Alitalia va bene o va male? Articolo del Corriere della Sera su possibili tagli


mauro.

Bannato
26 Maggio 2010
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Il problema è che qui non è possibile mettere i dipendenti in cassaintegrazione, per ovvi motivi politici. Ora piu' che mai.
La cosa piu' indolore sarebbe cedere rami d'azienda che poi passerebbero nel dimenticatoio della cassaintegrazione senza clamori.
Già...
 

atlantique

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4 Ottobre 2008
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Si e' svegliata la Polverini.

Il Messaggero.

Alitalia, piano da 2mila lavoratori in meno
Polverini avverte: no ad altri sacrifici
Ipotesi di tagli in scali periferici. La compagnia non conferma
le indiscrezioni. Il Pd: fallimento del governo



ROMA (19 settembre) - Alitalia starebbe preparando un piano di ridimensionamento del personale da attuare entro dicembre, che potrebbe coinvolgere circa 1.200-1.400 dipendenti, ai quali andrebbero aggiunti i contratti di 600 precari da non rinnovare. Il numero dei dipendenti scenderebbe così dai 14.000 attuali ai 12.600 «ai livelli previsti dal Piano Fenice». A riportare l'ipotesi con grande evidenza è oggi il Corriere della Sera secondo il quale, pur senza parlare di esuberi, il tema sarebbe stato trattato in una convention con 400 dipendenti tenuta ad inizio settembre, della quale sarebbe stato anche riportato un resoconto, poi cancellato («era un refuso» dicono in Alitalia, secondo il quotidiano), sul sito intranet della società.

Del ridimensionamento - secondo l'articolo - c'è traccia anche in alcune slide della convention che illustrava azioni finalizzate ad un risparmio finale di 108 milioni nel secondo semestre dell'anno, sotto la voce «vendita servizi manutenzione e materiali». Su questo l'azienda, è scritto, ammette che «alcune esternalizzazioni verranno effettuate negli scali periferici».
«Alitalia fa sapere che non conferma i contenuti dell'articolo». Così la compagnia aerea italiana risponde alle indiscrezioni, senza tuttavia smentire esplicitamente i tagli.

«Se le notizia sugli esuberi venissero confermate andrebbe aperto immediatamente un confronto», ha affermato il segretario nazionale Filt-Cgil Mauro Rossi che esprime «preoccupazione». Rossi ha spiegato come «noi non siamo stati avvisati o informati in alcun modo» sul possibile piano da parte di Alitalia e «aspettiamo quindi una qualche comunicazione». Il segretario nazionale ha comunque rilevato come «da alcune settimane i vertici della compagnia ci descrivono un'azienda florida con dati edulcorati anche se noi sappiamo che non è così».

«Mi auguro si tratti di una notizia priva di fondamento», afferma in una nota il presidente della Regione Lazio Renata Polverini. «I lavoratori di Alitalia - spiega Polverini - rappresentano un bacino occupazionale importante per la nostra regione che va salvaguardato. Proprio di recente la Regione Lazio ha concluso un accordo a esuberi zero
per la tutela dei lavoratori di Alitalia Manteinance System assicurando fondi destinati al settore aerospaziale e, per la prima volta, misure di welfare a favore dei figli dei lavoratori». «L'operazione di acquisizione da parte di Cai, una vertenza lunga e difficile che mi ha vista personalmente impegnata due anni fa, ci ha consentito - aggiunge - di mantenere il brand Alitalia nel nostro Paese, di contenere gli esuberi e anche di porre le basi per un rilancio della compagnia. È questa la strada che ci aspettiamo venga seguita. Ai lavoratori - conclude Polverini - non si possono chiedere altrisacrifici».

«Se fosse confermata la notizia del piano di esuberi cui starebbe lavorando Alitalia, sarebbero fondate le nostre preoccupazioni su una privatizzazione gestita malissimo dal Governo che, senza garantire benefici al trasporto aereo italiano, ha semplicemente scaricato 3 miliardi di euro di debiti sulle spalle dei contribuenti abbandonando i lavoratori al loro destino», ha affermato il capogruppo del Pd in commissione Trasporti alla Camera, Michele Meta.

«L'operazione elettorale di Berlusconi, di salvataggio di Alitalia-Toto, è costata la bellezza di 3,5 miliardi di euro. E il conto è ancora aperto», ha aggiunto il responsabile Infrastrutture del Pd, Matteo Mauri, secondo cui del piano Fenice «rimangono solo le ceneri. Tutte le peggiori previsioni si stanno purtroppo realizzando. La facciata di ottimismo lascia il posto alla realtà, fatta di conti in rosso e di tagli al personale».
 

TheVoyager

Bannato
6 Giugno 2010
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La manutenzione è sempre stata un fiore all'occhiello di Alitalia. Già hanno rinunciato all'eccellenza di Atitech...
 

indaco1

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Si, pero' sarebbe ora di smetterla di fare gli interessi di AF.

Una AZ cosi' ripulita, con tutte queste protezioni, potrebbe interessare anche ad altri che magari avrebbero meno interessi in conflitto con gli interessi italiani.
 

Dome

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14 Ottobre 2006
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Sorrido, amaramente, di tutto ciò.
Sorrido davanti ad un'azienda che ha il coraggio di chiedere qualità e poi "esternalizza" non rendendosi conto di quanti danni questo procura. Da quando alcuni scali sono stati esternalizzati i "danni" (in termini economici e di immagine) a passeggeri e all'azienda stessa si sono moltiplicati ma... tutto questo non interessa e non lo si vuole vedere (l'esperienza MXP dove buona parte del fallimento del progetto hub è dovuto all'handler di Milano non ha insegnato proprio nulla).
 

Veolia

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La percezione è che tiri a campare. Pochi aerei a lungo raggio,nuove rotte col lanternino ecc ecc.
Sicuramente dobbiamo dimenticarci in fretta i fasti andati,quando avevamo 32 rotte in Africa e facevamo concorrenza alle altre major europee.
In fondo è giusto avere una compagnia di serie ''B'' visto che siamo un paese prossimo alla retrocessione.
Quoto in pieno!!!assolutamente,
mi permetto solo di aggiungere che in retrocessione ci siamo gia' ed in pieno altrimenti avremmo potuto permetterci di mantenerla, nonostante la manifesta incapacita' gestionale
 

dario abbece

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...un'articolo fatto d'aria......ma che può far spaventare i dipendenti........domanda per gli insiders ...rinnovi contrattuali in vista?
 

Farfallina

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Si, pero' sarebbe ora di smetterla di fare gli interessi di AF.

Una AZ cosi' ripulita, con tutte queste protezioni, potrebbe interessare anche ad altri che magari avrebbero meno interessi in conflitto con gli interessi italiani.
Gli interessati devono solo far pervenire le offerte...
 

dario abbece

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Fiumicino, tagli nell'area handling
e Alitalia prepara nuove dismissioni

http://roma.corriere.it/roma/notizi...-crisi-fiumicino-proteste-1703792989947.shtml

Cambiano gli appalti e nell’area cargo si rischiano licenziamenti: vertice per salvare 40 posti alla Argol

ROMA - Si riuniscono oggi a Roma la parti sociali coinvolte nella trattativa sul taglio di 40 posti di lavoro nell'area handling. La crisi della Flight Care e delle società collegate e la ristrutturazione dell'area cargo con l'ingresso di nuovi operatori (conseguenza della «deregulation» del settore prevista dalla Ue a partire dal 1° settembre) si affiancano alle tensioni nello scalo romano seguite alle voci di nuove dismissioni da parte dell'ex compagnia di bandiera Alitalia.
PIANO CESSIONI - Secondo voci non smentite, il piano di dismissioni di Alitalia anticipato dal Corriere della Sera prevederebbe entro fine anno l'uscita dagli organici del vettore tricolore di 1.800-2.000 dipendenti in tutta Italia. Molti potrebbero essere i lavoratori del «Leonardo da Vinci», specie fra i 750 stagionali previsti in uscita e i 750 dipendenti che passerebbero ad altre società «con piccole esternalizzazioni».
Tutto questo dopo che, a inizio settembre, la presidente della regione Lazio, Renata Polverini, aveva firmato con la vecchia Alitalia un protocollo d' intesa tra Regione, Alitalia mantainance systems (Ams) di Fiumicino e parti sociali relativo al riassorbimento del personale in esubero dell'azienda: un accordo che crea «un'azienda competitiva che interverrà non soltanto sui motori degli aerei, ma anche su quelli navali, in competizione con il resto d' Europa».
RECORD VARI - Quello di Fiumicino è un settembre tra record positivi e licenziamenti. Mentre si discutono nuovi tagli al personale, ai terminal si registra un inaspettato boom di transiti: circa 36 milioni di passeggeri stimati a fine anno, con un incremento rispetto al 2009 del 6, 5 per cento. Migliora anche la qualità dei servizi nell'area riconsegna bagagli.
Ma il nodo dell'ingresso di Flight Care nell’area cargo agita le acque sindacali. Con la deregulation del 1° settembre, dopo aver vinto un bando internazionale, il nuovo operatore è entrato nel business delle merci al Leonardo da Vinci, andando ad affiancare l’Argol, «monopolista» nello scalo romano, e Alitalia, che svolge però il servizio solo sulla propria flotta aerea. Conseguenza: 40 lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro.

CAMBIO PARTNER SENZA PREAVVISO - In sintesi è successo questo: nei primi 10 giorni di settembre 3 compagnie aeree tra le maggiori, Lufthansa, Emirates e Aerolinas Argentinas, hanno cambiato «operatore», passando, appunto, dall’Argol al nuovo entrato, la Flight Care.
Secondo i sindacati in alcuni casi il «divorzio» è avvenuto «con un preavviso andato dalle 12 alle 48 ore, contravvenendo alla normativa ed alla prassi nazionale ed internazionale che richiede margini complessivamente non inferiori ai 60 giorni». Ma la Emirates precisa che, «pur non essendo vincolata da obblighi formali di preavviso per l’interruzione degli accordi commerciali, con correttezza ha comunicato ufficialmente il 30 luglio 2010 la decisione di non volersi più avvalere dei servizi di handling cargo forniti da Argol».

INCONTRO RISOLUTORE - L'incontro tra vecchi e nuovi operatori dell'area cargo in programma lunedì 20 a Roma dovrebbe risolvere il nodo più delicato: quello della cosiddetta «clausola sociale» invocata dai lavoratori di Argol: la clausola prevederebbe che, in caso di rotture degli accordi commerciali, lo stesso personale debba passare dalla vecchia alla nuova società che fornisce l’assistenza alla compagnia aerea con «partner» sostituito. Per tutelare posti di lavoro evitando frettolosi «passaggi di consegne» che pregiudicano sicurezza ed efficacia dei servizi.
dal vertice potrebbe venire una speranza per i 40 licenziandi.
La comunicazione ufficiale dei tagli alla Argol era giunta durante un incontro con i rappresentanti romani del settore trasporti di Cgil, Cisl e Uil avvenuto martedì 13 settembre. «Ci hanno informato che è partita la procedura per la messa in mobilità di 40 persone – spiega Francesco Sorrentino, segretario regionale della Fit-Cisl -. Di fronte a questo stallo, un intervento risolutivo può venire soltanto dall’Enac».

Redazione online
20 settembre 2010
 

dario abbece

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milano
Alitalia: nel mirino 1.400 dipendenti (Mess)


ROMA (MF-DJ)--Per centrare gli obiettivi di bilancio (break-even nel 2011, ndr.), Alitalia dovra' ridurre il costo del personale. E secondo quanto scrive il Messaggero ad essere tagliati saranno 1.400 dipendenti degli oltre 14.000.

Da qualche giorno sarebbero in corso sondaggi tra i dipendenti di terra della societa': lo scopo sarebbe di raccogliere adesioni per attivare la Cassa integrazione volontaria a partire da ottobre. Ad essere colpiti dai tagli saranno soprattutto gli aeroporti minori come Bari, Cagliari e Venezia. red/cat



(END) Dow Jones Newswires

September 20, 2010 02:47 ET (06:47 GMT)

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nicolap

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darla ad AF pulita da debiti ed eccedenze di personale, per un prezzo che credo possa essere non più che di realizzo, non configurerebbe una violazione delle norme UE, dato soprattutto che AF è dello Stato francese?