Aeroporto Firenze: ok a variante piano di indirizzo territoriale per sviluppo scalo


Si concordo...infatti ho parlato di "sogno ad occhi aperti" -)

Ad ogni modo, è vero che abbiamo una CAT I, ma l'attuale OCH è ridicola. Il che poi sfocia in DH di compagnie altissime. Ad esempio DLH e SWR con 2000Mt di Visibilità orizzontale prevalente non ci provano neanche ad atterrare (successo ieri mattina...RVR più di 1500Mt, Vis. Riportata 2000Mt, hanno dirottato senza neanche provarci).
Cat II? Un sogno che si avvera. Mi accontenterei di una CAT I con una minima degna di questo nome ed un ALS al seguito!

Sperem -)

DLH ha come limite 2400 mt di visibilità generale.
E' vero per l'ILS CAT I ma visto gli ultimi anni con nebbia forse la CAT II sarebbe necessaria oltre che un sogno.:D
 
Si concordo...infatti ho parlato di "sogno ad occhi aperti" -)

Ad ogni modo, è vero che abbiamo una CAT I, ma l'attuale OCH è ridicola. Il che poi sfocia in DH di compagnie altissime. Ad esempio DLH e SWR con 2000Mt di Visibilità orizzontale prevalente non ci provano neanche ad atterrare (successo ieri mattina...RVR più di 1500Mt, Vis. Riportata 2000Mt, hanno dirottato senza neanche provarci).
Cat II? Un sogno che si avvera. Mi accontenterei di una CAT I con una minima degna di questo nome ed un ALS al seguito!

L'attuale OCH non è ridicola...rispecchia gli ostacoli presenti sul sentiero. Sinceramente oltre ai progetti su plastico e presentazioni varie, non ho ancora visto nessuna valutazione circa le procedure strumentali ed il loro impatto sulle operazioni. Il DOC 8168 pone molti limiti e margini di sicurezza alle traettorie nominali delle procedure. Forse sarebbe interessante valutare anche questo aspetto. Probabilmente la OCH potrebbe essere inferiore all'attuale..ma non è detto che lo sia in maniera cosi sensibile.

Firenze ha installazioni basiche. (meno di 420m di luci di avvicinamento ad alta/media inten-sità, luci di avvicinamento a bassa intensità di qualsiasi lunghezza, luci di bordo pista,di soglia pista e di fine pista.Le luci devono essere accese).

DLH non sta applicando nessuna minima di compagnia ma probabilmente è già transitata ai minimi previsti dalla EU-OPS, che prevedono per una OCH maggiore di 600 ft un RVR con estremo massimo di 2400m.

IG per esempio è ancora sotto JAR-OPS e per la stessa OCH ha un RVR minima di 1000 m.

Quando la EU-OPS diverrà obbligatoria saliranno tutti i minimi.

Un ILS di CAT II presuppone tutta una serie di caratteristiche aeroportuali costose sia in termini di creazione che di mantenimento.
C'è da vedere su base statistica se ne vale la pena....
 
L'attuale OCH non è ridicola...rispecchia gli ostacoli presenti sul sentiero. Sinceramente oltre ai progetti su plastico e presentazioni varie, non ho ancora visto nessuna valutazione circa le procedure strumentali ed il loro impatto sulle operazioni. Il DOC 8168 pone molti limiti e margini di sicurezza alle traettorie nominali delle procedure. Forse sarebbe interessante valutare anche questo aspetto. Probabilmente la OCH potrebbe essere inferiore all'attuale..ma non è detto che lo sia in maniera cosi sensibile.

Firenze ha installazioni basiche. (meno di 420m di luci di avvicinamento ad alta/media inten-sità, luci di avvicinamento a bassa intensità di qualsiasi lunghezza, luci di bordo pista,di soglia pista e di fine pista.Le luci devono essere accese).

DLH non sta applicando nessuna minima di compagnia ma probabilmente è già transitata ai minimi previsti dalla EU-OPS, che prevedono per una OCH maggiore di 600 ft un RVR con estremo massimo di 2400m.

IG per esempio è ancora sotto JAR-OPS e per la stessa OCH ha un RVR minima di 1000 m.

Quando la EU-OPS diverrà obbligatoria saliranno tutti i minimi.

Un ILS di CAT II presuppone tutta una serie di caratteristiche aeroportuali costose sia in termini di creazione che di mantenimento.
C'è da vedere su base statistica se ne vale la pena....

Non c'è dubbio che vadano valutate tante cose. Ma se con gli ostacoli di ora la mimina è così, sembra facile pensare che con una ricollocazione della pista gli ostacoli diminuiranno.

Per quanto riguarda le minime, non credo sia un problema di EU-OPS o JAR....A parità esatta di condizioni l'RJ DLH è atterrato senza problemi, l'E190 non ci ha neanche provato. Stessa compagnia con aerei diversi e con due risultati diversi. Mi viene più facile pensare che sia un problema di minime di compagnia che altro. Sono ovviamente supposizioni in quanto non conosco le varie DH.
 
Anche qui:

firenze.repubblica.it/cronaca/2011/02/16/news/rossi_fermi_la_pista_parallela_altrimenti_blocchiamo_l_inceneritore-12531415/

Al peggio non c'è mai fine....
 
Ma che vuole il Sindaco di Signa??
Che c'azzecca???

Perché, a 'sto punto, non dice pure la sua Romagnoli (famigerato sindaco di Arsago Seprio)???
Tanto ciarlatano per ciarlatano...
 
Oh ragazzi ma cosa vi aspettavate? Che i comuni talebani aprissero le braccia al pit? Ognuno ha il proprio elettorato da salvaguardare, e cosa c'è di meglio di una battaglia contro l' eventuale rumore e sperpero paesaggistico di un aeroporto?
 
Oh ragazzi ma cosa vi aspettavate? Che i comuni talebani aprissero le braccia al pit? Ognuno ha il proprio elettorato da salvaguardare, e cosa c'è di meglio di una battaglia contro l' eventuale rumore e sperpero paesaggistico di un aeroporto?

Ma Gianassi è all'ultimo mandato che elettorato deve difendere?
Questa è gente con i paraocchi e di vedute limitate. Con questa gente non si andrà MAI avanti.:(:(:(
 
La conferenza dei sindaci "contro"

Una persona presente alla conferenza stampa di oggi dei sindaci di Sesto, Campi, Calenzano e Signa mi ha mandato questi appunti:

Come previsto, confermano guerra totale su qualunque ipotesi di nuova pista.
I quattro sindaci (capitanati da Sesto) attaccano in modo furioso la Regione (presidente Rossi e assessore Marson) perchè hanno rinnegato il lavoro dei laboratori sulla piana dai quali emergeva in modo indiscutibile (secondo loro) l'assoluta incompatibilità parco-aeroporto; accusano Rossi e Marson di mentire quando parlano di posizioni concordate con i Comuni della piana.
Accusano la Regione di fare giochi oscuri (acquisto azioni ADF, borsa?) perchè in realtà con il PIT presentato lunedì non hanno deciso nulla: da una parte lasciano la scelta della pista all'ADF, dall'altra premettono (assessore Marson) che costi e prescrizioni saranno tanto pesanti che ADF non realizzerà nulla. Secondo loro la vera opzione è la terza ipotesi non scritta e ora non detta, cioè che in realtà l'aeroporto rimarrà per sempre così com'è. L'unico effetto è che per tanti anni rimarranno dei vincoli sui terreni ipoteticamente destinati alla pista ma che in realtà saranno inutilizzabili per i comuni per le atre funzioni.
Hanno dato informazioni totalmente false su parco e aeroporto per dimostrare ai giornalisti il contrasto, facendo vedere solo la parte di parco in territorio Sesto-Campi, senza mai dire che è solo un pezzetto dei 7000 ettari di parco che arrivano a Prato.
Hanno detto le solite follie su aeroporto interesse solo di privati gestori per propri affari (con altre accuse alla Regione che sosterrebbe i giochi privati dando la possibilità di scelta all'ADF).
Sono tranquilli perchè sicuri che è tutto un bluff e che non se ne farà nulla. Comunque loro porteranno avanti la battaglia in ogni sede e con ogni mezzo. Rifiuteranno qualunque tavolo o dialogo che accenni a una nuova pista, come hanno fatto finora.
Confermano invece il SI a tutto il resto: bretelle stradali, ferrovie e tramvie, inceneritore, ecc. ma minacciano di bloccare l'inceneritore (provocando un'emergenza rifiuti tipo Napoli) se la regione dovesse insistere sull'aeroporto.
Confidano in un'alleanza con Prato per costruire il NO alla pista parallela. Dalla cartina che hanno mostrato, la pista parallela indicata dalla Regione sarebbe la soluzione 4 (orientamento 14/32), cioè quella divergente che si allontana dall'autostrada, per salvaguardare il bosco di 20 ettari a ridosso dell'A11 previsto a compensazione dell'inceneritore (è la soluzione peggiore delle tre parallele, che tra l'altro impatta di più sul parco della piana e si avviccina di più al polo universitario: indicare tale soluzione sembra un altro gioco per alimentare in realtà il no all'aeroporto).
Proprio di fronte a questa soluzione da Prato hanno iniziato a protestare perchè la linea di atterraggio passerebbe sul centro di Prato, oltre che puntare sull'area sud di Calenzano (la soluzione giusta 12/30, che il sindaco di Prato appoggerebbe, passerebbe invece in corrispondenza dell'autostrada e sulla zona industriale di Prato).
Insomma, niente di nuovo nella solita crociata anti-aeroporto dei soliti noti, ma fa effetto sentire toni tanto rabbiosi verso un'infrastruttura a servizio del proprio territorio.
 
Pista parallela è il finimondo La rabbia dei sindaci

Galgani: "Solo vecchia ideologia". Signori: "Teatrini improduttivi"
I sindaci della Piana dicono no al potenziamento dell'aeroporto.


Firenze, 17 febbraio 2011 - TUTTI con il governatore Rossi, per dire sì allo sviluppo di Peretola e no ai teatrini della politica, dei quali imprenditori e commercianti, come tutti i cittadini, sono ormai stufi. Reagisce così il tessuto economico fiorentino alle accuse mosse al presidente della Regione Toscana dai sindaci della Piana, e in particolare dal primo cittadino di Sesto, Gianni Gianassi. Secondo il quale Rossi, con la variante al Pit, ha fatto un favore alla destra e ai poteri occulti.

"QUELLA di Gianassi è una presa di posizione forte che non credo sia il caso di commentare", è la dichiarazione a caldo di Giovanni Gentile, presidente degli industriali fiorentini. "Rossi e i sindaci della Piana sono della stessa parrocchia. E’ una faccenda delicata sulla quale decisamente non intendo intervenire. Tengo però a ribadire il mio plauso alla decisione del presidente della Regione. Finalmente, come ho già dichiarato qualche giorno fa, possiamo davvero programmare lo sviluppo dell’aeroporto di Peretola".

NON COMMENTA la provocazione di Gianassi nemmeno il presidente della Camera di commercio di Firenze, Vasco Galgani. "Preferisco glissare. Le dichiarazioni del sindaco di Sesto sono pregne di ideologia vecchia. Così, non si va da nessuna parte".

"È l’ora di finirla — commenta Alessandra Signori, presidente di Confcommercio Firenze — con questi discorsi che non hanno né capo né coda. Qui a breve parte il piano strutturale per una città che guarda al futuro. Il problema dell’aeroporto va risolto. Punto. Basta con queste posizioni personali, questo sparlare attraverso i giornali. E’ un teatrino poco costruttivo per la nostra città e la nostra provincia. C’è necessità, e velocemente, di un aeroporto che funzioni e che dia a Firenze quello di cui c’è bisogno".

Pollice verso alle dichiarazioni dei sindaci della Piana anche da parte di Mauro Fancelli, presidente provinciale di Cna. "Chi è contrario allo sviluppo dell’aeroporto per bassa politica o questioni ideologiche non ci trova d’accordo. Sono queste le ragioni che hanno bloccato fino ad oggi lo sviluppo e l’economia di questo territorio".

"Non ritengo corretto — aggiunge Gianna Scatizzi, presidente di Confartigianato Firenze — che i sindaci possano bloccare in modo così deciso lo sviluppo dell’aeroporto, senza neanche mettersi a un tavolo a ridiscutere perché questo loro no senza se e senza ma alla pista parallela. E’ una posizione che non ha logica. E’ una provocazione politica che non ci riguarda, perché noi pragmaticamente pensiamo al bene delle aziende".

"Dichiarazioni così forti, come quelle fatte dal sindaco Gianassi non sta alle categorie commentarle", dice Nico Gronchi, presidente provinciale di Confesercenti. "A nostro avviso, con la collaborazione tra istituzioni e un po’ di senso pratico, si può parlare sia di aeroporto che di Parco della Piana. In ogni caso, tutti gli atti, come la variante al Pit, che siano funzionali al potenziamento dell’aeroporto, ci trovano d’accordo, perché è una delle infrastrutture fondamentali per lo sviluppo economico e turistico del nostro territorio".
"LO SVILUPPO dell’aeroporto – è il commento di Stefano Meli, presidente di Confcooperative Firenze-Prato — non è né di destra né di sinistra, ma un’esigenza di tutti, dei turisti, dei cittadini e delle imprese. Non è un fatto di forze politiche più o meno interessate. Se si mette in sicurezza il Vespucci e se si alza la sua qualità, a guadagnarci è tutta la comunità".

Tra i beneficiari dell’operazione, secondo Gianassi, ci sarebbe la destra fiorentina. A tal proposito, replica Nicola Nascosti, coordinatore provinciale del Pdl: "Desta forte preoccupazione lo scontro istituzionale su interventi di natura strategica per l’area vasta Firenze-Prato-Pistoia, in atto, all’interno della sinistra, tra Regione e sindaci della Piana".
LaNazione
 
AEROPORTO, IL VICESINDACO NARDELLA: "FORTE ALLINEAMENTO FRA LE POSIZIONI DI REGIONE E COMUNE"
La comunicazione in consiglio comunale: "Ecco i quattro punti fermi dell'amministrazione comunale"
Il vicesindaco Dario Nardella oggi ha svolto in consiglio comunale la prevista comunicazione sul tema dell'aeroporto fiorentino. Eccone il testo.

“Penso che in una discussione così accesa, come è quella che si svolge intorno all’aeroporto fiorentino, sia indispensabile attenersi ai fatti e agli atti assunti in sede istituzionale. Quindi è utile sollecitare un dibattito su questo tema e per questo voglio richiamare i punti fermi tracciati dall’amministrazione comunale riguardo lo sviluppo dello scalo di Peretola. Si tratta di quattro punti, del resto riportati chiaramente negli indirizzi contenuti del piano strutturale.
Il primo punto riguarda il nuovo terminal. Su questo abbiamo più volte detto che l’obiettivo è migliorare la capacità e la operatività del nostro scalo: è un obiettivo già acquisito, perché l’intervento sul terminal è già stato assunto. E’ il primo paletto che sta dentro il progetto complessivo dello sviluppo dell’aeroporto. Uno sviluppo indispensabile, perché non possiamo immaginare questa infrastruttura isolata dal complesso del sistema aeroportuale nella macroregione (Toscana, Emilia Romagna e un lembo della Liguria). A questo proposito, può essere utile considerare che nel raggio di 250 km da Firenze esistono ben 12 aeroporti: è lo stecco numero degli aeroporti presenti nel Texas, con le debite proporzioni fra quel territorio e il nostro, ben più densamente popolato. E dunque è inevitabile e indispensabile un sistema più competitivo ed efficiente, che prende in esame il dimensionamento dei nostri aeroporti.
Il secondo punto riguarda il collegamento fra lo scalo fiorentino e il centro della città. Su questo è bene ribadire la necessità di avere un sistema di trasporto che, attraverso la tramvia e la ferrovia di superficie, faciliti il raccordo con il resto della città.
Il terzo punto che qualifica la nostra proposta riguarda l’impatto ambientale. Noi diaciamo in modo chiaro che lo sviluppo dell’aeroporto deve rispondere in promo luogo all’esigenza primaria di impatto ambientale. Questo vale anzitutto per l’area Peretola-Quaracchi-Osmannoro, ma anche per tutta l’area interessata, che non è solo quella del Comune di Firenze. Più volte ci siamo soffermati sul problema eccezionale che interessa una vasta parte dei nostri abitanti, in una zona dove anche l’inquinamento acustico supera i limiti di sopportabilità.
Infine, il quarto punto qualificante riguarda la nuova pista. Il piano strutturale dice chiaramente che è necessaria una nuova soluzione per la pista dell’aeroporto della città di Firenze.
Ecco, questi sono i quattro punti che qualificano il progetto che riguarda lo sviluppo dello scalo fiorentino. Quattro punti che stanno insieme, strettamente connessi fra loro, perché la qualificazione dello scalo passa attraverso un complessivo progetto di messa in sicurezza di tutto l’aeroporto, e dunque di realizzazione della nuova pista. Un progetto che non risponde solo ad esigenze di natura economica, ma anche al miglioramento della sicurezza.
Noi guardiamo con soddisfazione il fatto che le modifiche al piano di indirizzo territoriale e paesaggistico della Regione vengano incontro a questi punti. Qui sta il dato saliente della discussione. Registriamo un forte allineamento fra la posizione della Regione Toscana e quella del Comune di Firenze. Si tratta di un dato estremamente significativo. Perchè come afferma la giunta regionale, quello dell’aeroporto è un progetto di interesse regionale, così come lo è il progetto del Parco della piana. Le modifiche al Pit ribadiscono questi due aspetti: l’elemento ordinatore dell’area della Piana è il parco, ma accanto a questo c’è il progetto di sviluppo sostenibile dello scalo aeroportuale. E allora il fatto che la giunta regionale contempli due ipotesi di soluzione per la nuova pista, pone un elemento di chiarezza in una discussione che va avanti da molti mesi. Oggi abbiamo un punto fermo, che ci dice che l’amministrazione fiorentina sta andando nella giusta direzione, e che oggi elimina le ipotesi di contrasto immaginabili fino a qualche giorno fa fra capoluogo e Regione.
Questo è un dato per noi di grande rilievo, così come il fatto che la Regione sta lavorando per definire il nuovo modello di gestione e di sviluppo di tutto il sistema aeroportuale toscano. Per questo vediamo anche con favore il lavoro del presidente della Regione per l’integrazione fra le due società aeroportuali di Firenze e Pisa. Poi ognuno farà il proprio mestiere, privati e istituzioni. Non so se abbiamo chiara la situazione di concorrenza che esiste ad oggi: entro il 2013 a Bologna funzionerà il people-mover fra la stazione e l’aeroporto, una monorotaia sopraelevata che in 7 minuti e mezzo trasporterà 800mila mila passeggeri; e questo significa che con l’Alta velocità da S.M.Novella si arriverà all’aeroporto di Bologna in 50 minuti. E’ chiaro quindi che dobbiamo attrezzarci per stare dentro il mercato internazionale del trasporto aereo, ed è per questo che vediamo con favore la linea per lo sviluppo anche gestionale di integrazione fra gli scali toscani.
Questo sono i dati, questi sono i fatti che riguardano non solo il territorio comunale di Firenze, ma anche – e qui credo ci sia motivo di una riflessione politica - un’area che va ben oltre i confini comunali. Il Parco della piana è e resta l’elemento ordinatore, ma lo sviluppo dell’aeroporto fiorentino con una nuova pista è una emergenza; così come l’integrazione tra Firenze e Pisa si combina con le scelte infrastrutturali.
Come amministrazione comunale attenderemo gli sviluppi che seguiranno alle decisioni della giunta regionale, e porteremo avanti i nostri quattro punti per l’aeroporto di Firenze. . Perché questo riguarda l’economia del territorio, la qualità della vita dei cittadini e la capacità della Toscana di essere al passo con i modelli europei".