Wizzair chiude le rotte su Forlì e l'aeroporto chiude ai voli di linea

  • Autore Discussione Autore Discussione UM78
  • Data d'inizio Data d'inizio

Per me non si tratta di supporto morale o chissà cos'altro di sdolcinato (e patetico). Si tratta di semplice rispetto e stop.
Capirai cosa se ne fanno del mio rispetto o della mia solidarietà! Io mica sono contento che altre persone perdano il lavoro, anzi spero ne trovino il prima possibile un altro, possibilmente non pagato dal contribuente, ma il voler a tutti i costi tutelare posti di lavoro pubblici inutili a spese della collettività è proprio quello che ci ha portato nella situazione in cui siamo. Quando non ci saranno più i soldi per pagare i medici o i poliziotti, e state certi che succederà, allora forse tutti si renderanno conto di quanto è grave la situazione.

Fine OT.
 
Capirai cosa se ne fanno del mio rispetto o della mia solidarietà! Io mica sono contento che altre persone perdano il lavoro, anzi spero ne trovino il prima possibile un altro, possibilmente non pagato dal contribuente, ma il voler a tutti i costi tutelare posti di lavoro pubblici inutili a spese della collettività è proprio quello che ci ha portato nella situazione in cui siamo. Quando non ci saranno più i soldi per pagare i medici o i poliziotti, e state certi che succederà, allora forse tutti si renderanno conto di quanto è grave la situazione.

Fine OT.

Io non tutelo per niente i lavori "inutili" come li definisci. Se tizio perde il lavoro, PERDE il lavoro con tutte le conseguenze del caso. Quindi, ribadisco, serve rispetto o al massimo astensione dal commentare in certe maniere. Visto che si parla di sprechi, vogliamo parlare di alcuni manager che dopo i viaggi di lavoro portano scontrini, ricevute, caffè, cartoline, francobolli, souvenir e persino biglietti del cinema alla loro azienda per farseli rimborsare? Ne conosco a decine di quesi personaggi. Anche di aziende costrette a tagliare l'organico perchè il momento è quello che è... Ma tanto siamo in Italia e tutto è ammesso.

Ri.fine OT
 
sempre da "il resto del carlino"

"Aeroporto, possibile collaborazione con la scuola per controllori di volo"

"Con il presidente di Enav Massimo Garbini stiamo cercando di capire se si può aprire una fase di integrazione con Enav Academy", ha detto il primo cittadino. Gli ultimi voli sono stati trasferiti a Bologna e le aste di acquisto sono andate deserte.

Forlì, 4 aprile 2013 - Nel futuro dell'aeroporto di Forlì c'è un’ipotesi di collaborazione con ‘Enav Academy’, l’istituto inaugurato in città di formazione per i controllori di volo civili.
Ne ha parlato il sindaco Roberto Balzani a margine di una conferenza stampa a Bologna: "Stiamo cercando di capire con Enac il futuro dello scalo, con il presidente di Enav Massimo Garbini stiamo cercando di capire se si può aprire una fase di integrazione con Enav Academy. Per ora è solo un pour parler, ma noi siamo aperti a qualunque tipo di offerta. Perdere la struttura sarebbe un peccato".
Il Ridolfi è a rischio scomparsa dopo che gli ultimi voli sono stati trasferiti a Bologna e le aste di acquisto sono andate deserte.
 
Sul Ridolfi cala il sipario Mercoledì cessa l'attività

Allo scoccare della mezzanotte, si concluderanno 77 anni di storia. Si pone ora il problema della ricollocazione del personale rimasto senza lavoro

Forlì, 26 aprile 2013 - Addio all'aeroporto Ridolfi. Allo scoccare della mezzanotte di mercoledi’ 15 maggio si concluderanno 77 anni di storia dell'aeroporto forlivese che cesserà l'attività. Lo scalo era nato nel settembre del 1936 e lo aveva 'battezzato' Benito Mussolini.

Lo ha comunicato l’Enac (Ente nazionale aviazione civile) che, con la procedura di fallimento in corso di Seaf, la societa’ di gestione dello scalo forlivese, e la nomina della curatrice fallimentare, Elena Erani, al posto del dimissionario commissario liquidatore, Riccardo Roveroni, ritiene non esistano piu’ le condizioni per il mantenimento della certificazione per l’attivita’ passeggeri.

La decisione di Enac comporta anche il trasferimento dei presidi della polizia aeroportuale e dei vigili del fuoco. Una duplice soppressione che mette a forte rischio l’attivita’ delle due scuole di volo presenti sul Ridolfi e che hanno manifestato l’intenzione di proseguire a operare sulla pista forlivese.

L’Enac potrebbe anche decidere di cedere la gestione dell’aeroporto ad un privato per la sola ‘’aviazione generale’’, in pratica i voli privati, dovendo pero’ assicurare con personale professionale il rispetto degli standard di sicurezza. Si pone ora il problema della ricollocazione del personale rimasto senza lavoro. I sindacati hanno chiesto un incontro con la curatrice fallimentare, mentre lunedi’ 13 maggio avranno un incontro in provincia e il 21 maggio uno con l’assessore regionale Alfredo Peri.

il resto del carlino Forlì
 
Questo un commento editoriale sempre sul resto del carlino:

Ridolfi, l'aeroporto da riciclare
di Marco Bilancioni

Forlì, 12 maggio 2013 - NON CHIAMATELA eutanasia, ‘dolce morte’: non è bello veder morire un aeroporto. Ma la data fatale c’è, il lento avvelenamento anche. Una morte a puntate, quella del Ridolfi di Forlì, città di 120mila abitanti che per anni ha volato a Londra e Parigi, facendo concorrenza rotta su rotta alle vicine Bologna e Rimini. Un volo concluso in picchiata, con bilanci in eterno milionario passivo e, alla fine, lo schianto. Lunedì 25 marzo, conclusione del bando di privatizzazione: zero acquirenti. Venerdì 29 marzo: ultimo volo. Prossima tappa, 15 maggio: a mezzanotte, con la società di gestione nelle mani del liquidatore fallimentare, lo Stato si riprende tutto. Licenze di volo e possesso dell’area. Chi ci lavora (autonoleggi, tabaccheria, edicola, persino una piadineria) teme di essere cacciato.

E il futuro? Lì a fianco c’è una scuola di controllori di volo, ci vengono a studiare da tutta Italia, potrebbe allargarsi. E poi? Si pensa di indire una gara per la manutenzione degli aerei. Forse. Il Ridolfi rischia concretamente di diventare il primo aeroporto fantasma, cattedrale nel deserto. La città e le sue forze imprenditoriali devono assolutamente evitare questo ultimo scempio: fuori le idee, o qualcuno potrebbe pensare che l’aeroporto interessava solo quando assegnava poltrone e posti in cda.

IL CASO Forlì è solo l’ultima dimostrazione del perenne vuoto d’aria nel quale ha operato la politica: Pd al governo in Regione, a Bologna, a Rimini e a Forlì, eppure mai capaci di mettersi d’accordo, di evitare che i tre scali si sparassero con la contraerea. Alla fine, si sono sciolte le ali di cera dell’Icaro forlivese. Rimini, che ha rifiutato la fusione nella speranza di restare in piedi senza l’eterna concorrente, si trova ora coperta di debiti. Il Comune di Forlì già da tempo, almeno quello, aveva deciso che non avrebbe più sprecato un euro pubblico in quel buco nero. Ma alla fine anche il sindaco Roberto Balzani ha dovuto ammettere: «È una sconfitta della politica». Per evitare che sia una Caporetto, bisogna salvare adesso ciò che resta del Ridolfi.
 
Questo un commento editoriale sempre sul resto del carlino:

Ridolfi, l'aeroporto da riciclare
di Marco Bilancioni

Forlì, 12 maggio 2013 - NON CHIAMATELA eutanasia, ‘dolce morte’: non è bello veder morire un aeroporto. Ma la data fatale c’è, il lento avvelenamento anche. Una morte a puntate, quella del Ridolfi di Forlì, città di 120mila abitanti che per anni ha volato a Londra e Parigi, facendo concorrenza rotta su rotta alle vicine Bologna e Rimini. Un volo concluso in picchiata, con bilanci in eterno milionario passivo e, alla fine, lo schianto. Lunedì 25 marzo, conclusione del bando di privatizzazione: zero acquirenti. Venerdì 29 marzo: ultimo volo. Prossima tappa, 15 maggio: a mezzanotte, con la società di gestione nelle mani del liquidatore fallimentare, lo Stato si riprende tutto. Licenze di volo e possesso dell’area. Chi ci lavora (autonoleggi, tabaccheria, edicola, persino una piadineria) teme di essere cacciato.

E il futuro? Lì a fianco c’è una scuola di controllori di volo, ci vengono a studiare da tutta Italia, potrebbe allargarsi. E poi? Si pensa di indire una gara per la manutenzione degli aerei. Forse. Il Ridolfi rischia concretamente di diventare il primo aeroporto fantasma, cattedrale nel deserto. La città e le sue forze imprenditoriali devono assolutamente evitare questo ultimo scempio: fuori le idee, o qualcuno potrebbe pensare che l’aeroporto interessava solo quando assegnava poltrone e posti in cda.

IL CASO Forlì è solo l’ultima dimostrazione del perenne vuoto d’aria nel quale ha operato la politica: Pd al governo in Regione, a Bologna, a Rimini e a Forlì, eppure mai capaci di mettersi d’accordo, di evitare che i tre scali si sparassero con la contraerea. Alla fine, si sono sciolte le ali di cera dell’Icaro forlivese. Rimini, che ha rifiutato la fusione nella speranza di restare in piedi senza l’eterna concorrente, si trova ora coperta di debiti. Il Comune di Forlì già da tempo, almeno quello, aveva deciso che non avrebbe più sprecato un euro pubblico in quel buco nero. Ma alla fine anche il sindaco Roberto Balzani ha dovuto ammettere: «È una sconfitta della politica». Per evitare che sia una Caporetto, bisogna salvare adesso ciò che resta del Ridolfi.


neanche sul letto di morte dalla stampa locale viene fuori una analisi decente sull'aeroporto , solo vacue ripicche politiche senza senso
penoso
 
Mentre si discute dei debiti da ripagare il Sindaco di Forlì ha parlato in Consiglio Comunale di incontri (questa volta pare veri) con possibili interessati cinesi.
Tralasciando le solite polemiche e le speculazioni sul fatto che Forlì sia utile o meno ecc ecc, pare che davvero alcuni imprenditori stiano valutando le strutture di Forlì e Rimini, se vi sarà poi un'evoluzione solo il tempo lo dirà.
Per la cronaca vorrei sottolineare che già l'importante gruppo Ferretti è sotto le mani cinesi.

Pista cinese per l'aeroporto di Forlì, Balzani aspetta una proposta

L'aeroporto "Ridolfi" di Forlì parlerà cinese? Il sindaco Roberto Balzani ha annunciato nel corso del consiglio comunale che si è svolto martedì che nei prossimi giorni incontrerà un gruppo di imprenditori cinesi, i quali nel frattempo hanno avuto già un colloquio con Enac. Il primo cittadino ha chiarito inoltre che all'Ente nazionale aviazione civile i possibili investitori orientali non hanno presentato un piano. E ha ribadito che avrà un confronto con Enac dopo l'incontro in Comune con gli imprenditori cinesi.

Balzani, rispondendo ad un'interrogazione del consigliere comunale del Pdl, Fabrizio Ragni, ha spiegato che i costi in caso di fallimento di Seaf si aggirerebbero intorno al 37% della quota capitale del muto che la società ha nei confronti degli istituti di credito (circa 2.830.000 milioni di euro poichè a dicembre il debito residuo ammontava a 7.650.000 milioni). La restante parte è garantita dalla società gestore dell'aeroporto di Bologna, la Sab (circa 4 milioni).

Fonte: http://www.forlitoday.it/politica/aeroporto-forli-pista-cinese-roberto-balzani.html
 
L'Amministrazione di Forlì dal Ministro Lupi

Ven, 21/06/2013 - 08:51
FORLI' - Martedì 25 giugno 2013, alle ore 12.30, l’Amministrazione di Forlì è attesa dal Ministero dei Trasporti Lupi per affrontare il tema dell’Aeroporto. A darne notizia è il Sindaco, Roberto Balzani, che nella serata di ieri è stato raggiunto da una telefonata della segreteria del Ministro. Balzani ha chiesto ad Alessandro Rondoni e all’on. Di Maio di far parte della delegazione cittadina. L’incontro con il Ministro Lupi è della massima importanza, date le diverse idee ed opzioni da vari mesi circolanti intorno al nostro scalo: concordare con il Ministero percorsi e verifiche concrete significa, quindi, uscire da un limbo nel quale soprattutto i lavoratori e le loro famiglie si trovano dopo la fine di Seaf, disegnando nel contempo un futuro credibile per l’infrastruttura forlivese.

http://m.forli24ore.it/news/forli/0030316-lamministrazione-forli-dal-ministro-lupi