Fiumicino, tagli nell'area handling
e Alitalia prepara nuove dismissioni
http://roma.corriere.it/roma/notizi...-crisi-fiumicino-proteste-1703792989947.shtml
Cambiano gli appalti e nell’area cargo si rischiano licenziamenti: vertice per salvare 40 posti alla Argol
ROMA - Si riuniscono oggi a Roma la parti sociali coinvolte nella trattativa sul taglio di 40 posti di lavoro nell'area handling. La crisi della Flight Care e delle società collegate e la ristrutturazione dell'area cargo con l'ingresso di nuovi operatori (conseguenza della «deregulation» del settore prevista dalla Ue a partire dal 1° settembre) si affiancano alle tensioni nello scalo romano seguite alle voci di nuove dismissioni da parte dell'ex compagnia di bandiera Alitalia.
PIANO CESSIONI - Secondo voci non smentite, il piano di dismissioni di Alitalia anticipato dal Corriere della Sera prevederebbe entro fine anno l'uscita dagli organici del vettore tricolore di 1.800-2.000 dipendenti in tutta Italia. Molti potrebbero essere i lavoratori del «Leonardo da Vinci», specie fra i 750 stagionali previsti in uscita e i 750 dipendenti che passerebbero ad altre società «con piccole esternalizzazioni».
Tutto questo dopo che, a inizio settembre, la presidente della regione Lazio, Renata Polverini, aveva firmato con la vecchia Alitalia un protocollo d' intesa tra Regione, Alitalia mantainance systems (Ams) di Fiumicino e parti sociali relativo al riassorbimento del personale in esubero dell'azienda: un accordo che crea «un'azienda competitiva che interverrà non soltanto sui motori degli aerei, ma anche su quelli navali, in competizione con il resto d' Europa».
RECORD VARI - Quello di Fiumicino è un settembre tra record positivi e licenziamenti. Mentre si discutono nuovi tagli al personale, ai terminal si registra un inaspettato boom di transiti: circa 36 milioni di passeggeri stimati a fine anno, con un incremento rispetto al 2009 del 6, 5 per cento. Migliora anche la qualità dei servizi nell'area riconsegna bagagli.
Ma il nodo dell'ingresso di Flight Care nell’area cargo agita le acque sindacali. Con la deregulation del 1° settembre, dopo aver vinto un bando internazionale, il nuovo operatore è entrato nel business delle merci al Leonardo da Vinci, andando ad affiancare l’Argol, «monopolista» nello scalo romano, e Alitalia, che svolge però il servizio solo sulla propria flotta aerea. Conseguenza: 40 lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro.
CAMBIO PARTNER SENZA PREAVVISO - In sintesi è successo questo: nei primi 10 giorni di settembre 3 compagnie aeree tra le maggiori, Lufthansa, Emirates e Aerolinas Argentinas, hanno cambiato «operatore», passando, appunto, dall’Argol al nuovo entrato, la Flight Care.
Secondo i sindacati in alcuni casi il «divorzio» è avvenuto «con un preavviso andato dalle 12 alle 48 ore, contravvenendo alla normativa ed alla prassi nazionale ed internazionale che richiede margini complessivamente non inferiori ai 60 giorni». Ma la Emirates precisa che, «pur non essendo vincolata da obblighi formali di preavviso per l’interruzione degli accordi commerciali, con correttezza ha comunicato ufficialmente il 30 luglio 2010 la decisione di non volersi più avvalere dei servizi di handling cargo forniti da Argol».
INCONTRO RISOLUTORE - L'incontro tra vecchi e nuovi operatori dell'area cargo in programma lunedì 20 a Roma dovrebbe risolvere il nodo più delicato: quello della cosiddetta «clausola sociale» invocata dai lavoratori di Argol: la clausola prevederebbe che, in caso di rotture degli accordi commerciali, lo stesso personale debba passare dalla vecchia alla nuova società che fornisce l’assistenza alla compagnia aerea con «partner» sostituito. Per tutelare posti di lavoro evitando frettolosi «passaggi di consegne» che pregiudicano sicurezza ed efficacia dei servizi.
dal vertice potrebbe venire una speranza per i 40 licenziandi.
La comunicazione ufficiale dei tagli alla Argol era giunta durante un incontro con i rappresentanti romani del settore trasporti di Cgil, Cisl e Uil avvenuto martedì 13 settembre. «Ci hanno informato che è partita la procedura per la messa in mobilità di 40 persone – spiega Francesco Sorrentino, segretario regionale della Fit-Cisl -. Di fronte a questo stallo, un intervento risolutivo può venire soltanto dall’Enac».
Redazione online
20 settembre 2010