In questi giorni si fa un gran parlare di Ryanair, della carenza di piloti, di come l'equipaggio si debba comprare l'acqua a bordo se vuole bere, e di tante altre amenità di questa compagnia low-cost. Tutto vero, ma forse non a tutti, per semplici motivi anagrafici, è chiaro come Ryanair ha cambiato il nostro modo di volare. Ho quindi pensato di scrivere un breve post su come le low-cost, Ryanair in primis, abbiano cambiato il mio modo di volare, o più in generale l'aviazione civile in Europa e nel mondo.
Prima delle low-cost volare era molto più caro di oggi. Esistevano sostanzialmente solo le grande compagnie di bandiera e poche altre, che si mettevano d'accordo nel tenere i prezzi controllati e le condizioni tariffarie artificiosamente alte.
Il trucco era molto semplice: sulla rotta Roma-Parigi, ad esempio, volavano solo Alitalia ed Air France, e i prezzi delle due compagnie erano molto simili, se non del tutto uguali. Le tariffe Y (economica piena) e C (business) erano identiche. Inoltre venivano penalizzati coloro che viaggiavano per lavoro, e avevano bisogno di una andata e ritorno in settimana. Una tratta Roma-Bruxelles e ritorno, ad esempio, costava 1,5 – 2 milioni di lire (sì avete capito bene, 1.000 Euro di oggi) se si andava e rientrava in settimana. C'era poi la tariffa APEX, in cui un'andata e ritorno costavano molto meno se erano inframezzati da un sabato (ad esempio ad esempio 400-500.000 lire per la stessa Roma-Bruxelles). Una APEX costava meno della metà di una tariffa intera. Non di rado si compravo due biglietti APEX andata e ritorno (un FCO-BXL-FCO e un BXL-FCO-BXL) di cui poi per entrambi non si utilizzava la seconda tratta
Queste tariffe altissime, oggi del tutto impensabili, facevano sì che spostarsi in aereo fosse una cosa da ricchi o da gente che si spostava per lavoro, e cambiavano anche il modo di lavorare e di spostarsi. Per molti progetti su cui ero impegnato si organizzavano riunioni che iniziavano il sabato pomeriggio, continuavano la domenica e finivano il lunedì, proprio per usufruire della APEX. Il biglietto singolo (solo andata o solo ritorno) o non era acquistabile e costava quanto un'andata e ritorno.
Aggiungo che le scelte di volo erano molto limitate. Ad esempio da Bruxelles a Roma o si andava su Sabena o Alitalia, oppure si poteva prendere, solo in alcuni giorni, un volo di Singapore Airlines che caricava passeggeri a Bruxelles e a Roma, e vendeva a poche lire la tratta interna in Europa.
Si spendeva molto, ma in compenso si viaggiava meglio. Gli accordi fra compagnie consentivano di cambiare volo in corso (ad esempio partire con Sabena tornare con Alitalia, che tanto avevano accordi di compensazione e comunque i prezzi erano identici). Anche sui voli europei c'era un primo passaggio di aperitivo e salatini e poi un buon pasto. Le miglia per ogni volo erano tantissime, con un paio di intercontinentali si facevano miglia sufficienti per un volo nazionale.
Con le low-cost è cambiato tutto. Provo ad elencare i cambiamenti, molti dei quali dovuti alla genialità di MOL:
In questo modo Ryanair e altri hanno rivoluzionato il modo di volare, consentendo a tanti, giovanissimi e non, di girare per l'Europa , a destinazioni e a prezzi che un tempo erano impensabili.
Aggiungo che il mio primo volo low-cost non fu con Ryanair. Fu un Roma-Bruxelles con Virgin-express da Ciampino. Era, credo, il 1991. L'agenzia che mi vendette, a circa 250.000 lire, il biglietto (allora si andava in agenzia di viaggi), mi consigliò di andare 2 ore prima in aeroporto. Arrivai in un Ciampino deserto, con solo un paio di gate, entrambi chiusi. Mi chiedevo se la compagnia e l'aereo esistessero, e in arrivo da Bruxelles vidi scendere una trentina di persone. Salii a bordo, ed iniziò per me la nuova era low-cost.
Prima delle low-cost volare era molto più caro di oggi. Esistevano sostanzialmente solo le grande compagnie di bandiera e poche altre, che si mettevano d'accordo nel tenere i prezzi controllati e le condizioni tariffarie artificiosamente alte.
Il trucco era molto semplice: sulla rotta Roma-Parigi, ad esempio, volavano solo Alitalia ed Air France, e i prezzi delle due compagnie erano molto simili, se non del tutto uguali. Le tariffe Y (economica piena) e C (business) erano identiche. Inoltre venivano penalizzati coloro che viaggiavano per lavoro, e avevano bisogno di una andata e ritorno in settimana. Una tratta Roma-Bruxelles e ritorno, ad esempio, costava 1,5 – 2 milioni di lire (sì avete capito bene, 1.000 Euro di oggi) se si andava e rientrava in settimana. C'era poi la tariffa APEX, in cui un'andata e ritorno costavano molto meno se erano inframezzati da un sabato (ad esempio ad esempio 400-500.000 lire per la stessa Roma-Bruxelles). Una APEX costava meno della metà di una tariffa intera. Non di rado si compravo due biglietti APEX andata e ritorno (un FCO-BXL-FCO e un BXL-FCO-BXL) di cui poi per entrambi non si utilizzava la seconda tratta
Queste tariffe altissime, oggi del tutto impensabili, facevano sì che spostarsi in aereo fosse una cosa da ricchi o da gente che si spostava per lavoro, e cambiavano anche il modo di lavorare e di spostarsi. Per molti progetti su cui ero impegnato si organizzavano riunioni che iniziavano il sabato pomeriggio, continuavano la domenica e finivano il lunedì, proprio per usufruire della APEX. Il biglietto singolo (solo andata o solo ritorno) o non era acquistabile e costava quanto un'andata e ritorno.
Aggiungo che le scelte di volo erano molto limitate. Ad esempio da Bruxelles a Roma o si andava su Sabena o Alitalia, oppure si poteva prendere, solo in alcuni giorni, un volo di Singapore Airlines che caricava passeggeri a Bruxelles e a Roma, e vendeva a poche lire la tratta interna in Europa.
Si spendeva molto, ma in compenso si viaggiava meglio. Gli accordi fra compagnie consentivano di cambiare volo in corso (ad esempio partire con Sabena tornare con Alitalia, che tanto avevano accordi di compensazione e comunque i prezzi erano identici). Anche sui voli europei c'era un primo passaggio di aperitivo e salatini e poi un buon pasto. Le miglia per ogni volo erano tantissime, con un paio di intercontinentali si facevano miglia sufficienti per un volo nazionale.
Con le low-cost è cambiato tutto. Provo ad elencare i cambiamenti, molti dei quali dovuti alla genialità di MOL:
- utilizzo di aeroporti secondari
- prezzi bassi (ovvio)
- acquisti online, saltando le agenzie
- possibilità di prenotare singole tratte, solo andata o solo ritorno (ecco il vero colpo di genio)
- si paga solo il bagaglio che si mette in stiva
- check-in card fatta dal passeggero
- servizi a bordo minimi e a pagamento
- rotazioni velocissime in aeroporto
In questo modo Ryanair e altri hanno rivoluzionato il modo di volare, consentendo a tanti, giovanissimi e non, di girare per l'Europa , a destinazioni e a prezzi che un tempo erano impensabili.
Aggiungo che il mio primo volo low-cost non fu con Ryanair. Fu un Roma-Bruxelles con Virgin-express da Ciampino. Era, credo, il 1991. L'agenzia che mi vendette, a circa 250.000 lire, il biglietto (allora si andava in agenzia di viaggi), mi consigliò di andare 2 ore prima in aeroporto. Arrivai in un Ciampino deserto, con solo un paio di gate, entrambi chiusi. Mi chiedevo se la compagnia e l'aereo esistessero, e in arrivo da Bruxelles vidi scendere una trentina di persone. Salii a bordo, ed iniziò per me la nuova era low-cost.