’aviazione. Perché un ragazzo dovrebbe spendere centomila euro per i brevetti e l’istruzione quando poi deve andarsene a cercare un posto a Istanbul o a Doha? Anche da queste cose si percepisce la vitalità di una nazione».
Comandante Ingenito stia su, adesso in Italia arrivano gli sceicchi di Etihad e magari tutto si aggiusta.
«Me lo auguro, perché sarebbe una bella soluzione per l’azienda Alitalia e per il sistema Paese, ma guardi che me lo auguro anche per chi pensa che la nostra patria non possa rinunciare a una fetta, piccola quanto vuole, delle sue bellezze, che non sono solo chiese e musei...».

di LEO TURRINI

http://www.quotidiano.net/mestieri-in-fuga-piloti-1.93821
 

Old Crow

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Veramente sono vent'anni ormai che i piloti italiani (non AZ) sono in giro per il mondo... Molti grazie anche a loro , che hanno sempre pensato che il castello non sarebbe mai stato espugnato, ora che invece cominciano le crepe piangono lacrime di coccodrillo.
 

Farfallina

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23 Marzo 2009
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Nemmeno io parlavo di AZ. Però alla fine ne hai parlato tu.

Ma come saprai bene, le mele dei rami più alti è sempre più difficile raggiungerle.
Basta prendere la scala e vedrai che ai piani alti la vita è complicata per tutti, mele marce e persone competenti. E non pensare che siano posti sicuri, anzi cadono molto più facilmente di voi senza tante tutele e sindacati a difenderli.
È che finché non si prova e si ragiona per corporativismi non si prende visione della realtà.
 

uncomfortable

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25 Settembre 2008
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Canada
INTERVISTA 1 / "Noi, migliori piloti del mondo costretti a volare all'estero"
Il comandante Ingenito: "L'Italia sta perdendo una grande tradizione"

di Leo Turrini
di LEO TURRINI
Piloti (Ansa) Piloti (Ansa)


«MI CHIAMO Clemente Ingenito. Ho 47 anni e sono consigliere dell’Anpac, l’associazione nazionale piloti per l’aviazione civile. E confesso una cosa, con dispiacere: un po’ mi sento l’ultimo dei Mohicani, o quasi...».
Tra cielo e terra, nel Bel Paese, c’è l’Alitalia. Al centro dell’ennesima, infinita telenovela. Sullo sfondo, però, si staglia un rischio reale: fra qualche anno, i Maestri del Volo potrebbero non abitare qui. Qui, nella terra di Francesco Baracca.
«Nel senso che tra un po’ chi fa il mio mestiere lavorerà solo all’estero — spiega il comandante Ingenito — E non necessariamente per effetto della trattativa tra il vettore di bandiera e la Ehitad».
Cosa sta succedendo?
«Vede, in Italia abbiamo sempre avuto una grande tradizione nell’aviazione, sia civile che militare. Se lei chiede in giro, intendo in giro per il mondo, si sentirà rispondere che i nostri piloti sono tra i migliori, per competenza e per sicurezza».
E allora?
«Allora, visto che parliamo tanto di fuga dei cervelli, siamo anche alla fuga dei piloti».
Non capisco.
«La situazione è sempre più difficile. Una volta ad Alghero avevamo una scuola che formava i professionisti dei jet. Più di millecinquecento ragazzi diventati uomini imparando a portare un Jumbo o un Airbus. Ma poi la scuola è stata chiusa...».
Colpa della crisi, immagino.
«Immagina bene. Ma qui si sta disperdendo un patrimonio storico e se pemette anche culturale. Prenda la mia esperienza, nel suo piccolo».
La prendo...
«A 17 anni ho conseguito i brevetti per i Piper. Poi sono entrato nella Marina Militare. Ho fatto più di trecento atterraggi e decolli in verticale dalle portaerei. Ho anche partecipato alla guerra del Kosovo. E dal 1999 sono passato ai voli civili, con Alitalia. Più di diecimila ore sulle rotte internazionali».
Beato lei.
«Eh, ma oggi vacilla la fiducia nel nostro futuro. Siamo all’emorragia. Ci sono bravissimi piloti italiani che vanno all’estero».
Manco fossero Belinelli il cestista o Immobile il bomber.
«Le compagnie di linee straniere, dalla Turkish Airlines alla Emirates, fanno proposte più vantaggiose. Non tanto in termini di carriera, quanto in tema di prospettive professionali. Avanti così e nel 2025 in Italia non ci sarà più un nostro concittadino al timone di un jet!».
Brutta roba. Ma i critici dicono che voi piloti siete strapagati, eccetera eccetera...
«E questo è un modo di ignorare la realtà. L’Italia è fondamentale nella storia dell’aviazione. Perché un ragazzo dovrebbe spendere centomila euro per i brevetti e l’istruzione quando poi deve andarsene a cercare un posto a Istanbul o a Doha? Anche da queste cose si percepisce la vitalità di una nazione».
Comandante Ingenito stia su, adesso in Italia arrivano gli sceicchi di Etihad e magari tutto si aggiusta.
«Me lo auguro, perché sarebbe una bella soluzione per l’azienda Alitalia e per il sistema Paese, ma guardi che me lo auguro anche per chi pensa che la nostra patria non possa rinunciare a una fetta, piccola quanto vuole, delle sue bellezze, che non sono solo chiese e musei...».

di LEO TURRINI

http://www.quotidiano.net/mestieri-in-fuga-piloti-1.93821
E questo è anche un bravo giornalista. Che tristezza...
 

East End Ave

Utente Registrato
13 Agosto 2013
8,878
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su e giu' sull'atlantico...
Considerazioni mie.
Ho spesso percepito indulgenza verso chi decide e veemenza verso chi esegue.
Caro Herzog, delle percezioni devi parlarne con un buon analista, qui siamo su un forum dove piuttosto sarebbe cosa buona disquisire sui fatti.
Basta con la caccia alle streghe; mi pare che piu' o meno TUTTI (ma forse anche tutti) siamo incaxxati neri con vent'anni di gestione fallimentare politico-affaristica di AZ!
E mi pare anche che abbiamo piu' o meno TUTTI (ma forse anche tutti) detto che chi esegue bene andrebbe salvaguardato e chi no andrebbe mandato a spaccare pietre.
Davvero non capisco 'sta coda di paglia...perdonami!
 

belumosi

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Utente Registrato
10 Dicembre 2007
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E questo è anche un bravo giornalista. Che tristezza...
È solo una delle tante marchette pro AZ da parte dei giornali di sistema. Bisogna far credere agli italiani che alla salvezza di AZ è legata anche una fetta della sicurezza di chi vola attraverso l'alta professionalità dei piloti della compagnia italiana. Come se i piloti delle altre compagnie avessero preso il brevetto per corrispondenza...
 
Stato
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