Vrn: i nodi vengono al pettine...


Il forum si dovrebbe usare per esprimere opinioni e confrontarsi, con serenità e sostenendo punti di vista differenti . Proporrei un forum REALE , nel senso nobiliare del termine , ad accesso superselezionato dove chi è in possesso della verità rivelata e risponde a monosillabi e frasi fatte possa tranquillamente confrontarsi con suoi simili ( e solo con quelli ) .

Possiamo pensare di mettere su un forum parallelo chiuso solo per voi di IG, così ve la cantate e va la suonate tra di voi, con accesso riservato e senza nessuno che vi disturbi dal mondo reale. Basta chiedere, siamo qui per servirvi.
 
Ryanair vai a vedere quante rotte ha dalla francia!! pur non avendo basi ci lascia dormire aerei!!! nn ci aprono base per motivi contrattuali.. ma ora con la nuova legge europea vedrai che pure li!! Parigi Beauvais non è base ma ha piu di 50 rottte!!! fai te...;)
 
tanto casino per nulla, basta smettere di dargli soldi e non vengono piu'
certo che sono aiuti di stato, ve ne accorgete oggi?
mica solo a vrn
a treviso ryanair c'e praticamente nata prima di mettere piede altrove in italie, se la togli da li chiudi l'aeroporto.
il problema e' che forse a parte ryan ed easy nessun altro da servizi dei quel tipo in competizione da e per ilr resto d'europa, e quindi diventa un monopsonio!!!
 
tanto casino per nulla, basta smettere di dargli soldi e non vengono piu'
certo che sono aiuti di stato, ve ne accorgete oggi?
mica solo a vrn
a treviso ryanair c'e praticamente nata prima di mettere piede altrove in italie, se la togli da li chiudi l'aeroporto.
il problema e' che forse a parte ryan ed easy nessun altro da servizi dei quel tipo in competizione da e per ilr resto d'europa, e quindi diventa un monopsonio!!!

a treviso gli euro ricevuti da ryanair sono 0
 
sicuro sicuro sicuro??? mi fido...
...ma sarebbe praticamente l'unica eccezione del pianeta...mmmmhhh

Confermo. TSF non sgancia.
Save ha adottato una politica semplice ma efficace: vuoi servire Venezia, vai a Treviso ed ai costi che ti indichiamo.
Non ti va bene? Non atterri ne a Treviso, ne a Venezia.
TSF gode senza dubbio di essere attaccata a Venezia (Meno di 30km) ecco perche' puo' sopravvivere "senza calare le braghe".
Treviso si vende bene come secondo aeroporto di Venezia proprio per la vicinanza. Dal Marco Polo o dal Canova arrivare a Venezia la differenza e' del tutto trascurabile (15-20minuti di differenza al massimo).
Un altra perla? Ryanair vuole la base a Treviso da anni... ora c'e' il limite dei voli, ma Save ha sempre risposto picche...
 
Mi fido mi fido ,
ma non parlavo di Save quale elargitore comunque loro lo so che non sganciano.
 
Catullo, 15 milioni e tre mosse per salvare l'aeroporto dal ko
ENTI E POLITICA. Domani assemblea straordinaria dei soci per dare il via libera a nuove risorse e garantire la continuità. I versamenti entro il 31 ottobre, ma alcuni enti non hanno soldi Ryanair, Montichiari e Avio handling nodi urgenti da risolvere

09/08/2012
Verona. Secondo round, domani, per l'assemblea dei soci, parte straordinaria, dell'aeroporto Catullo. Una giornata fondamentale per segnare una svolta nella rotta dello scalo veronese, per evitare che il 2012 proceda con la stessa linea negativa del 2011 che ha visto perdite per 26,6 milioni di euro. I soci saranno infatti chiamati a dare la loro adesione alla ricapitalizzazione da 15 milioni di euro per la continuità aziendale, ma è già chiaro che non tutti riusciranno a partecipare e ci sarà una buona percentuale di inoptato. Un passaggio però decisivo dal punto di vista tecnico e contabile, perché questo rifinanziamento consente di ridefinire una congrua proroga dei finanziamenti con gli istituti di credito. A furia di perdite, infatti si è eroso anche il patrimonio. I revisori dei conti infatti scrivono che solo questo aumento di capitale insieme con la definizione di un piano industriale possono consentire di andare dalle banche a chiedere nuovo ossigeno poiché al momento esiste «un'incertezza rilevante che può far sorgere dubbi circa la continuità aziendale del Gruppo». Parole pesanti, riprese anche dal presidente Arena nella relazione di gestione che accompagna il bilancio, e che rendono l'idea di come l'aeroporto sia in gravi difficoltà: «piano industriale, nuove risorse per 15 milioni e proroga dei finanziamenti sono le condizioni per garantire il presupposto della continuità aziendale», è stato il messaggio ai soci. Il nuovo flusso finanziario, a differenza della già prevista quarta tranche dell'aumento di capitale che viene così sostituita, potrà essere utilizzato immediatamente per le spese correnti cioè per la gestione quotidiana dello scalo e non sarà vincolata, come invece l'aumento di capitale, soltanto agli investimenti. Ma quanti soci daranno la propria adesione? Ora è bene distinguere la tempistica. I soci domani voteranno l'adesione alla ricapitalizzazione dell'aeroporto, che è un voto di valenza tecnico-politica, ma avranno tempo fino al 31 ottobre per decidere se effettuare il versamento della propria quota. È quindi anche possibile che domani qualche socio si astenga ma decida poi entro fine ottobre di staccare l'assegno. Per le quote inoptate invece ci sarà tempo fino al 31 dicembre e comunque potranno essere rilevate solo dai soci già esistenti e non da nuovi arrivati. Perciò, per capire quanto entrerà subito in cassa, si dovrà attendere il 31 ottobre, ma l'urgenza per la società di gestione era quella di avere già domani il disco verde dai soci sul rifinanziamento per andare al tavolo con le banche. Si è già tirata indietro la provincia di Bolzano (1 milione di euro), sono indecisi i soci mantovani, intende astenersi la Camera di commercio di Brescia mentre la Provincia aderisce anche se non ha soldi e così pure la Provincia di Verona che sta cercando di raggranellare i 2 milioni della propria quota. In definitiva, a ottobre dovrebbero essere sicuri poco più di 10 milioni su 15. È questa però soltanto una tessera del difficile mosaico da comporre per rimettere in sesto un aeroporto che nel corso degli anni è stato «spolpato» da scelte strategiche, industriali e gestionali che come ha spiegato il presidente nell'assemblea dei soci, non si sono realizzate. LOW COST. Non si è realizzato il boom del low cost che in realtà sta svenando le casse del Catullo, al punto da andare allo scontro frontale con Ryanair perché gli incentivi pagati alla compagnia low cost sono troppo alti. Costi milionari ormai insostenibili e così, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, l'aeroporto Catullo non paga più gli incentivi, Ryanair per contro non paga i diritti aeroportuali quando atterra al Catullo e l'Enac ha pronto il provvedimento per lasciare a terra gli aerei: una eventualità che solo il Tar ha stoppato fino all'udienza del 13 settembre. MONTICHIARI. Non si è realizzato, dice ancora il presidente nella relazione, nemmeno il rilancio dell'aeroporto di Montichiari con l'attività cargo, anzi: «Il ridotto volume di passegeri e merci ha invece comportato un ulteriore peggioramento del risultato di competenza dello scalo bresciano». E il peso sulle casse del Catullo nel 2011 ha sfiorato i 10 milioni di deficit. Per rilanciare lo scalo bresciano è necessaria la concessione ministeriale attesa da 13 anni, che però arriverà solo dopo l'approvazione del Piano nazionale degli aeroporti che il ministro Passera dovrebbe adottare per novembre. Sempre che il Governo Monti resista. HANDLING. Una terza, pesantissima, voce negativa dal punto di vista finanziario è rappresentato dalla controllata Avio handling, la società che svolge i servizi a terra: l'efficientamento previsto con l'arrivo anche di un altro handler «non si è realizzato» e la perdita nel 2011 è stata superiore ai 5 milioni di euro. La prospettiva più probabile è che la società venga messa in liquidazione per ripartire con un handler esterno, anche straniero, per riassorbire il personale che andrà in mobilità. Sono questi i tre grandi macigni che rappresentano piombo nelle ali di un aeroporto che dal punto di vista della movimentazione di passeggeri sta invece dimostrando una continua vivacità e di destare l'interesse delle compagnie. I soci chiedono azioni forti per invertire la rotta ed evitare che, viste le difficoltà, il 2012 vada a chiudere con gli stessi problemi del 2011. Da qui la scelta di una cura da cavallo, aggressiva e determinata, con risparmi su tutti i fronti. A cominciare, domani, dalla incorporazione della società Catullo Park nella capogruppo. E a fine anno verrà posta in liquidazione la Adg Engineering. Segnali chiari, ma la sfida finale ha il sapore di una missione ai confini del possibile.

L'Arena
Maurizio Battista

CIAO
_goa
 
Catullo, 15 milioni e tre mosse per salvare l'aeroporto dal ko
ENTI E POLITICA. Domani assemblea straordinaria dei soci per dare il via libera a nuove risorse e garantire la continuità. I versamenti entro il 31 ottobre, ma alcuni enti non hanno soldi Ryanair, Montichiari e Avio handling nodi urgenti da risolvere

09/08/2012
Verona. Secondo round, domani, per l'assemblea dei soci, parte straordinaria, dell'aeroporto Catullo. Una giornata fondamentale per segnare una svolta nella rotta dello scalo veronese, per evitare che il 2012 proceda con la stessa linea negativa del 2011 che ha visto perdite per 26,6 milioni di euro. I soci saranno infatti chiamati a dare la loro adesione alla ricapitalizzazione da 15 milioni di euro per la continuità aziendale, ma è già chiaro che non tutti riusciranno a partecipare e ci sarà una buona percentuale di inoptato. Un passaggio però decisivo dal punto di vista tecnico e contabile, perché questo rifinanziamento consente di ridefinire una congrua proroga dei finanziamenti con gli istituti di credito. A furia di perdite, infatti si è eroso anche il patrimonio. I revisori dei conti infatti scrivono che solo questo aumento di capitale insieme con la definizione di un piano industriale possono consentire di andare dalle banche a chiedere nuovo ossigeno poiché al momento esiste «un'incertezza rilevante che può far sorgere dubbi circa la continuità aziendale del Gruppo». Parole pesanti, riprese anche dal presidente Arena nella relazione di gestione che accompagna il bilancio, e che rendono l'idea di come l'aeroporto sia in gravi difficoltà: «piano industriale, nuove risorse per 15 milioni e proroga dei finanziamenti sono le condizioni per garantire il presupposto della continuità aziendale», è stato il messaggio ai soci. Il nuovo flusso finanziario, a differenza della già prevista quarta tranche dell'aumento di capitale che viene così sostituita, potrà essere utilizzato immediatamente per le spese correnti cioè per la gestione quotidiana dello scalo e non sarà vincolata, come invece l'aumento di capitale, soltanto agli investimenti. Ma quanti soci daranno la propria adesione? Ora è bene distinguere la tempistica. I soci domani voteranno l'adesione alla ricapitalizzazione dell'aeroporto, che è un voto di valenza tecnico-politica, ma avranno tempo fino al 31 ottobre per decidere se effettuare il versamento della propria quota. È quindi anche possibile che domani qualche socio si astenga ma decida poi entro fine ottobre di staccare l'assegno. Per le quote inoptate invece ci sarà tempo fino al 31 dicembre e comunque potranno essere rilevate solo dai soci già esistenti e non da nuovi arrivati. Perciò, per capire quanto entrerà subito in cassa, si dovrà attendere il 31 ottobre, ma l'urgenza per la società di gestione era quella di avere già domani il disco verde dai soci sul rifinanziamento per andare al tavolo con le banche. Si è già tirata indietro la provincia di Bolzano (1 milione di euro), sono indecisi i soci mantovani, intende astenersi la Camera di commercio di Brescia mentre la Provincia aderisce anche se non ha soldi e così pure la Provincia di Verona che sta cercando di raggranellare i 2 milioni della propria quota. In definitiva, a ottobre dovrebbero essere sicuri poco più di 10 milioni su 15. È questa però soltanto una tessera del difficile mosaico da comporre per rimettere in sesto un aeroporto che nel corso degli anni è stato «spolpato» da scelte strategiche, industriali e gestionali che come ha spiegato il presidente nell'assemblea dei soci, non si sono realizzate. LOW COST. Non si è realizzato il boom del low cost che in realtà sta svenando le casse del Catullo, al punto da andare allo scontro frontale con Ryanair perché gli incentivi pagati alla compagnia low cost sono troppo alti. Costi milionari ormai insostenibili e così, come abbiamo scritto nei giorni scorsi, l'aeroporto Catullo non paga più gli incentivi, Ryanair per contro non paga i diritti aeroportuali quando atterra al Catullo e l'Enac ha pronto il provvedimento per lasciare a terra gli aerei: una eventualità che solo il Tar ha stoppato fino all'udienza del 13 settembre. MONTICHIARI. Non si è realizzato, dice ancora il presidente nella relazione, nemmeno il rilancio dell'aeroporto di Montichiari con l'attività cargo, anzi: «Il ridotto volume di passegeri e merci ha invece comportato un ulteriore peggioramento del risultato di competenza dello scalo bresciano». E il peso sulle casse del Catullo nel 2011 ha sfiorato i 10 milioni di deficit. Per rilanciare lo scalo bresciano è necessaria la concessione ministeriale attesa da 13 anni, che però arriverà solo dopo l'approvazione del Piano nazionale degli aeroporti che il ministro Passera dovrebbe adottare per novembre. Sempre che il Governo Monti resista. HANDLING. Una terza, pesantissima, voce negativa dal punto di vista finanziario è rappresentato dalla controllata Avio handling, la società che svolge i servizi a terra: l'efficientamento previsto con l'arrivo anche di un altro handler «non si è realizzato» e la perdita nel 2011 è stata superiore ai 5 milioni di euro. La prospettiva più probabile è che la società venga messa in liquidazione per ripartire con un handler esterno, anche straniero, per riassorbire il personale che andrà in mobilità. Sono questi i tre grandi macigni che rappresentano piombo nelle ali di un aeroporto che dal punto di vista della movimentazione di passeggeri sta invece dimostrando una continua vivacità e di destare l'interesse delle compagnie. I soci chiedono azioni forti per invertire la rotta ed evitare che, viste le difficoltà, il 2012 vada a chiudere con gli stessi problemi del 2011. Da qui la scelta di una cura da cavallo, aggressiva e determinata, con risparmi su tutti i fronti. A cominciare, domani, dalla incorporazione della società Catullo Park nella capogruppo. E a fine anno verrà posta in liquidazione la Adg Engineering. Segnali chiari, ma la sfida finale ha il sapore di una missione ai confini del possibile.

L'Arena
Maurizio Battista

CIAO
_goa

Ryanair e' la Compagnia aerea piu' aiutata del pineta: uno studio congiunto AF-KLM-LH-BA ha stabilito che senza aiuti aeroportuali o sovvenzioni varie lo scorso esercizio avrebbe chiuso con un rosso di 350 milioni di euro... altro che AZ.... Se Bruxelles mettera' in pratica quanto decretato dal parlamento e la Commissione europea alla concorrenza (Almunia) esprimera' parere positivo alla denuncia di Meridiana ci sara' da divertirsi... e i suoi bye bye Spanair e Arrivederci Alitalia saranno spot alquanto osoleti...
 
Mi dispiace molto per i dipendenti dell'handling che secondo questa proposta rischiano di cambiare datore di lavoro con tutte le conseguenze che ciò comporta alle persone.
Non so quale società di handler straniere possa aver interesse su Verona, se non diventando anche socia di maggioranza della società di gestione dell'aeroporto. O forse mi sbaglio?.
 
Comunque, come dice il proverbio, chi è causa del suo mal pianga sè stesso...
Se la Catullo si liberasse (con qualsiasi opzione, dalla vendita alla chiusura) del D'Annunzio, risolverebbe i suoi problemi. Preferiscono i debiti ed una politica mirata al tenere in naftalina Vbs piuttosto che far "girare bene" i 2 scali con i risultati che sono sotto l'occhio di tutti.
Avranno fatto 2 calcoli...ma sbagliati.
E noi a Brescia ci meravigliamo proprio di questo; della paura che hanno a Verona di vedere Brescia che può finalmente gestirsi il suo scalo...al contrario non succederebbe!
 
Ho avuto in passato parecchie occasioni di raffronto con la Soc. di Gestione per motivi operativi e si sono sempre caratterizzati per una inutile ( almeno a mio giudizio) litigiosità su sciocchezze , mentre non si accorgevano ( così sembra) delle vere fonti di perdita che non possono essere riferite di certo solo all'ultima gestione.
 
L’8 agosto 2012 la Commissione europea ha aperto un’istruttoria sul presunto contributo di 7 milioni di euro all’anno concesso alla Ryanair dalla società «Valerio Catullo», che gestisce l’aeroporto di Verona. L’iniziativa potrebbe portare a breve all’apertura di un’indagine per aiuti di stato illegittimi. Lo scrive Panorama, nel numero in edicola da giovedì 23 agosto 2012, in un’ampia inchiesta sui sostegni occulti degli scali italiani alla compagnia irlandese.

Il settimanale rivela anche che la Commissione, dal 27 giugno, ha allargato l’ambito di un’altra indagine avviata nel 2007 sui presunti aiuti irregolari dati alla Ryanair dalla Sogeaal, la società che controlla l’aeroporto di Alghero. Adesso sotto la lente dei funzionari di Bruxelles ci sono 43 milioni che sarebbero finiti alla Ryanair dal 2001: soldi pagati dalla Regione Sardegna, azionista unico della Sogeaal.

Panorama spiega anche il meccanismo attraverso il quale la compagnia aerea ottiene le sovvenzioni: accordi commerciali con le società di gestione degli aeroporti, quasi sempre controllate da enti pubblici. In cambio di una quota per passeggero trasportato, la compagnia si impegna a pubblicizzare lo scalo. In molti casi, come nell’aeroporto di Verona, la Ryanair beneficerebbe anche di sconti sui servizi di terra e dell’esenzione delle addizionali comunali per un contributo totale di quasi 25 euro a passeggero.

fonte: Panorama.it