Alitalia: Air France pronta a salire al 50%


Stato
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Alitalia e' PRIVATA, se non te ne sei ancora accorto..[/QUOTE]

Immagino che anche i vari istituti bancari che a quanto pare si sono aspirati un bel pò di dindi pubblici, fossero privati.

Oppure la Fiat per la quale la cig fu proprio creata e che ne ha munta parecchia, non ricordo se fosse pubblica...[/QUOTE]

La Fiat non e' mai stata pubblica, che poi abbiamo mantenuto la Fiat per anni con le nostre tasse basta vedere cosa ha scritto Montanelli alla morte di G.A.

Qui pero' si tratta di Azienda formalmente e sostanzialmente PRIVATA , niente piu'

Come hai gia visto in molte occasioni le Banche (scrivo maiuscolo non a caso) sono le uniche entità infallibili del pianeta.

Il default di uno stato e' previsto, quello delle banche no!
 
ROMA (Reuters) - Il governo ha chiesto alle Ferrovie dello Stato di valutare un intervento in Alitalia [CAITLA.UL], la compagnia aerea in crisi di liquidità, rendono noto fonti vicine alla situazione.
 
Alitalia, Fassina: Fs? "C'è discussione a 360 gradi" 07/10/2013 19:07 - RSF
ROMA, 7 ottobre (Reuters) - Alla fine dell'incontro a palazzo Chigi su Alitalia di oggi pomeriggio il viceministro all'Economia Stefano Fassina non smentisce che a Ferrovie dello Stato sia stato chiesto un coinvolgimento nella compagnia aerea.

"C'è discussione a 360 gradi", ha risposto infatti Fassina ai cronisti all'uscita da palazzo Chigi dove si è svolto un incontro del governo con l'azienda.

Non è stato possibile al momento avere altri commenti sull'esitodell'incontro.

(Alberto Sisto)

Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anchesu www.twitter.com/reuters_italia
 
Alitalia, Fassina: Fs? "C'è discussione a 360 gradi" 07/10/2013 19:07 - RSF
ROMA, 7 ottobre (Reuters) - "C'è discussione a 360 gradi", ha risposto infatti Fassina ai cronisti all'uscita da palazzo Chigi dove si è svolto un incontro del governo con l'azienda.

Non è stato possibile al momento avere altri commenti sull'esitodell'incontro.

(Alberto Sisto)

Sul sito www.reuters.it altre notizie Reuters in italiano. Le top news anchesu www.twitter.com/reuters_italia
nel senso che fa molto caldo??
 
L'unica cosa positiva che vedo in questo momento, è che all'improvviso tutti si sono svegliati, in modo simile a quanto avvenuto per Telecom: il Governo, che in extremis teme di perdere il vettore nazionale (che, per quanto in perdita cronica, è pur sempre visto come asset non vendibile sic et simpliciter), gli azionisti (che di fronte all'offerta capestro di AF, cercano di trovare una soluzione anche parziale pur di avere più tempo per trovare un partner miglior), gli altri grandi soggetti dell'indotto, ADR e ENI in primis (che sono in prima fila tra coloro che bussano in questi giorni alla porta di Letta per mostrare una preoccupazione dell'ultimo minuto).

Insomma, come sempre accade in Italia, ci si sveglia all'ultimo secondo.
In genere quando ciò accade, le soluzioni adottate non sono immuni da errori o contropartite.

Staremo a vedere: per ora non abbiamo altro da fare poiché la soluzione non è per niente chiara e sembra cambiare di ora in ora.
Analisi equilibrata, anche se certi oracoli già sanno...
 
Mancuso a ruota libera

Alitalia, Mancuso: «Con Air France nessun futuro»


«Air France il futuro d’Alitalia? Non credo. Noi abbiamo commesso errori, loro molti di più». Salvatore Mancuso, vicepresidente della compagnia italiana, non ama la perifrasi. E’ un tipo diretto, che va subito al sodo. Attraverso la sua Equinox possiede il 3,8% del capitale Alitalia. Premette che una delle ragioni che lo hanno indotto a rilasciare questa intervista sono le molte sciocchezze che in questi mesi sono state scritte sulla compagnia e sul perché è nata.

Mancuso, in quale veste preferisce parlare?

«Di azionista di Alitalia che rappresenta un gruppo importante di soci. Di imprenditore che ha investito nella compagnia non solo per il giusto ritorno economico, ma anche perché avevo il desiderio, come molti di noi che voi giornalisti chiamate ironicamente patrioti, di poter fare qualcosa per il mio Paese, consentendogli di preservare una grande infrastruttura strategica».


Le ricordo che fu Silvio Berlusconi a battezzarvi «cordata di patrioti». A proposito, perché contesta che sia stato il suo governo a impedire che i francesi assumessero subito il comando della compagnia? Se non ricordo male, ne fece una questione di italianità.
«Balle. Quando il governo Berlusconi ci chiese di scendere in campo, i francesi avevano già abbandonato il tavolo a causa dell’intransigenza del sindacato che non accettava di ridurre a meno della metà i quasi 20 mila dipendenti della vecchia Alitalia. Incise anche l’esplosione del prezzo del greggio, che in pochi mesi aveva sconvolto i loro piani».

Però è vero che la vostra impresa è costata non poco allo Stato italiano.

«Altra sonora balla. Continuate a scrivere che l’Alitalia dei patrioti è costata 3 miliardi ai contribuenti. Qualcuno di voi dovrà spiegare prima o poi come si arriva a questa cifra. E comunque poi dovrà fare la somma algebrica con quanto abbiamo fatto risparmiare allo Stato italiano. E non credo che il risultato sarà quello che scrivete».

Ci risparmi la fatica, provi lei a mettere in fila i numeri.

«Prima di tutto l’apporto degli azionisti privati: oltre 1 miliardo. Va poi considerato che in origine le persone occupate in Alitalia e Air One erano 21.700. La nostra operazione ha consentito di salvaguardare 15.000 posti di lavoro, quasi il doppio di quanto proponevano i francesi. E’ vero che 5 mila dipendenti hanno beneficiato della cassa integrazione straordinaria, e comunque ci sarebbe stata anche con i francesi, ma di questi, 1.200 sono stati riassorbiti e 1.400 sono stati stabilizzati con contratti a tempo indeterminato. In conclusione, oggi il 92% dei dipendenti Alitalia è a tempo indeterminato e grazie a noi 51.000 famiglie, tra dipendenti diretti e indotto, hanno lavoro stabile. Quanto vale tutto ciò per lo Stato italiano? Per non dire del fatto che abbiamo sollevato il Tesoro dal gravame di perdite (in trent’anni più di 5 miliardi nonostante il greggio costasse pochi dollari) che ogni anno produceva la vecchia Alitalia».


Però i conti non vanno bene e il debito è cresciuto molto. Si dice che in cassa abbiate pochi milioni. E’ solo colpa della congiuntura? Nulla da rimproverarvi?

«Se abbiamo cambiato due volte il management una ragione ci sarà. Quanto al modello di business, ammetto che siamo stati troppo proni alla strategia dei francesi, che hanno sempre spinto per un modello di trasporto regionale. Invece avremmo dovuto puntare da subito sul lungo raggio».


Che cosa chiedete ora al governo?

«Che ci dia una mano a salvaguardare un grande valore strategico per il sistema Italia. D’altro canto, non è forse vero che Air France è posseduta per il 15% dallo Stato francese? Dunque, non mi sembra che si stia chiedendo la luna. Per il governo sarebbe anche l’occasione di mantenere la sovranità su una infrastruttura strategica».


Il premier Letta vuole sondare la disponibilità delle Fs a intervenire nel capitale di Alitalia con una quota di minoranza. Potrebbero essere il partner industriale che cercate?

«Le Fs non sono una compagnia aerea, per cui non potranno mai essere il partner industriale di largo respiro che andiamo cercando. Però è vero che potrebbero esserci interessanti sinergie intermodali».


Di quanto ha bisogno Alitalia per andare avanti?

«Abbiamo varato un aumento di capitale per 250 milioni, di cui 95 già versati attraverso un prestito soci. Completando l’aumento e con nuova finanza per 200-300 milioni da parte delle banche, avremmo tutte le carte in regola per sederci attorno al tavolo con il potenziale partner industriale che, ripeto, non può essere Air France. Con loro sarebbe il fallimento di questa avventura».


I manager di Air France sostengono che l’apporto di capitale che avete di recente deliberato non basterà a rilanciare Alitalia.

«Ho smesso di polemizzare con loro quando ho capito che il loro unico interesse è portarsi a casa Alitalia e il suo straordinario mercato per un tozzo di pane».


Quanti dei 20 azionisti italiani sono pronti a fare la loro parte?

«Non pochi. Ma sono convinto che se il governo ci darà i segnali giusti, nessuno si tirerà indietro. Si tratta di valorizzare un bene d’interesse generale, con un fatturato di oltre 3,6 miliardi, un contributo alla bilancia dei pagamenti per 1,5 miliardi, 25 milioni di passeggeri trasportati ogni anno in tutto il mondo, 650 voli al giorno. Per non dire degli 8,1 milioni di stranieri che trasportiamo in Italia per lavoro o turismo e del fatto che con 141 aeromobili siamo una delle più giovani flotte d’Europa. Saremmo dei pazzi a rinunciare a tutto ciò a favore di Air France».


Proprio non le piacciono i francesi.

«La Francia mi piace molto, è un Paese che ammiro dove si vive molto bene. Non mi piace ciò che vorrebbe fare Air France di Alitalia».


Vale a dire?

«Ridurre l’aeroporto di Fiumicino a terzo hub con un ruolo poco più che regionale causando la perdita di migliaia di posti lavoro, cancellare il nome dell’Italia dalle grandi rotte, impedire lo sviluppo di Alitalia in Africa, un paese che si prepara a diventare un grande mercato. Tutto ciò è inaccettabile. Se pensano di risolvere i loro problemi interni usando la nostra compagnia, si sbagliano di grosso».


Dica la verità, li metterebbe volentieri alla porta.

«Per niente. Sono azionisti di rilievo e se partecipano al rischio aziendale, è giusto che facciano valere le loro opinioni. Purché non siano di danno all’integrità dell’azienda. Piuttosto, ci aiutino a trovare il partner globale giusto e vedranno che le nostre resistenze cadranno come d’incanto».


Quale può essere il partner ideale? Aeroflot o Etihad?

«Aeroflot è senza dubbio una buona opportunità. Ma penso che Etihad darebbe ad Alitalia qualche chance in più. Anzitutto favorirebbe una mutua alimentazione dei rispettivi hub attraverso la canalizzazione su Roma dei flussi provenienti dal Sud Est asiatico. E’ ovvio che in questo scenario, Etihad avrebbe interesse, al contrario di Air France, allo sviluppo dell’aeroporto di Roma considerandolo l’hub di riferimento nel continente europeo».


Quanto dovrebbe investire Etihad in Alitalia?

«Assumerebbe una partecipazione di minoranza, consentendo alla compagnia di mantenere un controllo stabile in mani italiane».

http://www.ilmessaggero.it/ECONOMIA/alitalia_air_france_mancuso_nessun_futuro/notizie/336174.shtml

Interessante punto di vista direi..
 
recentemente da quanto ne so ci sono stati alcuni fallimenti in europa di compagnie di bandiera; alla fine le persone sono state riassorbite dal mercato in altre compagnie?
 
Trovo interessante che si sia svegliato anche AdR. Secondo me FCO e' una palla al piede per AZ. Non mi si venga a parlare di posizione geografica. FCO e' strategicamente piazzato per direttive Medio Oriente/Russia/Balcani meridionali America e Europa/Africa. Sarebbe piazzato bene anche per l'Asia ma oramai ci sono le mediorientali e sempre meglio lavorare con loro (come si dice in Inglese "If you can't beat them join them"). Tutto questo e' e rimarra' un sogno finche' FCO rimane un antiquato "girone dantesco". Non e' solo la struttura ma e' soprattutto la scarsa qualita' del servizio. Io lo evito come la peste per i transiti (e di conseguenza evito AZ) ma sono a Roma una o due volte l'anno, ho avuto esperienze migliori in Africa (e non necessariamente perche' mi aspettavo molto meno).

Ci voleva lo spettro di un considerevole ridimensionamento della compagnia aerea con maggiore traffico a FCO per svegliare AdR? Speriamo che non si riaddormenti subito
 
Alitalia. Lupi: continuiamo a lavorare su Alitalia, domani nuovo incontro

7 ottobre 2013
20.21

Roma, 7 ott. (TMNews) – “Domani continueremo a lavorare” su Alitalia. Lo ha affermato il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con i vertici della compagnia aerea.

“Stiamo lavorando in contatto con l’azienda e le banche – ha proseguito Lupi – per seguire passo dopo passo l’evoluzione della situazione. Il Governo ha ribadito la strategicità della compagnia”. Il ministro delle Infrastrutture ha aggiunto che obiettivo di questo lavoro è “rilanciare la compagnia e salvaguardare l’occupazione. Domani ci sarà un nuovo incontro per tirare le somme per dare una prospettiva positiva a un’importante compagnia, fondamentale per un paese come il nostro, che è un paese industriale e che ha bisogno di una compagnia di bandiera”.
 
++
Alitalia: Lupi, governo non ha mai proposto Ferrovie ++
07 Ottobre , (ANSA) - ROMA, 7 OTT - ''Il governo non ha mai proposto l'ingresso di Ferrovie in
Alitalia''. Lo ha detto il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, a margine dell'incontro a Palazzo Chigi. Lupi ha detto di aver letto dell'ipotesi ''sui giornali''. Quello che si sta facendo, ha aggiunto, è''verificare come salvaguardare un asset strategico''.(ANSA).

Alitalia: Lupi, governo non ha mai proposto Ferrovie (2)
07 Ottobre , (ANSA) - ROMA, 7 OTT - ''Oggi - ha spiegato Lupi - abbiamo fatto un buon lavoro: ci siamo riconvocati per tirare le somme e per dare una prospettiva positiva a ciò che riteniamo essere fondamentale per un paese come il nostro, che è un grande Paese industriale e che ha bisogno della sua compagnia di bandiera''.(ANSA). Alitalia: Scaroni, non possiamo tenerla in vita noi
Non possiamo aumentare fido a società che non dà sicurezza


07 Ottobre , (ANSA) - NEW YORK, 7 OTT - "Non possiamo certo aumentare il fido ad una società il cui futuro non ci dà sicurezza. Se non riscuote la fiducia degli azionisti non possiamo tenerla in vita noi con il carburante": lo ha detto il numero uno di Eni, Paolo Scaroni, parlando a New York del futuro di Alitalia e del possibile contributo del cane a sei zampe.(ANSA)
 
Non dite a Farfallina che Moretti non c'era

++ Alitalia: fumata nera a P.Chigi, si va a oltranza ++
Nuovi incontri già domani
07 Ottobre , (ANSA) - ROMA, 7 OTT - Fumata nera all'incontro su Alitalia a Palazzo Chigi. Secondo quanto si apprende, non si è trovato l'accordo per il rifinanziamento e il Governo ha deciso di procedere a oltranza con altri incontri già domani.(ANSA).

++ Alitalia: fonti,Governo favorisce soluzione Air France ++
Si valuta soggetto pubblico per sostenerla
07 Ottobre , (ANSA) - ROMA, 7 OTT - Il Governo sta valutando quale possa essere il soggetto pubblico per accompagnare
Alitalia verso l'integrazione con Air France, che, secondo quanto si apprende, è considerata la soluzione più realistica attualmente in campo. E' quanto è emerso dall'incontro con l'azienda a Palazzo Chigi, a cui non ha partecipato l'a.d. di Ferrovie, Mauro Moretti.


Alitalia: fonti, situazione seria, grave e tesissima
07 Ottobre , (ANSA) - ROMA, 7 OTT - La situazione di Alitalia, per la quale non è stato trovato un accordo per il rifinanziamento oggi a Palazzo Chigi, è ''seria, grave e tesissima''. Lo indicano fonti vicine al dossier. La riunione, durata circa due ore, ha visto la partecipazione, tra gli altri, dell'a.d. Gabriele Del Torchio, del presidente, Roberto Colaninno, dell'a.d. Unicredit, Federico Ghizzoni, del d.g. di Intesa Sanpaolo, Gaetano Micciché, del ministro dello Sviluppo, Flavio Zanonato, e di quello dei Trasporti, Maurizio Lupi.(ANSA).
 
Infatti Moretti lo ha incontrato Letta questa mattina come ti avevo detto. Chiedi al tuo capo di passarti veline buone per la tua opera di provocazione... altrimenti puoi solo continuare a buttarla in polemica.
 
Fonte: www.corriere.it
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RESTA L’IPOTESI DI INTEGRAZIONE CON AIR FRANCE
Salvataggio Alitalia , fumata nera a Palazzo Chigi
«Eni non può tenerla in vita con il carburante»
Lupi: «Mai proposto ingresso Fs».Tensione al vertice con i banchieri. Incontri a oltranza


Il governo cerca un partner pubblico per Alitalia, mentre sfuma, tra le altre, l’ipotesi di un accordo con le Ferrovie. Gli incontri vanno avanti a oltranza dopo che il vertice di lunedì sera a Palazzo Chigi ha prodotto una fumata nera e un clima da disfatta tanto da far dire ad alcune fonti presenti alla riunione che l’unica soluzione percorribile resta l’integrazione in Air France-Klm.

Per il governo erano presenti il premier Enrico Letta e i ministri Flavio Zanonato (Sviluppo) e Maurizio Lupi (Trasporti), per la compagnia il numero uno e due, Roberto Colaninno e Gabriele del Torchio), i banchieri Federico Ghizzoni (Unicredit), Gaetano Miccichè (Intesa Sanpaolo), Gerardo Braggiotti (Banca Leonardo) e una discreta rappresentanza di consulenti legali.

La situazione è «seria, grave, tesissima», hanno riferito le stesse fonti alle agenzie di stampa confermando che non è stato trovato l’accordo sul finanziamento. A dispetto delle indiscrezioni circolate in giornata, l’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, avrebbe incontrato esponenti del governo separatamente, prima della riunione su Alitalia.

«Il governo non ha mai proposto un ingresso di Fs in Alitalia», ha sostenuto Lupi. «Si stanno verificando tutte le ipotesi a fronte di un progetto industriale per come salvaguardare un asset strategico. Continuiamo a lavorare» ha aggiunto il ministro.

Ma in serata sono le parole da New York di Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni a preoccupare di più: «Non possiamo rinnovare il fido a una societa’ che non da’ sicurezza. Non possiamo tenerla in vita noi con il nostro carburante».RESTA L’IPOTESI DI INTEGRAZIONE CON AIR FRANCE
Salvataggio Alitalia , fumata nera a Palazzo Chigi
«Eni non può tenerla in vita con il carburante»
Lupi: «Mai proposto ingresso Fs».Tensione al vertice con i banchieri. Incontri a oltranza


Il governo cerca un partner pubblico per Alitalia, mentre sfuma, tra le altre, l’ipotesi di un accordo con le Ferrovie. Gli incontri vanno avanti a oltranza dopo che il vertice di lunedì sera a Palazzo Chigi ha prodotto una fumata nera e un clima da disfatta tanto da far dire ad alcune fonti presenti alla riunione che l’unica soluzione percorribile resta l’integrazione in Air France-Klm.

Per il governo erano presenti il premier Enrico Letta e i ministri Flavio Zanonato (Sviluppo) e Maurizio Lupi (Trasporti), per la compagnia il numero uno e due, Roberto Colaninno e Gabriele del Torchio), i banchieri Federico Ghizzoni (Unicredit), Gaetano Miccichè (Intesa Sanpaolo), Gerardo Braggiotti (Banca Leonardo) e una discreta rappresentanza di consulenti legali.

La situazione è «seria, grave, tesissima», hanno riferito le stesse fonti alle agenzie di stampa confermando che non è stato trovato l’accordo sul finanziamento. A dispetto delle indiscrezioni circolate in giornata, l’amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, avrebbe incontrato esponenti del governo separatamente, prima della riunione su Alitalia.

«Il governo non ha mai proposto un ingresso di Fs in Alitalia», ha sostenuto Lupi. «Si stanno verificando tutte le ipotesi a fronte di un progetto industriale per come salvaguardare un asset strategico. Continuiamo a lavorare» ha aggiunto il ministro.

Ma in serata sono le parole da New York di Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni a preoccupare di più: «Non possiamo rinnovare il fido a una societa’ che non da’ sicurezza. Non possiamo tenerla in vita noi con il nostro carburante».
 
Infatti Moretti lo ha incontrato Letta questa mattina come ti avevo detto. Chiedi al tuo capo di passarti veline buone per la tua opera di provocazione... altrimenti puoi solo continuare a buttarla in polemica.

All'ANSA risulta diversamente,dì piuttosto al tuo di usare la carta di credito per la benzina
 
secondo voi dove sta il valore aggiunto nella catena del valore del trasporto aereo?

Le societa' di leasing e le societa' aeroportuali fanno in genere tanti soldini. Le compagnie aree se raggiungono il break-even e' in molti casi gia' tanto. Spesso, lavorano con dei margini molto piccoli, e sono esposte a molti rischi di varia natura (cambi valuta, costo del carburante, domanda variabile, situazione geopolitica, condizioni meteo, vulcani, alluvioni, etc.). Ma ci sono delle realta' che hanno inanellato una fila di successi notevole.

In ogni caso, piu' o meno tutte mantengono un indotto considerevole e generano sinergie importanti collegate al loro network ed all'accessibilita' che creano (guardate il boom di una citta' come Atlanta, molto aiutato dalla presenza dell'enorme hub di riferimento di Delta).
 
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