Il punto non era quello. D'altra parte EY mi pare abbia già detto che di utili non se ne parli sino al 2017.Posso essere in parte d'accordo, ma mi fermo qui per non andare troppo OT. Il punto è che questi problemi si devono affrontare perchè a monte c'è un'azienda inefficiente, che in buona misura si dimostra refrattaria ai cambiamenti necessari. Quindi chiedo nuovamente: se nemmeno EY dovesse riuscire a dare la scossa indispensabile ad AZ, che si fa? Mettiamo altri soldi fino alla fine dei nostri giorni perchè la mobilità di 14.000 persone costerebbe un botto? Che altro?
È sufficiente smettere di pagarli.Che purtroppo non si può avere tutto.
Significa un onere a carico della PA che paga lavoratori in mobilità mentre l'azienda assume chi gli pare.
Non ti chiamerai mica Matteo?È sufficiente smettere di pagarli.
...come non quotare?È sufficiente smettere di pagarli.
La questione del 49% è propria del trasporto aereo....come non quotare?
Ragazzi, dev'esser chiara una cosa: il cerchiobottismo italico non puo', e non dovrebbe, avere sempre la meglio e il concetto per cui "...l'azienda perde miliardi, ergo qualcuno ci deve comprare e metterci tanti bei soldini, ma non ci puo' comprare oltre il 49%, per cui ci compra in minoranza ma ci lascia tutti a lavorare qui come se i miliardi persi non esistessero piu'....", non solo e' troppo comodo, ma del tutto irreale ed inapplicabile.
dove e di chi siano le colpe non e' argomento di discussione in quest i casi, a torto o a ragione funziona cosi' ovunque!
Tra le mele marce ci sono anche gli incompetenti a tutti i livelli?La questione del 49% è propria del trasporto aereo.
In realtà spesso viene cambiato tutto, anche solo per cambiare (e quando le aziende non sono decotte può essere il colpo di grazia), quello difficile da fare è isolare le mele marce ed eliminare il contesto di burocrazia, magna magna e a volte pure malaffare con cui in Italia ci si confronta. E non è detto che debba andare tutto male, è che i casi positivi non fanno notizia.
Non stavamo nemmeno parlando di AZ...Tra le mele marce ci sono anche gli incompetenti a tutti i livelli?
embeh....tu che dici?Tra le mele marce ci sono anche gli incompetenti a tutti i livelli?
Nemmeno io parlavo di AZ. Però alla fine ne hai parlato tu.Non stavamo nemmeno parlando di AZ...
Comunque Herzog grazie perché con questa uscita sintetizzi al meglio uno dei corporativismi e problemi di AZ (ma anche di altre aziende):
Ci si preoccupa sempre che le mele marce siano espulse tutte oppure sembra quasi che altrimenti non ne debba essere espulsa nessuna e sicuramente non nel proprio settore.
Le mele marce fanno danno tutte e a tutti, specialmente nel proprio settore! Ogni mela marcia che esce è una possibilità per l'azienda di migliorare.
Considerazioni mie.embeh....tu che dici?![]()
Basta prendere la scala e vedrai che ai piani alti la vita è complicata per tutti, mele marce e persone competenti. E non pensare che siano posti sicuri, anzi cadono molto più facilmente di voi senza tante tutele e sindacati a difenderli.Nemmeno io parlavo di AZ. Però alla fine ne hai parlato tu.
Ma come saprai bene, le mele dei rami più alti è sempre più difficile raggiungerle.
E questo è anche un bravo giornalista. Che tristezza...INTERVISTA 1 / "Noi, migliori piloti del mondo costretti a volare all'estero"
Il comandante Ingenito: "L'Italia sta perdendo una grande tradizione"
di Leo Turrini
di LEO TURRINI
Piloti (Ansa) Piloti (Ansa)
«MI CHIAMO Clemente Ingenito. Ho 47 anni e sono consigliere dell’Anpac, l’associazione nazionale piloti per l’aviazione civile. E confesso una cosa, con dispiacere: un po’ mi sento l’ultimo dei Mohicani, o quasi...».
Tra cielo e terra, nel Bel Paese, c’è l’Alitalia. Al centro dell’ennesima, infinita telenovela. Sullo sfondo, però, si staglia un rischio reale: fra qualche anno, i Maestri del Volo potrebbero non abitare qui. Qui, nella terra di Francesco Baracca.
«Nel senso che tra un po’ chi fa il mio mestiere lavorerà solo all’estero — spiega il comandante Ingenito — E non necessariamente per effetto della trattativa tra il vettore di bandiera e la Ehitad».
Cosa sta succedendo?
«Vede, in Italia abbiamo sempre avuto una grande tradizione nell’aviazione, sia civile che militare. Se lei chiede in giro, intendo in giro per il mondo, si sentirà rispondere che i nostri piloti sono tra i migliori, per competenza e per sicurezza».
E allora?
«Allora, visto che parliamo tanto di fuga dei cervelli, siamo anche alla fuga dei piloti».
Non capisco.
«La situazione è sempre più difficile. Una volta ad Alghero avevamo una scuola che formava i professionisti dei jet. Più di millecinquecento ragazzi diventati uomini imparando a portare un Jumbo o un Airbus. Ma poi la scuola è stata chiusa...».
Colpa della crisi, immagino.
«Immagina bene. Ma qui si sta disperdendo un patrimonio storico e se pemette anche culturale. Prenda la mia esperienza, nel suo piccolo».
La prendo...
«A 17 anni ho conseguito i brevetti per i Piper. Poi sono entrato nella Marina Militare. Ho fatto più di trecento atterraggi e decolli in verticale dalle portaerei. Ho anche partecipato alla guerra del Kosovo. E dal 1999 sono passato ai voli civili, con Alitalia. Più di diecimila ore sulle rotte internazionali».
Beato lei.
«Eh, ma oggi vacilla la fiducia nel nostro futuro. Siamo all’emorragia. Ci sono bravissimi piloti italiani che vanno all’estero».
Manco fossero Belinelli il cestista o Immobile il bomber.
«Le compagnie di linee straniere, dalla Turkish Airlines alla Emirates, fanno proposte più vantaggiose. Non tanto in termini di carriera, quanto in tema di prospettive professionali. Avanti così e nel 2025 in Italia non ci sarà più un nostro concittadino al timone di un jet!».
Brutta roba. Ma i critici dicono che voi piloti siete strapagati, eccetera eccetera...
«E questo è un modo di ignorare la realtà. L’Italia è fondamentale nella storia dell’aviazione. Perché un ragazzo dovrebbe spendere centomila euro per i brevetti e l’istruzione quando poi deve andarsene a cercare un posto a Istanbul o a Doha? Anche da queste cose si percepisce la vitalità di una nazione».
Comandante Ingenito stia su, adesso in Italia arrivano gli sceicchi di Etihad e magari tutto si aggiusta.
«Me lo auguro, perché sarebbe una bella soluzione per l’azienda Alitalia e per il sistema Paese, ma guardi che me lo auguro anche per chi pensa che la nostra patria non possa rinunciare a una fetta, piccola quanto vuole, delle sue bellezze, che non sono solo chiese e musei...».
di LEO TURRINI
http://www.quotidiano.net/mestieri-in-fuga-piloti-1.93821
Caro Herzog, delle percezioni devi parlarne con un buon analista, qui siamo su un forum dove piuttosto sarebbe cosa buona disquisire sui fatti.Considerazioni mie.
Ho spesso percepito indulgenza verso chi decide e veemenza verso chi esegue.
È solo una delle tante marchette pro AZ da parte dei giornali di sistema. Bisogna far credere agli italiani che alla salvezza di AZ è legata anche una fetta della sicurezza di chi vola attraverso l'alta professionalità dei piloti della compagnia italiana. Come se i piloti delle altre compagnie avessero preso il brevetto per corrispondenza...E questo è anche un bravo giornalista. Che tristezza...