Alitalia: Air France pronta a salire al 50%


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

Veolia

Utente Registrato
10 Settembre 2006
4,745
0
N'altra genia questa...
i sindacati italiani ormai pesano solo in quel che resta delle grandi aziende
e' ovvio che siano interessati solo a quelle piu' che alla ralta' della produzione industriale italiana:

ROMA (WSI) - L'Italia sta attraversando "una vera e propria deindustrializzazione". E' l'allarme lanciato dall'Unione europea, che presenterà il rapporto sulla competitività nella giornata di oggi.

L'indice della produzione industriale italiana, è scritto nel rapporto, "ha perso 20 punti percentuali dal 2007". A pesare, nel caso italiano ma non solo, gli "alti costi dell'energia", la "burocrazia", la "scarsa spesa in ricerca e innovazione" e i "problemi di accesso al credito".

La competitività dell'Italia sul costo del lavoro "si è erosa in modo considerevole negli ultimi 10 anni", e anche la sua produttività - con Francia, Finlandia e Lussemburgo - è peggiorata. Dal rapporto emerge il miglioramento della Spagna, che entra a far parte del gruppo dei paesi dell'Unione europea più virtuosi. Persino la Grecia, messa in ginocchio dalla crisi, ha migliorato in termini di produttività.
 

kenyaprince

Amministratore AC
Staff Forum
20 Giugno 2008
29,893
496
VCE-TSF
Alitalia è in balia dei venti. Se da un lato i franco-olandesi di Air France-Klm si dicono pronti ad aumentare la loro quota azionaria (oggi, con il 25% già in tasca, per raggiungere la maggioranza ai francesi sono sufficienti fra i 100 e i 150 milioni), d’altra parte premono per una ristrutturazione del debito puntando a restare al di sotto della quota del 50%, soglia che li obbligherebbe a dover incorporare i debiti di Alitalia nel nuovo gruppo. E a Roma, per controbilanciare le proposte parigine, non resta che guardare ai soci di Abu Dhabi, il gruppo Etihad.
Una situazione alla portata di Air France-Klm
Sull’ipotesi di un aumento di Air France nell’azionariato di Alitalia “al momento non esiste nulla di concreto, son tutte cose raccontate dai giornali”, ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato. E, in effetti, nessuna decisione operativa è stata presa da Air France su Alitalia, ma è emerso l’orientamento a puntare sulla ristrutturazione del debito, anche in vista di possibili iniziative per il controllo della maggioranza assoluta della compagnia di bandiera italiana. E il presidente della società Alexandre de Juniac ha spiegato che “i bisogni di Alitalia non sono colossali e sono alla portata di Air France-Klm, nonostante questo non sia il momento migliore”.
Ricapitalizzazione ma con quota inferiore al 50%
“Per limitare i rischi, Air France-Klm sarebbe pronta a partecipare a una ricapitalizzazione di Alitalia e ad acquistare i titoli che non trovano acquirenti, in modo da assicurarsi il controllo della compagnia, ma senza superare la soglia del 50%, al fine di non dovere consolidare il debito di Alitalia”, si legge su Les Echos.
La ristrutturazione del debito
La proposta, riferisce ancora il quotidiano francese, sarebbe soggetta a condizioni specifiche in termini di ristrutturazione del debito. “Non è questione di cancellare il debito come nel 2008, ma di renderlo più sopportabile, ha spiegato una fonte vicina al dossier. Su 1,1 miliardi di euro di debito, due terzi sono legati all’acquisto di aeromobili e potrebbero essere rinegoziati a condizioni più favorevoli nel quadro di un’integrazione all’interno di Air France-Klm.
Una tale revisione, secondo Les Echos, implicherebbe comunque la revisione degli accordi conclusi nel 2008 con la società AP Fleet di Carlo Toto, con base in Irlanda, divenuta il maggiore fornitore di aerei Alitalia.
Le speranze in Ethiad
“L’unica strada che ha il governo per mettere pressione ai francesi – ha scritto Alessandro Barbera sulla Stampa – è sperare che Etihad si faccia carico di parte dell’aumento di capitale. Per questo Letta, che nel frattempo dovrà dire la sua anche sull’imminente cessione di Ansaldo Energia ai coreani, andrà ad Abu Dhabi l’8 ottobre nella speranza di convincerli. ‘Prenderemo in considerazione altre partecipazioni azionarie che ci diano valore aggiunto’, diceva ieri l’amministratore delegato James Hogan, correggendo in parte le indiscrezioni che sembravano chiudere ogni porta. Ma nella migliore delle ipotesi il sostegno potrebbe valere il 15-20% delle quote”.
“Prenderemo in considerazione altre partecipazioni azionarie che ci diano valore aggiunto”, ha detto James Hogan, presidente e ceo di Etihad Airways, parlando al Kongress Fvw a Colonia, come segnala un comunicato della compagnia che ha recentemente portato a termine tre acquisizioni (il 24% di Jet Airways, il 49% di Air Serbia e il rafforzamento al 19,9% in Virgin Australia).
Il piano di esuberi
Oggi il ministro dello Sviluppo, Zanonato, incontrerà il presidente Colaninno e l’amministratore Del Torchio per capire se esistano margini per evitare una fusione punitiva, magari accelerando con il nuovo piano di riduzione dei costi che prevede 2.500 esuberi. Giovedì il ministro dei Trasporti Lupi sarà a Parigi per incontrare il collega francese. Sempre giovedì ci sarà il cda Alitalia.
 

I-DADO

Utente Registrato
17 Agosto 2007
1,919
286
Milano - Brianza, Lombardia.
Roma, 25 settembre 2013 - “Credo si debba fare tutto il possibile perché nel caso Alitalia, come nel caso Telecom, non ci troviamo alla fine di fronte ad una cessione ad una compagnia straniera senza contrattare le condizioni in cui le partnership si determinano: perché una cosa sono i processi di partnership e integrazione, altro è farci semplicemente portare via le aziende”. A dirlo è la leader della Cgil, Susanna Camusso, intervistata dal Gr3 Rai in merito al caso Alitalia. “Bisogna che il governo abbia un ruolo centrale, bisogna decidere un’integrazione, non semplicemente accontentarsi che noi - come impresa italiana - scompariamo e basta”, conclude Camusso.

“Domani incontrerò il collega francese per parlare della vendita di Alitalia. Ma bisogna capire le condizioni poste dalla Francia: che piano industriale, quali garanzie sull’occupazione. Non vogliamo che la nostra compagnia di bandiera diventi una compagnia regionale secondaria”. Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi alla trasmissione ‘La telefonata’ di Maurizio Belpietro su Canale 5, parlando dell’incontro di domani con l’omologo francese.

Non c’è nessuna preclusione al matrimonio fra Alitalia e il gruppo Air France-Klm, ma deva essere garantito il ruolo strategico del nostro paese e servono “garanzie formali e sostanziali” sul piano industriale, le sue prospettive di sviluppo per l’Italia e il nostro sistema aeroportuale, ha aggiunto Lupi.

Lupi ha difeso la scelta di privatizzare l’Alitalia con la compagine azionaria dei cosiddetti “capitani coraggiosi”. Ma il ministro ha fatto anche presente che negli ultimi quattro anni la situazione del trasporto aereo è cambiata e “oggi è obbligatorio mettersi insieme”.

“Mettersi insieme - ha spiegato - sottolineando il ruolo dell’Italia che e’ un punto strategico” anche alla luce dei nuovi mercati del sud-est asiatico, arabo e africano che hanno spostato il baricentro del mercato del trasporto aereo.

Ribadendo che l’Alitalia è un’azienda privata, Lupi ha fatto presente che il governo deve giocare la sua parte nei confronti di Air France e in particolare sul rischio che il matrimonio tra l’Alitalia e il gruppo franco-olandese sposti il traffico aereo verso il nord Europa utilizzando il nostro paese come un mercato regionale per alimentare i voli da Parigi e Amsterdam. “Le aziende facciano i loro accordi - sono parole del ministro - ma il governo, visto che l’Alitalia è un asset strategico, deve chiedere garanzie formali e sostanziali su quali sia il progetto industriale, quali siano le prospettive di sviluppo e quali sono gli investimenti previsti per il nostro paese e se si ritiene o meno che gli aeroporti italiani, come Malpensa e Fiumicino siano dei veri e propri hub e non scali regionali”.


Veramente a volte mi chiedo se questi personaggi ci siano o ci facciano.
Non dico neanche cosa bisogna essere per pensare di poter trattare con i franco-olandesi. Le pezze al culo ce le ha AZ mica AF. Le garanzie richieste ai francesi sono pari a ZERO.
Ovvero, una volta acquisito il 50% di AZ da parte di AF è pacifico che l'intercontinentale sparirà da MXP e VCE (se mai partirà tra l'altro), verranno chiuse tutta una serie di rotte europee e la navetta LIN-FCO verrà ridotta se va bene ad un voletto all'ora con EMJ. In compenso decine di voli da ovunque per CDG e AMS operati da metallo AZ.
I pochi intercontinentali rimaranno ovviamente su FCO e riguarderanno solo EZE, GIG e GRU, CCS, JFKe BOS in America, NRT in Asia.

Già circolano indiscrezioni riguardo la flotta: 20 A32S in meno e blocco ad oltranza di qualsiasi ordine di WB.


Come si fa a pensare che possa succedere anche solo qualccosa di minimamente diverso da qquesto scenario ?
 

belumosi

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
10 Dicembre 2007
15,084
3,513
Veramente a volte mi chiedo se questi personaggi ci siano o ci facciano.
Non dico neanche cosa bisogna essere per pensare di poter trattare con i franco-olandesi. Le pezze al culo ce le ha AZ mica AF. Le garanzie richieste ai francesi sono pari a ZERO.
Ovvero, una volta acquisito il 50% di AZ da parte di AF è pacifico che l'intercontinentale sparirà da MXP e VCE (se mai partirà tra l'altro), verranno chiuse tutta una serie di rotte europee e la navetta LIN-FCO verrà ridotta se va bene ad un voletto all'ora con EMJ. In compenso decine di voli da ovunque per CDG e AMS operati da metallo AZ.
I pochi intercontinentali rimaranno ovviamente su FCO e riguarderanno solo EZE, GIG e GRU, CCS, JFKe BOS in America, NRT in Asia.

Già circolano indiscrezioni riguardo la flotta: 20 A32S in meno e blocco ad oltranza di qualsiasi ordine di WB.


Come si fa a pensare che possa succedere anche solo qualccosa di minimamente diverso da qquesto scenario ?
Quoto, tanto più che abbiamo già avuto una dimostrazione cristallina della visione di AF riguardo AZ negli ultimi 5 anni.
 

Medo

Utente Registrato
30 Dicembre 2005
3,393
2
BGY
(AGI) - Roma, 25 sett. - La giornata di domani sara' cruciale per le sorti dell'Alitalia: nella mattinata, oltre alla riunione del consiglio di amministrazione, e' previsto un incontro tra il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi e il suo collega francese, Frederic Cuvillier, per discutere degli sviluppi dell'alleanza tra l'aviolinea italiana e il gruppo Air France- Klm. Al centro della riunione del consiglio di Amministrazione ci sono i conti del primo semestre, le prime valutazioni di Banca Leonardo sul reperimento delle risorse necessarie a finanziare il piano industriale. E, molto probabile che il board prendera' in esame l'ipotesi di un aumento di capitale e che dovrebbe permettere al gruppo Air France-Klm di assumere il controllo dell'aviolinea. Riguardo alle necessita' finanziarie, lo scorso luglio l'amministratore delegato, Gabriele Del Torchio, le aveva quantificate in 355 milioni entro la fine dell'anno di cui: 300 milioni da reperire sul mercato del credito e 55 milioni dagli azionisti che non avevano sottoscritto il precedente prestito di 150 milioni. Comunque sembra che le necessita' finanziarie oggi siano ulteriormente cresciute. Al di la' delle decisioni del consiglio di amministrazione, non e' ancora chiara la posizione del gruppo franco-olandese.
Lunedi' scorso, il board di Air France-Klm, aveva preso in esame il dossier Alitalia ma non aveva assunto alcuna decisione in attesa di ricevere da Roma ulteriori informazioni sulla situazione dell'aviolinea italiana. Il presidente e direttore generale di Air France-Klm, Alexandre de Juniac, sembra risoluto a prendere il controllo di Alitalia anche se il gruppo franco-olandese non naviga in acque molto tranquille visto che ha dovuto rinviare l'obiettivo del pareggio dal 2013 al 2014, ha dovuto abbandonare anzi tempo la flotta di Boeing 747 e accusa circa 3.000 esuberi di personale. Comunque, il problema non e' tanto se l'Air France assumera' il controllo dell'Alitalia ma come. Il presidente e direttore generale di Air France-Klm, Alexandre de Juniac, sembra essere disponibile prendere il controllo di Alitalia visto che, secondo il top manager francese, "le necessita' finanziarie di Alitalia non sono cosi' colossali e sono alla portata di Air France - Klm anche se non e' il miglior momento". L'impegno finanziario per portare la partecipazione di Air France - Klm dal 25% al 50% del capitale della nostra compagnia di bandiera viene valutato intorno ai 150 milioni. Il gruppo franco-olandese, "sarebbe pronto a partecipare alla ricapitalizzazione di Alitalia e a raccogliere l'eventuale inoptato ma senza superare la soglia del 50% in modo da non dover farsi carico del debito". E la proposta sarebbe accompagnata da condizioni precise circa la ristrutturazione del debito. Insomma, l'obiettivo non sarebbe di cancellare il debito di 1,1 mld di euro (500 milioni verso le banche e e altri 600 per leasing per gli aerei ma di renderlo piu' sopportabile. Debito che in parte e' in scadenza: dei 577 milioni di esposizione con le banche a luglio, 243 milioni - secondo quanto si legge in un quotidiano che cita la Centrale Rischi di Bankitalia - sarebbero in scadenza.
C'e' poi da tener presente che il gruppo franco-olandese, se assumesse il controllo dell'Alitalia, probabilmente adotterebbe per il 'malato italiano' una cura analoga a quanto previsto in casa propria in tema di flotta e occupazione. In particolare, secondo alcune indiscrezioni, Parigi avrebbe messo gli occhi sul costo sostenuto dall' Alitalia, per gli aerei presi in leasing ritenendolo troppo oneroso . La stampa francese, riferisce che andrebbero rivisti gli accordi conclusi nel 2008 con la societa' irlandese AP Fleet di Carlo Toto che fornisce una quota rilevante degli aerei dell' Alitalia e vanta, secondo Les Echos, 600 milioni di crediti. L'ipotesi che circola sarebbe quella di restituire tra i 18 e i 22 aerei di medio raggio e bloccare l'arrivo di 6 aerei widebody di lungo raggio.
Sul fronte occupazionale, secondo il sindacato Avia, gli esuberi Alitalia circa 2.000. Riguardo all'incontro tra Lupi e il suo collega francese, Frederic Cuvillier, il nostro ministro ha gia' chiarito che non c'e' nessuna preclusione al matrimonio fra Alitalia e il gruppo Air France-Klm, ma deva essere garantito il ruolo strategico del nostro paese e servono "garanzie formali e sostanziali" sul piano industriale, le sue prospettive di sviluppo per l'Italia e il nostro sistema aeroportuale.
Ribadendo che l'Alitalia e' un'azienda privata, Lupi ha fatto presente che il governo deve giocare la sua parte nei confronti di Air France e in particolare sul rischio che il matrimonio tra l'Alitalia e il gruppo franco-olandese sposti il traffico aereo verso il nord Europa utilizzando il nostro paese come un mercato regionale per alimentare i voli da Parigi e Amsterdam. "Le aziende facciano i loro accordi - sono parole del ministro - ma il governo, visto che l'Alitalia e' un asset strategico, deve chiedere garanzie formali e sostanziali su quali sia il progetto industriale, quali siano le prospettive di sviluppo e quali sono gli investimenti previsti per il nostro paese e se si ritiene o meno che gli aeroporti italiani, come Malpensa e Fiumicino siano dei veri e propri hub e non scali regionali".

http://m.agi.it/economia/notizie/201309251354-eco-rt10154-alitalia_domani_cda_e_incontro_lupi_cuvillier#.UkLT740ayc0
 

Veolia

Utente Registrato
10 Settembre 2006
4,745
0
Già circolano indiscrezioni riguardo la flotta: 20 A32S in meno e blocco ad oltranza di qualsiasi ordine di WB.
forse la soluzione e' alla fine questa ma e' opraticamente impossibile che qualcuno oggi sappia le decisioni rispetto al network ed alla flotta, tagli o espansioni, in caso di acquisizione.
non mi pare che af abbia comunicato nulla di ufficiale , il resto sono fiabe messe in giro apposta
che poi' questa sara' una delle ragionevoli soluzioni e' possibile
ma le indiscrezioni o gli isterismi di qualche sindacalista li lascerei a casa.
 

kenyaprince

Amministratore AC
Staff Forum
20 Giugno 2008
29,893
496
VCE-TSF
forse la soluzione e' alla fine questa ma e' opraticamente impossibile che qualcuno oggi sappia le decisioni rispetto al network ed alla flotta, tagli o espansioni, in caso di acquisizione.
non mi pare che af abbia comunicato nulla di ufficiale , il resto sono fiabe messe in giro apposta
che poi' questa sara' una delle ragionevoli soluzioni e' possibile
ma le indiscrezioni o gli isterismi di qualche sindacalista li lascerei a casa.

Quoto ogni singola lettera, anche gli spazi tra una parola e l'altra. :D
 

I-DADO

Utente Registrato
17 Agosto 2007
1,919
286
Milano - Brianza, Lombardia.
Io, personalmente, terrei veramente duro sulla questione del debito. A questo giro o AF si prende tutto, debiti appunto compresi, oppure ci si vede dal curatore fallimentare ed allora tutto potrebbe succedere, anche che compaiano altri a rilanciare l'offerta e magari AF rischierebbe seriamente di perdere il suo investimento del 25%.

Dei capitani coraggiosi può fregarcene anche meno di niente tanto è chiaro che hanno aperto il portafogli per mera convenienza politica.

Capitolo dipendenti: considerato il vuoto che si verrebbe a creare con una AZ grounded siamo sicuri che ne resterebbero così tanti a casa e non si accaserebbero invece di corsa nelle varie U2, FR, LH e compagnia bella che sicuramente colmerebbero subito tale vuoto?

Il solo pensiero del ricorrere ancora a soldi pubblici mi fa venire il vomito.
 

Paolo_61

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
2 Febbraio 2012
7,948
1,935
Io, personalmente, terrei veramente duro sulla questione del debito. A questo giro o AF si prende tutto, debiti appunto compresi, oppure ci si vede dal curatore fallimentare ed allora tutto potrebbe succedere, anche che compaiano altri a rilanciare l'offerta e magari AF rischierebbe seriamente di perdere il suo investimento del 25%.

Dei capitani coraggiosi può fregarcene anche meno di niente tanto è chiaro che hanno aperto il portafogli per mera convenienza politica.

Capitolo dipendenti: considerato il vuoto che si verrebbe a creare con una AZ grounded siamo sicuri che ne resterebbero così tanti a casa e non si accaserebbero invece di corsa nelle varie U2, FR, LH e compagnia bella che sicuramente colmerebbero subito tale vuoto?

Il solo pensiero del ricorrere ancora a soldi pubblici mi fa venire il vomito.
Il grounding è comunque una ultima ratio estremamente pericolosa, perché è veramente difficile, se non pilotato come si deve, sapere quali possono essere le conseguenze. Ne sa qualcosa proprio CAI, che nel primo trimestre di attività ha perso una cifra stratosferica anche a causa delle incertezze legate al passaggio LAI-CAI.
Sul fronte occupazionale non sarei poi così tanto ottimista, tutti i voli da/per l'estero possono essere operati senza assumere neanche un dipendente italiano (anche il LR, passando per uno dei vari hub in giro per il mondo).
 

Discusfra

Utente Registrato
15 Dicembre 2007
3,030
1
BRU/BDS
Scusate, qui tutti si preoccupano che in caso di acquisizione da parte di AF-KLM tutto il lungo raggio verrà veicolato verso CDG e AMS. Ma non è già così? AZ ha un network ridicolo. Nel mio piccolo ogni volta che devo pianificare un volo intercontinentale parto sempre da CDG e AMS dove le offerte sono sempre migliori. Guarda caso AZ non vola mai sugli aeroporti che devo raggiungere, vedi ad ed. CPT, PVG, SFO, SIN, KUL ecc. Giusto per dirne alcune recenti. Se non bisogna andare a New York, Tokio o in poche altre destinazioni, AZ la si scarta immediatamente. A mio modesto avviso, comunque vada, AZ resterà sempre una piccola compagnia. Il perché? Cattiva gestione, posizione geografica, presenza di colossi europei molto piu' competitivi, scarso appeal del "Bel Paese" per gli stranieri? Non so... Forse qualcuno di voi saprà darmi una risposta.
 

safin79

Utente Registrato
23 Marzo 2011
534
9
Capitolo dipendenti: considerato il vuoto che si verrebbe a creare con una AZ grounded siamo sicuri che ne resterebbero così tanti a casa e non si accaserebbero invece di corsa nelle varie U2, FR, LH e compagnia bella che sicuramente colmerebbero subito tale vuoto?
Fatico ad immaginare ex dipendenti AZ fare a spintoni per andare a lavorare in Ryanair, con i suoi bei contratti irlandesi, le sue amatissime policy aziendali e soprattutto i suoi faraonici stipendi.
 

Rocco jet

Utente Registrato
12 Settembre 2013
130
0
Parlare di grounding così come fosse parlare di una partita di pallone e un po' eccessivo. Il nostro paese e diventato terra di conquista per tutti fare affari in Italia e come rubare le caramelle ad un bambino.
 

Blos

Utente Registrato
12 Luglio 2013
757
125
Fatico ad immaginare ex dipendenti AZ fare a spintoni per andare a lavorare in Ryanair, con i suoi bei contratti irlandesi, le sue amatissime policy aziendali e soprattutto i suoi faraonici stipendi.
Scusate, ma AF e' socio di maggioranza di AZ: non ha deciso o condiviso le scelte industriali di questi anni? Dov'era?
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.