Pur non avendone conoscenza diretta, sono più che certo che le linee guida della gestione delle situazioni di potenziale allarme terroristico vedono come ultima preoccupazione, forse solo prima del costo del carburante, il tempo perso dai passeggeri. L'11 settembre abbiamo scoperto che il trasporto aereo è un sistema al tempo stesso fragile e pericoloso. Nel mondo abbiamo 4,5 miliardi di passeggeri in un anno, e all'interno di questo numero sconfinato occorre individuare preventivamente i potenziali pericoli. Ovvio che sia impossibile, per cui occorre una seconda linea di difesa, che è rendere il trasporto aereo sicuro adottando procedure di sicurezza al limite della paranoia.