*** ALITALIA : Poste Italiane al 15% ***


Stato
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Veolia

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10 Settembre 2006
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De Juniac non aggiunge nulla di nuovo se non pubblic relations per dare una sponda al governo per il disimpegno mediatico.
non m i aspeterei molto da AF in questo momento
Il problema sono le garanzie che le banche si aspettano anche da loro e che loro fanno fatica a dare per i motivi che sappiamo

in pratica quello che resta di Cai e' in mano alle banche
 

Paxromana

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28 Novembre 2005
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Rome, Milan born.
(ANSA) "Passera, può ancora farcela, da Letta cosa giusta"

"Con 75 milioni di sola garanzia il governo ha 'costretto' i soci privati a metterne almeno 225, forse 300. Alitalia vuol dire almeno 30.000 posti di lavoro ed è un elemento fondamentale dei trasporti e del turismo italiani. Sorprende sentir dire che tutto ciò non vale neppure un centesimo di soldi pubblici". Lo spiega al Messaggero l'ex ministro Corrado Passera, che alla domanda se ce l'abbia con Monti o con Carlo De Benedetti, replica: "Alcuni parlano senza sapere. Non è mai una buona notizia dover intervenire con risorse pubbliche in situazioni di crisi, ma è poco saggio non tener conto del costo pubblico del non intervenire. Se anche dovesse sottoscrivere tutta la sua parte, lo Stato, attraverso Poste, si troverà a detenere una quota di capitale simile a quello dello Stato francese in Air France, vale a dire il 16%". "La scelta - ammette Passera sul coinvolgimento di Poste - ha meravigliato anche me. Ma credo sia stata una conseguenza del fatto di non disporre di strumenti pubblici o privato-pubblici più adatti". Alla domanda se non ci fossero alternative, Passera osserva: "La soluzione del commissario avrebbe comportato la chiusura di fatto: 15.000 lavoratori a rischio, probabilmente almeno altrettanti nell'indotto,gli aerei sequestrati in giro per il mondo,fuga precipitosa dei passeggeri verso altre compagnie. Le casse pubbliche avrebbero dovuto sostenere un onere enorme, ben superiore a 75 milioni. Per non parlare delle conseguenze sugli hub italiani". Sulla possibilità che Alitalia riesca a trattare alla pari con Air France, Passera afferma:"Senza questo aumento di capitale sarebbe molto più difficile far valere gli interessi del nostro Paese. Da una cessione con il cappello in mano ci si può solo aspettare un forte restringimento della compagnia e dell'hub di Fiumicino. Air France vive una situazione problematica di per sé, e difficilmente potrebbe sostenere, da sola, il rilancio di Alitalia. Probabilmente la trasformerebbe in un puro fornitore di passeggeri per Parigi. Anche in questo caso oneri pubblici di gran lunga superiori ai 75 milioni della garanzia". "Da anni - sottolinea poi Passera - su Alitalia si fa tanta disinformazione. Berlusconi non fu determinante, senza i patrioti lo stato avrebbe speso molto di più".
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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(ANSA) "Passera, può ancora farcela, da Letta cosa giusta"

"Con 75 milioni di sola garanzia il governo ha 'costretto' i soci privati a metterne almeno 225, forse 300. Alitalia vuol dire almeno 30.000 posti di lavoro ed è un elemento fondamentale dei trasporti e del turismo italiani. Sorprende sentir dire che tutto ciò non vale neppure un centesimo di soldi pubblici". Lo spiega al Messaggero l'ex ministro Corrado Passera, che alla domanda se ce l'abbia con Monti o con Carlo De Benedetti, replica: "Alcuni parlano senza sapere. Non è mai una buona notizia dover intervenire con risorse pubbliche in situazioni di crisi, ma è poco saggio non tener conto del costo pubblico del non intervenire. Se anche dovesse sottoscrivere tutta la sua parte, lo Stato, attraverso Poste, si troverà a detenere una quota di capitale simile a quello dello Stato francese in Air France, vale a dire il 16%". "La scelta - ammette Passera sul coinvolgimento di Poste - ha meravigliato anche me. Ma credo sia stata una conseguenza del fatto di non disporre di strumenti pubblici o privato-pubblici più adatti". Alla domanda se non ci fossero alternative, Passera osserva: "La soluzione del commissario avrebbe comportato la chiusura di fatto: 15.000 lavoratori a rischio, probabilmente almeno altrettanti nell'indotto,gli aerei sequestrati in giro per il mondo,fuga precipitosa dei passeggeri verso altre compagnie. Le casse pubbliche avrebbero dovuto sostenere un onere enorme, ben superiore a 75 milioni. Per non parlare delle conseguenze sugli hub italiani". Sulla possibilità che Alitalia riesca a trattare alla pari con Air France, Passera afferma:"Senza questo aumento di capitale sarebbe molto più difficile far valere gli interessi del nostro Paese. Da una cessione con il cappello in mano ci si può solo aspettare un forte restringimento della compagnia e dell'hub di Fiumicino. Air France vive una situazione problematica di per sé, e difficilmente potrebbe sostenere, da sola, il rilancio di Alitalia. Probabilmente la trasformerebbe in un puro fornitore di passeggeri per Parigi. Anche in questo caso oneri pubblici di gran lunga superiori ai 75 milioni della garanzia". "Da anni - sottolinea poi Passera - su Alitalia si fa tanta disinformazione. Berlusconi non fu determinante, senza i patrioti lo stato avrebbe speso molto di più".
se passera sbraita sui posti di lavoro vuol dire che c'e' qualcos'altro sotto, basta leggere l'ultima frase
caiaz ha degli handicap di base che i francesi conoscono di certo, con o senza ricapitalizzazioni, e cosi' di fatto non puo' andare avanti
vediamo quanto davvero disinteressato e'
 

dario abbece

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2 Ottobre 2008
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milano
http://www.ilgiornale.it/news/economia/alitalia-intesa-pressing-su-parigi-959461.html

...............«Air France avrà un po' di tempo per decidere. Mi auguro che tutti i soci sottoscrivano», ha detto il dg di Intesa, Gaetano Micciché, ricordando che la compagnia francese «è nel cda di Alitalia con quattro illustri rappresentanti e in questi anni tutte le delibere, se ben ricordo, sono state prese all'unanimità». Un messaggio destinato al presidente transalpino Alexandre de Juniac: se la situazione di Alitalia è tragica, anche Air France ha le proprie responsabilità..............
 

berioz

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27 Settembre 2013
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Qualcuno ha spiegato a Boeri il concetto di bilaterali e di diritti di traffico?
Già, credo che l'unico elemento di leva negoziale degli italiani nei confronti dei francesi sia proprio quello che tu hai citato.

Sotto questo profilo, sarebbero soprattutto i francesi ad avere interesse che lo stato italiano entri nel capitale di az a garanzia del congelamento dei bilaterali.
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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Già, credo che l'unico elemento di leva negoziale degli italiani nei confronti dei francesi sia proprio quello che tu hai citato.

Sotto questo profilo, sarebbero soprattutto i francesi ad avere interesse che lo stato italiano entri nel capitale di az a garanzia del congelamento dei bilaterali.
quoto in pieno te e Paolo
ma ormai a parlarsi sono solo le banche (italiane) ed i prossimi aquirenti (francesi ed olandesi), il nodo adesso e' li'.
lo stato ha fatto già ben oltre le proprie prerogative
 

falco108

Bannato
8 Novembre 2012
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Alitalia, fonti: perdita 2013 verso 500 milioni, operativa a -380

ROMA (Reuters) - Alitalia chiuderà il 2013 con una perdita netta che va verso 500 milioni per effetto di una perdita operativa a circa 380 milioni di euro.
Le due indicazioni sono state date a Reuters distintamente da due fonti che seguono il dossier della compagnia area italiana che sta cercando di varare un aumento di capitale da 300 milioni per avere una prospettiva di continuità aziendale e deve rimborsare al più presto 130 milioni di debiti scaduti per non vedersi bloccata l'operatività.

"Il risultato di fine anno sarà pesantissimo. Andiamo verso i 500 milioni di perdite. Ma questo non cambia di molto lo scenario per i soci, del resto il consumo di cassa c'è già stato", ha detto la prima fonte.

"Servono subito 130 milioni per pagare il debito scaduto più pericoloso. Anche i creditori possono fare istanza di fallimento e sono stati per ora convinti ad aspettare", ha aggiunto.

"La perdita operativa sarà quest'anno di 380 milioni", ha detto la seconda fonte ricordando il rosso di 200 nel primo e la perdita operativa di 180 prevista per il secondo semestre.

"Non c'è stato il recupero che era previsto per la seconda metà dell'anno", ha aggiunto.

(Stefano Bernabei) (Paola Arosio)

Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano Le top news anche su www.twitter.com/reuters_italia

http://it.reuters.com/article/topNews/idITMIE99H02I20131018
 

Cesare.Caldi

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14 Novembre 2005
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N/D
Re: Alitalia, fonti: perdita 2013 verso 500 milioni, operativa a -380

"La perdita operativa sarà quest'anno di 380 milioni", ha detto la seconda fonte ricordando il rosso di 200 nel primo e la perdita operativa di 180 prevista per il secondo semestre.

"Non c'è stato il recupero che era previsto per la seconda metà dell'anno", ha aggiunto.
Numeri veramente pessimi, tra l'altro anche il secondo semestre perde quasi come il primo, vuol dire che anche il terzo trimestre quello estivo dove in genere le compagnie guadagnano è andato peggio del previsto.
 

Herzog

Bannato
20 Settembre 2013
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Comunque, con tutto che è venerdì, trasporto aereo in ripresa oggi sui mercati finanziari:
LH: +2,38 %
FR: +2,45 %
AF: +1,52 %

Ricoperture o ripresa vista col canocchiale (a primavera), o petrolio in presunta discesa?
 

Paxromana

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28 Novembre 2005
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Rome, Milan born.
Brandani: “Per salvare Alitalia ci vorrebbe Mauro Moretti”

Il Presidente di Federtrasporto a Faccia a Faccia (TGCOM24): “Tutti gli studiosi di cose economiche europee dicono che quello di FS Italiane è il più grande caso di risanamento in Europa”

Roma, 17 ottobre 2013

Alitalia si può salvare. Ma alla guida ci vorrebbe una persona come l’AD di FS Italiane Mauro Moretti.
Lo ha detto il Presidente di Federtrasporto, Alberto Brandani, intervenendo alla trasmissione del TGCOM24 Faccia a Faccia, condotta da Luigi Galluzzo.

“Questo signore - ha detto Brandani riferendosi a Moretti - ha preso un’Azienda che fatturava 6 miliardi di euro e ne perdeva tutti gli anni 2 e mezzo. Tutti gli studiosi di cose economiche europee - ha proseguito il Presidente di Federtrasporti - dicono che quello delle Ferrovie Italiane è stato il più grande caso di risanamento in Europa”.

Per Brandani, sarebbe come se il Barcellona facesse giocare Messi solo in campionato e mai in Champions League. “Moretti ha compiuto un’impresa quasi impossibile. Forse con il buonsenso - ha concluso - gli si poteva dire: vedi un po’ se in un tempo determinato, 24 mesi, riesci a mettere in piedi un qualcosa che renda meno drammatica la situazione”.
 

BAlorMXP

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27 Febbraio 2006
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Milano/Antwerpen
Brandani: “Per salvare Alitalia ci vorrebbe Mauro Moretti”

Il Presidente di Federtrasporto a Faccia a Faccia (TGCOM24): “Tutti gli studiosi di cose economiche europee dicono che quello di FS Italiane è il più grande caso di risanamento in Europa”

Roma, 17 ottobre 2013

Alitalia si può salvare. Ma alla guida ci vorrebbe una persona come l’AD di FS Italiane Mauro Moretti.
Lo ha detto il Presidente di Federtrasporto, Alberto Brandani, intervenendo alla trasmissione del TGCOM24 Faccia a Faccia, condotta da Luigi Galluzzo.

“Questo signore - ha detto Brandani riferendosi a Moretti - ha preso un’Azienda che fatturava 6 miliardi di euro e ne perdeva tutti gli anni 2 e mezzo. Tutti gli studiosi di cose economiche europee - ha proseguito il Presidente di Federtrasporti - dicono che quello delle Ferrovie Italiane è stato il più grande caso di risanamento in Europa”.

Per Brandani, sarebbe come se il Barcellona facesse giocare Messi solo in campionato e mai in Champions League. “Moretti ha compiuto un’impresa quasi impossibile. Forse con il buonsenso - ha concluso - gli si poteva dire: vedi un po’ se in un tempo determinato, 24 mesi, riesci a mettere in piedi un qualcosa che renda meno drammatica la situazione”.

Ma sono seri?
 

pippen

Bannato
11 Giugno 2011
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con l'entrata di poste italiane lo stato italiano non potrà piu' intervenire sulla stessa compagine sociale per 10 anni, a meno che non sia una società giuridicamente diversa.
 

pippen

Bannato
11 Giugno 2011
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io personalmente sono convinto che gli investimenti infrastrutturali sui trasporti devono essere gestiti in maniera integrata.
Ne conseguirebbero tre vantaggi:

1.Il livello di investimenti per il settore aeroportuale e ferroviario devono essere gestiti da un ente
2.I voli aerei non devono essere in competizione con il treno
3.I voli aerei devono essere sinergici con il treno

nei fatti:

il livello di investimenti che lo stato attraverso i contributi conto impianto e conto esercizio per le ferrovie è almeno di 4 miliardi ogni anno fino al 2021 (stabilito per legge del 2011); le ferrovie dello stato bilancio 2012 hanno un credito verso il MEF di 5 miliardi che possono, seguendo il criterio di cassa annuale un po per volte alle infrastrutture aeroportuali.

Se passa la ferrovia (le velocità in futuro aumenteranno per i treni, vedrete che nel giro di 5/10 anni non sarà impossibile andare a 500km/h) non deve esserci il collegamento aereo.

Il naturale complemento ai voli di lungo e medio raggio è l'alta velocità / capacità e non è necessario al momento prevedere la stazione AV dentro il terminal
 

pippen

Bannato
11 Giugno 2011
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Avevo già accennato anche al previsto investimento di fs sulla dorsale adriatica e presente anche nella legge di stabilità (400 milioni - 1,5 l'importo finanziato alla fine).
Attraverso il potenziamento del segnalamento ferroviario, anzichè creare una linea dedicata per l'AV, si permetterebbe ai treni di circolare contemporaneamente perche i sistemi controllerebbero le distanze tra l'uno e l'altro treno.
 

belumosi

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10 Dicembre 2007
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le velocità in futuro aumenteranno per i treni, vedrete che nel giro di 5/10 anni non sarà impossibile andare a 500km/h.
impossibile, sia per i raggi di curvatura, sia per i costi folli che imporrebbe la gestione di una rete a quella velocità.
Non è un caso che da nessuna parte si viaggi oltre i 320 kmh, anche dove la linea permetterebbe velocità (di poco) superiori.
 
Stato
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