La variante al PIT
Mi sono letto i famosi documenti della variante al PIT adottato dalla Giunta regionale. E' una mole di materiale impressionante dal quale esce un quadro contraddittorio.
Se si leggono i dati oggettivi c'è la conferma che la pista parallela all'autostrada è la soluzione migliore. Se si leggono le interpretazioni e i commenti urbanistico-ambientalisti che gli uffici tecnici regionali danno a tutta la faccenda e l'assegnazione delle aree, appare chiara la volontà di affossare la pista parallela per spingere verso l'allungamento della pista esistente (che in realtà significherebbe non fare nulla).
Al di là di qualunque chiacchiera il dato essenziale è la lettura dell'area che la Regione ha assegnato all'aeroporto (area rossa nell'immagine allegata alla fine). In questa area i tecnici regionali prevedono le due note soluzioni.
Una è l'allungamento della pista attuale a 1.960 m, con l'interramento del tratto finale dell'A11, cioè una soluzione che non è una soluzione perchè come sappiamo non risolve praticamente nulla, mantiene le criticità del Vespucci, lascia i voli sugli abitati lato Peretola e Sesto e prevede l'interramento dell'A11 che secondo varie fonti non è possibile realizzare. Tale soluzione è stata resuscitata su suggerimento del fantomatico generale dell'aeronautica (gen Battisti) che l'assessore regionale Marson ha scelto come consulente per decidere le sorti dello scalo fiorentino (!!). Come detto, significherebbe non fare assolutamente nulla e creare l'alibi per porre nuovi limiti ai voli esistenti per salvare gli abitanti di Peretola e Quaracchi. Infatti è la soluzione gradita ai sindaci della piana e al PD di Prato (e alle istituzioni di Pisa).
L'altra soluzione è la pista parallela all'autostrada, ma nell'area che i tecnici regionali hanno delimitato, la pista giusta (orientamento 12/30) non ci sta perchè hanno escluso dall'area aeroportuale la porzione di territorio più vicina all'autostrada per salvaguardare la previsione di un boschetto di 20 ettari (che ovviamente potrebbe essere realizzato un po' più in là ma che per ora in Regione considerano intoccabile). Nell'area delimitata ci starebbe la pista strettamente parallela all'autostrada (13/31) ma spostata più a nord, a ridosso del polo universitario di Sesto e sovrapposta al laghetto presente accanto all'aeroporto (laghetto che però la Regione considera intoccabile). Quindi di fatto non sarebbe fattibile. Potrebbe starci la soluzione della pista 14/32, quella divergente rispetto all'autostrada, ma è la soluzione di pista parallela peggiore, che più si avvicina a Sesto, che più impatta sul parco e che porta le rotte di avvicinamento sul'abitato di Prato (invece che sull'area industriale del Macrolotto) aizzando l'opposizione delle istituzioni pratesi. Quindi sembra una soluzione lasciata apposta per creare problemi.
In questo scenario, se l'area per l'aeroporto delimitata dalla Regione nel PIT è tassativa non si va da nessuna parte e tutto si risolve di nuovo in un grande bluff.
Se da parte del Presidente toscano Rossi c'è davvero la volontà di rendere funzionale l'aeroporto per creare un sistema aeroportuale toscano efficiente (come dice) devono essere richiamati all'ordine l'assessore Marson e i tecnici regionali e rimodificate le carte del PIT (che per ora è stato solo adottato dalla Giunta) per poter fare la pista 12/30.
Per la cronaca, contrariamente a quanto in molti stanno strillando in questi giorni per dar contro in ogni modo all'aeroporto di Firenze, i dati ambientali contenuti nella variante al PIT relativi al rumore e alle emissioni atmosferiche con la pista parallela risultano assolutamente positivi: le aree abitate restano sempre ben lontane da livelli di rumore incompatibili con la residenza, anche nella simulazione che ipotizza una quota di voli dalla parte di Firenze (!!) e la situazione atmosferica dell'area della piana sostanzialmente risente dell'attività aerea in misura insignificante. Se qualcuno una volta tanto si leggesse i dati degli studi che commissiona sarebbe una bella cosa....