Caso Ryanair, ricorso di Meridiana alla Ue
AEROPORTI. La compagnia, che intende svilupparsi a Verona, è stata spinta fuori dal mercato: «Cè chi riceve contributi di 24 euro a passeggero, è concorrenza sleale». Denuncia alla Commissione europea per aiuti di Stato da parte del Catullo agli irlandesi: «Vogliamo lavorare a armi pari»
03/08/2012
Concorrenza sleale. Non c'è solo l'iniziativa politica dell'eurodeputato Lorenzo Fontana sul caso dei maxi incentivi che la società aeroportuale Catullo eroga al colosso del low cost Ryanair: è già stato depositato all'Unione europea anche un ricorso da parte di almeno una compagnia concorrente che si sente danneggiata dalle sovvenzioni che vengono assicurati agli irlandesi e che, come ha spiegato nei giorni scorsi su queste pagine il direttore generale Carmine Bassetti, stanno spingendo fuori mercato compagnie aeree che storicamente operano a Verona.* Il caso Ryanair è arrivato dunque sui tavoli del commissario garante per il mercato e la concorrenza Joaquin Almunia sia per iniziativa politica, sia per un vero e proprio ricorso per concorrenza sleale che chiama in causa le decisioni prese dall'aeroporto negli anni precedenti, quando con la compagnia di O'Leary venne stipulato un contratto quinquennale blindato che ha destabilizzato, per dirla con i manager del Catullo, le casse dell'aeroporto. Le compagnie chiedono, in sostanza, condizioni uguali per tutti. A rivelare la notizia è lo stesso direttore finanziario e commerciale del Gruppo Meridianafly-Air Italia, Alessandro Notari, dopo aver appreso dell'iniziativa politica dell'eurodputato Fontana. «Valutiamo positivamente l'iniziativa dell'onorevole Fontana», spiega Muntari «che si affianca alla nostra denuncia alla Commissione Europea, al fine dell'accertamento di condizioni di concorrenza sleale presso l'aeroporto di Verona. La concorrenza è un bene pubblico perchè porta vantaggi a tutti i cittadini, ma per poterlo fare la concorrenza deve essere trasparente e leale». Emerge, come ha spiegato l'altro giorno il dg Carmine Bassetti, che voi state cancellando moltissimi voli e che il traffico domestico è in sofferenza. Ma voi non avevate previsto di svilupparvi a Verona? Esatto. Abbiamo sviluppato nuove destinazioni intercontinentali, quali Havana, Houlguin, Mauritius, ma abbiamo ridotto la programmazione domestica su quelle rotte dove la precedente gestione dell'Aeroporto Catullo ha creato condizioni competitive falsate e distorte.* Per questo già nel 2010 avevamo comunicato in maniera chiara all'ex dg Soppani, quando venne in visita presso i nostri uffici, che avremmo ridotto in maniera drastica la programmazione qualora avessero erogato forti incentivazioni ad altro vettore per competere su rotte sviluppate e consolidate dal Gruppo Meridianafly - Air Italy negli anni senza alcun sostegno economico. Il concetto è semplice: siamo nati per competere e non ci preoccupa la competizione, purchè sia ad armi pari. Sulla base di quali informazioni potete sostenere che c'è concorrenza sleale? Dalle nostre analisi Ryanair riceve un contributo compessivo di 24,7 euro per passeggero partente, sommando il valore della riduzione dei diritti aeroportuali (4,5 euro corrispondenti alla esenzione della tassa comunale, e 3,37 euro corrispondente alla differenza tra il costo di handling sostenuto da Ryanair e quello sostenuto dagli altri vettori) e del contributo commerciale (16,83 euro per passeggero trasportato).* Lo sa di chi sono questi fondi? Le ipotesi sono due: o derivano dai guadagni sui vettori tradizionali (quale il nostro, che opera regolarmente senza ottenere alcun sostegno) o provengono dagli azionisti della Valerio Catullo, che essendo enti o società pubbliche, sono in ultima istanza soldi dei cittadini. Ora, lei rimarrebbe ad operare sapendo che le sue perdite vanno a finanziare lo sviluppo di un concorrente? Quindi i prezzi stracciati di certi voli sono possibili perché in realtà tutti i cittadini, attraverso l'aeroporto, pagano gli incentivi? Esatto. Ma lei, come cittadino, è consapevole che sta finanziando un vettore aereo, alla stregua di come avveniva in passato per Alitalia? Perchè tali condizioni non sono state offerte anche a noi? Tutto ciò comporta che quando Ryanair offre con largo anticipo tariffe scontate, ad esempio nell'ordine dei 25 euro, il nostro Gruppo dovrebbe vendere a 50 euro (25+24,7 pari ai contributi di Ryanair) per potersi assicurare lo stesso provento netto. Come possiamo competere in questo modo? In tal caso dovremmo vendere anche noi a 25 euro, il che equivarrebbe sostanzialmente a 0 euro di provento netto. Lei continuerebbe ad operare e perdere soldi in tale contesto? Come pensate di intervenire? Con il presidente Arena ed il dg Bassetti abbiamo instaurato un buon dialogo: siamo partner e l'obiettivo è crescere insieme. A Verona, Meridiana è presente dal 1995 ed Air Italy dal 2005, abbiamo qui la base e nell'hangar facciamo la manutenzione degli aeromobili. Compagnia e aeroporto devono lavorare insieme. Meridianafly-Air Italy attualmente coprono il 25% del traffico totale dello scalo, quindi siamo per l'aeroporto un interlocutore di primaria importanza.* Nel 2010 Meridiana fly e Air Italy coprivano il 45% del traffico dell'aeroporto di Verona, che significa che quasi un volo su due che partiva da Verona era nostro. Un ridimensionamento del nostro gruppo, significa un ridimensionamento anche dell'aeroporto. Il Gruppo è pronto a rilanciare la propria presenza sull'aeroporto anche sulle tratte domestiche, purchè vengano ristabilite regole comuni di competizione». Un esempio? Il caso del collegamento Verona-Bari è emblematico: il Gruppo operava una doppia coppia di collegamenti mattina sera al giorno (28 voli a settimana) che permetteva di servire il traffico in giornata sui due bacini e di generare un effetto hub importante per tutte le prosecuzioni intercontinentali del Gruppo da Verona; tale operazione generava provento per l'aeroporto. Ebbene oggi tale servizio è stato cancellato dal Gruppo e sostituito da quattro frequenze a settimana di Ryanair che producono una perdita per l'aeroporto per via degli incentivi erogati. Abbiamo pertanto manifestato la nostra forte perplessità sulla regolarità del contratto con Ryanair a cui la Catullo riconosce alti incentivi, per le stesse rotte su cui noi operiamo da anni senza la stessa politica di incentivazione. Non sono incentivi per sostenere lo start up di rotte nuove, sono incentivi su rotte già esistenti che quindi viziano il mercato. Per questo abbiamo presentato denuncia alla Commissione Europea ai sensi dell'articolo 20 (2) del Regolamento n. 659/1999 in materia di aiuti di Stato da parte delle autorità italiane, in favore della compagnia aerea Ryanair».* A questo punto che cosa vi aspettate dalla Ue? La commissione europea ha aperto molti filoni d'indagine che interessano la modalità di operare di Ryanair. Ognuno ha il suo modello di business e ogni compagnia aerea sviluppa un proprio profilo e si caratterizza per tipologia e modalità di servizio. Questo fa parte delle dinamiche del libero mercato. Ma il mercato non deve essere viziato. E' corretto che esistano politiche di incentivazione normate che consentano a aeroporti e compagnie aeree di condividere il rischio di nuove operazioni, compresi i contributi marketing che servono a promuovere i nuovi voli e sostenerli perché l'utente finale sia informato della nuova opportunità. Ma gli incentivi devono essere equamente distribuiti tra chi opera sullo stesso segmento di mercato. Per questo chiediamo che, se si sono create situazioni anomale nel passato, queste vengano rimosse. Anche come sistema Paese le vicende degli ultimi anni del trasporto aereo non sono più sostenibili». /L’ARENA
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Maurizio Battista
CIAO
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