*** ALITALIA : Poste Italiane al 15% ***


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berioz

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27 Settembre 2013
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Io continuo a non capire una cosa....e mi piacerebbe se qualcuno degli utenti più esperti potesse chiarirmela: Perchè Poste italiane ha potuto essere, per anni, titolare (maggiore azionista) di una compagnia aerea (Mistral Air)....che, se pur di dimensioni ridotte, di trasporto aereo si occupava....senza che questo sollevasse scandalo.

Compagnia Aerea (la Mistral) che inoltre, da quanto leggo, sembra che fosse tutt'altro che proffittevole......

Per rispondere alla tua obiezione è necessario considerare che alla questione Alitalia sono tra l'altro interessati i suoi creditori (1800 mln) i lessor (2000 mln di rate a scadere), i creditori di APF (14 aerei da pagare).
Ben puoi comprendere che questi soggetti hanno tutto l'interesse che il proprio debitore finisca in mani sicure; alcuni di essi magari riescono anche a condizionare qualche mezzo di comunicazine.
 

totocrista

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4 Settembre 2012
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tps - Psa
Difficile perché sono l'unico vero antagonista di Poste Italiane in area B2B.
Si creerebbe quasi una situazione di monopolio.
Non so se è ancora cosi, ma se non ricordo male poste sono proprietarie anche del 15% di brt corriere espresso e del 51% del consorzio logistica pacchi, in più detengono buona parte del ramo d azienda di Ups Italia. Sarebbe davvero un monopolio.

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janmnastami

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9 Febbraio 2008
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Perché mai sarebbe un'aberrazione? Le Poste operano in vari settori: Postale, Finanziario , assicurativo e telefonia, io il trasporto aereo non lo vedrei male, se rientra nei piani di espansione dell'azienda , cioè trasformarsi da azienda prettamente nazionale ad azienda internazionale , magari effettuando qualche operazione di acquisizione . Faccio notare che Il matrimonio ups tnt è stato bocciato dall'antitrust ed ora tnt potrebbe essere alla ricerca di un partner . In tutto ciò poste in alitalia potrebbe avere senso
Perché l'intera operazione non ha alcun senso economico per le Poste e tentare di venderla ipotizzando sinergie industriali che nella realtà sono minime è una presa in giro all'intelligenza di tutti noi.

Sarebbe stato più onesto ammettere la verità: senza l'intervento delle Poste, le banche non avrebbero avuto le necessarie garanzie politiche sull'operazione e non avrebbero partecipato, negando l'aumento delle linee di credito e le garanzie sull'aumento di capitale.

Alitalia ha chiuso il primo semestre perdendo poco meno di 300 milioni di euro. Cerchiamo, almeno qui, di essere realisti.
 

londonfog

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Basterebbe solo notare il fatto che prima le poste ci mettono i soldi, poi fanno la due diligence. Di solito non e' il contrario?
A dire la verita', di solito l'annuncio che "ci mettono i soldi" viene prima della due diligence. Di solito l'accordo viene firmato "salvo risultati negativi emersi durante la due diligence".
 

londonfog

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8 Luglio 2012
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Londra
Quindi, nel caso, Poste ci mettera' i soldi solo dopo la due diligence?
Io non ho contatti alle Poste, posso solo dire che in caso di acquisti di forti partecipazioni azionarie, fusioni, ecc. la prassi e' annuncio, due diligence, trasferimento fondi. Quello che succedera' nello specifico lo sanno solo loro!
 

Vortigern

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10 Ottobre 2013
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La percentuale è frutto di un mio calcolo, prendendo come base i dati di traffico dichiarati da AZ ed Assaeroporti
http://www.aviazionecivile.org/vb/s...ne-al-15-***?p=1533953&viewfull=1#post1533953
e comprende il traffico internazionale che ho trovato togliendo dal totale il traffico interno. Sperando di aver fatto bene i conti...
Credo che anche un confronto sul LR vedrebbe AZ in una posizione di rincalzo. Almeno a giudicare dalla impressionante massa di feed che alimentano gli hub europei, soprattutto dal centro nord.
Per aggredire le major sul LR, servirebbe un mix di soldi, management, supporto politico "serio", capacità di spesa degli italiani, qualità dell'hub di riferimento, che purtroppo non c'è. E che altrettanto purtroppo non si vedono (se non a chiacchiere) all'orizzonte.
Tanto per capirci, per quanto io non sia un fans della spesa pubblica per supportare il trasporto aereo (nelle varie forme), potrei anche accettare per assurdo un impegno VERO da parte della politica, che presupporrebbe l'impegno di ben altri capitali (almeno 3-4 MLD€) ed una libertà di gestione assai maggiore di quella odierna. E nel caso tirare fuori le paxxe con la UE rinfacciando i peccatucci analoghi commessi da altri paesi e passati più o meno sotto silenzio.
In parole povere, la volontà di creare una vera compagnia aerea di livello e di gestirla con logiche di mercato.
Invece purtroppo stiamo assistendo ad una flebo che altro non potrà fare se non rinviare la resa dei conti.


PS Personalmente considero il forum una comunità di amici, quindi per quanto mi riguarda preferirei ci dessimo del tu, non del lei. Che ne dici? :)
Nessun Problema da parte mia, vada pure per il tu.
Ho letto con attenzione ed estrema condivisione quanto da te enunciato e proposto. Anch'io, da cittadino, sono tendenzialmente contrario agli aiuti di stato...però mi rendo conto (essendo un "frequent flyer") dell'importanza di un vettore nazionale, sopratutto per i cittadini che si servono di aeroporti il cui unico Hub di afferimento può essere Roma.

Quindi, proprio da cittadino, anch'io sarei favorevole ad un piano di rilancio sulla falsariga di quello da te proposto.....piuttosto che l'ennesimo pannucello.
 

Vortigern

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10 Ottobre 2013
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Per rispondere alla tua obiezione è necessario considerare che alla questione Alitalia sono tra l'altro interessati i suoi creditori (1800 mln) i lessor (2000 mln di rate a scadere), i creditori di APF (14 aerei da pagare).
Ben puoi comprendere che questi soggetti hanno tutto l'interesse che il proprio debitore finisca in mani sicure; alcuni di essi magari riescono anche a condizionare qualche mezzo di comunicazine.
Cioè intendi dire che "spingerebbero" affinchè Alitalia venga ceduta a Zero ad AF? "Ripulita" per l'ennesima volta dai debiti?
 

Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
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Per rispondere alla tua obiezione è necessario considerare che alla questione Alitalia sono tra l'altro interessati i suoi creditori (1800 mln) i lessor (2000 mln di rate a scadere), i creditori di APF (14 aerei da pagare).
Ben puoi comprendere che questi soggetti hanno tutto l'interesse che il proprio debitore finisca in mani sicure; alcuni di essi magari riescono anche a condizionare qualche mezzo di comunicazine.
Sicuro che le cifre siano le stesse riportate dal Corriere pochi gg.fa?

http://www.corriere.it/economia/13_...ei_1305558c-259c-11e3-baac-128ffcce9856.shtml
 

Veolia

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Perché l'intera operazione non ha alcun senso economico per le Poste e tentare di venderla ipotizzando sinergie industriali che nella realtà sono minime è una presa in giro all'intelligenza di tutti noi.

Sarebbe stato più onesto ammettere la verità: senza l'intervento delle Poste, le banche non avrebbero avuto le necessarie garanzie politiche sull'operazione e non avrebbero partecipato, negando l'aumento delle linee di credito e le garanzie sull'aumento di capitale.
Alitalia ha chiuso il primo semestre perdendo poco meno di 300 milioni di euro. Cerchiamo, almeno qui, di essere realisti.
non ce l'hanno nemmeno con le poste di mezzo
75 milioni li bruciano in poco piu' di 2 mesi
ce ne vogliono 500, e la certezza che af alla fine se la prenda, cosa che i francesi al momento evidentemente non sono in grado di garantire
 

berioz

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27 Settembre 2013
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non ce l'hanno nemmeno con le poste di mezzo
75 milioni li bruciano in poco piu' di 2 mesi
ce ne vogliono 500, e la certezza che af alla fine se la prenda, cosa che i francesi al momento evidentemente non sono in grado di garantire

Sono d'accordo con te e mi pare al riguardo interessante l'intervista rilasciata l'altro giorno dall'ex Ministro Passera il quale ha evidenziato due aspetti dell'operazione. Il primo è che le Poste avranno al massimo una quota nel capitale az uguale a quella dello Stato francese in Air France. Quanto al secondo aspetto, Passera non esclude che il capitale alla fine venga interamente sottoscritto dai soci (leggi Air France) senza ricorrere all'intervento delle Poste.
 

atlantique

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Alitalia : Air France-KLM prêt à se laisser diluer
Par Pierre de Gasquet | 21/10 | 06:00

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Malgré un ballon d'oxygène de 130 millions d'euros, les banques restent prudentes sur l'avenir de la compagnie dont la valeur est tombée à 30 millions d'euros.

Le sauvetage d' Alitalia se révèle plus laborieux que prévu. Une semaine après l'engagement de Poste Italiane d'injecter 75 millions d'euros dans son capital, la situation de la compagnie aérienne italienne reste précaire.

Certes, elle a obtenu, ce week-end, le versement de 65 millions d'euros de la part de trois de ses principaux actionnaires (Immsi, Atlantia et Intesa SanPaolo), outre une avance de trésorerie du même montant des banques créditrices. Mais les rapports avec les fournisseurs restent tendus et la presse italienne fait encore état des doutes des banques créancières au vu de la détérioration de la situation financière d'Alitalia dont la valorisation est tombée à 30 millions d'euros. Dans ce contexte, Air France-KLM semble décidé à se laisser diluer (de 25 % à 11 %) en l'absence de tout engagement précis sur la restructuration de la dette.

« Le scénario de la faillite est écarté pour six mois. Mais l'accord de partenariat avec Air France-KLM n'est pas lié à l'actionnariat », souligne une source proche du dossier. A partir du 28 octobre, fin de la période de « lock up » issue des accords de 2008, Air France-KLM perdra son droit d'agrément et ne pourra plus s'opposer à l'entrée d'un investisseur extérieur. Mais le groupe franco-néerlandais reste persuadé que tous les opérateurs étrangers potentiellement intéressés (Aeroflot, Etihad, Lufthansa ou Air China…) ont jeté l'éponge. Même si les quatre administrateurs d'Air France-KLM au sein du conseil d'Alitalia ont voté en faveur de l'augmentation de capital de 300 millions d'euros approuvée le 15 octobre, cela ne préjuge en rien de la souscription effective du groupe franco-néerlandais à l'opération, les actionnaires ayant jusqu'au 16 novembre pour se déterminer,.

Sur le plan de 500 millions d'euros annoncé le 11 octobre, Alitalia a effectivement perçu 130 millions jusqu'ici. A la demande des banques, la valeur de référence de l'entreprise (hors dette nette de 946 millions d'euros) a été revue à la baisse de 50 à 30 millions d'euros. La part la plus difficile reste la renégociation sur la restructuration de la dette (1,2 milliard d'euros) qui n'a pas démarré.

La situation reste d'autant plus tendue que la détérioration des comptes semble plus importante que prévu. Mais Alitalia a démenti, toutefois, l'hypothèse, avancée par certains observateurs, d'un plan de 2.000 suppressions de postes et d'une perte nette de 500 millions d'euros sur l'ensemble de 2013.
Pierre de Gasquet, Les Echos
Correspondant à Rome
 

Veolia

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Sono d'accordo con te e mi pare al riguardo interessante l'intervista rilasciata l'altro giorno dall'ex Ministro Passera il quale ha evidenziato due aspetti dell'operazione. Il primo è che le Poste avranno al massimo una quota nel capitale az uguale a quella dello Stato francese in Air France. Quanto al secondo aspetto, Passera non esclude che il capitale alla fine venga interamente sottoscritto dai soci (leggi Air France) senza ricorrere all'intervento delle Poste.
le Poste sono solo una soluzione di brevissimo
il problema ripeto, e' che non basta, adesso la palla e' in mano alle banche ed indirettamente agli olandesi
le prime devono scucire almeno il triplo rispetto alle poste, ma secondo me non basta, i secondi trovare il modo di dare garanzie di acquisto a scadenza, cosa davvero difficile visti i problemi in casa ma di fatto sono gli unici a volerla o "doverla".
ora la soluzione e' semplificata rispetto a prima, ma di difficile attuazione.
vedremo, di sicuro una soluzione nazionale e' impossibile, ci vorrebbro miliardi di investimenti che non ha nessuno in questo bel paese fallito.
altre soluzioni tipo emiri o compagni, sono evidentemente fiabe
 

atlantique

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le Poste sono solo una soluzione di brevissimo
il problema ripeto, e' che non basta, adesso la palla e' in mano alle banche ed indirettamente agli olandesi
le prime devono scucire almeno il triplo rispetto alle poste, ma secondo me non basta, i secondi trovare il modo di dare garanzie di acquisto a scadenza, cosa davvero difficile visti i problemi in casa ma di fatto sono gli unici a volerla o "doverla".
ora la soluzione e' semplificata rispetto a prima, ma di difficile attuazione.
vedremo, di sicuro una soluzione nazionale e' impossibile, ci vorrebbro miliardi di investimenti che non ha nessuno in questo bel paese fallito.
altre soluzioni tipo emiri o compagni, sono evidentemente fiabe
Immagino che anche un emiro dovrebbe comunque mettere mano al debito,al network,alla flotta,ai costi e ristrutturare pesantemente.
 

berioz

Bannato
27 Settembre 2013
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le Poste sono solo una soluzione di brevissimo
il problema ripeto, e' che non basta, adesso la palla e' in mano alle banche ed indirettamente agli olandesi
le prime devono scucire almeno il triplo rispetto alle poste, ma secondo me non basta, i secondi trovare il modo di dare garanzie di acquisto a scadenza, cosa davvero difficile visti i problemi in casa ma di fatto sono gli unici a volerla o "doverla".
ora la soluzione e' semplificata rispetto a prima, ma di difficile attuazione.
vedremo, di sicuro una soluzione nazionale e' impossibile, ci vorrebbro miliardi di investimenti che non ha nessuno in questo bel paese fallito.
altre soluzioni tipo emiri o compagni, sono evidentemente fiabe

L'articolo de Les Echos postato da Ataltique rende ancora più chiaro e semplice lo scenario: i francesi entrano a condizione che si ristrutturi il debito.
Credo si parli sempre dei famosi 470 mln di debiti vs banche ereditati dalla vecchia gestione Airone.
Quindi è una partita solo tra francesi e banche. Lo stato italiano ha già fatto tutto quello che doveva fare.
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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Quindi è una partita solo tra francesi e banche. Lo stato italiano ha già fatto tutto quello che doveva fare.
ESATTAMENTE!!!

due tipi di garanzie in ballo,1) quelle sul prestito di continuità ,per le banche
e 2)quelle dei francoolandesi sulla certezza dell'acquisizione
 

kenyaprince

Amministratore AC
Staff Forum
20 Giugno 2008
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VCE-TSF
PARIGI (Reuters) - La compagnia aerea franco-olandese Air France-KLM sta valutando di diluire la sua quota in Alitalia [CAITLA.UL] se quest'ultima non darà il via ad una profonda ristrutturazione. Lo scrive oggi il quotidiano francese Les Echos.
Air France-KLM detiene il 25% di Alitalia e sembra, secondo una fonte anonima citata dal quotidiano francese, che voglia scendere all'11% non prendendo parte all'aumento di capitale da 300 milioni di euro varato la settimana scorsa dalla compagnia italiana.




Air France-KLM non ha voluto commentare la notizia.
Air France non è obligata a prendere parte all'aumento di capitale e ha sempre detto che una sua eventuale partecipazione sarebbe vincolata a condizioni molto rigide.
Nonostante i vertici di Air France-KLM abbiano dichiarato di essere aperti ad un merger tra le due compagnie aeree, hanno anche sottolineato che per questo sarebbe necessaria una "vigorosa" ristrutturazione di Alitalia. Sul sito www.reuters.it le altre notizie Reuters in italiano. Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia


 
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